Raggiunte le 5 mila firme in pochissimi giorni per chiedere le dimissioni di Padre Volpi
Sono
già circa 5 mila le firme raccolte -e raccolte in pochissimi giorni!-,
per chiedere le dimissioni di Padre Fidenzio Volpi dal suo incarico di
commissario dei Francescani dell’Immacolata.
La notizia della petizione si è estesa presto in tutto il mondo,
tanto che a sottoscriverla sono fedeli di ogni condizione sociale e
professionale, di ogni età e livello culturale, residenti ai quattro
angoli del pianeta, dalla Polonia al Brasile, dagli Stati Uniti
all’Argentina, com’è possibile evincere dall’elenco on line, che è
pubblico e consultabile da chiunque (http://www.corrispondenzaromana.it/firma-per-chiedere-le-dimissioni-di-padre-fidenzio-volpi/).
Ciò evidenzia non solo quanto il problema sia sentito e corale sia la reazione, ma ancor più attesta l’universale comunione e la cristiana vicinanza della gente comune ai frati fedeli al proprio fondatore, Padre Stefano Maria Manelli, costretto senza motivo ad un regime di totale isolamento.
Ricordiamo come, con atti di inaudita e purtroppo solerte durezza, il commissario ha deposto l’intero governo generale dell’Ordine, esautorato dai propri incarichi e trasferito tutti i collaboratori di pade Manelli, vietato la celebrazione della Santa Messa e della Liturgia delle Ore nella forma straordinaria, chiuso il Seminario, le riviste e le pubblicazioni, sospeso le ordinazioni diaconali e sacerdotali. Inoltre ha proibito le attività dei terziari e dei laici collegati all’Istituto; ha tolto alle Francescane dell’Immacolata e alle Clarisse dell’Immacolata l’assistenza spirituale dei Frati; ha imposto a tutti i religiosi un giuramento di fedeltà al Novus Ordo Missae ed al Concilio Vaticano II, che mai nessuna autorità ecclesiastica ha preteso.
L’unico risultato di tale e tanta ferocia è stato di fatto l’annientamento dell’Ordine, annientamento immotivato non sussistendo in esso colpe, bensì soltanto il merito di vivere, testimoniare e promuovere una spiritualità genuina, profonda, rigorosamente fedele alla Sacra Scrittura, alla Tradizione ed al Magistero. Ciò, che ha portato immediati frutti in termini di vocazioni, di missioni aperte ovunque nel mondo, di fedeli e non riconquistati alla vera fede. Gli stessi che oggi, riconoscendo tutto questo, sono stati e sono pronti a sottoscrivere una petizione, promossa da un gruppo di siti ed associazioni di laici cattolici, per fermare la mano della devastazione. Petizione, che proseguirà senza sosta, sino a quando Padre Volpi non si dimetterà o non verrà dimesso dall’incarico di commissario (M.F.).
http://www.corrispondenzaromana.it/raggiunte-le-5-mila-firme-in-pochissimi-giorni-per-chiedere-le-dimissioni-di-padre-volpi/
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Ciò evidenzia non solo quanto il problema sia sentito e corale sia la reazione, ma ancor più attesta l’universale comunione e la cristiana vicinanza della gente comune ai frati fedeli al proprio fondatore, Padre Stefano Maria Manelli, costretto senza motivo ad un regime di totale isolamento.
Ricordiamo come, con atti di inaudita e purtroppo solerte durezza, il commissario ha deposto l’intero governo generale dell’Ordine, esautorato dai propri incarichi e trasferito tutti i collaboratori di pade Manelli, vietato la celebrazione della Santa Messa e della Liturgia delle Ore nella forma straordinaria, chiuso il Seminario, le riviste e le pubblicazioni, sospeso le ordinazioni diaconali e sacerdotali. Inoltre ha proibito le attività dei terziari e dei laici collegati all’Istituto; ha tolto alle Francescane dell’Immacolata e alle Clarisse dell’Immacolata l’assistenza spirituale dei Frati; ha imposto a tutti i religiosi un giuramento di fedeltà al Novus Ordo Missae ed al Concilio Vaticano II, che mai nessuna autorità ecclesiastica ha preteso.
L’unico risultato di tale e tanta ferocia è stato di fatto l’annientamento dell’Ordine, annientamento immotivato non sussistendo in esso colpe, bensì soltanto il merito di vivere, testimoniare e promuovere una spiritualità genuina, profonda, rigorosamente fedele alla Sacra Scrittura, alla Tradizione ed al Magistero. Ciò, che ha portato immediati frutti in termini di vocazioni, di missioni aperte ovunque nel mondo, di fedeli e non riconquistati alla vera fede. Gli stessi che oggi, riconoscendo tutto questo, sono stati e sono pronti a sottoscrivere una petizione, promossa da un gruppo di siti ed associazioni di laici cattolici, per fermare la mano della devastazione. Petizione, che proseguirà senza sosta, sino a quando Padre Volpi non si dimetterà o non verrà dimesso dall’incarico di commissario (M.F.).
http://www.corrispondenzaromana.it/raggiunte-le-5-mila-firme-in-pochissimi-giorni-per-chiedere-le-dimissioni-di-padre-volpi/
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14 dicembre 2013
C’era un ordine religioso che era una speranza della chiesa, composto da frati così devoti alla Vergine da chiamarsi frati dell’Immacolata: giovani (l’età media più bassa fra tutti gli ordini), in crescita numerica (altra felice eccezione), fedeli amanti di Madonna Povertà e quindi scalzi anche d’inverno, celebranti messe bellissime, alcune in latino e altre in italiano ma sempre misticissime, indossanti il saio grigio cenere che era il saio di san Francesco (nero e marrone sono colori venuti dopo), cosicché quando vedevi uno di loro camminare svelto per le vie di Firenze ti sembrava animarsi un quadro del Sassetta. Un brutto giorno l’ordine si è spaccato e la minoranza è riuscita a ottenerne il commissariamento: il commissario è stato scelto nella persona di un frate di ordine avverso e subito dopo ecco proibita la messa in latino, confinato il fondatore, esiliati i suoi collaboratori, diffusi innumerevoli comunicati dal linguaggio minaccioso e approssimativo (chi odia il latino spesso non ama nemmeno l’italiano), e infine chiuso il seminario, dispersi i seminaristi, distrutte le vocazioni, condannata Madonna Povertà e raschiato il Sassetta. Satana esiste.
© - FOGLIO QUOTIDIANO
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