Raccontavano barzellette sui campi di concentramento e facevano il saluto nazista. I vescovi: idee incompatibili con il cristianesimo
Due seminaristi sono stati espulsi dal seminario di Wuerzburg per antisemitismo, al termine di un'inchiesta su una presunta “rete neonazista” formata da aspiranti preti.
Il vescovo della città bavarese, monsignor Friedhelm Hofmann, insieme a quello di Bamberga, monsignor Ludwig Schick, avevano nominato una commissione esterna per valutare le accuse, dopo che nel mese di maggio erano cominciate a circolare voci su una festa per celebrare il compleanno di Adolf Hitler, il 20 aprile, che sarebbe stata organizzata nel bar del seminario.
Le voci avevano profondamente imbarazzato la Chiesa tedesca, in un Paese in cui la propaganda neonazista e l'istigazione all'odio razziale sono un reato. Il vicario generale della diocesi, padre Karl Hillebrand, aveva immediatamente avvertito, con una lettera agli studenti, che le accuse, se confermate, sarebbero state “doppiamente intollerabili” per dei futuri sacerdoti.
Dopo aver ascoltato 28 testimoni, tra cui tutti e 18 i seminaristi, la commissione di inchiesta presieduta da Norbert Baumann, un giudice dell'alta corte di Bamberga, ha concluso che due seminaristi facevano abitualmente il saluto nazista e raccontavano barzellette sui campi di concentramento.
Non si trattava di “'umorismo ebraico', nel senso di umorismo yiddish ma di battute assolutamente inaccettabili e insopportabili sui campi di concentramento, che facevano beffe del genocidio di milioni di ebrei durante il Terzo Reich”, ha spiegato Baumann secondo quanto riferisce l'agenzia di stampa Reuters.
La commissione non ha trovato prove dell'esistenza di una “rete neonazista” né che la festa per il compleanno del Fuerher abbia avuto effettivamente luogo ma ha potuto accertare che gli aspiranti preti ascoltavano spesso nel bar del seminario la marcia Badenweiler, “pienamente consapevoli che viene considerata la marcia preferita di Hitler”.
Uno dei due seminaristi espulsi aveva anche partecipato a un concerto della controversa band di estrema destra Frei.Wild, senza informare i suoi superiori. I due potrebbero ancora finire sotto processo per incitamento all'odio razziale.
L'inchiesta si è concentrata anche su un terzo studente, che per ora non è stato espulso, che aveva auspicato violenza contro i partecipanti ad una marcia anti-razzista.
“Come vescovo della chiesa, queste affermazioni antisemite e razziste così come la celebrazione dei simboli nazisti e del nazionalismo mi preoccupano profondamente”, ha detto in una nota il vescovo di Bamberga, monsignor Schick. “Tutte le forme di xenofobia, razzismo ed estremismo sono incompatibili con il cristianesimo”, ha aggiunto.
ALESSANDRO SPECIALEROMA
http://vaticaninsider.lastampa.it/nel-mondo/dettaglio-articolo/articolo/germania-germany-alemania-26931/
(...) "Egli (Satana) creerà una contro-chiesa che è la scimmia della Chiesa, perché lui, il Diavolo, è la scimmia di Dio.. Avrà tutte le note e le caratteristiche della Chiesa, ma in senso inverso e svuotata del suo contenuto divino fosse un corpo mistico dell'Anticristo che sarà in tutte le apparizioni che assomigliano al corpo mistico di Cristo .... Poi sarà verificato un paradosso -. le tante accuse che gli uomini del secolo scorso, ha respinto nella Chiesa, sono le ragioni per cui accettano l'anti-chiesa ". (...) [Arcivescovo Fulton J. Sheen, il comunismo e la coscienza dell'Occidente, (Bobbs-Merrill, 1948), pp 24 ° -. 25th]
Contro-chiesa secondo l'Arcivescovo Fulton Sheen
(...) "Egli (Satana) creerà una contro-chiesa che è la scimmia della Chiesa, perché lui, il Diavolo, è la scimmia di Dio.. Avrà tutte le note e le caratteristiche della Chiesa, ma in senso inverso e svuotata del suo contenuto divino fosse un corpo mistico dell'Anticristo che sarà in tutte le apparizioni che assomigliano al corpo mistico di Cristo .... Poi sarà verificato un paradosso -. le tante accuse che gli uomini del secolo scorso, ha respinto nella Chiesa, sono le ragioni per cui accettano l'anti-chiesa ". (...) [Arcivescovo Fulton J. Sheen, il comunismo e la coscienza dell'Occidente, (Bobbs-Merrill, 1948), pp 24 ° -. 25th]
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