[...]
certo si è che la smania di novità va sempre in essi congiunta
coll'odio della Scolastica; né vi ha indizio più manifesto che taluno
cominci a volgere al modernismo, che quando incominci ad aborrire la
Scolastica.
[...] qual meraviglia se i
cattolici, strenui difensori della Chiesa, son fatti segno dai
modernisti di somma malevolenza e di livore? Non vi è specie d'ingiurie
con cui non li lacerino: l'accusa più usuale è quella di chiamarli
ignoranti ed ostinati. Che se la dottrina e l'efficacia di chi li
confuta dà loro timore, ne incidono i nervi colla congiura del silenzio.
E questa maniera di fare a riguardo dei cattolici è tanto più odiosa
perché nel medesimo tempo e senza modo né misura, con continue lodi
esaltano chi sta dalla loro; i libri di costoro riboccanti di novità
accolgono ed ammirano con grandi applausi; quanto più alcuno si mostra
audace nel distruggere l'antico, nel rigettare la tradizione e il
magistero ecclesiastico, tanto più gli dàn vanto di sapiente; e per
ultimo, ciò che fa inorridire ogni anima retta, se qualcuno sia
condannato dalla Chiesa non solo pubblicamente e profusamente lo
encomiano, ma quasi lo venerano come martire della verità.
Da
tutto questo strepito di lodi e d'improperi colpiti e turbati gli animi
giovanili, da una parte per non passare per ignoranti, dall'altra per
parere sapienti spinti internamente dalla curiosità e dalla superbia, si
dànno per vinti e passano al modernismo.
[Brano tratto dall'Enciclica "Pascendi Dominici gregis" di San Pio X]
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