ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 27 agosto 2012

Le truppe dell'inferno


Ai neocatecumenali più eminenti viene concesso
l'onore di inginocchiarsi davanti a Kiko Argüello
Atteggiamento di resistenza e di sfida al Papa, proprio al momento della Comunione
Sì, conosciamo già lo "spiegone ufficiale" dei cari fratelli neocatecumenali: le persone inginocchiate lì nella foto in realtà si starebbero inginocchiando al vescovo (parecchi metri alle spalle di Kiko Argüello) anche se la foto dà ben altra idea. Ma anche se prendiamo sul serio quello "spiegone", siamo costretti a dedurre che è lo stesso Kiko ad alimentare il suo culto della personalità, frapponendosi, microfono alla mano, tra i neocatecumenali e la gerarchia ecclesiale.
 E non siamo certo i primi a dedurlo...

Riepiloghiamo qui sotto solo alcuni episodi famosi relativi al culto della personalità di Kiko, ricordando che nelle grandi occasioni (come la Giornata Mondiale della Gioventù o la Giornata dei Movimenti col Papa) i "kikos" fanno di tutto per far notare la loro presenza ma appena possibile scappano via per andare all'incontro con Kiko.

Impugna la croce
come se fosse un vescovo
Un episodio da antologia è certamente quello della Giornata dei Movimenti a giugno 2006 a Roma: non appena Kiko terminò la propria omelia i neocatecumenali sgattaiolarono via da piazza San Pietro e via della Conciliazione anche se mancavano pochi minuti per l'intervento conclusivo del Papa (ne sono testimone oculare anch'io): evidentemente la puntualità alla "convivenza con Kiko" era più importante di Benedetto XVI. Del resto sono abituati a vedere Kiko dare lezioni di umiltà addirittura al Papa augurandogli di avere «la santa umiltà di Cristo»...

Anche la tipica cerimonia kikiana delle "alzate" (quella in cui Kiko Argüello fa la sua chiamata vocazionale e poi spara numeroni giganteschi ad uso dei titoloni della stampa) avviene tipicamente il giorno dopo l'incontro col Papa. Come ad esempio avvenuto all'ultima Giornata Mondiale della Gioventù: per i neocatecumenali incontrare il Papa sarebbe "uh, beh, uhm..." mentre vedere Kiko è «un incontro che ti cambia la vita». Ne sanno qualcosa le chiese locali cattoliche più povere e perseguitate: per mandare i neocatecumenali all'incontro con Kiko dall'altra parte del mondo (con la scusa che vorrebbero andare alla GMG), si mette a soqquadro tutta la chiesa locale e si chiedono soldi da tutto il mondo (come il presbitero italiano che chiede soldi agli italiani per mandare dei giovani neocatecumenali giapponesi).

Devozione: baciare la "reliquia"
che ti porge il "Profeta"...
"Kiko ti cambia la vita". Ci si inginocchia davanti a Kiko anche per baciarne qualche "reliquia", come ad esempio nel caso della corona del rosario che Kiko dall'alto porge -cliccate sulla foto a lato per ingrandirla- porge al neocatecumenale senza staccarsene. È come un baciare Kiko, come il dare un bacio a colui «che ti cambia la vita».

Secondo i seguaci di Kiko quel gesto dovrebbe avere a che fare con la devozione al santo Rosario. Anche quest'altro "spiegone" ci fa involontariamente capire il vero significato: il neocatecumenale desidera la devozione di Kiko, la fede di Kiko, l'essere di Kiko (desidera l'essere di Kiko). È una roba che non s'è mai vista nemmeno nei confronti di un gigante come padre Pio; e comunque padre Pio non si sarebbe mai prestato ad una tale messinscena, tanto più di fronte ad un esercito di testimoni, fotocamere e cineprese. I veri santi, infatti, amano il nascondimento; e se proprio non possono ottenerlo deviano la devozione dalla propria persona a quella dei successori di Pietro e naturalmente al Redentore (così hanno fatto don Bosco, padre Pio e tutti gli altri).

Kiko all'ambone con Crocifero e Candelieri
3 giugno 2012 - foto © cammino.info
Per gli stessi neocatecumenali quel kikocentrismo esagerato è del tutto naturale. Su un sito web "non ufficiale" dedicato al Cammino, abbiamo visto questa foto qui a lato, che hanno pubblicato senza nessuna remora (nota: attualmente dai siti web del Cammino, quanto alle foto delle liturgie, hanno censurato tutte quelle relative al momento della Comunione: indovinate cos'è che non vogliono che si veda...).

La prima cosa che ci vien da dire guardando questa foto è che quasi quasi al laico Kiko Argüello mancavano solo le insegne episcopali: eccolo lì all'ambone, con crocifero e candelieri, occasione solennissima... Dopotutto i cosiddetti "catechisti" neocatecumenali ci ammoniscono che «Kiko ha il carisma e parla sotto ispirazione divina! come puoi criticarlo?» 

Carmen "Adidas" Hernàndez,
con Kiko, il Papa e don Pezzi
Mentre la mise tipica di Kiko è quella da becchino dei film western, il dress-code della Carmen (quella divenuta famosa per aver interrotto ripetutamente papa Giovanni Paolo II e per aver promesso «un futuro immenso» ad un Pontificio Consiglio) prevede chiassose magliette persino quando ottiene udienza dal Vicario di Cristo. Nella foto qui a lato vediamo il Tripode neocatecumenale che ha circondato papa Benedetto XVI: mentre quest'ultimo, visibilmente provato e preoccupato, abbozza maldestramente un sorriso di circostanza, e mentre Kiko mostra un ghigno di vittoria, vediamo la Carmen esibire una vistosa maglietta Adidas, segno che per lei incontrare Sua Santità il Papa ha la stessa importanza che andare dall'ortolano a comprare le rape.

Il santino di "san Kiko"
distribuito ai neocatecumenali
durante la quaresima 2012
L'episodio che riteniamo più significativo è il santino di "san Kiko", immaginetta auto-celebrativa in cui Kiko, improvvisatosi compositore, ricordava commosso i suoi allora imminenti concerti neocatecumenali negli USA.

Nel "santino" vi è riportato un messaggio autografo di Kiko, preceduto dal suo bislacco "stemma araldico" in cima, stemma che curiosamente esibisce anche nella corrispondenza più importante (come ad esempio nella lettera in cui Kiko ha ringraziato per le critiche ricevute, ringraziamento più unico che raro).

Già da tempo immemorabile la Carmen lo chiamava "san Kiko". In un'intervista su un quotidiano spagnolo da cui apprendiamo la cosa, leggiamo anche che Kiko si vanta di aver fatto «gran danno» Nos han hecho mucho daño») a parroci, monsignori e vescovi poco compiacenti col Cammino.
 
Ma per i nostri cari fratelli neocatecumenali «Kiko ha il carisma! come puoi criticarlo?» Di fronte a tale "carisma" ci si inginocchia, di fronte al "carisma" ostile al Papa tanto peggio per il Papa, di fronte al "carisma" si bacia umilmente la sua "reliquia", e poco importa che il "carisma" si atteggi a vescovo o addirittura a santo già canonizzato...

Nelle Sacre Scritture questo atteggiamento è chiamato idolatria.

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