Jannis Kounellis - Apocalisse: qui commentata positivamente da p. Dall'Asta |
Anch'io sono rimasto molto colpito dalla capacità di padre Dall'Asta di
eludere l'argomento principale della mia intervista: perché la Santa
Sede sente la necessità di spendere vari milioni di euro per un mediocre
vernissage? Squallidamente vengo accusato di incompetenza e addirittura
il padre adombra la possibilità ch'io sarei consapevole "del giro
d'affari" della "paccottiglia" liturgica che promuoverei sul mio blog.
Sfugge alla comprensione come possa essere utilizzata una nobile rivista
d'arte per sì bassi uffici. La verità è che Dall'Asta è incapace di
esercitare il proprio ministero. Alla missione del prete preferisce
quella del critico d'arte un po' cinico e calunniatore ma sempre à la
page. Che abbia sbagliato mestiere?
Francesco Colafemmina
*
Gentile Colafemmina,
contrariamente al solito entro nel dibattito per ribadire che gli
interventi dei singoli autori sono in totale autonomia e rispecchiano le
loro opinioni, come di regola. Ciò detto, mi piace precisare che
conosco padre Dall'Asta da anni e mi pregio della sua amicizia che spero
e credo ricambiata. E' una delle voci più attente e critiche, non solo
all'interno della chiesa, sul tema del rapporto tra arte e fede e in
questa veste collabora da lungo tempo con Inside Art, sia sul cartaceo
che online. Non è per mera amicizia né tantomeno per bassi uffici che
una nobile rivista d'arte, come ci definisce, si pregia della sua
collaborazione. E' perché crediamo, a differenza della stragrande
maggioranza delle riviste d'arte contemporanea – pur laicamente e
persino ateisticamente – ché il sacro non possa essere espunto
dall'arte, tantomeno dalla vita, e sia d'obbligo per una rivista come la
nostra offrire una sponda su tali temi, contribuire al dibattito con
personalità di indubbio spessore e sensibilità come appunto il nostro
Dall'Asta, fuori per quanto in noi da ogni logica di parte o polemica.
Una preoccupazione ben presente anche nell'interessante blog che cura,
credo. Ovviamente, per le medesime ragioni e in queste modalità la
nostra porta è aperta a chiunque, lei compreso. Ps una gentilezza:
voglia citare la fonte nell'articolo ripreso sul suo blog,
cortesemente.
Un cordiale saluto
Maurizio Zuccari - Caporedattore di Inside Art
*
Vincenzo Ventimiglia - Incoronazione di Maria - Chiesa di Maria SS. delle Grazie a Isola delle Femmine. Questa sarebbe paccottiglia? |
Gentile caporedattore,
nel mio blog l'articolo è sempre stato linkato direttamente. I "bassi
uffici" cui faccio riferimento riguardano invece due aspetti
dell'articolo di Dall'Asta.
1) "Se per arte sacra si intende infatti quella pseudo arte
liturgica che affolla le nostre chiese con effetti del tutto devastanti e
disastrosi (e che il nostro Colafemmina promuove – sic!), questa ha un
mercato davvero fiorentissimo."
Gli artisti da me in varie occasioni proposti e commentati sul mio blog
credo meritino rispetto. Specialmente da parte di un consacrato. Mi
riferisco ad artisti che spesso rivestono ruoli accademici non di basso
profilo in istituzioni cattoliche, come il prof. Rodolfo Papa. Ma
aggiungo anche artisti meno noti in Italia come Aristides Artal Moreno.
Ci sono poi numerosi artigiani che di certo non realizzano
"paccottiglia" come la grande vetratista Barbara Ferabecoli. E
l'apprezzata scultrice Daphné Du Barry, lo scultore Anthony Visco, il
maestro Sergio Favotto o Alessandro Romano, già scultore di alcune
statue ospitate in Vaticano.
Questa è forse PACCOTTIGLIA?
2) "Consiglio a chi scrive di partecipare a qualche “fiera del
sacro”, per rendersi conto della quantità di persone coinvolte e del
giro d’affari che vede come acquirenti tanti ecclesiastici con tanto di
portafoglio rigonfio. Colafemmina ne resterebbe estasiato (ma è
impossibile che non ne sia al corrente)."
In maniera non del tutto sibillina Dall'Asta in questo passaggio ardisce
suggerire che il sottoscritto sarebbe una sorta di mediatore della
paccottiglia che esalta sul suo blog. Tanto da essere chiaramente al
corrente del giro d'affari che coinvolge "ecclesiastici con tanto di
portafoglio rigonfio". Giro d'affari del quale resterei "estasiato".
Fino a prova contraria sul mio blog ho sempre condannato gli sprechi di
denaro, in primo luogo quelli assurdamente perpetrati nel corso degli
adeguamenti liturgici. Padre Dall'Asta è stato "architetto"
dell'adeguamento liturgico - inutile e malriuscito? - del duomo di
Reggio Emilia. Ad oggi non è chiaro quanto questo adeguamento sia
costato alla Chiesa reggiana. Nell'intervista parlo di spese per il
padiglione pari a 2,8 milioni di Euro. A queste spese per le opere
d'arte si aggiungerebbero quelle per gli spazi espositivi, stimate dal
Corriere in circa 2 milioni di Euro.
Ecco, prima di accusare il sottoscritto di essere una sorta di disonesto
commentatore che si arricchirebbe proponendo opere di alcuni artisti
deteriori e comunque resterebbe estasiato dal denaro, vorrei che
Dall'Asta chiarisse i giri di denaro che riguardano Reggio Emilia e la
Biennale. Sarebbe più onesto e forse più degno della sua dimensione
sacerdotale rendere conto di come vengano spesi i denari della Chiesa
più che calunniare intellettuali liberi che svolgono la propria azione
di commentatori gratis et amore Dei.
Cordialmente
Francesco Colafemmina
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