ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 26 luglio 2013

Polvere di stelle e strisce di polvere diabolica.


 Orgoglio&Pregiudizio: il cattoprogressismo US


 POLVERE DI STELLE E STRISCE E POLVERONI DI ORGOGLIO(DIABOLICO)

Quando i “cattolici” adulti americani pretendono di dare lezioni al  MAGISTERO. ATTENTI, PERÒ: LA NEMESi SEMBRA VICINA…

Il demonio non ha grande fantasia ma riesce sempre a prendersi gioco di noi, se gli forniamo la pur minima possibilità di insinuarsi. Le armi che usa sono sempre le stesse: menzogna, orgoglio, ribellione. A cadere nella sua rete sono diversi politici cattolici americani che, servendosi delle sue stesse armi, pretendono di dare lezioni di cattolicesimo e di far passare, nei fatti, per cattolico ciò che invece è contrario alla dottrina. Come dimostra il caso recente di Nancy Pelosi che ha definito l’aborto “terreno sacro”. E’ inutile dire che chi si oppone a questo tipo di interventi chiaramente non cattolici viene accusato di isteria, fanatismo o incapacità di usare il libero arbitrio. C’è poi la questione dell’omosessualità, propagandata e imposta ovunque. Eppure segnali su cui riflettere arrivano da altri popoli. E, a questo punto, sorge una domanda: quando potrà resistere la società euro-americana che, facendo della sterilizzazione, declinata in diversi modi, la sua bandiera, si sta suicidando?

di Luca Dombrè

Orgoglio, menzogna, ribellione. “Lo ‘mperador del doloroso regno”, colui che “contra ‘l suo fattore alzò le ciglia”, Satana, in fondo non ha grande fantasia. Fin dall’inizio dei tempi, quei tre requisiti sono la ripetitiva firma del suo agire nel mondo e sciagura è il destino dell’uomo che vi si abbandona. A pensarci bene, sono anche le caratteristiche principali sotto cui riassumere, oltre che il conflitto interiore dell’uomo di ogni tempo tentato dal farsi dio di sé, gli ultimi cinquant’anni di vita del cattolicesimo.

Quella che infatti doveva essere un’occasione per rimodulare il “come” annunciare il Vangelo in tempi di cambiamenti sempre più rapidi (il Vaticano II fu un concilio pastorale, lo si dimentica spesso) e non certo sovvertire il “cosa” immutabile smantellando le colonne portanti del Magistero, si è rivelata un pretesto per insinuare nel midollo spinale del corpo della Chiesa i virus che lentamente ne avrebbero divorato le vertebre. Facendola infine crollare, almeno nelle intenzioni dell’Ingannatore.


La Pelosi contestata dai cattolici. Veri. E pro-life.

Si dovevano semplicemente riqualificare le modalità del grido dai tetti, e i propositi dei più furono genuini, consci di questa necessità, capiamoci (pensiamo solo al Venerabile Fulton J.Sheen, tanto per citare uno dei protagonisti di quel consesso). Fu però lì che l’antico Avversario intravide un varco attraverso cui disseminare i suoi sussurri di serpente alla sovversione, alla diffusione di dottrine venefiche, alla somma arroganza che eleva la coscienza del singolo a metro di giudizio del bene e del male, senza nessuna verità inalterabile che la indirizzi.

 IL DEMONIO AGISCE NEGLI STATES CON POCA FANTASIA MA CON MOLTI DANNI


Il card. Dolan sorrideva tra Obama e Romney. Ora, però, per i cattolici USA c’è poco da ridere…

Questa, dunque, la storia recente della Catholica. Una generazione, la nostra, alle prese con una devastazione che sembra rivisitazione dei disastri di antiche eresie; come detto, Satana è tutto meno che originale. E delle numerose chiese di questi formidabili cinquant’anni post-conciliari, quella statunitense è certamente tra le più orrendamente sfigurate dalla brama di “aggiornamento” e “progresso”. Una deformazione che dal clero si è via via trasmessa ai fedeli, divenuti ormai in larga parte un esercito di automi mestatori nella sentimentalistica ermeneutica dell’”amore” e della “tolleranza”, assertori di una fede che “non giudica”, “non si impone” e si sviluppa a propria immagine e somiglianza. Un gregge di grigi conformisti, insomma.

In tal senso, nessun campo della vita pubblica americana è più esemplare della sfera politica (come mesi fa ebbi modo di accennare qui), dove l’etichetta di “cattolico” viene sfruttata senza scrupoli per mero ritorno elettorale, uno specchietto per le allodole per accreditare come “cristiane” piattaforme politiche spesso in contrasto radicale con la Dottrina etica, morale e sociale della Chiesa. Questa introduzione serve dunque a presentare un episodio eloquente sullo stato del cattolicesimo americano e, di riflesso, anche della Chiesa nell’intero orbe dell’Occidente laicista e cristianofobo.

PER ESEMPIO, SENTITE UN PO’ NANCY PELOSI, CATTO PROGRESSISTA D’ASSALTO


Nancy Pelosi, politica statunitense: il sorriso maschera bene l’agguerrita catto-progressista che è dentro di lei.

 Protagonista ed anzi epitome tra i suddetti “cattolici” della totale indifferenza non semplicemente agli insegnamenti della Chiesa, ma al buonsenso minimo di cui un battezzato dovrebbe essere dotato se cresciuto nella sana dottrina, è la speaker della Camera (già, proprio la corrispondente della nostra infausta Boldrini…) Nancy Pelosi. Obamiana di ferro e fautrice intransigente dell’ideologia radical che ispira la presidenza, la Pelosi è una granitica assertrice di aborto, “matrimonio” omosessuale e subordinazione della libertà religiosa alle coercizioni dello Stato (si veda la famosa questione dell’HHS Mandate, elemento della riforma sanitaria che restringe l’autonomia degli enti di ispirazione religiosa in fatto di pacchetti assicurativi offerti ai dipendenti) e di recente è stata protagonista di una polemica dai tratti agghiaccianti e rivelatori del quadro sopra descritto.

Il fatto: nei mesi scorsi ha fatto scalpore (sebbene limitato, avendo ricevuto meno risalto nei media nazionali ad esempio della mastectomia di Angelina Jolie) il caso del dottor Kermit Gosnell, medico di Philadelphia condannato all’ergastolo in Maggio per le orripilanti pratiche abortive su feti oltre le 22 settimane (per saperne di più qui oppure digitare il nome su Google). L’avvenimento ha comunque avuto dei risvolti importanti, tanto che si è giunti a discutere al Congresso una legge per mettere al bando le late-term abortions (aborti tardivi). Ebbene, il 13 Giugno, durante una conferenza stampa (qui il video), un giornalista chiedeva alla Pelosi un parere sottolineando che i promotori della legge non vedevano differenza morale tra i crimini compiuti nella clinica degli orrori di Gosnell e quel che accade legalmente in una qualunque clinica del Maryland dove un aborto selettivo può avvenire a 28 settimane di gestazione.

La reazione della “cattolica” esponente del Partito Democratico è prima sarcastica (<<si vede che moriva dalla voglia di chiedermelo>>) nel parificare la “deplorevole” condotta di Gosnell all’altrettanto disdicevole “disprezzo” dei legislatori per <<la scelta che una donna compie riguardo la propria salute riproduttiva>>; incalzata, ha poi velocemente archiviato i sorrisetti per rispondere piccata che non intendeva <<avere questa conversazione con lei [il giornalista] poiché ha chiaramente un’agenda, non le interessa ricevere una risposta>>, per concludere con sostenuta severità con queste testuali parole: <<E le voglio dire una cosa: come madre di cinque figli (…), come cattolica praticante e rispettosa, per me è terreno sacro quando si parla di questo [la possibilità dell'aborto, anche tardivo, n.d.a.]>>.


Un curioso fotomontaggio sulla Pelosi. Ci suggerisce una riflessione: il Nemico può assumere molti volti…

Cefalea? Vomito? Dolori intestinali? Se state sperimentando uno o tutti questi sintomi, siete evidentemente a digiuno del personaggio. Una “cattolica” talmente obbediente alle colonne portanti dell’insegnamento della Chiesa da avere affermato, in un’intervista del 2010 (qui) che la sua posizione pro-choice e sull’omosessualità <<è perfettamente coerente con la Dottrina cattolica>>, specificando: <<Sono una cattolica praticante, sebbene loro [la Chiesa, n.d.a.] forse non ne saranno troppo felici. Ma è la mia fede. E nella pratica soffro di questa differenza d’opinione poiché credo che ciò a cui sono stata educata a pensare è coerente con ciò che professo, cioè che tutti siamo dotati di un libero arbitrio e la responsabilità di rispondere delle nostre azioni. E che le donne dovrebbero avere l’opportunità di esercitare il loro libero arbitrio>>.

Capito? Come si diceva: il metro di giudizio è la propria opinione, la “mia fede” da sola Scriptura al ribasso, e guai a quella chiesa che si permetta di dirmi ciò che devo fare e come farlo. Vedete, qui non siamo neanche all’insubordinazione teologica cosciente: sarebbe troppa grazia. Mi pare si tratti invece di una maleducazione di base, comportamentale prima ancora che dottrinale. Dice che l’hanno “educata a pensare”, ma la verità è che non sembra esser stata educata affatto. Poiché se sulle questioni ultime mostri tale disinvolta propensione a fregartene di ciò che un’autorità atemporale superiore alla tua opinione (volubile per definizione) ti impartisce, probabilmente è perché non ti sono stati insegnati in primo luogo rispetto e discernimento, il sempreverde “contare fino a tre prima di parlare”. Pedagogia dietrologica d’accatto? Non credo, se si aggiunge il capitolo successivo al racconto della conferenza stampa.

C’E’ UN PRETE IN AMERICA!


Padre Frank Pavone: si è opposto alle parole della Pelosi.

E’ accaduto, infatti, che alle aberranti dichiarazioni della Pelosi sulla “sacralità” dell’aborto abbia replicato un sacerdote cattolico, padre Frank Pavone, direttore dell’associazione ‘Priests for life’ che riunisce appunto preti impegnati sul fronte pro-life. In un comunicato ufficiale indirizzato alla speaker della Camera (qui), padre Pavone ha avuto il coraggio e il grande merito di parlare come un consacrato cattolico dovrebbe parlare (specie parecchi vescovi, normalmente accomodanti e silenti di fronte alle profanazioni dei politicanti “cattolici”), additando il male e lo scandalo provenienti dalla depravazione di una figura pubblica che si fregia del titolo di “cattolica” osando quel che ha osato la Pelosi.

Credo sia giusto riportare il passaggio più importante della missiva, che si può benissimo riprendere come monito a tutti coloro che, avendo giurato fedeltà a Cristo, hanno poi deciso di servirne in mille modi il Nemico: <<Con questa dichiarazione [appunto quella sul “terreno sacro”, n.d.a.], lei ridicolizza la fede cattolica e quella di decine di milioni di americani che si considerano “cattolici praticanti e rispettosi” e che ritengono che uccidere bambini – sia dentro o al di fuori del grembo- sia deplorevole.

Lei parla della fede cattolica come se essa servisse a nasconderci dalla realtà invece di guidarci ad affrontarla, come se servisse a confondere le fondamentali verità morali invece di renderle chiare, e come se servisse a farci sfuggire le severe questioni morali della vita invece di aiutarci a fronteggiarle.

Qualunque fede cattolica lei dichiari di rispettare e praticare, non è la fede che la Chiesa Cattolica insegna. E parlo per innumerevoli cattolici quando dico che è giunta l’ora che lei la smetta di parlare come se lo fosse.


Manifestazione anti-abortista. Perchè l’aborto è un omicidio: non “terreno sacro” come sostiene la Pelosi.

L’aborto non è terreno sacro; è terreno sacrilego. Immaginare che Dio possa dare la benché minima approvazione allo smembramento di un bambino che ha creato è offensivo sia verso la fede che la ragione.

Ed affermare che una domanda sulla differenza tra una procedura medica legale e l’omicidio “non dovrebbe aver nulla a che fare con la politica” rivela un radicale fallimento nel comprendere le sue responsabilità politiche, che cominciano col dovere di assicurare il diritto alla vita donato da Dio di ogni cittadino.

Signora Pelosi, per anni lei l’ha fatta franca nel tradire e travisare la fede cattolica così come le responsabilità del suo pubblico ufficio. Ne abbiamo avuto abbastanza. Eserciti i suoi doveri come funzionario pubblico e cattolico, oppure abbia l’onestà di rinunciarvi formalmente>>.

 SE QUALCUNO OSA RICORDARLE LA DOTTRINA, E’ ISTERICO


Come tutti i catto-progressisti, anche la Pelosi difende con forza le sue opinioni contrarie al Magistero.

Come vi immaginate che la Pelosi abbia replicato a tale lettera? Messo in dubbio la validità delle proprie posizioni anche solo per un istante? Addirittura pensato di chiedere scusa? Vagliato per un attimo l’impossibile eventualità di seguire il consiglio finale di padre Pavone? Ovviamente no. Ma non solo: invece di optare per un decente silenzio, ha pensato di offrire un’altra pubblica dimostrazione (qui un sunto) della maleducazione di cui sopra oltre che della perseverante ignoranza di cosa significhi professare la fede cattolica, lei democratica “adulta” (o sarebbe meglio dire: bambina cresciuta), replicando così alla missiva: <<Quale arroganza! E’ qualcosa di antico, medievale [una cattolica che sposa acriticamente la trita vulgata dell'età oscura: figura putroppo alquanto ricorrente, n.d.a.]. (…) La mia fede è profondissima ed ha sempre significato tutto per me. Io amo la mia fede ed essa non ha nulla a che fare con chiunque egli [Pavone] sia. (…) Mentre crescevo, la Chiesa mi ha insegnato che ognuno è dotato di libero arbitrio e ha la responsabilità di vivere all’altezza di uno standard morale [sic!]. Ed io rispetto il giudizio e i valori delle donne di saper fare ciò. Che questo prete pensi che il suo giudizio dovrebbe essere quello di un’altra donna lo trovo assolutamente ridicolo. (…) [La mia fede] è in Cristo Salvatore, la Chiesa è la Sua Chiesa e non ha nulla a che fare con ‘Priests for life’. (…) Non darei nemmeno attenzione [alla missiva] (…) Quel che hanno scritto è altamente emotivo. Se fosse stato più intellettuale, avrei potuto prestarvi attenzione. Ma ha agito istericamente>>.


La Pelosi esibisce un formale ossequio all’allora sovrano pontefice.

E’ evidente che non ci siano commenti da aggiungere, se non riprendere, per chiudere il cerchio di questa sconsolante ma educativa storia, quelle tre parole con cui abbiamo aperto e che si manifestano come il sostrato pulsante delle dichiarazioni di questo scabroso personaggio: orgoglio, menzogna, ribellione.

Termini che si mescolano di continuo nella pratica politica e dialettica degli impostori che, dietro l’etichetta di “cattolico”, agiscono per demolire qualunque residuo di cristianità nella società contemporanea. Ma un cattolico fedele ha invece l’obbligo di tenere la guardia sempre alta in una spossante attenzione anche ai particolari apparentemente più ordinari.

LA GRANDE CONTRADDIZIONE DEL GAYPRIDE


Gay Pride in America.

E allora ti viene ad esempio da notare come quel termine “orgoglio” sia, guardacaso, la parola d’ordine di quel potentissimo movimento transnazionale e occultamente governato, di cui Nancy Pelosi è tra i maggiori fautori nell’esecutivo americano, impegnato nell’arrembante promozione dell’ideologia omosessualista ai cui piedi ormai è prostrato l’intero Occidente; pensare che nel 2011 Obama ha persino proclamato Giugno “LGBT Pride month”, un susseguirsi opprimente di manifestazioni e propaganda del libertinaggio promiscuo venduto per conquista di diritti civili.

E poi i media bombardati come neanche Berlino nel ’45: penso all’ennesimo pseudocantante lirico alla moda che ghermisce l’emotività del pubblico raccontando di essere stato buttato fuori di casa per essersi dichiarato gay e la musica lo ha aiutato a farcela e la standing ovation col conduttore che gli dice “noi ti amiamo, ti accettiamo, siamo la tua famiglia” (qui il video). Oppure ai due minuti di tv accesa in cui cerchi un notiziario e incappi nell’istante di un programma chiamato ‘Days of our lives’ sulla NBC dove si vede la coppia di omosessuali col neonato in mano (non si sa se adottato o sfornato da un utero affittato) e uno dei due (non si sa se la moglie o il marito) parla di lasciarlo a qualcuno per uscire per una cena romantica e quello che regge il bimbo la trova una proposta “sexy”.

Non puoi girare più altrove lo sguardo e per un momento ti pervade una sensazione mostruosa: che non hai più la libertà di ribellarti, che questo tsunami emozionalistico sia irresistibile, che tanto vale la pena cedere, perché contro di esso non si può nulla.

Poi, dopo aver così vacillato, torni ad osservare ancora meglio, e ti accorgi di una contraddizione interessante della dittatura omosessualista: pretende di imporsi come via maestra all’eguaglianza attraverso la celebrazione dell’”orgoglio”, cioè dell’aperta rivendicazione di una distintività che diversifica dagli altri. Essa in sostanza finge di voler aprire la strada a tutto dandogli egual peso, mentre intende resettare tutto ad un valore zero, una totale cancellazione delle differenze: nessun sesso, nessun peccato, nessuna religione, nessuna etica, nessun modello familiare, ecc.. Un revival contemporaneo del catarismo sotto forma del nichilismo più dispotico, l’angosciante sogno di John Lennon divenuto realtà, in pratica.

LA NEMESI VERRÀ DALL’ISLAM?


Barcone di migranti. Mentre noi euro-americani ci stiamo progressivamente sucidando, nuovi popoli, più prolifici, prenderanno il nostro posto?

Eppure in questo tentativo senza precedenti di imporre l’assoluta sterilizzazione morale e fisica della società (attraverso aborto, contraccezione, unioni omosessuali che possono “riprodurre” solo facendo mercimonio della vita umana, ecc.), a guardarci bene si staglia piuttosto chiaramente l’eventualità di un’eterogenesi dei fini, o nemesi divina, di questo immane progetto di smantellamento della società e dei valori tradizionali. La nemesi sta nei numeri incontrovertibili della grande immigrazione islamica, specie in Europa.

Può darsi dica una fesseria sociologica e sarò ben felice di essere smentito dai più esperti, ma una società che accolga tali flussi migratori in cui i tassi riproduttivi sono altissimi, mentre in essa i numeri dicono che siamo avviati all’estinzione fisica (siamo sotto il minimo necessario alla sostituzione e neanche un miracolo può invertire la tendenza) e invece di politiche familiari propagandi ossessivamente quella che definirei un’ermeneutica dell’infecondità, ebbene quella società non se la caverà con un semplice “progresso” in una più “avanzata”. No. Sarà in sostanza spazzata via, “democraticamente”, per una mera questione di numeri, a meno che entrino in gioco variabili al momento non individuabili.


Una delle caricature che i cattolici americani e gli antiabortisti anche non cattolici fanno dell’ultraprogressista sedicente “cattolica” Nancy Pelosi: una strega

Per quel poco, eppure tanto, che ci compete, noi cattolici abbiamo intanto un solo dovere, lo stesso da che Dio fatto uomo ha indicato: dove il mondo ci spinge, noi dobbiamo andare in direzione opposta. A costo di qualunque dolore, frustrazione e persecuzione, nei tempi terrificanti che ci troviamo a vivere, fatti di libertà fasulle ed impostori spacciati per maestri, non resta che seguire il solo Maestro, Colui che disse ai suoi: <<Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà render salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini. Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa>>.

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