ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 18 aprile 2013

Ogni religione ha i tradizionalisti che si merita

Psycopathia Judaica

Lui è kosher, voi no: non guardatelo

kosher
Allora è proprio vero: il giudaismo non è una religione, ma una malattia mentale. Il dubbio è venuto persino a Repubblica, che ha pubblicato questa foto, con il seguente commento:

«... Nell'immagine si vede un uomo, presumibilmente di religione ebreo ortodossa, chiuso in un sacco di plastica trasparente. Secondo alcuni commentatori della fotografia l’uomo sarebbe un “kohanim”, ovvero un discendente della linea maschile dei sacerdoti dell’antico Israele. A loro, secondo le sacre scritture, sarebbe proibito il contatto con le salme dei morti e con i cimiteri. Il sacco di plastica, preparato con dei fori all’altezza della bocca, servirebbe per preservare il “kohen” dal contatto con le impurità nei momenti in cui l’aereo sorvola un cimitero».

A parte gli errori plateali («kohanim» è plurale di kohen), il commento è ancor troppo corrivo e benevolo. Il tizio, che ha chiesto di restare anonimo, è un ex colonnello della Israeli Air Force, diventato un fanatico haredi dopo aver frequentato una yeshiva (scuola talmudica) che lo ha identificato come un «kohen». Il kohen deve mantenere la sua purezza.

Ad imporgli la copertura a condom è stato il suo rabbino, rabbi Yosef Brook, capo della Netivot Olam Yeshiva, che ha dichiarato:

«Siccome l’aereo avrebbe effettivamente sorvolato un cimitero, c’era impurità. E anche se l’aereo è un luogo chiuso, l’impurità filtra, sicché il fedele deve mettersi dentro un contenitore chiuso in basso».

Più normale di così... Rabbi Brook s’è irritato della derisione suscitata anche in Israele dal suo allievo. «Nessuno di quelli che ridono è al livello morale e intellettuale del mio kohen». «Meno capite, e più strillate», ha aggiunto il rabbi riscaldandosi, «se uno Zulu mi vede telefonare, pensa che io sia pazzo perché non sa nulla di come le onde sonore si trasmettono per via elettromagnetica. Similmente, c’è un sistema spirituale di impurità e purità, e non abbiamo strumenti per rilevarne l’azione. Così dico ai critici. Se non conoscete nulla del problema, per favore lasciateci in pace». (Picture of the day: Make of this what you will)

Notevoli i commenti (ebraici) alla foto. «Ma la protezione contro l’impurità offerta da una fusoliera dell’aereo non è meglio che un sottile foglio di plastica?», domanda uno. «La busta di plastica protegge meglio perché non è porosa? Ma deve avere dei buchi altrimenti il fedele soffoca. Allora, l’impurità entra dai buchi? C’è una quota sopra la quale il kohen non viene più sporcato? Novemila metri? 50 mila? Occorre un rescritto rabbinico».

Un altro s’immagina una Tumah-Free Airline (tumah è «impurità», il contrario di kosher) che garantisce: «Nessuno dei nostri voli sorvola un cimitero. Resta puro mentre sei in aria».

Un altro ancora pone il problema: come fa costui a camminare per le vie di Gerusalemme, sotto cui si trovano innumerevoli antiche sepolture? Un altro ancora ipotizza: «Fa delle puzze tremende e non vuole dare fastidio ai suoi compagni di volo. Che mensch!». (He has terrible gas and doesn’t want to inconvenience his fellow travelers. What a mensch!). Uno ancora: «Kosher Condom».

Ma il vero spirito lo coglie un ultimo commentatore: «Notate come l’uomo sieda accanto ad altri mostrando estrema arroganza. Egli deve mostrare di essere “meglio del vicino”».

Attualmente è quel che fanno gli haredim: competere l’uno con l’altro su chi applica le regole halakhiche più strette. Essi rendono «assur (proibita) ogni cosa, e più cose uno crede assur, più è stretto nell’osservanza, e più uno sale nella gerarchia haredi».

È proprio così, come ho appreso per esperienza nei miei reportages in Israele. Sono quelli che di recente hanno imposto, con rescritto talmudico, alle donne di non ridere quando passano sotto le finestre di una yeshiva, «perché il riso delle donne può far peccare (masturbare) gli innocenti studenti». (Women's Laughter May Cause Yeshiva Students To Sin)

È quel tipo umano che sputa sui preti e le suore quando passano per Gerusalemme, che manifesta schifo e disprezzo per tutti i goym. Quando va in aereo, deve mostrare il suo spregio in qualche modo: «Io sono puro, voi sporchi non guardatemi, i vostri sguardi mi sporcano».
Maurizio Blondet-16 Aprile 2013
http://www.effedieffe.com/index.php?option=com_content&view=article&id=251219:lui-e-kosher-voi-no-non-guardatelo&catid=83:free&Itemid=100021

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