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giovedì 24 gennaio 2013

la palestra dei luoghi comuni

microLa preghiera dei fedeli, ovvero la palestra dei luoghi comuni

Mentre sul “Corriere della Sera” del 23 gennaio Ernesto Galli della Loggia prosegue impavido la battaglia contro il conformismo che esalta la confusione tra i sessi e il matrimonio omosessuale:

> Il mondo gay e le vestali di un certo conformismo

lo stesso giorno, su “L’Osservatore Romano”, il teologo Inos Biffi ha preso di mira un altro conformismo, di casa ecclesiastica: quello che perora una Chiesa che sia “credibile”, “persuasiva”, “profetica”.
Nell’esordio del suo articolo, Biffi se la prende con un momento della messa nel quale questo linguaggio celebra i suoi fasti:
“Si sente molte volte parlare di una Chiesa che deve essere ‘credibile’, e non raramente si invita a pregare perché lo sia, specialmente nell’orazione dei fedeli, ch’è stata assunta da non pochi come l’occasione propizia per manifestare i propri pensieri e le proprie parole in libertà…”.
In effetti la preghiera dei fedeli, che quando non è “ad libitum” è letta quasi ovunque su foglietti compilati e stampati da anonimi pseudoliturgisti, è ormai diventata la palestra dei peggiori luoghi comuni.

Obietta Biffi a questo sbandamento linguistico e concettuale:
“Ai linguaggi a cui abbiamo accennato sembra soggiacere la convinzione che, se il mondo non crede, sarebbe appunto perché la Chiesa non è abbastanza credibile e persuasiva, o non abbastanza profetica. In realtà, verrebbe da notare che Gesù stesso, in sé sommamente credibile, persuasivo e profetico, non ha suscitato l’adesione di tutti; ma soprattutto osserveremmo che a importare primariamente non è se si riesca a persuadere, ma se si è persuasi; come non è se si pervenga a ispirare la fede, ma se si possegga veramente la fede”.
Biffi critica anche l’uso corrente che si fa di un passaggio citatissimo del Nuovo Testamento:
“Oggi si va continuamente citando il passo della prima lettera di Pietro: “Pronti sempre a rispondere a chiunque domandi ragione della speranza che è in voi” (3, 15), che secondo il contesto non significa che i cristiani devono sapere apologeticamente spiegare i motivi della loro fede, ma che nella loro condotta sono chiamati a offrire ai pagani la testimonianza della loro speranza”.
L’intero articolo è riprodotto in questa pagina di www.chiesa:
> La credibilità della Chiesa. Autentica per natura
*
Una curiosità, sempre su “L’Osservatore Romano”. Nell’edizione stampata il 23 gennaio con la data del giorno successivo appare in prima pagina una nota firmata da Ritanna Armeni.
È la prima volta che la celebre giornalista proveniente da “il Manifesto”, cioè da un giornale che rivendica il suo essere “quotidiano comunista”, firma subito sotto la testata del giornale del papa e sotto il motto “Non praevalebunt”.
Ritanna Armeni, che peraltro già cura fin dalla fondazione il supplemento mensile de “L’Osservatore” intitolato “Donne, Chiesa, mondo”, assieme a Lucetta Scaraffia e Giulia Galeotti, dedica la sua nota a un film francese in visione nelle sale di Parigi: “Il était une foi“, un giro del mondo in bicicletta di due giovani che scoprono vive presenze di cristiani anche nei luoghi più remoti ed avversi.

http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2013/01/23/la-preghiera-dei-fedeli-ovvero-la-palestra-dei-luoghi-comuni/

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