Benedetto, un re magio per don Georg
Domenica prossima, 6 gennaio, il segretario particolare del Papa sarà consacrato vescovo
Quasi come un re magio. Epifania con la mitria per monsignor Georg Gänswein.
Domenica prossima, 6 gennaio, nella Basilica Vaticana, dalle mani del "suo" Papa Benedetto XVI, di cui è il segretario particolare (dal 2003 lo era dell’allora cardinale Joseph Ratzinger), don Georg sarà consacrato vescovo. Insieme con lui riceveranno l’ordinazione episcopale Vincenzo Zani, Segretario della Congregazione per l’Educazione Cattolica, e i Nunzi Apostolici Fortunatus Nwachukwu e Nicolas Thevenin.
Tutti e quattro hanno ricevuto dal Papa il titolo di Arcivescovo. Insieme con Benedetto XVI i due conconsacranti saranno i cardinali Tarcisio Bertone, Segretario di Stato vaticano, e Zenon Grocholewski, Prefetto della Congregazione per l’Educazione cattolica.
Durante il rito, sarà il cardinale Marc Ouellet, Prefetto della Congregazione per i Vescovi, a presentare i quattro nuovi arcivescovi. Chi, anche nella Curia romana, criticò duramente il beato predecessore di Benedetto XVI, Giovanni Paolo II, per la sua scelta di ordinare vescovo, nel 1998, il suo segretario particolare, l’attuale cardinale Arcivescovo di Cracovia Stanislaw Dziwisz, nominandolo Prefetto aggiunto della Casa Pontificia, adesso dovrà rivedere le sue posizioni.
Anche nel caso di don Georg, infatti, l’ordinazione episcopale e la nomina alla Prefettura non lo vedrà lasciare l’incarico delicato di segretario particolare del Papa. Ma, mentre don Stanislao fu chiamato ad affiancare il Prefetto di allora, l’attuale neocardinale James Michael Harvey, oggi don Georg avrà lui in mano la guida sempre delicata, non solo in tempi di Vatileaks, della Prefettura della Casa Pontificia. Non Prefetto aggiunto come Dziwisz, ma al vertice della Prefettura e con un numero due, il Reggente, il rogazionista padre Leonardo Sapienza, non ordinato vescovo, come invece era avvenuto con il suo direttore predecessore, monsignor Paolo De Nicolò, seppure solo negli ultimi tre anni del suo ufficio.
«Per far mettere un po’ di rosso a Sapienza lo hanno fatto protonotario apostolico», sottolinea ironicamente un vescovo. Benedetto XVI concentra totalmente nelle mani del suo segretario particolare l’accesso alla sua persona: udienze pubbliche e private, viaggi in Italia, di cui si occupa la Prefettura della Casa Pontificia, e soprattutto la possibilità di varcare la soglia dell’ormai inaccessibile appartamento pontificio.
Sarà don Georg da solo a organizzare e vagliare tutte le richieste che d’ora in avanti arriveranno a Benedetto XVI, a fargli da filtro, insomma, mentre il Papa potrà dedicarsi a ciò che ama di più: scrivere. L’enciclica sulla fede è in arrivo e sarà datata 2013.
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