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Il trionfo del sacerdozio. |
“La
dignità del sacerdote supera quella dei re, quanto l’oro il piombo.
L’oro non è tanto più prezioso del piombo, quanto invece è più alta la
dignità del Sacerdozio sulla dignità regale”
Sant'Ambrogio
de Il Mattino di Padova
Non ha tradito
le aspettative l’arrivo di don Luca Boaretto, il giovane sacerdote
motociclista. Ai tanti fedeli che si aspettavano di vederlo raggiungere
il sagrato della chiesa di Prejon in sella alla sua sontuosa Harley
Davidson don Luca ha strappato una lunga risata e un fragoroso applauso
presentandosi alla guida di una mini - moto Guzzi, che sotto la sua
stazza sembrava ancora più piccola.
Un ingresso
all’insegna dell’originalità e della simpatia, sulle due (piccole)
ruote, per il nuovo co- parroco dell’unità pastorale di Agna -
Borgoforte - Frapiero e Prejon, la cui fama di appassionato di moto di
grossa cilindrata lo ha preceduto. La sua “vera” moto l’ha usata per
coprire i quasi 40 chilometri che separano Montegrotto, dove è stato
vice parroco, alla sua nuova destinazione, l’unità pastorale che
abbraccia quattro frazioni di tre comuni.
A “scortare” don Luca, 31 anni, fisico ben piazzato, chioma fluente,
battuta pronta e un gran feeling con i giovani, una sessantina di bikers
che a tutto clacson hanno annunciato il suo arrivo. Il tutto tra una
folla da grande evento per la piccola frazione di Prejon, “succursale”
della chiesa di Agna chiusa da mesi per lesioni da terremoto.
Davanti alla porta della chiesa i tre sindaci, il “parroco moderatore”
dell’unità pastorale don Daniele Marangon e anche una nutrita
rappresentanza di parrocchiani di Montegrotto arrivati in pullman. Un
incarico che ha il sapore della sfida per il giovane sacerdote al suo
primo incarico da parroco: ora con la sua moto dovrà coprire anche più
volte al giorno i chilometri che separano le quattro comunità
parrocchiali sparse nella campagna.
«Ci vedremo in giro» così ha concluso l’omelia, riservando parole di
affetto per i genitori: «Li ringrazio per tutto quello che mi hanno
dato, per l’amore e il sostegno. Ho trascorso un mese a casa e mi hanno
sopportato perché con me era come avere i fuochi d’artificio. Ogni tanto
si preoccupano ma li tranquillizzo sempre».
Don Luca usa con disinvoltura internet e facebook, non disdegna i
videogiochi e organizza affollati moto - pellegrinaggi, compresa la
cerimonia di “benedizione del casco”, tenendo il Vangelo come punto di
riferimento e guida quotidiana. «Ho fatto mio l’invito di Gesù “vieni e
seguimi” per raggiungere la libertà del cuore. Nelle prossime settimane
impareremo a conoscerci» ha detto ai nuovi parrocchiani «percorreremo
insieme un tratto di strada».
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