Mentrela
Chiesadi Francia è impegnata nella guerra ai matrimoni gay, scoppia la
battaglia del presepe. Forse meno importante, ma certamente non meno
accanita. E, in piccolo, ripropone l’eterna dialettica
innovatori-tradizionalisti della Chiesa cattolica. (in realtà si
tratterebbe della lotta tra i Cattolici, per essenza tradizionalisti e
la Contro-Chiesa modernista, n.d.r.).
Protagonista il parroco della
Madeleine, ottavo arrondissiment di Parigi, una delle chiese più famose e
di conseguenza più visitate della capitale benché vista da fuori non
sembri affatto una chiesa, e infatti fu progettata per ordine di
Napoleone come tempio laico alle glorie della Grande Armée. Il parroco
attuale si chiama Daniel Ponsard e, nonostante i settant’anni, è
appassionato da «tutte le professioni dell’immagine» (parole sue) e ha
un gusto decisamente avanguardista. Ogni Natale commissiona il presepe a
un artista contemporaneo. Quest’anno, ...
... ha scelto Gaëtan Duthu, 25 anni, la cui
installazione non è risultata molto in linea con la tradizione e con
quello che i fedeli si aspettano da un presepe. A partire dal titolo:
«Réseau céleste», rete celeste.
In pratica, nella «rete» ci sono Maria e Giuseppe
tutti di bianco vestiti che, su uno sfondo luminoso, danno le spalle al
visitatore e guardano uno schermo. Intorno a loro, uno strano gruppo di
personaggi oblunghi, sempre bianchissimi, provvisti di ali ma non di
facce, sormontate da uno schermo video. Probabilmente, angeli hi-tech.
Di bue e asino, ovviamente, non c’è traccia. Parrocchiani e turisti non
l’hanno presa bene. Anzi, la minoranza rumorosa della maggioranza
silenziosa si è sentita così offesa dal presepe ristrutturato che non ha
mancato di protestare con il parroco. E alcuni anche con l’arcivescovo
di Parigi, che però fa sapere di non essere «per nulla turbato» e che
«ci sono delle questioni ben più importanti di cui occuparsi».
Padre Ponsard invece contrattacca a mezzo «Figaro»:
«Questo presepe ci ha portato sia delle lodi sia dei rifiuti talvolta
violenti. Non sono necessariamente dei parrocchiani, loro si rivolgono
direttamente a me, ma piuttosto dei visitatori un po’ tradizionalisti
che trovano che desacralizziamo la religione e non capiscono». Pierre
Jacques Goujon, vicepresidente dell’Associazione «Madeleine 2000»,
solidarizza con il parroco, ricordando che nella cappella privata di
Giovanni Paolo II un mosaico raffigura un giovane al computer e che
Benedetto XVI spedisce benedizioni via Twitter.
Il parroco, comunque, è scatenato in difesa del «suo»
presepe: «Niente impedisce ai visitatori, a casa, di farsi il presepe
come sono abituati a farlo» (insomma, il presepe è mio e lo gestisco
io). «Duthu – insiste Ponsard – interpreta il senso della salvezza». E
il bue e l’asinello, non si potevano salvare anche loro? «Nella Bibbia
non ci sono». Amen.
di Alberto Mattioli
Fonte: La Stampa online 17/12/2012
Segnalazione: Raimondo Gatto
http://www.agerecontra.it/ |
Il Cardinale Ciappi, il teologo di papi, da Pio XII a Giovanni Paolo II (all’inizio del suo pontificato): “Il Terzo Segreto dice che la grande apostasia nella Chiesa inizia dal suo vertice. La conferma ufficiale del segreto de La Salette (1846): “La Chiesa subirà una terribile crisi. Essa sarà eclissata. Roma (il Vaticano) perderà la fede e diventare la sede dell’Anticristo “.
ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...
martedì 18 dicembre 2012
La vendetta del bue e dell'asinello
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