NUOVI PRETI DELLA
NUOVA CHIESA
LO STATO PIETOSO
DI CERTA GERARCHIA CATTOLICA MODERNA
Il caso di un vescovo brasiliano
Mons. Paulo Sérgio Machado
Riportiamo il breve
testo dell’editoriale del Bollettino della Comunidade Servos do Cristo Redendo,
di Araraquara, nella diocesi di São Carlos, nello Stato di San
Paolo, in Brasile, firmato dal vescovo del luogo, Dom Paulo
Sérgio Machada (anno XIX, n. 940, del 31marzo 2012) .
Lo riportiamo, non
tanto perché parla e sparla della liturgia tradizionale, quanto
per come lo fa, dimostrando una povertà intellettuale e una
formazione cattolica che, forse, farebbero bella figura in un cortile
da allegre comari, ma che sono squalificanti per un supposto Successore
degli Apostoli.
Che i vescovi moderni disprezzino la Tradizione,
è un fatto che non meraviglia più nessuno, ma che molti
di essi non siano neanche capaci di farlo decentemente, è cosa
che avvilisce, non tanto per loro stessi, visto che il disprezzo della
Tradizione e la limitazione mentale e spirituale sono sinonimi, quanto
per il pericolo che corrono le anime che sono state affidate alla loro
cura dalla moderna Chiesa conciliare, che dimostra di essere più
preoccupata di svuotare l’Inferno che di riempire il Paradiso.
Qualcuno, un po’
snob, potrebbe chiedersi come mai ci preoccupiamo di un povero vescovo
di periferia e noi risponderemmo ponendo sempre la stessa domanda che
ci facciamo da 40 anni: ma chi l’ha
fatto vescovo questo poveretto?
Noi no! Il Vaticano sì!
Ma vediamo cosa
blatera questo pover’uomo.
Ritorno al Medio Evo
Non riesco a comprendere come, in pieno XXI secolo, esistano persone
che vogliono il ritorno della Messa in latino, con il prete celebrante
che “volge le spalle al popolo” e che utilizza i pesanti paramenti
“romani”. Quest’anno celebriamo i cinquant’anni dell’apertura del
Concilio Vaticano II e mentre sentiamo il bisogno di realizzare un
Vaticano III, ecco che troviamo gente che vuole tornare al passato.
E quello che è più preoccupante è che queste
persone hanno frequentato l’Università, sono entrate
all’Università, ma l’Università non è entrata in
loro. Penso che sia giunto il momento per i nostri scienziati di
inventare un apparecchio per “aprire le teste”. Il “decongestionante”
è ormai più che superato, soprattutto perché
queste persone non realizzano che si trovano “fuori gioco”, “fuori
tempo”. Esse vogliono ritornare ad ogni costo al passato. Vivono di
miracoli e di apparizioni, di devozioni e di storie strappalacrime.
Immaginiamo un prete che celebra in latino in una piccola cappella
rurale. “Dominus vobiscum”. “Et cum spiritu tuo”. La nostra gente
semplice penserà che il prete è matto o quantomeno che
sta imprecando. Mi ricordo di quand’ero bambino, quando la messa era in
latino. Le pie donne, non comprendendo nulla pregavano il rosario. Non
ho niente contro il rosario – per inciso io recito il rosario tutti i
giorni – ma il rosario è una preghiera, non una celebrazione.
Manca solo che si torni a difendere i famosi “veli” che coprivano le
teste delle donne. E io mi chiedo: perché non gli uomini?
Sarebbe bello vedere gli uomini con i “veli merlettati”. Difficile
sarebbe trovarne di disposti a usarli. Tranne qualche “sbandato” che va
in giro con la pretesa di insegnare il padre nostro al vicario.
Ma la domanda rimane: cosa c’è dietro? Nostalgia? Penso di no.
C’è di più: un desiderio morboso, una paura del nuovo.
Un’avversione al cambiamento. Quello che potremmo chiamare, per usare
un’espressione francese, “laissez faire, laissez passer”, un “lascia
fare per vedere come finisce”. È il tentativo di mantenere lo
“status quo”, anche se di questo “status quo” beneficia solo a una
mezza dozzina. E gli altri, che vadano al diavolo.
Per questi puritani l’inferno è pieno di gente, quando in
verità quello che è pieno è il cielo,
perché Dio vuole la salvezza di tutti. E non solo di una
minoranza moralista che vede il peccato dappertutto e per la quale il
diavolo è più potente di Dio.
“Aprite i vostri cuori e non le vostre vesti”, dice il profeta. Gente
che si preoccupa di nettare le coppe e calici e non le menti e i cuori.
È la vecchia posizione dei farisei – che anche oggi sono in
tanti – che criticavano Gesù che guariva di sabato. Mi viene in
mente la storia di una persona che, avendo inteso la notizia che
Giovanni aveva assassinato Pietro il venerdì santo, disse:
“perché non ha aspettato a farlo sabato?”. Per questa persona la
cosa più importante era il giorno.
Termino citando due pensieri che fanno riflettere. “Il passato è
una lezione da meditare, non da riprodurre” (Mario de Andrade – autore
di Macunaíma); “Dall’altare del passato, cogli il fuoco, non le
ceneri (Jean Jures – capo socialista francese).
Dom Paulo Sérgio Machada – Vescovo di São Carlos
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Intanto si dichiara
a favore di un Vaticano III, convinto com’è che il Vaticano II
non sia riuscito a fare tutti i disastri che questa gente si aspettava.
E non si tratta dell’idea di un piccolo innocuo prelato di provincia,
perché anche il vescovo della più grande diocesi del
mondo, un certo Carlo Maria Martini, in quel di Milano, la pensa allo
stesso modo, senza contare tanti monsignori di Curia.
Da buon
progressista, poi, auspica un intervento della scienza moderna per
mettere a posto la testa di quei testoni di cattolici fedeli alla
Tradizione. A conferma che il metodo staliniano di rinchiudere in
manicomio i “nemici della rivoluzione” è sempre in cima ai
pensieri di questi nuovi preti della nuova Chiesa conciliare.
Sorvoliamo,
ovviamente, sugli altri luoghi comuni da quattro soldi, perché
parlano da soli della brillantezza della mente di questo tizio, che
probabilmente avrà esagerato con la brillantina fino a farsela
penetrare nella cute della “cabeça” e a inondare il cervello; e
andiamo alle due citazioni finali.
La prima è di un autore brasiliano dei primi del secolo scorso,
noto per il suo avanguardismo progressista, a riprova che questi
supposti cattolici non è alla Sacra Scrittura che si abbeverano,
ma alla mala letteratura moderna, la cui origine e il cui scopo sono
semplicemente la distruzione della vera religione di Cristo.
La seconda è di un “capo socialista francese”, cioè di
uno di quei personaggi che, come tutti i cattolici sanno, hanno
sostituito i Padri della Chiesa nella formazione culturale dei nuovi
preti della nuova Chiesa.
E non ci si venga a
dire che esageriamo, poiché è noto a tutti che uno di
questi nuovi preti che citano più i pensatori moderni che i
Padri della Chiesa, il Papa lo ha espressamente voluto in Vaticano con
incarichi importanti… niente nomi, per carità cristiana!
Che dire?
Innanzi tutto pregare, pregare
sempre, perché il Signore salvi la Chiesa dalle conseguenze
delle colpe degli uomini della Chiesa.
Poi, non desistere mai
dalla battaglia per la difesa della Tradizione e della Vera Religione
di Cristo, contro il modernismo e la falsa religione dell’uomo
instaurate nella Chiesa dal Vaticano II.
Sedes Sapietiae, ora pro
nobis.
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