Piazza Santa Croce - i passanti si arrampicano sulla pseudo-croce di Paladino |
La strana alleanza fra il Cardinal Betori e Mimmo Paladino è indubbiamente un fenomeno da indagare. Fenomeno d'altra parte non nuovo di cooperazione e reciproca affratellante benedizione fra uomini di Chiesa e produttori di arte contemporanea, categoria a sé della mercificazione artistica dei nostri tempi.
L'ultimo esperimento, dopo quello - bocciato grazie al Cardinal Farina - dell'ambone in Santa Maria del Fiore, è la grande croce - dicasi croce - deposta dal Paladino nella piazza di Santa Croce a Firenze (a un costo non meglio precisato ma di certo ingente).
Per l'occasione sentite cosa ha affermato l'Arcivescovo di Firenze, intervenendo all'inaugurazione dell'installazione: "la Croce ridà orientamento anche alla vita delle persone, che non si ritrovano in uno spazio qualsiasi, ma in un luogo connotato da una precisa identità, come lo vollero i nostri padri quando lo crearono come spazio della predicazione della Parola, la parola della Croce". Per poi aggiungere che tale orientamento "conduce a un approdo preciso, una basilica francescana che è al tempo stesso il pantheon dei grandi del nostro popolo, credenti e non". Sì, avete capito bene: un "Pantheon"!
Per l'occasione sentite cosa ha affermato l'Arcivescovo di Firenze, intervenendo all'inaugurazione dell'installazione: "la Croce ridà orientamento anche alla vita delle persone, che non si ritrovano in uno spazio qualsiasi, ma in un luogo connotato da una precisa identità, come lo vollero i nostri padri quando lo crearono come spazio della predicazione della Parola, la parola della Croce". Per poi aggiungere che tale orientamento "conduce a un approdo preciso, una basilica francescana che è al tempo stesso il pantheon dei grandi del nostro popolo, credenti e non". Sì, avete capito bene: un "Pantheon"!
Secondo progetto di Paladino per l'ambone di Santa Maria del Fiore (notare i soliti simboli ricorrenti nel portale di San Giovanni Rotondo) |
Primo progetto di Paladino per l'ambone di Santa Maria del Fiore (notare la conchiglia massonica, il simbolo del Bagatto, il ramoscello d'acacia, etc.) |
Lucio Dalla con il coccodrillo di Paladino - Firenze, maggio 2008 |
In numerosi dipinti di Paladino, come in molte sue installazioni ritornano simboli alchemici, magici, esoterici: il simbolo dell'infinito, la mano aperta, il tavolino a tre gambe, la testa dell'agnello, stelle a varie punte, figure geometriche simboliche come il triangolo con la punta verso il basso o verso l'alto, numeri, ramoscelli di acacia, cappelli frigi, etc. etc.
Di questa sua vena alchemica Paladino non ha mai fatto mistero. Già nel 1986 in occasione della Biennale di Venezia ebbe a scrivere: "Come non essere sensibile in questo caso al linguaggio alchemico, vecchio come il mondo, mi sembra, poiché attinge alla fonte della vita stessa, e trasporta nel suo corso la bellezza e il meraviglioso. Per quanto riguarda i miei quadri, gli incontri con l'Alchimia, se sono fortuiti, non sono meno nutriti di questa stessa sostanza che è sepolta nel più profondo di noi stessi e che si esprime per mezzo del linguaggio analogico nel mio lavoro." (Arte e alchimia: XLII Esposizione internazionale d'arte, la Biennale di Venezia, 1986, p.275).
Coerente con questa sua logica, Paladino ha dapprima istoriato i portali alchemici del tempio massonico di San Giovanni Rotondo dedicato a San Pio, ha successivamente adornato il nuovo Evangeliario Ambrosiano voluto da Sua Eminenza il Cardinal Tettamanzi e ha finora invano cercato di mettere un piede nel Duomo di Firenze, per approdare infine alla prova apparentemente bigotta o spiritual-chic della grande croce adagiata nella piazza di Santa Croce.
Coerente con questa sua logica, Paladino ha dapprima istoriato i portali alchemici del tempio massonico di San Giovanni Rotondo dedicato a San Pio, ha successivamente adornato il nuovo Evangeliario Ambrosiano voluto da Sua Eminenza il Cardinal Tettamanzi e ha finora invano cercato di mettere un piede nel Duomo di Firenze, per approdare infine alla prova apparentemente bigotta o spiritual-chic della grande croce adagiata nella piazza di Santa Croce.
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