L'articolo è stato pubblicato sul
sito della Associação Civil Santa Maria das Vitórias, di Anápolis, Brasile,
che gestisce la Cappella Santa Maria das Vitorias, dove si celebra la Santa Messa tradizionale.
Confesso che sono rimasto perplesso, ieri, nel leggere questa frase: “Non esiste un Dio cattolico”.
Anche se l’espressione “Dio cattolico” è insolita, negarla nel contesto in cui è stata negata ha conseguenze disastrose. Realmente.
L’Antico Testamento è pieno di espressioni come: Dio di Israele, Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, che attestano che il Dio vivo e vero si è rivelato al popolo eletto, depositario delle sue promesse e dei suoi insegnamenti, e si distingue dagli idoli delle false religioni che terrorizzavano i popoli pagani.
Completatasi con l’incarnazione del Verbo di Dio, la Divina Rivelazione che termina con la morte dell’ultimo apostolo, ed essendo la Chiesa cattolica la depositaria di tale Rivelazione, il dire che non si crede in un “Dio cattolico” mi sembra che favorisca l’eresia monolátrica, cioè la credenza in un Dio unico concepito dalla mente umana e distinto da Dio Uno e Trino, che si è rivelato, si è incarnato e ha fondato la Chiesa cattolica per perpetuare la sua opera di salvezza del mondo.
Dire “non esiste un Dio cattolico”, nel contesto attuale di ecumenismo massonico e di dialogo interreligioso senza frontiere, significa contribuire alla demolizione della fede cattolica e rafforzare la marcia del mondo contemporaneo verso il deismo, il panteismo, la gnosi universale.
L’affermazione “non esiste un Dio cattolico” è un invito rivolto ai “fratelli” liberi muratori e agli “uomini di buona volontà” per lavorare insieme alla fondazione di una nuova religione di una nuova era dell’umanità, nella quale l’uomo sarà legge a se stesso.
L’infelicità di questa affermazione si accresce maggiormente quando si tenga presente che ai giorni nostri il Dio della Metafisica, l’Essere Assoluto, il primo Motore Immobile, la Causa Prima non causata, l’Atto Puro degli studiosi di Ontologia, che serve da base per una esposizione razionale del mistero della Rivelazione Divina, è completamente scomparso dalla cultura contemporanea. Così che negare il “Dio cattolico”, nella mente degli uomini di oggi, non significa far posto all’Essere Assoluto, ma piuttosto far posto all’“energia cosmica” che alcuni immaginano come un demiurgo.
Inoltre, nella stessa intervista, il vescovo di Roma ha detto che “Ciascuno ha una sua idea del Bene e del Male e deve scegliere di seguire il Bene e combattere il Male come lui li concepisce”. Ora, questo equivale a proclamare la sovranità assoluta della coscienza individuale, che di per sé ha autorità e legittimità solo nella misura in cui si attiene fedelmente la legge di Dio sulla vita umana.
Francamente, io sono convinto che la chiave per comprendere il dramma dei nostri tempi, non stia tanto nel meditare le promesse di Cristo che le porte degli inferi non prevarranno contro la Chiesa, quanto nel meditare il passo del Vangelo secondo Luca: “Ma il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?” (Lc. 18, 8). Certo, le porte degli inferi non prevarranno, ma gli uomini malvagi hanno un enorme potere per corrompere la fede, deturpare Chiesa e ridurla a brandelli.
Se si rifiuta il “Dio cattolico”, se ognuno può seguire il bene come lo concepisce, sarà ancora necessaria la Chiesa per la salvezza? Al massimo, sarà un aiuto per coloro che vogliono perseguire l’utopia di un mondo nuovo, di un mondo migliore di libertà, uguaglianza e fraternità.
In questa prospettiva, che resterà della Chiesa? Resteranno gruppi sparsi di uomini che conservano la fede immutabile nel Dio Uno e Trino.
Che Dio abbia misericordia di noi. Le tentazioni sono tante. Che la Madonna delle Vittorie, in questo mese del Rosario, schiacci le frotte del modernismo, come schiacciò a Lepanto il nemico infedele.
novembre 2013
Anche se l’espressione “Dio cattolico” è insolita, negarla nel contesto in cui è stata negata ha conseguenze disastrose. Realmente.
L’Antico Testamento è pieno di espressioni come: Dio di Israele, Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, che attestano che il Dio vivo e vero si è rivelato al popolo eletto, depositario delle sue promesse e dei suoi insegnamenti, e si distingue dagli idoli delle false religioni che terrorizzavano i popoli pagani.
Completatasi con l’incarnazione del Verbo di Dio, la Divina Rivelazione che termina con la morte dell’ultimo apostolo, ed essendo la Chiesa cattolica la depositaria di tale Rivelazione, il dire che non si crede in un “Dio cattolico” mi sembra che favorisca l’eresia monolátrica, cioè la credenza in un Dio unico concepito dalla mente umana e distinto da Dio Uno e Trino, che si è rivelato, si è incarnato e ha fondato la Chiesa cattolica per perpetuare la sua opera di salvezza del mondo.
Dire “non esiste un Dio cattolico”, nel contesto attuale di ecumenismo massonico e di dialogo interreligioso senza frontiere, significa contribuire alla demolizione della fede cattolica e rafforzare la marcia del mondo contemporaneo verso il deismo, il panteismo, la gnosi universale.
L’affermazione “non esiste un Dio cattolico” è un invito rivolto ai “fratelli” liberi muratori e agli “uomini di buona volontà” per lavorare insieme alla fondazione di una nuova religione di una nuova era dell’umanità, nella quale l’uomo sarà legge a se stesso.
L’infelicità di questa affermazione si accresce maggiormente quando si tenga presente che ai giorni nostri il Dio della Metafisica, l’Essere Assoluto, il primo Motore Immobile, la Causa Prima non causata, l’Atto Puro degli studiosi di Ontologia, che serve da base per una esposizione razionale del mistero della Rivelazione Divina, è completamente scomparso dalla cultura contemporanea. Così che negare il “Dio cattolico”, nella mente degli uomini di oggi, non significa far posto all’Essere Assoluto, ma piuttosto far posto all’“energia cosmica” che alcuni immaginano come un demiurgo.
Inoltre, nella stessa intervista, il vescovo di Roma ha detto che “Ciascuno ha una sua idea del Bene e del Male e deve scegliere di seguire il Bene e combattere il Male come lui li concepisce”. Ora, questo equivale a proclamare la sovranità assoluta della coscienza individuale, che di per sé ha autorità e legittimità solo nella misura in cui si attiene fedelmente la legge di Dio sulla vita umana.
Francamente, io sono convinto che la chiave per comprendere il dramma dei nostri tempi, non stia tanto nel meditare le promesse di Cristo che le porte degli inferi non prevarranno contro la Chiesa, quanto nel meditare il passo del Vangelo secondo Luca: “Ma il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?” (Lc. 18, 8). Certo, le porte degli inferi non prevarranno, ma gli uomini malvagi hanno un enorme potere per corrompere la fede, deturpare Chiesa e ridurla a brandelli.
Se si rifiuta il “Dio cattolico”, se ognuno può seguire il bene come lo concepisce, sarà ancora necessaria la Chiesa per la salvezza? Al massimo, sarà un aiuto per coloro che vogliono perseguire l’utopia di un mondo nuovo, di un mondo migliore di libertà, uguaglianza e fraternità.
In questa prospettiva, che resterà della Chiesa? Resteranno gruppi sparsi di uomini che conservano la fede immutabile nel Dio Uno e Trino.
Che Dio abbia misericordia di noi. Le tentazioni sono tante. Che la Madonna delle Vittorie, in questo mese del Rosario, schiacci le frotte del modernismo, come schiacciò a Lepanto il nemico infedele.
Anápolis, 2 de outubro de 2013
Festa dos Santos Anjos Custódios
Associação Civil Santa Maria das Vitórias
Capela Santa Maria das Vitorias
novembre 2013
di Padre João Batista de Almeida Prado Ferraz Costa
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