Una analisi scrupolosa dei problemi dell’Unione europea alla luce della situazione sociale, economica e politica. L’ha fatta il cardinal Reinard Marx, presidente della Comece (Commissione episcopati comunità europea) aprendo ieri sera a Bruxelles un dibattito sulle sfide dell’Ue e il contributo dei cristiani. Il cardinale - riferisce l'agenzia Sir - ha evidenziato come “la felicità” degli europei sia dovuta anche alla loro “fortuna di essere uniti, e questa è stata la parola d’ordine rivolta ai cittadini europei dai Capi di Stato dei 27 Paesi Membri in occasione della dichiarazione di Berlino nel marzo del 2007” ma “quattro anni dopo lo scoppio di una crisi economica mondiale il cui centro è posto oggi in Europa lo scetticismo è ancora grande”. In questa situazione, secondo il cardinale, il ruolo dei cristiani deve essere quello di “partecipare al progetto europeo, che in qualche modo, mette in carico ad ogni generazione di reinventarlo”. “Noi - ha commentato il card. Marx - manchiamo di fiducia nei giovani per la riuscita di un futuro comune non solo in termini di coesione politica della Ue o nel campo dell’economia”. "Nobel per la pace: una sveglia per tutti I cittadini?” era il titolo del discorso di ieri sera del cardinale Marx che ha affermato: “Tu Felix Europa. È vero e il premio Nobel è innanzitutto un ringraziamento a coloro che hanno posto le basi per la felicità. Ma - ha aggiunto - l’Unione europea deve affrontare oggi anche sfide immense, non solo politiche ed economiche ma anche morali. Nei prossimi anni, essa dovrà rafforzarsi e ridefinirsi come comunità di Stati democratici e di liberi cittadini, affinché l’Europa unificatasi nella pace possa aspirare alla felicità e al benessere per se stessa e per il mondo intero”. Il cardinale ha fatto riferimento al Concilio Ecumenico Vaticano II che, a suo avviso, rappresenta “non solo un forte impulso etico e l’appello a una maggior giustizia sociale in tempi di grande crisi economica” ma offre “anche punti di riferimento per uno sviluppo ulteriore dell’Unione Europea a livello politico indicando le condizioni necessarie di qualsiasi azione politica costruttiva”. Condizioni che, ha ribadito, sono “fiducia e speranza”. Concludendo il suo discorso il cardinale Marx ha confermato che “la Comece ha oggi più che mai il compito di essere non solo un’istanza delle Conferenze episcopali ma anche di essere europea nel suo insieme”. Richiamandosi a quanto già prefigurato da Giovanni Paolo II nel 1982, quando aveva previsto che l’Europa sarebbe stata unita, il cardinale ha detto: “Le sfide per l’Europa e la Chiesa possono essere riassunte in una frase: ciascuna a suo modo, devono essere segni di speranza per un mondo migliore. Se possiamo essere in grado di dare questo contributo di speranza, se la fede cristiana possa essere dare ancora un influsso sostanziale all’Europa, se l’Europa ha ancora la forza di cooperare a livello globale per creare un mondo migliore: queste sono le domande che dobbiamo farci apertamente e sulle quali dobbiamo discutere”. (R.P.)
2012-11-22 Radio Vaticana
* uniti a Chi? a Lucifero?
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