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sabato 26 gennaio 2013

Via da S.Paolo i sincretisti!!!


Il Papa: verso l'unità oltre le differenze dottrinali


Il Papa a San Paolo Fuori le Mura
IL PAPA A SAN PAOLO FUORI LE MURA

Nella Basilica di San Paolo Benedetto XVI ha presieduto i vespri conclusivi della settimana per l'unità dei cristiani 

«Le questioni dottrinali» che ancora dividono le chiese cristiane «non devono essere trascurate o minimizzate», bisogna piuttosto affrontarle «con coraggio, in un uno spirito di fraternità e di rispetto reciproco». È l'auspicio del Papa durante i vespri a conclusione della settimana per l'unità dei cristiani, celebrati come è tradizione nella basilica di San Paolo fuori le mura, con i rappresentanti delle chiese cristiane presenti a Roma.

Il movimento ecumenico, ha osservato il Papa, non è una «forma di contratto a cui aderire per interesse comune». Inoltre oggi, «in nome della autenticità cristiana per una presenza più incisiva nella realtà del nostro tempo», «c'è un grande bisogno di riconciliazione, dialogo e comprensione reciproca, in una prospettiva non moralistica». 

Hanno partecipato al rito presieduto da Benedetto XVI, per il patriarcato ecumenico di Costantinopoli, l'arcivescovo ortodosso di Italia e Malta, esarca per l'Europa meridionale, Gannadios Zervos; per la comunione anglicana il reverendo canononico David Richardson, rappresentante dell'arcivescovo di Canterbury presso la Santa Sede e direttore del Centro anglicano a Roma. Nella basilica di San Paolo anche i membri della Commissione mista internazionale per il dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e le Chiese ortodosse orientali, che questa mattina sono stati ricevuti dal Papa. Presente anche il neo card. James Harvey, arciprete della basilica di San Paolo e per anni suo stretto collaboratore come prefetto della Casa Pontificia. 

Benedetto XVI ha ricordato che, come è stato per Abramo, «camminare con Dio», «significa camminare oltre le barriere, oltre l'odio, il razzismo e la discriminazione sociale e religiosa che dividono e danneggiano l'intera società».
  
La settimana di preghiera per l'unità dei cristiani è giunta alla 46.ma edizione, e cade a 50 anni dalla apertura del Concilio ecumenico vaticano II, e durante l'Anno della fede proclamato da papa Ratzinger per rilanciare il Vangelo nei paesi di tradizione cristiana ma ormai secolarizzati.
  
Il Papa ha invitato a perseguire il dialogo ricordando che «da soli non possiamo costruire l'unità». «Nella società attuale - ha osservato in un passaggio ulteriore - sembra che il messaggio cristiano incida sempre meno nella vita personale e comunitaria; e questo rappresenta una sfida per tutte le Chiese e le comunità ecclesiali».
  
Nel saluto al Papa, il cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani, ha affermato che il Papa vive la sua «responsabilità quale successore di Pietro anche e soprattutto come servizio all'unità dei cristiani». 

Il dialogo teologico con il mondo ortodosso prosegue in questa fase senza particolari intoppi. Per quanto riguarda il mondo protestante, dal 7 al 9 febbraio si svolgerà a Vienna un incontro tra chiese protestanti europee (CCPE) e una delegazione del dicastero presieduto dal cardinale Koch, sul tema della ecclesiologia.

Le chiese luterane hanno criticato la proposta, avanzata da Koch il 30 ottobre e rilanciata la settimana scorsa dal prefetto della Congregazione per la dottrina della fede Gerhard Mueller, di un ordinariato per i luterani che vogliano entrare a far parte della Chiesa cattolica, sul modello di quello creato dalla Chiesa cattolica per accogliere gli ex anglicani. Mueller ha ricevuto un «no» dal segretario generale della Federazione luterana, Martin Junge, e dal vescovo luterano Friedrich Weber, presidente del CCPE.

REDAZIONEROMA

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