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venerdì 29 novembre 2013

Che Dio nel cortile delle canne ravasiane?

“Dio è in ogni esperienza di libertà”

Card. Ravasi
CARD. RAVASI

Si è concluso a Berlino il Cortile dei Gentili, che a dicembre torna a Roma

“Quando si perde di vista il cielo, cresce il pericolo per le persone. E nel XX secolo il mondo si è rivelato troppo spesso un inferno”. L’ha affermato il cardinale Rainer Maria Woelkli, 57 anni, dal 2011 arcivescovo di Berlino, la città che si appresta a celebrare tra due anni la caduta del Muro, ma che continua a ricordare la follia dei totalitarismi che hanno attraversato la sua storia.


E’ questo il clima in cui si è conclusa oggi la tappa tedesca del “Cortile dei Gentili” (Vorhof der Völker), promossa dal Pontificio Consiglio della Cultura, in collaborazione con la locale arcidiocesi, la Conferenza episcopale, la Fondazione Romano Guardini, sul tema “Esperienze di libertà con e senza Dio” .

“È Dio fondamento e destinazione della libertà dell’uomo o il suo più grande nemico e avversario? Berlino è la patria dell’Idealismo, la città in cui Fichte, Schleiermacher, Schelling e Hegel tra il 1790 e il 1850 hanno riflettuto sulla libertà umana e divina e sul rapporto tra religione, morale ed arte. Le loro lezioni di filosofia erano seguite da un pubblico di tutte le facoltà, perfino da politici. E fu proprio a Berlino che nel 1799 il grande filosofo e teologo protestante Schleiermacher pubblicò lo scritto 'Sulla religione. Discorsi a quegli intellettuali che la disprezzano'” ha ricordato il presidente dei vescovi tedeschi Zollitsch, che ha auspicato una continuazione delle occasioni d’incontro anche per i più giovani.

“Se non c’è nessun Dio, tutto è permesso” (Dostojewski). L’umanesimo etico con o senza Dio. Oggi la libertà dell’uomo si trova ad avere possibilità mai conosciute prima d’ora. Ne sono particolarmente interessati i campi della medicina e dell’arte. Qual è la situazione della creatività dell’uomo in questi campi? Qual è il giusto rapporto con la libertà dell’uomo, esposta al diktat del “Possibile”?

Interrogativi dibattuti, tra le altre sedi, anche nel teatro più importante della città, il “Deutsches Theater”, dove si son poste domande su come la religione sia rappresentata oggi sul palcoscenico: non blasfemia, come solo i superficiali potrebbero credere, ma forte espressione del desiderio di redenzione o timida ricerca di Dio nei limiti reali o recitati di religione e secolarità e ancora come violazione di tabù e superamento di limiti.

E nel Bode-Museum il discorso si è spostato sull’arte contemporanea per giungere alla conclusione che ogni espressione artistica (musica in testa, ma anche cinema come ricordava il cardinale Ravasi citando “Il cielo sopra Berlino” di Wim Wenders) può favorire quel dialogo auspicato fra credenti e non credenti che è la ragione dell’esistenza del Cortile e della predicazione di papa Francesco.

“La fede ha bisogno della ragione, come papa Benedetto XIV non si è mai stancato di sottolineare”, è la tesi sostenuta da Woelki che aggiungeva: “È bello discutere senza maschere, né pregiudizi”.

“Fede e arte sono sorelle perché di loro natura, come diceva Paul Klee per l’arte 'non rappresentano il visibile ma l’Invisibile che è nel visibile', ma l’arte ha imboccato le vie della città secolare, archiviando i temi religiosi, i simboli, le narrazioni, le figure e tutto quel 'grande codice' che era stata la Bibbia, anche se oggi si può riconoscere un avvicinamento”, ha affermato Ravasi incoraggiando a leggere la Scrittura nella propria ricerca di Dio: il Messia è giunto in un tempo di “indifferenza spirituale, idolatria e banale superficialità, sonnolenza della morale, sconforto e inerzia”.
“A Berlino, non ci sono state risposte definitive, ma nuove intuizioni perché Dio si trova in ogni espressione di libertà”, si legge nel comunicato finale sul sito dei Vescovi, “come persone di fede, abbiamo fiducia che Dio ci chiede non solo di cercarlo, ma ci riveli che anche può essere trovato. Anzi Dio stesso è impaziente di venire a noi, perché quello che celebreremo a Natale è il Dio con noi”.

Il Cortile si sposta di nuovo a Roma dove il 5 dicembre, presso il Palazzo Borromeo in via delle belle Arti, è previsto il dibattito su “Solidarietà: dovere cristiano o dovere civico?”. Interventi del presidente del Senato, Grasso, Corrado Passera, già ministro per lo Sviluppo economico, Marco Morganti, amministratore delegato di Banca Prossima e Paolo Colombo, presidente Enel (modera Beppe Severgnini).
MARIA TERESA PONTARA PEDERIVAROMA


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