Il ritratto ufficiale di Ratzinger
bocciato dal fratello Georg
Esposto all'ambasciata tedesca per il suo compleanno: «Terribile»
Il ritratto di Ratzinger del pittore Michael Triegel (Ansa/Schwind) |
BERLINO - Michael Triegel ci ha riprovato. È venuto in
automobile dalla Sassonia con il suo secondo ritratto di Benedetto XVI. Si dice
che anche il primo non fosse stato molto apprezzato. Quando il nuovo dipinto,
non molto diverso dal precedente, è stato presentato agli ospiti
dell'ambasciatore tedesco presso la Santa Sede durante una cerimonia per
celebrare l'ottantaseiesimo compleanno del Papa emerito, sembra che molti
commenti siano stati negativi. Die Welt ha scritto che Georg Ratzinger lo ha
giudicato «terribile». E un prelato avrebbe addirittura sussurrato: «Forse
aveva preso le pillole sbagliate».
Più diplomatico, l'arcivescovo Gerhard
Ludwig Müller. «Se guardiamo a questa immagine disegnata da mano umana allora
sulla cattedra di Pietro vediamo l'uomo Joseph Ratzinger, non in una posa da
regnante, bensì come uomo del suo tempo», ha commentato il prefetto della
Congregazione per la Dottrina della Fede. L'artista è apparso invece
soddisfatto del proprio lavoro.
Benedetto XVI naturalmente non c'era. Come aveva
anticipato Georg già all'indomani della decisione di lasciare il pontificato,
la sua vita è solitaria, dedicata allo studio e alla preghiera. E suona fuori
luogo anche chiedersi se si sarebbe riconosciuto in quella figura seduta con un
foglio in mano, un'espressione enigmatica, il volto più pieno di quanto non
dica lo scorrere del tempo. Ma non è un mistero che a Triegel non siano
arrivati in questi anni né complimenti né elogi per il ritratto che si trova
dal 2010 nell'Istituto di Ratisbona dedicato al Papa teologo, non lontano dalla
casa dove il fratello abita, nella città vecchia, circondato da immagini e
piccoli quadri sicuramente più fedeli, nella loro semplicità.
Triegel, nato ad Erfurt nel 1968, lavora da tempo su
soggetti religiosi e mitologici in cui è evidente l'influsso dei maestri del
Rinascimento italiano. Benedetto XVI non ha mai posato, ma lui ha assistito
a molte udienze generali vedendolo, per così dire, in azione. Ora forse, gli
piacerebbe dedicarsi al suo successore. Quando Der Spiegel gli ha fatto questa
domanda ha però sorriso e risposto: «Penso che anche in America del Sud ci
siano buoni pittori». Le critiche comunque non lo hanno scoraggiato. Fanno
parte del mestiere. Del resto, nell'ambasciata tedesca presso il Vaticano, c'è
anche il ritratto di Leone XIII eseguito da Franz von Lenbach, rifiutato dal
Papa dell'enciclica Rerum Novarum. E, senza essere irriverenti, gli inglesi
hanno voltato le spalle indignati, poco tempo fa, al primo dipinto ufficiale
che ritrae la duchessa di Cambridge Kate Middleton. Anche in questo ultimo
caso, però, almeno all'autore è piaciuto.
Paolo Lepri
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