ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 21 giugno 2013

Convertiti a Chi?


«Ma dove sono tutti questi "convertiti" del Cammino?»

Riportiamo alcuni recenti interventi a firma c. di questi ultimi giorni.


Domanda: "Scusami tanto fratello ma le persone che non entrano che fine fanno? Dove confluiscono? Perche' non mi risulta che la Gifra o Ofs (sto in una parrocchia francescana) siano in forte espansione. Io mi preoccuperei, invece di attaccare, di riflettere sul fatto che la gente non entra in Chiesa."

Risposta:
Innanzitutto la Gioventù Francescana o altre realtà della Chiesa (Azione Cattolica, Scouts di Agesci, etc.) non possono essere paragonate al Cammino Neocatecumenale, per una serie di evidenti differenze: il cn è una realtà CHIUSA al "mondo", le altre sono aperte al confronto; non esiste una liturgia "parallela" con messa il sabato; inoltre la permanenza all'interno di queste associazioni è libera e non esiste il controllo ed il giudizio dei c.d. "catechisti" sul tuo percorso; per non parlare poi delle decime e di altri abusi.

La riprova di questo è che non ci sono siti di "fuoriusciti" dalla gioventù francescana, dagli scouts, etc. che abbianodenunciato situazioni di crisi e traumi come quelli che vengono denunciati su queste pagine e altri blog da parte dei neocatecumenali.

Magari dovresti porti questa, come domanda, non credi?

Se la gente non entra in Chiesa stai tranquillo che il cn non aiuta di certo a farla entrare, anzi! Per ogni persona che fa parte del cammino ne esiste almeno uno che il cammino lo ha abbandonato, molte di queste hanno abbandonato anche la Chiesa cattolica a seguito di queste esperienze negative, perché non te lo domandi?

Infine, io conosco personalmente diversi ragazzi nella gioventù francescana perché un mio caro amico ne fa parte, nel loro gruppo non sono molti, è vero. Ma, avendoli conosciuti, sono 100 volte migliori della comunità neocatecumenale di cui facevo parte, in circa 10 anni e più che li conosco non se ne è andato nessuno, solo un ragazzo è dovuto andare via per motivi di lavoro ma non ha perso i contatti ed ogni volta che torna è felice di rincontrarli.

Io, te lo ricordo se non lo sai, oltre ad essere stato mandato via dai catechisti (perché criticai alcuni loro comportamenti) ho perso persino il saluto dei miei (chiamiamoli così) ex fratelli di comunità. Nonostante per circa due anni io abbia cercato di mantenere un rapporto con alcuni di loro non mi hanno mai degnato neppure di una telefonata.

E' un comportamento da cattolici questo? Che senso ha andare nelle piazze per annunciare ai "lontani", quando non sei capace di portare il vangelo con te e con chi ti è accanto? Rifletti su questo.

Don Lorenzo Milani diceva che la "vocazione" l'abbiamo tutti uguale: fare del bene là dove siamo. Dove il Signore ci ha messi, non dove Kiko vuole che si faccia. Anche su questo, rifletti.

Caro Fratello, smettiamola con questa tiritera falsa che solo il cn salverà la chiesa, parafrasando la tua chiusura ti dico che io mi preoccuperei, invece di difendere a spada tratta il cn, di riflettere sul fatto concreto di cosa è CHIESA per te.

Io non ti dico di lasciare il cammino, se ti piace ci saranno motivazioni o situazioni che io non posso valutare e giudicare, ma rifletti su tante cose che qui sono scritte.



Vorrei ora parlare di uno degli astuti stratagemmi del cammino per illudere i camminanti sul fatto di fare un percorso di fede "potente".

In tutte le "missio ad gentes", evangelizzazioni, annunci etc. che i poveri camminanti debbono (obbligatoriamente) fare, ci sarà sempre un catechista di turno che sparerà il solito "numerone" sui convertiti, persone che si "volevano suicidare ma dopo aver ascoltato la parola non lo hanno fatto più" (questo è un classico, l'avrò sentito almeno 5 volte in occasioni ufficiali).

Nell'ultimo articolo di Magister si parla di una sinfonia di Kiko (orribile, peraltro) che a detta dei neocatecumenali come un certo A. De Juana "fa ritornare alla Chiesa" i lontani già al primo ascolto.
Non so, sinceramente, se ridere oppure se essere triste di fronte a simili "notizie".

Infatti, mai ho visto nessuna di queste persone, sarei stato curioso di conoscere, nei tanti anni di cammino, l'esperienza diretta di qualcuno che, ascoltato il kerigma o del "capolavoro" musicale di Kiko, e si siano convertite al cristianesimo. Neppure in occasione delle 100 piazze.

«...Sta di fatto che in tutte le comunità neocatecumenali sparse nei cinque continenti sono presenti le stesse immagini, sono adottati gli stessi arredi e sono eseguiti gli stessi canti.
Tutti con Kiko Argüello come ideatore, se non come diretto esecutore e compositore...» 


Ma dove sono questi "convertiti"? Perché non vengono mai intervistati, avrei voglia anche io di conoscerli.

La verità è che in tanti anni di missioni io non ho mai visto nessuno interessarsi. Le missioni non sono fatte per "convertire" le masse ma, invece, per umiliare i camminanti, per renderli docili e abbassare la loro "cresta", infatti le persone che arrivano al cammino per effetto di queste "evangelizzazioni" rappresentano si e no il 10-20% del totale dei camminanti.

Il resto sono quasi tutti parrocchiani, come lo ero io e tutti quelli delle almeno prime tre comunità della mia ex parrocchia. A solo titolo di esempio nella piazza della mia città durante l'ultimo incontro di 100 piazze il cammino ha fatto 0 (zero) proseliti.

Perché farle, allora? Queste manifestazioni servono per far da "collante" alla comunità, per far sentire importanti gli adepti e autosuggestionarli di credere di essere una "forza", di essere capaci di grandi gesti.

Chi crede che le evangelizzazioni servano a far proseliti al cammino si sbaglia. Il cammino fa (ha fatto) proseliti nelle parrocchie, dal quale proviene l'80% di chi oggi fa il cammino.



Per quanto riguarda la tua (personale) esperienza devi convincerti che essa non può fare testo perché io parlo di statistiche: non si risponde ad un dato medio dando la propria personale esperienza, dicendo: "per me è stato diverso, non è così", perché nell'ambito del ragionamento è una cosa che non ha peso.

Ma, guarda caso, Voi siete tutte "eccezioni" e le vostre comunità sono tutte perfette ma, in onestà, prova a verificare sui grandi numeri da dove provengono i camminanti e vedrai che ti tornerà quel che dico.

O forse no, mi dirai che il 99% di voi è stato rapito da un tizio che urlava in piazza e da un'altro che suonava la chitarra senza mai averli visti prima...

Scusami, ma io il cammino l'ho fatto per oltre 15 anni le missioni le ho fatte da itinerante in Italia ed all'estero, ho incontrato Kiko (personalmente faccia a faccia, non ai raduni per chiedergli l'autografo, come hanno stupidamente ironizzato alcuni nc), non mi metto medaglie, non me ne frega niente adesso come non me ne fregava niente prima, ma credo in sincerità di conoscere il cammino come e meglio di te.

Infine, caro Antonio, io non sono "caduto da cavallo",(altro vostro "slogan", mi pare incredibile come non vi rendiate neppure conto di usare tutti lo stesso vocabolario, le stesse frasi), anzi, al contrario la verità mi ha reso libero e sono enormemente più soddisfatto oggi di quando ero in cammino, stando "dove il Signore mi ha messo" e non dove "altri" volevano che io andassi o facessi, ma non so se tu ti sei accorto di questo nella tua vita dentro il cn oppure mai te ne accorgerai.

Tu e gli altri, per cortesia, convincetevi soltanto di questo. Che il cammino non è "incriticabile" e non si "incontra Cristo vivo" (altro "slogan" neocatecumenale) dando pregiudizi su chi vi pone determinate questioni, anche avendo 5 figli e 22 anni di cammino alle spalle.

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