ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 7 febbraio 2013

I fratelli muratori lavorano in silenzio


L’Opus Dei e la “pulizia silenziosa” di Benedetto XVI 


San Pietro
SAN PIETRO

La nomina di Rafael García de la Serrana Villalobos Direzione dei Servizi Tecnici del Governatorato dello Stato Vaticano va in questa direzione

La sua nomina è stata quasi ignorata, ma è la prova che la grande fiducia che ha Benedetto XVI per la prelatura dell’Opus Dei come parte della strategia di “pulizia silenziosa” nella Curia Romana dopo la bufera dello scandalo dei “vatileaks”. Gli appalti dello Stato della Città del Vaticano hanno un nuovo controllore: Rafael García de la Serrana Villalobos.


Lo scorso 26 gennaio, il sacerdote è stato nominato sotto direttore della Direzione dei Servizi Tecnici del Governatorato dello Stato più piccolo del mondo. Una scelta tutt’altro che casuale, poiché fino a qualche giorno fa era il responsabile della logistica della casa generale della “Opera” a Roma. 

Quasi cinquantenne, ha ricevuto l’ordinazione come presbitero il 23 maggio 2009. Una classica “vocazione adulta”, nata all’interno della realtà fondata da San Josemaría Escrivá de Balaguer. Ingegnere ha unito le capacità necessari per il suo nuovo compito ad una forte dimensione spirituale. 

Arriva a una struttura che lungo il 2012 ha vissuto un “anno nero”, per i “vatileaks”, lo scandalo per la pubblicazione delle carte riservate che ha rubato l’ex maggiordomo Paolo Gabriele dall’appartamento del Papa. Tra i rapporti filtrati dal “corvo” pubblicati da Gianluigi Nuzzi nel suo libro “Sua Santità”, si fa riferimento alla denuncia di monsignor Carlo Maria Viganò al Papa, sulla «corruzione» nella direzione, dei Servizi Tecnici.
  
Nonostante il Vaticano avesse negato la situazione descritta nella lettera, Viganò scrisse che «la direzione dei servizi tecnici era quella più compromessa da evidenti situazioni di corruzione: lavori affidati sempre alle stesse dite, con costi di, al meno, il doppio di quelli praticati fuori il Vaticano. Un regno diviso in piccoli feudi: edilizia interna, edilizia esteriore, gestione caotica delle botteghe, una situazione inimmaginabile, ma ben nota a tutti nella Curia».

Altro episodio citato le spese troppo alte del presepe della Piazza San Pietro che, nel 2009, era costato 550 mila euro e nel 2010, dopo un’operazione di tagli, il prezzo è stato quasi dimezzato con il montaggio che grazie al supporto finanziario della Regione Basilicata, al Vaticano è costato solo 21 mila euro.

 Con questi precedenti, la nomina di Rafael García de la Serrana è tutt’altro che casuale. Come ingegnere offre la garanzia che non sarà ingannato con dei prezzi elevati; come prete, invece, porterà avanti una maggiore resistenza alla tentazione, ma anche più fiducia al Papa e alla Chiesa. Onestà.
  

Con il nuovo sottodirettore dei Servizi Tecnici, l’Opus Dei non solo ha rinforzato la sua presenza in Curia, nella quale alcuni dei suoi membri occupano posti di rilievo. Ha anche dimostrato di essere una delle realtà  più vicine al Papa. 

Il cardinale Julián Herranz è stato il capo della commissione che ha indagato sull’origine della filtrazione di notizie; l’ufficiale della Segreteria di Stato, Peter Brian Wells, si è occupato personalmente del processo giudiziario contro il maggiordomo Gabriele e l’informatico Claudio Sciarpelletti. Il giornalista numerario statunitense, Greg Burke, ha preso in mano la strategia di comunicazione. Tutti uomini dell’ “Opera”.
ANDRÈS BELTRAMO ALVAREZCITTÀ DEL VATICANO


Le parole del Papa alla Fraternità San Carlo


Benedetto XVI accoglie Monsignor Camisasca
BENEDETTO XVI ACCOGLIE MONSIGNOR CAMISASCA

Benedetto XVI ha ricevuto un delegazione accompagnata dal superiore Sottopietra e dal vescovo di Reggio Emilia Camisasca: «L'educazione è fondamentale per crescere nella verità»

«Sono contento di poter essere spiritualmente e intellettualmente con voi...». È quanto ha detto ieri mattina Papa Ratzinger ai partecipanti all'assemblea generale della Fraternità San Carlo, ricevuti in udienza e accompagnati dal nuovo superiore don Paolo Sottopietra, dal suo predecessore, monsignor Massimo Camisasca, neo-vescovo di Reggio Emilia e dal presidente della Fraternità di CL don Julián Carrón.

Benedetto XVI, parlando a braccio, ha rievocato gli incontri avvenuti lungo gli anni: «Mi ricordo bene delle mie visite nel Palazzo Borromeo, accanto a Santa Maria Maggiore, dove ho conosciuto personalmente don Giussani; ho conosciuto la sua fede, la sua gioia, la sua forza e la ricchezza delle sue idee, la creatività della fede».

«È cresciuta una vera amicizia - ha continuato - così, tramite lui, ho conosciuto anche meglio la comunità di Comunione e Liberazione. E sono lieto che il successore sia con noi; che continua questa grande opera e ispira tante persone, tanti laici, donne e uomini, sacerdoti e laici, per collaborare alla diffusione del Vangelo, alla crescita del Regno di Dio».


«E qui - ha aggiunto il Papa - ho conosciuto anche Massimo Camisasca; abbiamo parlato di diverse cose, ho conosciuto la sua creatività nell’arte, la sua capacità di vedere, interpretare i segni dei tempi, il suo grande dono di educatore, di sacerdote. Una volta ho avuto anche l’onore di ordinare alcuni sacerdoti a Porto Santa Rufina, ed era bello, quindi, conoscere che qui cresce una nuova Fraternità sacerdotale nello spirito di San Carlo Borromeo, che sempre rimane il grande modello di un pastore che è realmente stimolato dall’amore di Cristo, cerca i piccoli, li ama e così realmente crea fede e fa crescere la Chiesa». 
«Adesso la vostra Fraternità è grande - ha aggiunto Benedetto XVI - ed è un segno che le vocazioni ci siano. Ma c’è anche la necessità della nostra apertura per trovare, per accompagnare, per guidare e aiutare le vocazioni nella maturazione. Questa è la cosa per la quale ringrazio don Camisasca che ha fatto da grande educatore. Oggi l’educazione è sempre fondamentale per la crescita della verità, per la crescita del nostro essere figli di Dio e fratelli di Gesù Cristo».

Infine, il Papa ha detto di conoscere personalmente da molto tempo anche il nuovo superiore della Fraternità, don Paolo Sottopietra, «che anche un po’ ha avuto contatto con la mia teologia». «Così - ha concluso - sono contento che io possa essere anche spiritualmente ed intellettualmente con voi e che possiamo reciprocamente fecondare il nostro lavoro. Il Signore vi benedica. Grazie al Signore per questo dono della vostra Fraternità: cresca e si approfondisca sempre, ancora di più nell’amore di Cristo, nell’amore degli uomini per Cristo».


All'incontro erano presenti 18 sacerdoti, provenienti dalle missioni (Europa, Asia – Oceania, Africa, America del Sud, America del Nord e Centrale), che hanno partecipato all’elezione. La Fraternità San Carlo è presente in oltre 20 paesi del mondo, dalla Spagna alla Russia, dalla Siberia al Kenya, passando per Taiwan, Stati Uniti e Sudamerica. Ad oggi è composta da 120 sacerdoti e oltre 40 seminaristi.
ANDREA TORNIELLICITTÀ DEL VATICANO

La mia conoscenza della massoneria e della Chiesa cattolica – a dire il vero non molto approfondita – mi aveva sempre portato ad escludere, sino ad ora, la possibilità di una convivenza tra le due.

Massoneria e Opus Dei al Consiglio di Stato?


Questa “verità” è però oggi sconfessata dalla lettura di un articolo apparso sul sito ufficiale del Grande Oriente democratico, che è una articolazione interna al Grande oriente d’Italia. Il maestro venerabile Gioele Magaldi, da tempo in contrasto con le posizioni del maestro Gustavo Raffi – posto che le ritiene poco rispondenti alla etica della massoneria universale – afferma infatti  che “sussiste una tradizionale contiguità fra personaggi vicini o aderenti all’Opus Dei e gli ambienti più conservatori, elitari e reazionari della massoneria, italiana come ‘internazionale’”. Una lettura interessante, che speriamo si arricchisca di dettagli con l’uscita imminente del libro del maestro Magaldi, di cui egli stesso ci dà notizia.
Ma l’affermazione contenuta nell’articolo che ritengo maggiormente degna di nota e di preoccupazione (e di necessarie verifiche da parte della magistratura) è a mio avviso quella contenuta nel titolo Pasquale de Lise tra crocifisso e compasso, con evidente riferimento al simbolo massonico (il compasso, appunto). 



CL e Massoneria ticinese un filo misterioso le lega
Dietro i rapporti tra Grenci che ha rivelato alla magistratura di Milano gli affari del ciellino Daccò con il massone Sandro Fenyo, compaiono anche i Liberi Muratori di Lugano.
I rapporti tra i due è stato benedetto da autorevoli esponenti della massoneria cittadina in cui risulta coinvolta la Manfid di  Fenyö, sino all'anno scorso Maestro Venerabile della Loggia Brenno Bertoni. I problemi giudiziari di questi giorni stanno rendendo incandescente lo scontro tra i vecchi Fratelli che hanno gestito affari e potere in modo oscuro e i nuovi Fratelli che vorrebbero fare pulizia all’interno della loro Organizzazione.
Nel frattempo gli investigatori seguendo il filo di collegamento dalla Manfid di Sandro Fenyo sono arrivati alla fiduciaria di Paolo Mondi che avrebbe gestito gran parte dei fondi neri di Daccò costruiti grazie ai buoni rapporti nel sistema sanitario della Lombardia. Ed erano il Maestro Venerabile Sandro Fanyo e il Ciellino Daccò a mantenere i fili del Governatore burattino Roberto Formigoni.
Molti di voi si chiederanno come un ciellino avesse rapporti con un Massone. Come poteva sposarsi il libero pensiero dei "Liberi Muratori" con l'integralismo religioso di  Comunione e liberazione, due mondi antitetici?
Nei suoi ripetuti viaggi di Daccò a Lugano non andava certo per portare Ostie sante, piuttosto trasportava "Ostie preziose" quelle asportate dalla Fondazione Maugeri di Pavia, più altre sparite dall'Ospedale San Raffaele di Milano. Possibile che Sandro Fenyö un uomo semplice, possa aver gestito gli affari oscuri di Daccò e trovarsi con un grave capo di accusa di concorso in riciclaggio? Non è certo il tipo, sicuramente anche lui era un burattino al pari di Formigoni.
Chi è il vero burattinaio? Sicuramente Fratelli di alta levatura con importanti inserimenti nel potere finanziario di Lugano. La vicenda ha scosso non poco le Logge di Lugano tra queste la Brenno Bertoni, ma soprattutto la potente e conosciuta “Il Dovere” di Via Pretorio 20 a Lugano di cui è membro anche il Sindaco. Il momento che sta vivendo la potente Massoneria ticinese è molto complesso, sono crollati tutti i principi etici dell’essere Massone. L’Organizzazione necessita al più presto di un cambio di guardia, i vecchi massoni coinvolti in molte vicende poco chiare grazie anche alla complicità di politici membri, sono sempre usciti indenni e l’Ordine sempre candido. Ora è il momento di dare un taglio, tutti sapevano del modo spudorato in cui venivano condotte e venivano ammessi nuovi adepti, pur non avendo le peculiarità per entrare nell’Ordine.  Dovrebbe fare mea culpa il potente industriale Augusto Airaldi esponente del Partito Liberale Radicale e presidente della Società operai liberali. Non si può più tollerare che si permetta l’ingresso di cittadini italiani e svizzeri che tutto fanno piuttosto che agire da Massoni. I Senatori però non ci stanno ad essere messi sulla graticola, e stanno reagendo con espulsioni, minacce, vessazioni.
Potere Vaticano. Vescovi provenienti da CL. Cardinale Angelo Scola, arcivescovo di Milano). Cardinale Carlo Caffarra, arcivescovo di Bologna. Eugenio Corecco, vescovo della diocesi di Lugano, in Svizzera. Luigi Negri, vescovo della diocesi di San Marino-Montefeltro. Giancarlo Vecerrica, vescovo di Fabriano-Matelica. Michele Pennisi, vescovo di Piazza Armerina. Giuliano Frigeni, vescovo di Parintins, in Brasile. Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto. Giancarlo Petrini, vescovo di Diocesi di Camaçari, Bahia, in Brasile. Javier Martínez, arcivescovo di Granada, in Spagna. Paolo Pezzi, arcivescovo di Mosca, in Russia. Guido Zendron, vescovo di Paulo Afonso, in Brasile. Dario Walter Maggi, vescovo ausiliare di Guayaquil, in Ecuador. http://www.globalist.it/Detail_News_Display?ID=10181


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