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giovedì 14 febbraio 2013

FORMIGONI, IL VOTO SI AVVICINA, IL CERCHIO SI STRINGE

UMBERTO MAUGERI RITROVA MAGICAMENTE I BIGLIETTINI DI RINGRAZIAMENTO PER IL “CELESTE” - RISALGONO AL 2010: FORMIGONI RINGRAZIA MAUGERI PER 600MILA EURO DI FINANZIAMENTO ALLA CAMPAGNA ELETTORALE PER LE REGIONALI - I PM LI CERCAVANO DISPERATAMENTE, NON ERANO SPUNTATI FUORI NEMMENO NELLE PERQUISIZIONI…
L. Fer. e G. Gua. per Corriere.it

roberto formigoniROBERTO FORMIGONI
«Carissimo Umberto, grazie dell'amicizia che mi dimostri. Cordialissimi saluti. Roberto Formigoni». «Carissimo Umberto, rientrando dalle vacanze sento il piacere di salutarti e di ringraziarti una volta di più della tua amicizia. Buona ripresa anche a te. Roberto Formigoni».

ROBERTO FORMIGONI IN CONFERENZA STAMPAROBERTO FORMIGONI IN CONFERENZA STAMPA
È proprio vero: quando tutto sembra girarti storto, gira davvero storto. E pochi lo stanno sperimentando come il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, la cui calligrafia, in due biglietti di ringraziamento per 600.000 euro di finanziamento elettorale versati dalla Fondazione Maugeri al mediatore Pierangelo Daccò per le elezioni regionali 2010, spuntano in carta e inchiostro quando ormai sia i pm sia l'ex presidente Umberto Maugeri e il suo direttore generale Costantino Passerino, che ne avevano parlato sei mesi fa ai pm, disperavano di poterli rintracciare.
ROBERTO FORMIGONIROBERTO FORMIGONI
«All'inizio del 2010 Daccò mi chiese un versamento immediato di 600.000 euro come contributo alle elezioni regionali, dicendo, alle mie rimostranze, che sarebbero stati conteggiati in un conguaglio complessivo delle sue "prestazioni" - svela Passerino interrogato il 25 maggio 2012 -. Mi disse chiaramente che servivano per le elezioni regionali senza specificare chi ne fosse il destinatario», ma dava per «scontato» fossero destinati a Formigoni e più in generale al Pdl, perché Daccò aveva sempre fatto riferimento a questi soggetti come suoi referenti politici.
Passerino gira la richiesta al presidente della Fondazione, Umberto Maugeri, che però «manifestò un certo disappunto perché era la prima volta che ci veniva chiesto un pagamento consistente a fronte di nessuna "prestazione", seppure con promesse di successivi conguagli. Gli rappresentai che le richieste erano pressanti e a mio avviso non era prudente rifiutare».
ROBERTO FORMIGONIROBERTO FORMIGONI
Maugeri il 27 maggio 2012 conferma che Passerino gli chiese «tra i 400.000 e i 600.000 euro in quanto il presidente Formigoni ne aveva necessità per la sua campagna elettorale». Ma pretende che, onde escludere millanterie, Formigoni gli dia una prova: «Ritenevo necessario che almeno mi arrivasse un biglietto di ringraziamento», «sia perché ritenevo doveroso da parte del presidente almeno di ringraziarmi, sia perché volevo essere sicuro che la somma fosse arrivata a destinazione».
ROBERTO FORMIGONIROBERTO FORMIGONI
In effetti, racconta Passerino, «chiesi a Daccò che il "ringraziamento" fosse indirizzato al prof. Maugeri». E persino Daccò lo ammette ai pm: «Effettivamente andai da lui (Formigoni, ndr) e gli dissi che era il caso di "ringraziare due persone come Passerino e Maugeri che stavano facendo proselitismo elettorale a favore del Pdl". Mi disse: "Va bene, lo faccio"».
Ma le Poste ci mettono lo zampino e il biglietto non arriva. «Sollecitai Daccò - dice Passerino - a provvedere e lui mi disse che un biglietto era stato già mandato, ma che non c'era nessun problema a trasmetterne un secondo». Il buffo è che alla fine il secondo biglietto arriva prima del primo. «Maugeri mi disse: "Sono arrivati i ringraziamenti di Formigoni"». E in effetti Maugeri spiega ai pm: «Prima dell'estate 2010 mi è arrivato un biglietto da parte del presidente Formigoni. Io ne ricordo uno solo, anche se devo dire che, parlando con la mia compagna, lei mi ha detto di ricordare che io le dissi di averne ricevuti due».
LOGO FONDAZIONE MAUGERILOGO FONDAZIONE MAUGERI
Quello che ricorda Maugeri «era un cartoncino rettangolare scritto a mano forse anche con il logo della Regione». Dato che lui e Formigoni non si conoscevano, lo colpì perché iniziava con la frase «Caro Umberto» e «c'era scritto "desidero ringraziarti per la tua dimostrazione d'amicizia, cari saluti, Roberto"».
Ma, a maggio 2012, dei biglietti non c'era traccia. In mano a Maugeri ce n'erano solo alcuni di auguri natalizi di Formigoni, ma in stile asettico, di quelli che per forma ci si scambia tra istituzioni ed enti. E quello o quelli sui 600.000 euro elettorali? Maugeri all'epoca pensa di averli riposti, ma non esclude di averli gettati. Neppure una perquisizione di pm e GdF li scova a Pavia.
UMBERTO MAUGERI E COSTANTINO PASSERINO jpegUMBERTO MAUGERI E COSTANTINO PASSERINO JPEG
Sembra così che la storia debba restare più che altro di colore, tanto che la compagna di Maugeri, ascoltata come teste il 28 maggio 2012, ricorda un gustoso aneddoto qualche mese dopo l'arrivo del biglietto di Formigoni a Maugeri: «Eravamo a Venezia in vacanza, abbiamo visto Formigoni nelle vicinanze dell'ingresso del Festival del Cinema», «mi sono sorpresa (...) del fatto che non abbia salutato Umberto. In quel momento mi è venuto in mente il biglietto e l'espressione "caro Umberto", e credo di aver detto a Umberto "ma non lo saluti?". Umberto ha glissato».
PIERANGELO DACCO'PIERANGELO DACCO'
Ma il 13 novembre 2012, alle ore 12.10, ecco il colpo di scena: Maugeri si presenta al pm Laura Pedio per dire che una settimana prima ha «per caso» ritrovato i due biglietti. Entrambi manoscritti su carta intestata «Roberto Formigoni - Presidente Regione Lombardia». Quello datato «giugno 2010» dice: «Carissimo Umberto, grazie dell'amicizia che mi dimostri. Cordialissimi saluti. Roberto Formigoni». L'altro, 9 settembre 2010: «Carissimo Umberto, rientrando dalle vacanze sento il piacere di salutarti e di ringraziarti una volta di più della tua amicizia. Buona ripresa anche a te. Roberto Formigoni».
Formigoni, “Soldi fatti transitare sul conto della fidanzata Emanuela Talenti”



MILANO – Bonifici a Emanuela Talenti, ex fidanzata di Roberto Formigoni, in modo da “non farli transitare sul conto” del governatore della Lombardia “affinché non vi fosse evidenza degli importi che trasferiva” in contanti: Repubblica aggiunge particolari alla vicenda che ha colpito i vertici del Pirellone, e che vede Formigoni indagato per associazione a delinquere. 

In particolare il quotidiano pubblica il racconto di un dirigente della Banca Popolare di Sondrio ai pm di Milano. Secondo quel bancario i soldi transitati sul conto della Talenti sarebbero stati tra i cinquemila e i ventimila euro, in banconote da 500.
L’esame di queste somme movimentate sui conti, scrive Repubblica, hanno portato gli inquirenti a parlare di “anomalia”, e a sostenere che Formigoni avesse “disponibilità di significative somme di denaro contante”. ”La disponibilità di tali somme di denaro contante, cita sempre Repubblica, è tanto anomala quanto grave, se si aggiunge che – oltre a non esservialcuna tracciabilità (…) le modalità di utilizzo del contante sono tali da ostacolarne la quantificazione ed a dissimularne la provenienza”.
Scrive Repubblica:
“Risulta infatti che, dal luglio del 2003 al marzo del 2009, abbia effettuato o disposto di effettuare“operazioni extraconto” in particolare sui conti della Talenti (73.000 euro) e del suo stretto amicoAlberto Perego, anche lui indagato. In sostanza “anziché procedere in via ‘ordinaria’ con il versamento del contante sul conto corrente per poi trasferirne l’importo al beneficiario (operazione che avrebbe certamente evidenziato il possesso di contante) – prosegue il rapporto – è stato utilizzato un conto interno della banca che, accogliendo il versamento di contante, non ne ha lasciato alcuna traccia sul conto di Formigoni”.
E di 270 mila euro in contanti parlano anche, nell’avviso di chiusura dell’inchiesta, i pm, incasellandoli tra i benefit – accanto ai viaggi esotici, a vacanze su yacht e a finanziamenti per iniziative politiche e elettorali – ricevuti dal Celeste, tramite Daccò e Antonio Simone, per compiere quegli atti contrari ai doveri d’ufficio che si traducevano, questa la ricostruzione della procura, in delibere che facevano lievitare i rimborsi alla Fondazione dalle cui casse sono stati distratti negli anni circa 61 milioni.
Delibere varate nonostante il parere contrario dei tecnici e che riguardavano in particolare le cosiddettefunzioni non tariffabili. Funzioni che, come ha testimoniato Giuseppe Merlino, supermanager dell’assessorato alla Sanità, “erano di prevalente interesse del San Raffaele e della fondazione Maugeri, e costituivano le voci su cui ricevevamo ogni anno maggiori pressioni e interferenze da parte del presidente Formigoni e di Daccò”.
E ci sono anche due biglietti di ringraziamento del Celeste a Maugeri che, secondo l’accusa, avvalorerebbero la tesi della corruzione, (…) biglietti poi finiti agli atti dell’inchiesta milanese.
Il sequestro dei due biglietti (…) a parte degli investigatori è (…) una “circostanza singolare, che contribuisce a dar maggior forza alle ipotesi investigative”. In particolare, scrivono gli investigatori, “si è appurato che Umberto Maugeri e Costantino Passerino, nell’ambito dell’accordo corruttivo in essere con Daccò/Simone ed il presidente Formigoni, in occasione delle elezioni politiche del 2010, su richiesta di Daccò, gli avrebbero versato la somma di 600 mila euro per la campagna elettorale”.
In tale circostanza, “Passerino manifestò a Daccò l’esigenza di Umbero Maugeri di avere un segno tangibile di riconoscimento da parte del presidente Formigoni per la suddetta elargizione”. Si spiega così dunque, si legge negli atti, “e non in un gesto di semplice amicizia, peraltro disconosciuta dalla stesso Maugeri, il biglietto di ringraziamento del giugno 2010, a pochi mesi di distanza dalle elezioni, che il presidente Formigoni fece recapitare a Maugeri attraverso lo stesso Daccò”.”

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