di Pietro Ferrari
Nel coro stonato di coloro che “va tutto bene madama la marchesa”, capita talvolta che un noto intellettuale cattolico, sacerdote e scrittore di numerosissimi volumi, pur non aderendo alla galassia “sedevacantista”, le canti e le suoni come si deve:
…stralcio tratto dall’ultimo libro di don Ennio Innocenti: ‘Gli italiani con guide perplesse’ in La crisi italiana da Wojtyla a Ratzinger – (s.f.a.u. 2012)
“Gli italiani definirono Giovanni Battista Montini ’il Papa amletico’ e rimasero sbigottiti ascoltandolo mentre si lamentò pubblicamente con Dio di non essere stato esaudito…
Dopo lo sconcerto subito per la discussa versione relativa alla morte di Papa Luciani (timoroso egli stesso di essere il tragico destinatario della segreta visione fatimita), si ebbe la stagione di papa Wojtyla… ma non mancarono eventi che indussero molti in nuove perplessità:… svariati incontri detti ‘interreligiosi’, un nuovo concordato italiano secolarizzante, infine una lunga malattìa che evidenziava il sospetto trapasso del governo papale in altre mani. Al polacco successe il tedesco Ratzinger… Gli italiani ascoltarono il coro che celebrava il Professore, ma appresero che lui sosteneva una conoscibilità razionale di Dio solo probabile… che stimava assai vari autori, detti filosofi, conosciuti come atei. Infine seppero che il Professore era impegnatissimo a scrivere un libro, diviso in due grossi volumi, su Gesù… il secondo si chiude con pagine destinate a provocare doloroso stupore tra i credenti del Redentore Risorto… Ma Ratzinger… subisce il fascino della moderna cultura esegetica tedesca, la quale, sul tema delle apparizioni del Risorto, ‘spacca il capello in quattro’ per sottolineare la soggettività della percezione interiore dei destinatari della ‘dimostrazione’ offerta da Gesù Risorto. “Possiamo noi – soprattutto in quanto persone moderne – dar credito a testimonianze del genere?”: così Ratzinger introduce la questione, sulla scorta di ‘luminari’ tedeschi… e sottolinea: “…anzi, secondo Luca, si lascia addirittura offrire un pezzo di pesce da mangiare”… Secondo il Professore, i racconti presentano un ‘linguaggio mitologico’: “Luca mette in risalto in maniera drastica il contrasto con uno spirito, raccontando che Gesù ai discepoli ancora perplessi avrebbe chiesto qualche cosa da mangiare e poi, davanti ai loro occhi, avrebbe mangiato un pezzo di pesce arrostito. Gran parte degli esegeti è dell’avviso che qui Luca, nel suo zelo apologetico, abbia esagerato…”. Ratzinger non confuta questa accusa di falso, non rivendica l’immunità da errore garantita dall’ispirazione divina dell’autore sacro… Ma gli italiani trarranno da queste pagine la conclusione che la loro guida è perplessa. Invocheranno su di essa la grazia divina, ma non si attenderanno per ora da essa quella scossa di fede, quella conferma nella fede, di cui hanno urgente bisogno per continuare la loro missione storica… e per salvarsi dalla propria estinzione demografica, culturale e apostolica.”
Noi cattolici bambini non cresceremo mai e ci ostiniamo a credere chela Cena Dominici sia stata per davvero in una spiaggia del Mar di Galilea. A questo punto il “vescovo” di Chieti, Bruno Forte non ha inventato nulla parlando della “leggenda” della resurrezione:
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