ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 4 ottobre 2012

MAGGIORDOMO, MA DI CHI?


 IN CASA DI PAOLO GABRIELE UN ARCHIVIO VATICANO “PARALLELO” - UN MIGLIAIO DI DOCUMENTI TRA I QUALI TESTI CIFRATI DELICATISSIMI DESTINATI ALLE AMBASCIATE E LETTERE DEL PAPA ALLA SUA FAMIGLIA - “APPASSIONATO DI INTELLIGENCE” O AL SERVIZIO DI QUALCHE SERVIZIO? IL NOSTRO AGENTE IN VATICANO ERA “OPERATIVO” ALMENO DAL 2006 - RITROVATE ISTRUZIONI SU COME REGISTRARE VIDEO E USARE IL CELLULARE “IN MODO VELATO”…

Gian Guido Vecchi per il "Corriere della Sera"
PAOLO GABRIELE IN AULAPAOLO GABRIELE IN AULA
Documenti «riservatissimi», dice il gendarme in aula, e Paolo Gabriele abbozza un sorriso sarcastico. Non che ci sia molto da ridere. In casa del maggiordomo c'erano pure carte sulle quali Benedetto XVI aveva scritto di suo pugno «zu vernichten», da distruggere, e che l'aiutante di Camera s'era portato a casa. Perfino lettere private «riguardanti la totale privacy e la vita familiare del Santo Padre», spiega ai giudici Stefano De Santis, uno dei quattro uomini della Gendarmeria che il 23 maggio fecero la perquisizione.

PAPA E PAOLO GABRIELEPAPA E PAOLO GABRIELE
«Oltre un migliaio» di documenti «rilevanti» trovati nascosti tra le «centinaia di migliaia» di carte accumulate dal maggiordomo nell'armadio del suo studio e in quello della sala da pranzo, 82 scatoloni di roba. E non è che ci fossero solo le carte fotocopiate nella segreteria del Papa «a partire dal caso Viganò», come ha sempre sostenuto Gabriele, «dagli anni 2010-2011». No, il maggiordomo ha cominciato subito ad accumulare dossier, fin da quando nel 2006 iniziò a lavorare nell'appartamento del Papa: e s'era preso pure degli originali, come le carte vistate personalmente dal pontefice.
PAOLO GABRIELE E BENEDETTO XVIPAOLO GABRIELE E BENEDETTO XVI
L'«archivio» di Gabriele è stupefacente, il maggiordomo «appassionato di intelligence» navigava in Rete nottetempo e stampava di tutto. Testi sulla massoneria e l'esoterismo, la loggia P2 e la P4, i casi Bisignani, Calvi, Orlandi, lo Ior e l'Autorità di informazione finanziaria, le vicende di Berlusconi, pure saggi su cristianesimo, yoga e buddismo. Infilate qua e là in questo caos c'erano le oltre mille carte rubate nell'appartamento papale.
PAOLO GABRIELEPAOLO GABRIELE
Tra originali e fotocopie hanno trovato pure dei testi cifrati, quelli spediti alle nunziature apostoliche, e cioè alle ambasciate, su questioni internazionali delicatissime. «È un meccanismo molto complesso, è bastata una fotocopia per far venir meno tutto», sospira il gendarme. Significa che la Santa Sede, quando viene rubato un testo cifrato, è costretta a rifare i codici segreti.
Gabriele aveva in casa anche una serie di lettere al Papa scritte da «uomini politici» e da cardinali, e le risposte. Documenti del pontefice, della Segreteria di Stato, dei dicasteri vaticani. Compresi quelli destinati all'archivio privato del Papa, un piano sotto l'appartamento, o alla distruzione. Di certo «molti di più» rispetto a quelli pubblicati nel libro «Sua Santità» di Gianluigi Nuzzi.
Vaticano la metamorfosi di don Georg Gaenswein segretario del Papa h partbVATICANO LA METAMORFOSI DI DON GEORG GAENSWEIN SEGRETARIO DEL PAPA H PARTB
La genesi di Vatileaks, insomma, va anticipata. Lo stesso monsignor Georg Gänswein ha raccontato di aver visto, tra il materiale sequestrato a Gabriele, documenti originali dal 2006 in avanti. Le indagini proseguono, Gabriele continua a dire di aver fatto da solo ma è inevitabile il sospetto che qualcuno lo usasse o magari abbia favorito la suo nomina per avere una spia nell'appartamento. Da Internet aveva stampato istruzioni su come nascondere i file, registrare o fare video, usare il cellulare «in modo velato».
DOMENICO GIANI jpegDOMENICO GIANI JPEG
In casa è stato sequestrata anche una quantità di «materiale informatico», computer, pc, «tantissime chiavette usb», due hard disk, memory card, una Playstation, un iPad: se ne parlerà al processo, in data da stabilire, al tecnico informatico Claudio Sciarpelletti. La difesa ha attaccato sia sulle condizioni della carcerazione («Ma lo abbiamo trattato con i guanti bianchi, ci ha ringraziato più volte», ha ripetuto ieri uno dei gendarmi) sia sulla correttezza delle procedure di indagine. Si vedrà sabato: dopo la requisitoria, l'arringa difensiva e le dichiarazioni finali di Gabriele, i giudici si riuniranno in camera di consiglio per la sentenza.
http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/maggiordomo-ma-di-chi-in-casa-di-paolo-gabriele-un-archivio-vaticano-parallelo-un-44854.htm


Paolo Gabriele nell’aula del tribunale vaticano
Oggi terza udienza del processo a Paolo Gabriele, accusato di furto aggravato. In aula sono stati interrogati 4 uomini della gendarmeria vaticana, convocati come testimoni dalla difesa di “Paoletto”. Tra loro anche Stefano De Santis che insieme al collega Alessandrini ed altri ha compiuto la perquisizione in casa di Gabriele il 23 maggio scorso. Dall’abitazione i gendarmi hanno portato via 82 scatoloni di documenti e materiale vario.  Cosa c’era in quelle scatole?

Gli uomini guidati dal comandante Domenico Giani sono entrati in casa di Gabriele alle 15.50 del 23 maggio 2012 e sono rimasti lì per circa 8 ore. Hanno perquisito lo studio di Paolo, il salone, anche le camerette dei bambini. In un armadio e in una libreria hanno trovato decine di migliaia di fogli fotocopiati e originali, di cui una parte trafugati dall’appartamento papale. Sentendo la deposizione di De Santis: “C’erano ricerche su esoterismo, massoneria, la loggia P2, la loggia P4, Bisignani, Roberto Calvi, Silvio Berlusconi, lo IOR, l’AIF (l’Autorità d’Informazione Finanziaria della Santa Sede), il Vatileaks, cristianesimo e yoga, cristianesimo e altre religioni, yoga e buddismo. E poi documenti che spiegavano come nascondere i file d’immagine JPG, come fare video e registrazioni, come usare il cellulare in modo velato”.
Insieme a questa enorme mole di documenti (l’archivio di Paoletto) nelle 82 scatole sono finiti anche i documenti rubati al Papa: “C’erano documenti del Pontefice, delle varie congregazioni, dei pontifici consigli, documenti che riguardano la privacy, la vita privata e familiare del Santo Padre, documenti con sopra scritto in tedesco ”Distruggere” e poi lettere di cardinali al Papa, risposte del Papa ai porporati, documenti con la firma autografa di Benedetto XVI, lettere di vari politici al Papa e documenti cifrati della Segreteria di Stato”. Insomma migliaia di fogli risalenti anche al 2006 (e raccolti fino al 2011).
Oltre a tutti questi documenti, i gendarmi quella sera hanno portato via anche “diversi libri, un computer da scrivania, 2 o 3 computer portatili, molte pennette USB, un iPad, un Hard Disk, una PlayStation e diverse memory card”. E mentre gli agenti sequestravano il materiale preso da un armadio, dallo studio e dalla libreria, secondo De Santis, Paolo commentava: “Vedete quanto mi piace leggere? Vedete quanto mi piace studiare? Mi dispiace se farete tardi”.    
Sulla perquisizione l’avvocato di Paolo Gabriele, Cristiana Arru, questa mattina ha insistito con tutti i gendarmi testimoni, con domande sulla grandezza degli armadi in cui sono state trovate le carte dell’ex maggiordomo e sulla grandezza degli scatoloni con cui sono stati trasportati in caserma. Inoltre il legale ha chiesto più volte ai vari agenti: “Siete mai rimasti da soli durante la perquisizione?”. Tutto fa pensare che l’idea della difesa potrebbe essere quella di dimostrare che armadio (descritto come “alto 5 metri fino al soffitto, di colore bianco, con due ante”) e libreria non avrebbero potuto contenere tutte quelle migliaia e migliaia di carte portate via in 82 scatole “da trasloco”.
A chiarire il quadro però sono le testimonianze chiave del colonnello Alessandrini (interrogato martedì) e dello stesso De Santis. Quest’ultimo ha dichiarato: “Non siamo mai e poi mai rimasti da soli durante la perquisizione, erano sempre presenti Paolo e la sua famiglia. Quando alle 20 abbiamo trasferito Gabriele in caserma, lo studio è stato chiuso a chiave”. Ma sulle 82 scatole è fondamentale anche la dichiarazione di Alessandrini che credo risolva ogni dubbio o sospetto:“Tutti gli scatoloni sono stati sigillati in presenza di Paolo Gabriele, che insieme a me ha controllato e controfirmato ogni scatola”.

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