Un Papa e la Dignità..

GPII e Dignitatis Humanae - IV

Domande finali che un cattolico non può eludere
Julio Alvear, Ph.D.

Come i documenti ufficiali ci mostrano, è certo che Giovanni Paolo II ha insegnato il diritto alla libertà religiosa di un contenuto positivo con gli elementi che abbiamo sottolineato, formulato sotto la prospettiva della ermeneutica conciliare Dignitatis humanae . Risulta quindi che la base di un riesame della sua continuità con il Magistero della Chiesa deve sistemarlo su un terreno diverso. 1. L'interpretazione tradizionale della Dignitatis humanae è possibile solo se l'insegnamento di Giovanni Paolo II è limitata al concetto di libertà di coscienza - che si identifica a volte con il diritto alla libertà religiosa - in particolare tenendo conto dei presupposti abbiamo sottolineato nel dell'Enciclica Veritatis splendor e la spiegazione del Catechismo della Chiesa Cattolica sul tema. (1) Tuttavia, questo non è il culmine del suo insegnamento, ma piuttosto solo il suo punto di partenza. I Papi conciliare alle Nazioni Unite - una libertà religiosa in contrasto con la dottrina cattolica 2. Il rispetto per la verità ci costringe ad ammettere che questo vertice è un ampliamento del concetto positivo del diritto alla libertà religiosa. Non intendo discutere qui se sia possibile adottare una interpretazione "tradizionale" Dignitatis humanae , come quella fatta a suo tempo da Victorino Rodriguez, OP, Brian Harrison, e più recentemente da F. Ocáriz e Basile Valuet, OSB ( 2) In ogni caso, Giovanni Paolo II ha dato una risposta a questa domanda attraverso il suo insegnamento, e la risposta è gravemente negativo. Certamente vi è la possibilità che citazioni potrebbe essere scelto per fare un non-problematica presentazione dottrinale, vale a dire, a fare il suo insegnamento appare in sintonia quasi perfetta con la dottrina di S. Tommaso e dei Papi che energicamente condannato entrambi gli errori di i "nuovi diritti" e "libertà moderne." Ma si deve ammettere che una tale presentazione solleverebbe le risate di tutti i capi di Stati e delle organizzazioni internazionali, così come tutti i leader religiosi e gruppi sociali affrontati da Giovanni Paolo II. Egli parlò loro trasmettere un messaggio molto chiaro nel suo orientamento di fondo, tra cui una dottrina esplicita moderna sulla libertà religiosa di un contenuto positivo che ha seguito gli ideali ecumenici e umanista dei nostri tempi. 3. In questo campo, dobbiamo chiederci in che misura e misura la dottrina del diritto alla libertà religiosa, come professato da Giovanni Paolo II nel suo insegnamento continua possono condizionare la risposta all'appello lanciato da Benedetto XVI a rileggere i testi del Consiglio - e quindi anche Dignitatis humanae ". ermeneutica della continuità" - secondo una parte della risposta si trova nel magistero di Benedetto XVI se stesso sul tema: Non ha seguito lo stesso percorso del suo predecessore su questo argomento? 4.Per un laico cattolico facendo ricerche su questo argomento, altre domande appaiono: Fino a che punto è la dottrina del diritto alla libertà religiosa di un contenuto positivo diverso dalla tradizione cattolica, che non ha mai riconosciuto - e di fatto non potrebbe riconoscere - il diritto dell'uomo a camminare su un sentiero che si allontana dalla vera religione stabilita da Dio Se stesso? Se questa è la dottrina che l'insegnamento della Chiesa dopo il Concilio sostiene, questo significa che una falsa religione ha oggettivamente il diritto morale - giuridicamente riconosciuto - di essere pubblicamente professato in grado di parità con la vera religione? Non, quindi, la struttura politica di una società cattolica hanno in linea di principio il diritto morale e giuridico a professare pubblicamente la fede, e basare le sue leggi ei principi della sua azione su di esso? Queste domande richiedono un chiarimento profondo del Magistero. 1.Verificare note 4 e 5 in questo articolo GPII e Dignitatis Humanae - II, i contorni della libertà di coscienza di Giovanni Paolo II .  2.Cf. Dom Basile Valuet, OSB, La Liberté religieuse et la Tradiiton Catholique. Un cas de sviluppo dottrinale omogenea dans Le Magistere auhtentique (Le Barroux: Abbaye Sainte Madeleine, 1998), 3 voll. Sulla base di documenti l'autore tenta di dimostrare che lo Stato confessionale viene indicato nel testo di DH ed è compatibile con l'insegnamento di Giovanni Paolo II. Purtroppo, per quanto riguarda questi ultimi, il lavoro di Dom Basile è incompleta. Innanzitutto , a causa di insufficiente fonti. L'autore, che mira a rendere un esame dettagliato degli insegnamenti di Giovanni Paolo II, basa il suo lavoro su solo 151 testi, omettendo 442, la cui esistenza si riconosce nella seconda edizione della sua opera (vol. 2, pp 1424-1437 ), senza analizzare, tranne due. secondo luogo , in generale, oltre alla sua insufficiente selezione di testi, Dom Basile non sfrutta quei documenti che danno una profonda conoscenza del pensiero di Giovanni Paolo II sulla libertà religiosa in senso dinamico e ampio come noi abbiamo fatto qui. Articolo pubblicato nella rivista Catholica , Parigi, primavera 2009 Posted 18 Gennaio 2013 GPII e Dignitatis Humanae - III Adottando l'obiettivo di organizzazioni laiche come la missione della Chiesa GPII e Dignitatis Humanae - II I contorni della libertà di coscienza di Giovanni Paolo II GPII e Dignitatis Humanae - I Attuazione del Consiglio: Giovanni Paolo II criteri ermeneutici Argomenti correlati di interesse    GPII di criteri ermeneutici per Dignitatis Humanae    i contorni della libertà di coscienza Secondo GPII     Giovanni Paolo II Adotta gli Obiettivi delle Nazioni Unite     Turnaround Vaticano II sulla Chiesa-Stato Relazione     posizione del Vaticano II sulla libertà religiosa     JPII Lodi Libertà, Uguaglianza e Fraternità     Pio VI: religiosi La libertà è un 'destro mostruoso'     Gregorio XVI: libertà di coscienza è un 'delirio' http://www.traditioninaction.org/Cultural/F017_Dignitatis-4.htm