PAPA FRANCESCO SNOBBA IL CONCERTO DI MONSIGNOR FISICHELLA. SEGNALE DELLE NOMINE E DEI TRASFERIMENTI CHE RIBALTERANNO LA CURIA
Papa Francesco ha scelto di non parteciperà al Concerto in Vaticano in occasione dell'Anno della Fede per «impegni improrogabili». Alcune voci parlano anche di tensioni tra personalità della Curia in attesa di nomine e trasferimenti fuori dal Vaticano che avrebbero dovuto riguardare eccelsiastici di primo piano…
Scintille in Vaticano. Papa Francesco snobba il concerto di Monsignor Fisichella. Panico! Segnale di sfiducia. Antipasto delle nomine e dei trasferimenti che ribalteranno la Curia romana.
2. PAPA FRANCESCO GRANDE «ASSENTE» AL CONCERTO PER L'ANNO DELLA FEDE
Corriere.it
PATTI SMITH PAPA FRANCESCOMARIO MONTI E LA MOGLIE ELSA CON PAPA BERGOGLIO E BERTONE JPEGCorriere.it
Papa Francesco ha scelto di non parteciperà al Concerto in Vaticano in occasione dell'Anno della Fede per «impegni improrogabili». Monsignor Rino Fisichella, presidente del dicastero per la Nuova Evangelizzazione, ha letto il saluto di Papa Francesco ai partecipanti al concerto in Vaticano spiegando che il pontefice non presenzierà all'evento musicale per «impegni improrogabili». Ha, però, aggiunto che «per domani si darà seguito a tutti gli eventi in calendario per l'anno della fede». E mentre si annunciava l'assenza del Pontefice , su Pontifex_it, l'account Twitter del papa, appariva un suo messaggio: «Se abbiamo trovato il senso della vita in Gesù, non possiamo essere indifferenti davanti a uno che soffre, a uno che è triste».
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TENSIONI? - L'assenza di Francesco al Concerto viene spiegata con il fatto che il nuovo Papa non ama presenziare ad un certo tipo di occasioni e appuntamenti - come i concerti - che non gli sono congeniali. Alcune voci parlano anche di tensioni tra personalità della Curia in attesa di nomine e trasferimenti fuori dal Vaticano che avrebbero dovuto riguardare eccelsiastici di primo piano e avrebbero dovuto essere pubblicati sabato ma sono stati rinviati. Anche se sembra difficile che il Pontefice possa essersi lasciato influenzare da queste situazioni.
GIANNI DE GENNARO RINO FISICHELLARINO FISICHELLAù
TENSIONI? - L'assenza di Francesco al Concerto viene spiegata con il fatto che il nuovo Papa non ama presenziare ad un certo tipo di occasioni e appuntamenti - come i concerti - che non gli sono congeniali. Alcune voci parlano anche di tensioni tra personalità della Curia in attesa di nomine e trasferimenti fuori dal Vaticano che avrebbero dovuto riguardare eccelsiastici di primo piano e avrebbero dovuto essere pubblicati sabato ma sono stati rinviati. Anche se sembra difficile che il Pontefice possa essersi lasciato influenzare da queste situazioni.
BEETHOVEN - Il concerto, nell'aula Paolo VI in Vaticano, è organizzato dal Pontificio consiglio per la nuova evangelizzazione ed ha in programma musiche di Beethoven, eseguite dall'Orchestra sinfonica nazionale della Rai e dal coro dell'Accademia nazionale di Santa Cecilia.
http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/articolo-58153.htm
Papa Francesco grande «assente»
Papa Francesco ha scelto di non parteciperà al Concerto in Vaticano in occasione dell'Anno della Fede per «impegni improrogabili». Monsignor Rino Fisichella, presidente del dicastero per la Nuova Evangelizzazione, ha letto il saluto di Papa Francesco ai partecipanti al concerto in Vaticano spiegando che il pontefice non presenzierà all'evento musicale per «impegni improrogabili». Ha, però, aggiunto che «per domani si darà seguito a tutti gli eventi in calendario per l'anno della fede». E mentre si annunciava l'assenza del Pontefice , su Pontifex_it, l'account Twitter del papa, appariva un suo messaggio: «Se abbiamo trovato il senso della vita in Gesù, non possiamo essere indifferenti davanti a uno che soffre, a uno che è triste».
Papa Francesco grande «assente»
al concerto per l'Anno della Fede
Dall'account Twitter un suo messaggio: «Non possiamo essere indifferenti davanti a uno che soffre, a uno che è triste»
Papa Francesco ha scelto di non parteciperà al Concerto in Vaticano in occasione dell'Anno della Fede per «impegni improrogabili». Monsignor Rino Fisichella, presidente del dicastero per la Nuova Evangelizzazione, ha letto il saluto di Papa Francesco ai partecipanti al concerto in Vaticano spiegando che il pontefice non presenzierà all'evento musicale per «impegni improrogabili». Ha, però, aggiunto che «per domani si darà seguito a tutti gli eventi in calendario per l'anno della fede». E mentre si annunciava l'assenza del Pontefice , su Pontifex_it, l'account Twitter del papa, appariva un suo messaggio: «Se abbiamo trovato il senso della vita in Gesù, non possiamo essere indifferenti davanti a uno che soffre, a uno che è triste».
TENSIONI? - L'assenza di Francesco al Concerto viene spiegata con il fatto che il nuovo Papa non ama presenziare ad un certo tipo di occasioni e appuntamenti - come i concerti - che non gli sono congeniali. Alcune voci parlano anche di tensioni tra personalità della Curia in attesa di nomine e trasferimenti fuori dal Vaticano che avrebbero dovuto riguardare eccelsiastici di primo piano e avrebbero dovuto essere pubblicati sabato ma sono stati rinviati. Anche se sembra difficile che il Pontefice possa essersi lasciato influenzare da queste situazioni.
BEETHOVEN - Il concerto, nell'aula Paolo VI in Vaticano, è organizzato dal Pontificio consiglio per la nuova evangelizzazione ed ha in programma musiche di Beethoven, eseguite dall'Orchestra sinfonica nazionale della Rai e dal coro dell'Accademia nazionale di Santa Cecilia.
http://www.corriere.it/cronache/13_giugno_22/papa-francesco-assente-al-concerto-per-anno-della-fede_0c3f0134-db60-11e2-99af-699e293a37b1.shtml
Lo "strappo" del pontefice che non va al concerto per lavorare
Le ragioni dell'assenza di Bergoglio dall'aula Paolo VI
ANDREA TORNIELLICITTÀ EL VATICANOIl trono papale color bianco e desolatamente vuoto al centro del corridoio dell'Aula Paolo VI descrive meglio di qualsiasi parola quanto accaduto in Vaticano. Fino a qualche settimana quell'immagine fa poteva essere presa a simbolo della rinuncia di Benedetto XVI e della sede vacante. Da ieri rappresenta il gesto di un Papa che disdice all'ultimo minuto la presenza a un concerto perché ha «un'incombenza urgente» da trattare.
Un Papa che ritiene il suo lavoro sui dossier e nei colloqui che sta svolgendo in vista del futuro assetto della Curia più importante di concedersi un'ora e mezza di relax ascoltando buona musica. Musica della quale è appassionato fin da piccolo, da quando l'ascoltava per radio con la madre e i fratelli.
È noto che Bergoglio non ha mai amato la mondanità e ha cercato di schivare, per quanto possibile, certe occasioni. Ma in questo caso aveva assicurato la sua presenza e la decisione di non percorrere i cinquanta metri che separano la Casa Santa Marta dall'Aula del concerto l'ha presa perché davvero impegnato alla scrivania. Di certo Francesco, fedele al suo nome e al suo stile, è alla vigilia di decisioni importanti, destinate nei prossimi mesi a cambiare il volto della Curia romana. Non si sente un sovrano ma un pastore: appena due giorni fa si è raccomandato che i vescovi non abbiano «la psicologia» del prìncipe.
Dopo l'annuncio della sua assenza, a un minuto dall'inizio del concerto, i musi lunghi fra dignitari, politici, sponsor e cardinali non si contavano.
La presenza nell'Aula del segretario particolare del Pontefice e soprattutto del suo medico personale fugavano ogni dubbio su possibili quanto improvvisi problemi di salute, dopo una mattinata densa di udienze e di incontri pubblici. La conferma degli impegni presi per domani è un'ulteriore riprova che ci troviamo di fronte a un nuovo piccolo grande strappo al protocollo di un Papa chiamato «dalla fine del mondo». Ed è rimasto se stesso, anche in Vaticano.
http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/papa-el-papa-pope-25886/Il Papa diserta il concerto: "Devo lavorare"
L'annuncio di mons. Fisichella in aula Paolo VI: "Impegni improrogabili". Il medico e il segretario sono in sala Nervi: esclusi motivi di salute
GIACOMO GALEAZZICITTÀ DEL VATICANOForfait papale al concerto per l'Anno della fede. Invece di andare al concerto all'Aula Paolo VI, Francesco è rimasto l'intero pomeriggio a lavorare nella residenza di Santa Marta. "Questioni urgenti da trattare- assicura uno stretto collaboratore del Pontefice-.Nessun problema di salute, come testimonia il fatto che i suoi segretari e il medico personale Polisca sono in aula ad assistere al concerto". All'ultimo istante e dopo che i mass media della Santa Sede avevano annunciato la sua presenza, papa Francesco ha scelto di non partecipare questa sera al concerto in Vaticano in occasione dell'Anno della Fede per «impegni improrogabili». Un'incombenza urgente che sembra riguardare i colloqui che Bergoglio sta effettuando in queste ore con alcuni dei nunzi apostolici in visita Oltretevere e che preludono all'imminente riordino della diplomazia pontificia e, soprattutto, alla riforma della Segreteria di Stato e dei ministeri vaticani. Per l'intero pomeriggio Francesco non si è mosso dalla sua camera a Santa Marta. Non si sente un principe rinascimentale che ascolta musica quando deve occuparsi di cose urgenti. E ha proseguito ad assolvere ai compiti di una giornata particolrmente gravosa. Ancora una volta quindi, massima attenzione ai contenuti e pochissima alla mondanità e alla forma. L'arcivescovo Rino Fisichella, presidente del dicastero per la Nuova Evangelizzazione, assicura che «per domani si darà seguito a tutti gli eventi in calendario per l'anno della fede».L'assenza di Francesco al concerto viene spiegata con il fatto che il nuovo Papa non ama presenziare ad un certo tipo di occasioni e appuntamenti, come i concerti, che non gli sono congeniali. Il concerto, nell'aula Paolo VI in Vaticano, è organizzato dal Pontificio consiglio per la nuova evangelizzazione ed ha in programma musiche di Beethoven, eseguite dall'Orchestra sinfonica nazionale della Rai (diretta dal Maestro Juraj Valcuha) e dal coro dell'Accademia nazionale di Santa Cecilia (diretto dal Maestro Ciro Visco). In particolare la sinfonia numero 9 in D minore opera125 di Ludwig van Beethoven. Era previsto che al termine dell'esecuzione, il Papa si rivolgesse ai partecipanti con un discorso. Ieri si è svolto il primo incontro tra il Papa che viene "dalla fine del mondo" e i nunzi che, ha ricordato nel suo saluto il segretario di Stato cardinale Tarcisio Bertone, sono talora definiti «gli occhi e le orecchie» del Pontefice nel mondo. L'udienza a 108 nunzi in servizio e 40 emeriti, nella Sala Clementina, è un appuntamento in calendario per l'Anno della fede, ereditato da papa Francesco, che però ne approfitta per dare la sua impronta all'incontro: dona a tutti una croce pettorale d'argento, per cui è presumibile che d'ora in poi tutti i rappresentanti pontifici nel mondo non indosseranno più quella d'oro, allineandosi allo standard di sobrietà del papa latinoamericano. Ieri Bergoglio ha fatto una introduzione a braccio al discorso scritto, per spiegare che le cose che dice le dice «con il cuore», che ritiene «essenziale» il «rapporto personale» tra loro e il «vescovo di Roma»: «davvero c'è la Segreteria di Stato che ci aiuta, ma il rapporto personale è importante e dobbiamo farlo, da ambedue le parti».Parla del ruolo di «mediatori», non «intermediari», con le chiese locali. Tra i "semplici pensieri detti con il cuore", la formula con cui introduce il discorso scritto, papa Bergoglio ha messo una serie di considerazioni sul peso di una «vita da nomadi», «sempre con la valigia in mano» che chiede di «spogliarsi di amicizie, cose, legami» e chiede la capacità di saper «guardare lontano». Introduce poi il tema a lui caro, mediato da Henry De Lubac, dei rischi della «mondanità spirituale», di una "borghesia dello spirito e della vita che spinge a ricercare una vita comoda e tranquilla''. Quindi «cedere allo spirito mondano espone soprattutto noi pastori al ridicolo: potremo forse ricevere qualche applauso, ma quelli stessi che sembreranno approvarci, poi ci criticheranno alle spalle». Francesco ieri ha raccomandato attenzione in uno dei loro principali compiti: «la collaborazione alle provviste episcopali», cioè la preparazione dei dossier informativi sui candidati all'episcopato, su cui i papi scelgono i futuri vescovi. Il Papa ha delineato la sua idea di vescovo-pastore, capace di stare a seconda delle occasioni davanti, in mezzo o dietro al popolo, e la sua speranza di vescovi «miti, pazienti, misericordiosi», che amino la povertà sia materiale che spirituale. Come ha detto anche nella sua meditazione alla assemblea generale della Cei, lo scorso maggio, il vescovo deve saper guidare, tenere unito il popolo, e anche seguire il popolo «perché lo stesso gregge ha, per così dire, il fiuto per trovare la strada». Francesco non vuole vescovi «ambiziosi», che cercano di diventarlo a tutti i costi: su questo, ha detto a braccio, suscitando una risata nell'uditorio, «farò un commento quando non ci sarà il registratore». «Non scegliamo vescovi che hanno la psicologia da principi», ha sintetizzato il Papa.
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