Oh se tutti i preti
che hanno scoperto la profondità e la bellezza e la verità della grande
Tradizione della Chiesa, avessero con decisione abbracciato la celebrazione
della Messa di sempre, ora le cose non starebbero così! Certo, perché se è vero
che tutti i fedeli hanno il dovere di vigilare sulla propria vita cristiana,
questa vigilanza è gravissimo dovere di ogni sacerdote. Un dovere non solo per
sé, ma anche per il popolo santo di Dio.
Invece assistiamo
ancora a notizie date come sensazionali, che sensazionali non sono: una Messa
tradizionale qua, una là... qui una al mese... di là il Vescovo ha benevolmente
concesso... qui un Cardinale ha celebrato, l'altro ha assistito...
...tutto questo ci piace
poco, lo diciamo in tutta sincerità.
Chi scrive così sui
bollettini o sui siti internet, manifestando gioiosa meraviglia per queste
celebrazioni sporadiche, senza volerlo dà sostegno ha chi ritiene
“straordinario” il rito tradizionale della Messa.
Ma può essere
definito “straordinario” ciò che è stato vincolante e obbligatorio per
quattordici secoli se non di più? Straordinario può esserlo per ragioni
politiche e sociologiche: visto che l'assoluta maggioranza delle Messe è
secondo il rito di Paolo VI, straordinaria è la Messa tradizionale, in quanto
minoritaria, per ora.
Ci sembra però
illogico, infondato, definirlo “straordinario” il rito tradizionale, se con
questo termine si vuol dire che è concesso straordinariamente.
Purtroppo i preti
l'hanno inteso così, e così l'hanno inteso i fedeli da loro consigliati.
La Messa tradizionale
non è “concessa”, è di diritto nella Chiesa, perché porta in sé l'Autorità dei
secoli della Cristianità. La Messa cattolica, come è stata celebrata per secoli,
è lei che giudica le novità dei nuovi riti, ma lei non può essere giudicata da
nessuno. Questo i preti lo dovrebbero avere chiaro, per il concetto stesso di
Tradizione e di deposito della fede.
È la novità che va
messa sotto giudizio dalla Tradizione, anche liturgica, plurisecolare della
Chiesa.
Se invece è la novità
che mette sotto accusa e giudizio la Tradizione, come avviene oggi quando si
chiede timidamente una Messa antica qua e là, assicurando di non essere contro
la nuova Messa, e quando con magnanimità si concede qua e là il rito antico,
allora siamo di fronte ad una svolta ideologica nella Chiesa cattolica, che
fonda l'Autorità su se stessa e non sulla Tradizione.
Non vogliamo mettere
confusione in nessuno, vogliamo semplicemente dire che l'Autorità nella Chiesa
è di natura diversa da quella del mondo moderno. L'autorità per i cristiani si
fonda sulla Verità, quella data da Dio nella Rivelazione e trasmessa dalla
Tradizione, per questo l'Autorità diventa custode della Tradizione, e il custode
supremo della Tradizione, del Depositum Fidei, è il Papa.
Nel mondo moderno
invece è l'autorità che fa la verità, basandosi su maggioranze e convenienze, o
oscuri disegni di potere... è così perché non crede alla verità, per cui non
riconosce la verità, ma decide di farla e di... cambiarla se occorre.
Se si introducesse
nella Chiesa un modo simile di esercitare l'autorità sarebbe la fine... ma la
fine dell'autorità in tantissimi campi l'abbiamo già vista.
Per questo avremmo
desiderato vedere tanti sacerdoti celebrare ordinariamente la Messa di sempre,
per amore della Chiesa e della sua Autorità. Sì, perché l'unico aiuto e amore
possibile all'Autorità nella Chiesa è tornare alla Tradizione con sincerità.
Editoriale di “Radicati nella fede”, ottobre 2012
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