ALTRO RICORSO ALL'AUTORITA' ECCLESIASTICA. E alcune segnalazioni del periodo ai lettori di questa rivista
Non si giudica una situazione eccezionalissima con i criteri d'ordinaria amministrazione.(Padre Umberto degl'Innocenti O.P., docente all' "Università del Papa", ne La norma della Fede secondo il Savonarola)
Se vi è ancora una persona convinta [...] che gli avvenimenti che si sviluppano nella Chiesa siano marginali, o che si tratti di difficoltà transitorie, vuol dire che è irrecuperabile. (Il compianto Vescovo mons. Rudolf Graber in Sant'Atanasio e la Chiesa del nostro tempo, libro-denuncia di cui ricorre l'anno quarantennale)
Allora diciamola intera: i Papi sanno che c'è qualcosa di oscuro che li osteggia [...] un dipendente della Segreteria di Stato ha reso alla terna cardinalizia incaricata dell'inchiesta sul contesto vaticanesco del furto del "maggiordomo" Gabriele la seguente dichiarazione, ovviamente silenziata: "Mi sono messo al servizio d'una Loggia Massonica che opera dentro il Vaticano della quale fanno parte anche alcuni cardinali". (Cfr. Sì sì no no, una 'chiamata alle armi' contro il sovversivismo ecclesiale, di don Ennio Innocenti del clero romano)
· A S.E.R. Mons. Giuseppe Orlandoni
Vescovo di Senigallia
· Alla Congregazione per il Culto Divino
e la Disciplina dei Sacramenti
· Al Santo Padre Francesco
SEMINARE, SEMINARE, SEMINARE! |
Eccellenza Reverendissima,
nei giorni scorsi, durante una visita alla Casa di Riposo di [...], ho saputo dalla cara [...] (che penso Vostra Eccellenza conosca) che in tale struttura, pur non venendo mai – a sua detta – un sacerdote ad ascoltare le S.S. Confessioni, viene ogni domenica una ministra straordinaria (straordinarietà questa dilagante!) a portare la Comunione. E, mi ha detto espressamente, La fanno “quasi tutti, praticamente tutti”. Se la fonte è affidabile (e sembra proprio di sì), che debbo pensare? O esultare, per la santità universale in tale struttura da cui è bandita ogni ombra quantomeno di peccato mortale; o inorridire, perché sistematicamente vi si “mangia e beve la propria condanna” e si dà al Redentore “il dolore più grande, quello che Gli trafigge il Cuore”: proprio “la ricezione indegna del Suo Corpo e del Suo Sangue” (giusta le esecrazioni dell’autorevole Via Crucis romana del Venerdì Santo 2005). Non sarebbe materia di peccato mortale la complicità oggettiva, attiva o passiva, con un tale scempio?
Naturalmente ho fatto presente tale preoccupazione a chi mi riferiva quanto sopra, e mi sono quindi chiesto se scriverne direttamente al Curato Parroco di [...] o a V.E.: purtroppo molti ricordi, dai quali si intravede un fenomeno non limitato a qualche livello parrocchiale ma così diffuso che io e i miei amici non potremmo certo raggiungerlo, mi hanno fatto propendere per la seconda ipotesi. Tengo peraltro a precisare, assai volentieri, che a suo tempo apprezzai di cuore il rilevamento che V.E. aveva fatto del fenomeno, e, in parte, i primi sviluppi: ma poiché debbo prendere atto, assai malvolentieri, che esso continua come se nulla fosse, evidentemente la malattia è radicale, strutturale; evidentemente richiede, di fatto, ulteriori cure e maggiori interventi.
Mi limito a un paio di esempi. Tempo addietro, durante una visita alla Casa di riposo di [...] vidi con i miei occhi l’Arciprete Parroco che celebrando la S. Messa nel salone di questa seconda struttura, con gli anziani disposti “a ferro di cavallo”, al momento della Comunione dei fedeli si recava al posto di ciascuno e offriva a tutti, direttamente, il Corpo di Cristo. E se qualcuno non avesse potuto riceverLo? Avrebbe dovuto fermarlo lì davanti a tutti, in un contesto nel quale l’impressione – soprattutto agli occhi di persone anziane – era che, implicitamente, fosse praticamente scontato il contrario.
Un altro esempio del genere è extradiocesano (e per questo invio copia della presente missiva alla Congregazione Romana competente: perché se Roma c’è dia un colpo, come si dice dalle nostre parti; adempiendo – nella memoria del Giudizio – al proprio dovere su una materia così grave). In un piccolo paese una signora anziana, più o meno ristretta nella propria abitazione, ricevette la visita non di un sacerdote ma di una ministra straordinaria della Comunione, già pronta a darle la S.S. Eucarestia. La visitata disse che non si era confessata, e si sentì rispondere che non pensava che lei avesse peccati gravi, quindi non c’era problema. Con quale realismo si può pensare che si accetti sicuramente di far sapere a una compaesana se si hanno peccati gravi?
Qui concludo, per brevità, gli esempi su questo punto. Debbo però, purtroppo, rinnovarLe un grido di dolore tutt’altro che nuovo: giacché non risulta che quella certa trascuratezza in materia di assistenza religiosa ai moribondi, che nel novembre 2011 Ella mi riconobbe essere un fatto reale, due anni dopo sia in via di miglioramento. E se “il parere dei collaboratori” fosse ostativo a un tale riguardo, non si dovrà allora applicare quanto il Signore dice del proprio occhio quando fosse di scandalo?
Né risulta che la predicazione abbia preso finalmente a mettere in guardia dal pericolo più grande e meno considerato: l’Inferno. Mentre le informazioni sulle indulgenze per l’Anno della Fede, e più ampiamente sul valore delle S.S. Indulgenze, qui in zona sono circolate molto poco, con scarsa visibilità (così come le eventuali “celebrazioni penitenziali in cui chiedere perdono a Dio, anche e specialmente per i peccati contro la fede”: nello scorso autunno, alla mia domanda a riguardo durante la riunione periodica della Consulta delle Aggregazioni, venne risposto che ciò sarebbe stato fatto in Quaresima, ma almeno qui nella Vicaria di [...] informazioni a riguardo non risultano proprio essere circolate). Mentre non è chiaro (diciamo eufemisticamente così) cosa molti cattolici, anche praticanti e persino "impegnati", credano circa il Purgatorio e soprattutto circa l’Inferno.
Non è forse vero, peraltro, che la fedeltà attira quella Grazia che è ben capace di far rifiorire il deserto, e l’infedeltà la trattiene?
Con le mie povere preghiere alla Madonna, al nostro Beato Pio IX, a tutti i Santi e alle Anime Sante del Purgatorio per problemi così gravi, con cuore filiale e dolente, prono al bacio del Sacro Anello.
Solideo Paolini
IL "PAPA DI FATTO" (OGGI, IERI E L'ALTROIERI) |
In questo mese di novembre invitiamo a ripassare, con calma, le seguenti letture pertinenti:
in quanto Mese dei Morti,
in quanto mese conclusivo dell'Anno della Fede,
e per comprendere a fondo la lettera qui pubblicata (inclusa la dinamica del riflusso, che così spesso fa seguito alle misure "a metà"):
senza perdere di vista un articolo molto significativo per la nostra linea:
«Ritengo con somma certezza e professo con sincerità che la Fede non è un cieco sentimento della religione che erompe dalla profondità della subcoscienza, sotto la pressione del cuore e l’influsso della volontà moralmente informata, ma un vero assenso dell’intelletto alla verità ricevuta dall’esterno mediante l’ascolto».
(Giuramento antimodernista).
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