ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 22 novembre 2012

Ciò che i pastori attuali non dicono più da 60 anni

Da Homs a Gaza, il filo conduttore che va spezzato
*Homs: un colpo di mortaio è stato sparato su Kafar Abed, causando la morte di una persona, un civile, ed il ferimento del figlio che era al suo fianco al momento.
A Homs, Siria, mercenari uccidono con una bomba dei civili, a Gaza, Palestina, coloni sionisti in pochi giorni uccidono 115 persone, quasi tutti civili, tra cui 25 bambini: cosa sanno i cittadini in Italia ed in Europa di questi crimini? Democraticamente, poco nulla.
La comunità internazionale è assolutamente all’oscuro di questi crimini commessi in suo nome dai dirigenti politici che le rappresentano, un branco di veri criminali che dovrebbero essere portati di fronte ad un Tribunale Internazionale (da Obama a Monti, passando per Hollande, Merkel, e Isaac-sons al seguito…), in quanto ingannando i popoli  con la scusa di voler esportare nel mondo la loro falsa “democrazia”,  armano mercenari-terroristi come quelli che operano in Siria, e finanziano maggiormente gli altri terroristi kosher che stanno massacrando Gaza e la Palestina intera.
Un cancro è stato impiantato artificialmente sul suolo storico della Terra Santa di Palestina, il cui nome è “sionismo”.
I suoi portatori e diffusori, fanatici messianici spurii, allevati in laboratorio nei ghetti globali, sono stati delocalizzati nei territori arabi mediorientali (conosciuti come Palestina su tutte le mappe geografiche sinoalla metà del secolo scorso, anche sotto i mandati britannico e francese), per colonizzare, dividere ed espropriare un’area strategicamente importante sotto il profilo militare e basilare secondo le mire di appropriamento indebito delle più grandi riserve energetiche mondiali, cercando di limitare ed escludere le potenze concorrenti di Russia e Cina dall’accesso a tali bacini.
Tale bubbone è di recente installazione, senza radici storiche consistenti, e la sua rimozione sarà dolorosa per tutti, ma non impossibile, anche se urgente, prima che possa fare ancor più danno e maggiormente attecchire.
Le uniche radici storiche ebraiche, che possano reclamare una continuità di relazione residenziale con i territori di Palestina, sono piccole comunità come quella sulle colline di Nablus, i Samaritani, i quali vivono separati dal resto dei coloni sionisti (che sono giudaici, non ebraici), ed in buone relazioni, da sempre, con gli arabi circostanti. L’Autorità palestinese di Ramallah, sin dai tempi di Arafat, li ha sempre difesi, sostenuti, aiutati nei loro bisogni elementari di comunità, ed infatti nessuno li ha mai molestati nei secoli. Tali piccole comunità fanno parte della tradizione palestinese, non hanno mai avuto contrasti con le comunità circostanti, e come tali non avranno alcun problema a continuare a coesistere.
Ma il nucleo maligno sionista, estraneo al tessuto sociale arabo locale, di recente ed artificiale costituzione, quello che sta creando problemi contrabbandando le sue armi e tecnologia ai mercenari che insanguinano la Siria (enormi stoccaggi di armi, munizioni, missili, tecnologia militare avanzata sono stati intercettati e sequestrati in diverse operazioni anti-terrorismo dall’esercito arabo siriano nell’ultimo anno) e che massacra con i suoi bombardamenti continui, da anni, da troppi anni, la popolazione coatta di Gaza, mentre i suoi coloni americani, russi e di ogni nazionalità molestano e attaccano dalle loro colonie i contadini dei villaggi arabi circostanti, deve sloggiare, o sarà sfrattata d’imperio.
La natura, come sempre, farà naturalmente il suo corso, ed espellerà il corpo estraneo.
Anche la così detta “primavera araba”, come il virus di un’influenza generata e diffusa dai laboratori farmaceutici delle multinazionali (con interessi ben precisi), una volta sfogato il suo effetto e nonostante le vittime causate, si estinguerà.
I popoli e le nazioni arabe mediorientali, ognuna con la sua pecularietà e singolarità, riusciranno a trovare allora, superati contrasti, confusione e malintesi, e sotterrati i parassiti monarchi al servizio delle oligarchie finanziarie, petroliere e politiche occidental-sioniste, ognuno il proprio equilibrio e l’appropriata particolare stabilità di governo, per un futuro di coesistenza, collaborazione e progresso, per una crescita naturale del benessere di base di tutti.
Ma prima bisogna rimuovere gli impedimenti e le cause primarie che impediscono lo sviluppo e la crescita: e queste cause si chiamano fanatismo-sionista (che può essere di natura giudaica e cristianista, alla “Cristiano” Allam…per intenderci) e fanatismo-islamo-jihadista.
Nè “guerre sante” per l’usura occidentale, nè “guerre sante” per gli sceicchi petrolieri, ma Resistenza: facendo quadrato e sostenendo, ognuno nel suo ruolo, coloro che ancora fortemente e tenacemente tengono testa alla piovra in kipppà sionista.
Poi ci occuperemo anche degli altri, di quelle nazioni che si presentano belle di fuori, ma sono piene di ossa di morti e putridume dentro.
Ma quelli/e, al momento, date le circostanze di grave emergenza, sono il male minore.
Filippo F. Pilato
20/11/2012 – TerrasantaLibera.org
*Non saremo complici dello sterminio dei palestinesi ad opera degli assassini giudeo-sionisti
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EFFEDIEFFE.com sottoscrive totalmente l’appello del sito Planetenonviolence

GAZA – 
I cani della guerra giudeo-sionisti hanno razionalizzato lo sterminio dei palestinesi: un intera famiglia, gli Al Dalu, composta da almeno 14 persone, è stata sterminata mentre si trovava all’interno del palazzo di tre piani in cui abitava, andato completamente distrutto. I forni crematori sono ormai una cosa del passato…

Non saremo complici di questi bombardamenti, il cui unico scopo è incenerire esseri umani nelle loro case, solo perché palestinesi.

A gran voce denunciamo l’abietta complicità dei media asserviti al potere dell’occupante giudeo-sionista e le loro menzogne giornalistiche che giustificano questi massacri e fanno ricadere la responsabilità sulle vittime stesse, come è accaduto sul sito del settimanale Marianne, evidentemente caduto nella rete ebraica, che il 15/11/2012 ha titolato a firma di Martine Gozlan: «Escalation a Gaza: Hamas suicida i palestinesi».

Invitiamo i cittadini moralmente e umanamente integri ad annullare la loro iscrizione a questa rivista, dal puzzo mediaticamente collaborazionista.

Di seguito le foto dello sterminio della famiglia Al Dalu. Se ne astengano le persone impressionabili.


  

AFP Mahmud Hams Photos postées sur http://english.al-akhbar.com/
AFP, Mahmud Hams, foto postate su http://english.al-akhbar.com/

AFP Mahmud Hams

Reuters Mohammed Salem
Reuters Mohammed Salem

Reuters Mohammed Salem

AFP Mohammed Abed
AFP Mohammed Abed

AFP Mohammed Abed

AFP Mohammed Abed

Reuters Ahmed Zakot
Reuters Ahmed Zakot

NOUS NE SERONS PAS COMPLICES DE L'EXTERMINATION DES PALESTINIENS DE GAZA PAR LES CHIENS DE GUERRE JUIFS SIONISTES


Traduzione per EFFEDIEFFE.com a cura di Lorenzo de Vita

Fonte >  
Planetenonviolence.org
Censura a Repubblica: “cancellato” Odifreddi

La censura colpisce ancora: sul sito del quotidiano sparisce un post di Odifreddi. E lui ritira il suo blog


La censura colpisce ancora. Capita, sul sito di Repubblica, al professor Piergiorgio Odifreddi, colpevole di aver postato un commento abbastanza aspro sulla situazione in Medioriente, dove paragona il comportamento attuale del governo israeliano a quello dei nazisti.
Il suo articolo, inserito nel blog “Il non senso della vita”, è stato inopinatamente e unilateralmente eliminato dal quotidiano on-line. Odifreddi ha deciso di ritirare il blog, argomentando che nella vita “ci sono momenti in cui, candidamente, bisogna ritirarsi a coltivare il proprio giardino”. Se finora la direzione del giornale e i curatori del sito avevano difeso il diritto di opinione senza preoccuparsi troppo delle inevitabili lagnanze – ha scritto Odifreddi –  anche loro “hanno dovuto soccombere di fronte ad altre lagnanze, questa volta sicuramente in ebraico”

Questo il post “incriminato”:
“Dieci volte peggio dei nazisti. Uno dei crimini più efferati dell’occupazione nazista in Italia fu la strage delle Fosse Ardeatine. Il 24 maggio 1944 i tedeschi “giustiziarono”, secondo il loro rudimentale concetto di giustizia, 335 italiani in rappresaglia per l’attentato di via Rasella compiuto dalla resistenza partigiana il 23 maggio, nel quale avevano perso la vita 32 militari delle truppe di occupazione. A istituire la versione moderna della “legge del taglione”, che sostituiva la proporzione uno a uno del motto “occhio per occhio, dente per dente” con una proporzione di dieci a uno, fu Hitler in persona. Il feldmaresciallo Albert Kesselring trasmise l’ordine a Herbert Kappler, l’ufficiale delle SS che si era già messo in luce l’anno prima, nell’ottobre del 1943, con il rastrellamento del ghetto di Roma. E quest’ultimo lo eseguì con un eccesso di zelo, aggiungendo di sua sponte 15 vittime al numero di 320 stabilito dal Fuehrer. Dopo la guerra Kesselring fu condannato a morte per l’eccidio, ma la pena fu commutata in ergastolo e scontata fino al 1952, quando il detenuto fu scarcerato per “motivi di salute” (tra virgolette, perché sopravvisse altri otto anni). Anche Kappler e il suo aiutante Erich Priebke furono condannati all’ergastolo. Il primo riuscì a evadere nel 1977, e morì pochi mesi dopo in Germania. Il secondo, catturato ed estradato solo nel 1995 in Argentina, è tuttora detenuto in semilibertà a Roma, nonostante sia ormai quasi centenario. In questi giorni si sta compiendo in Israele l’ennesima replica della logica nazista delle Fosse Ardeatine. Con la scusa di contrastare gli “atti terroristici” della resistenza palestinese contro gli occupanti israeliani, il governo Netanyahu sta bombardando la striscia di Gaza e si appresta a invaderla con decine di migliaia di truppe. Il che d’altronde aveva già minacciato e deciso di fare a freddo, per punire l’Autorità Nazionale Palestinese di un crimine terribile: aver chiesto alle Nazioni Unite di esservi ammessa come membro osservatore! Cosa succederà durante l’invasione, è facilmente prevedibile. Durante l’operazione Piombo Fuso di fine 2008 e inizio 2009, infatti, compiuta con le stesse scuse e gli stessi fini, sono stati uccisi almeno 1400 palestinesi, secondo il rapporto delle Nazioni Unite, a fronte dei 15 morti israeliani provocati in otto anni (!) dai razzi di Hamas. Un rapporto di circa 241 cento a uno, dunque: dieci volte superiore a quello della strage delle Fosse Ardeatine. Naturalmente, l’eccidio di quattro anni fa non è che uno dei tanti perpetrati dal governo e dall’esercito di occupazione israeliani nei territori palestinesi. Ma a far condannare all’ergastolo Kesserling, Kappler e Priebke ne è bastato uno solo, e molto meno efferato: a quando dunque un tribunale internazionale per processare e condannare anche Netanyahu e i suoi generali?
Piergiorgio Odifreddi”

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