C’è un doppio Bergoglio? (parte II) di Maurizio Blondet
La seconda parte di un articolo tutto da leggere! La prima mi è risultata indigesta, ma questa parte mi piace non solo perchè tocca un punto nevralgico a me caro, come l'odiosa vicenda dei NeoCatecumenali, ma perchè Blondet, sintetizza con eccellenza il metodo anzi il procedere del progressismo pretesco tirannico mascherato da agnello che si accanisce con chi ha avuto la "colpa" nella Chiesa di rimanere sempre identico. Non riesce tuttavia a concludere, cioè non riesce a spiegare chi è in realtà Bergoglio: "buono"?, "cattivo"?, "conservatore"?, "sovvertitore"?
E' questo il punto!
Abbiamo tutti paura di quel che potrà accadere, Benedetto XVI con lucida e forse perversa volontà (lo sa Dio) ha aperto le porte su strade ma percorse prima (lui, l'Esperto - perchè Bergoglio ha dichiarato che lui non lo è - da Cardinale e da Papa, ha spalancato tante porte in ambio teologico, morale, dottrinale, ecumenico, inter-religioso MAI aperte in precedenza, perchè credo dovessero essere chiuse) ora bisogna vedere non tanto se le chiuderà, a questo punto non credo, ma quando le percorrerà fino in fondo, e cosa succederà.
Come è solito Blondet, non ci lascia disperati! Ci riporta il Miracolo di Buenos Aires, come grande speranza e certezza della presenza di Gesù in mezzo a noi!
Preghiamo e andiamo avanti!
Si sta criticando con retta coscienza e santa libertà, con filiale confidenza e pari dolore, sopportando le innovazioni minacciate, come abbiamo sopportato da 40 anni la dolorosa svalutazione del Cristo eucaristico, la Messa non più sacrificio ma «mensa», il pressapochismo dogmatico e l’infinita dozzinalità neo-liturgica. Ecco cosa accade a credere che il tomismo sia una scoria superata, di cui il Cristianesimo può fare a meno per «andare incontro all’uomo». Almeno fino a quando le innovazioni non superano il limite. Intano, Cristo, continua ad agonizzare.
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