ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 3 agosto 2013

La realtà sta superando la satira

“I tradizionalisti rischiano di creare uno scisma : sono animali feriti e dunque pericolosi”.

Circondiamo con la nostra premurosa preghiera  coloro che hanno osato incorrere “nell'indignazione di Dio onnipotente e dei suoi beati Apostoli Pietro e Paolo “ proibendo nel corso della storia della Chiesa un qualsiasi Sacerdote di celebrare   la Santa Messa nel venerato rito antico, detto anche di San Pio V
che codificò l'antichissimo , preesistente rito romano “ ... dopo aver diligentemente collazionato tutti i codici raccomandabili per la loro castigatezza ed integrità - quelli vetusti della Nostra Biblioteca Vaticana e altri ricercati da ogni luogo - e avendo inoltre consultato gli scritti di antichi e provati autori, che ci hanno lasciato memorie sul sacro ordinamento dei medesimi riti, hanno infine restituito il Messale stesso nella sua antica forma secondo la norma e il rito dei santi Padri” e ne infuse in eterno la forza di legge concedendo persino “ l'Indulto perpetuo di poter seguire, in modo generale, in qualunque Chiesa, senza scrupolo veruno di coscienza o pericolo di incorrere in alcuna pena, giudizio o censura, questo stesso Messale, di cui dunque avranno la piena facoltà di servirsi liberamente e lecitamente: così che Prelati, Amministratori, Canonici, Cappellani e tutti gli altri Sacerdoti secolari, qualunque sia il loro grado, o i Regolari, a qualunque Ordine appartengano, non siano tenuti a celebrare la Messa in maniera differente da quella che Noi abbiamo prescritta, né, d'altra parte, possano venir costretti e spinti da alcuno a cambiare questo Messale”.
Devotamente pervasi dall’amore per la Liturgia, per il canto sacro liturgico e per tutte le forme che esaltano la bellezza della Maestà Divina giovani, giovanissimi e adulti hanno accolto le disposizioni del Magistero contenute nei due Indulti del Beato Giovanni Paolo II e soprattutto nel Motu Proprio “Summorum Pontificum” di Benedetto XVI che  donano la gioia perenne ed insostituibile di assistere con cuore felice alla Santa Messa nell’antico rito della Chiesa Cattolica.
La devozione con cui i fedeli si accostano al Santo Sacrificio della Messa celebrato nell’antico rito fanno rigettare le ributtanti espressioni che P.Federico Lombardi S.J. ha usato per commentare le recenti disposizioni canoniche che hanno colpito i Francescani dell’Immacolata compresa la proibizione di celebrare la Santa Messa con l’antico messale  della Chiesa.
Il portavoce della sala stampa vaticana ha infatti voluto maliziosamente subodorare che : “ lo scopo che Benedetto XVI si era proposto – nel Motu Proprio Summorum Pontificum n.d.r.- era infatti di superare tensioni e non crearne”.
Qualcuno spieghi per favore come la più santa ed antica forma liturgica della Chiesa di sempre possa essere fonte di tensioni anziché , come è stato e sempre sarà, capace di infondere nell’animo dei fedeli quella santità di cui è ricolma !
Il portavoce vaticano non ha speso neppure una parola per quel santo Documento del Magistero che dal 2007 dona una forza del tutto speciale ai fedeli per condurli, con la serenità nel cuore, alle “periferie esistenziali” testimoniando lo stesso Cristo Signore adorato  durante il Santo Sacrificio della Messa !
Ma non pretendiamo che il portavoce vaticano ci parli di spiritualità e di bellezza liturgica.
E’ un dato di fatto che i fedeli laici stanno dando luminosa testimonianza alla fede eucaristica della chiesa, di ieri come di oggi, riassunta nel Motu Proprio “Summorum Pontificum” di Benedetto XVI.
Un atto di fede e di devozione al Santo Sacrificio della Messa , caro Padre Lombardi, che ha pervaso in ogni epoca la schiera interminabile dei Martiri che hanno voluto difendere con il loro sangue innocente quello che la Chiesa insegna in materia di devozione eucaristica !
Dopo la “precisazione” del potente e freddo portavoce vaticano è arrivato un sms ( visto che l’ho bannato da facebook a causa della mancanza di carità e di rispetto umano e cristiano nei confronti della devozione e della fede dei fedeli ) da parte di  uno “schiavo” pauroso solo che la Curia Arcivescovile lo esoneri dall’insegnamento della religione cattolica ( cosa che avverrà egualmente prima o poi a causa del crescente numero degli “esonerati” – musulmani o di altre religioni. Tant’è che il responsabile diocesano in una recente riunione ha detto realisticamente ai più giovani insegnanti : “ Si salvi chi può … prima o poi non avrete più lavoro…” n.d.r.).
Per questo allineamento col potente di turno egli spera di mettere in pace la sua coscienza scrivendo : “ Io non sono tradizionalista ( neppure noi che frequentiamo le messe nell’antico rito lo siamo. Siamo solo dei cattolici n.d.r.) non posso esserlo per mentalità , per cultura e per sensibilità. Non sono il fondatore di nessuna messa ( forse si riferisce che è stato uno dei primi organizzatori della messa tridentina dopo il MP n.d.r.). Io non sono sostenitore di nulla che possa essere tradizionalista. I tradizionalisti sono animali feriti e dunque pericolosi, non hanno che troppa ignoranza e per questioni marginali , come le forme rituali, rischiano di creare uno scisma. Atei devoti hanno ideolocizzato il cristianesimo rendendolo esclusivista e rigido”.
Sforziamoci  di sorridere :  "La realtà sta superando la satira." Ennio Flaiano (1910 – 1972)
Andrea Carradori




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