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venerdì 6 dicembre 2013

Miserere nostri!

Misericordina/ L'inchiesta di Affari: ecco come riconoscere quella vera dalla falsa?

di Luciano Castro
 
Come si riconosce una Misericordina vera da una falsa? 
E’ questa la domanda che circola in questi giorni tra fan e devoti del famoso rosario in scatoletta, prodotto in Polonia dalla Curia di Cracovia e pubblicizzato a metà novembre da Papa Francesco in diretta tv all’Angelus. Una domanda più che legittima, dopo le prime due puntate dell’inchiesta esclusiva pubblicata negli ultimi giorni da Affaritaliani.it e che tanto clamore (e qualche polemica) hanno suscitato. Il successo delle Misericordine è assolutamente in crescita: da Cracovia, ne arrivano in Italia circa 10mila al giorno, ma sono insufficienti a soddisfare le innumerevoli richieste. Un vero boom! Non stupisce, dunque, che qualche scaltro commerciante abbia pensato di produrne delle “imitazioni”, delle copie praticamente identiche ma di scarsa qualità, e di metterle in commercio ad un prezzo inferiore. Affaritaliani ha potuto accertare che nel cuore di Roma, a Borgo Pio, una delle stradine all’ombra delle mura vaticane, c’è almeno un negozio che le ha in vendita. Senza alcuno scrupolo. Non bisogna essere dei periti esperti, né avere un occhio da filatelici, per distinguere la Misericordina vera da quella falsa. Ecco, per la prima volta, un semplice manuale per accertare l’originalità della scatolina (e, magari, per evitare di acquistare un prodotto frutto della contraffazione, che per la legge italiana e pur sempre un reato, anche se si tratta di un rosario). Le foto che pubblichiamo in esclusiva saranno molto utili per comprendere meglio. Iniziamo con la scatolina. Quella della Misericordina “vera” è in cartoncino lucido, la foto del cuore è netta e pulita, la scritta “Misericordina” è in azzurro e sotto vi si legge “59 granelli intracordiali”, vi figurano anche 5 indicazioni di servizio (composizione, oggetto responsabile, fabbricato da, ideatore, graphic design) e, sul lato, vi appare il logo giallo e nero della casa editrice “Wydawnictwo sw. Stanislawa BM” della Curia di Cracovia. Numerose le differenze della Misericordina “facsimile”: la scatolina è in cartoncino opaco, la foto del cuore appare un po’ confusa e sbiadita, la scritta “Misericordina” è in blu con sotto la frase “59 grani per il cuore”, le indicazioni di servizio sono solo 2 e diverse (contenuto, produttore), e infine manca totalmente il logo della casa editrice polacca. Le differenze nella scatolina dovrebbero essere più che sufficienti per distinguere l’originale dall’imitazione. Ma anche all’interno ci sono numerose difformità. E questo è forse l’aspetto più importante: non è certo la scatolina che Papa Bergoglio voleva promuovere, ma il rosario che vi era contenuto ed il suo più ampio utilizzo.

Apriamole dunque queste due scatoline, così simili e così diverse, e vediamo le soprese che ci riservano. Nella Misericordina originale, sono contenuti 3 oggetti: un rosario, un bugiardino e un santino. Il rosario ha i grani in legno e può essere di vario tipo e con fregi diversi (ad esempio, con l’effige di Padre Pio, come quello in foto). Ciò è dovuto al fatto che le richieste giunte in Polonia sono state superiori al previsto e, almeno in questa prima fase, le suore di Cracovia che stanno riempiendo le scatoline utilizzano tutti i rosari a loro disposizione. Del resto, si direbbe, l’importante è usarlo. Il bugiardino spiega, in maniera simpatica e divertente, come utilizzare il rosario per la propria vita spirituale. Il santino, infine, rappresenta Gesù Misericordioso, è in cartoncino rigido ed è di piccole dimensioni, così da adattarsi bene alla scatolina. Nella Misericordina “facsimile”, invece, il contenuto è molto più povero. Vi abbiamo trovato un rosario con i grani in plastica bianca effetto madreperla e con l’effige metallizzata di Papa Francesco su un lato e lo stemma pontificio sull’altro. Niente bugiardino. Il santino c’è, sempre con la stessa famosissima immagine di Gesù Misericordioso, ma è in carta leggera ed ha un formato più grande, tanto che per entrare nella scatolina deve essere piegato. C’è anche un ultimo dettaglio, non meno importante, che distingue le due Misericordine: quella “vera” è in vendita nei negozietti nei pressi del Vaticano ad un prezzo intorno ai 5 euro, mentre quella “facsimile” l’abbiamo comprata a 2,50 euro. Ma il fenomeno di questo rosario in scatolina non si ferma qui. In meno di tre settimane dall’imprevisto annuncio di Papa Francesco all’Angelus, sul mercato sono spuntate come funghi una serie di scatoline o di iniziative più o meno ispirate all’idea originale. Una ditta del casertano, ad esempio, propone in vendita online la “Fedelina”, in confezioni da 50 o da 100 pezzi: nel suo sito, si definisce “da oltre 40 anni, tecnologia al servizio della spiritualità”. E del business, verrebbe da dire.

Sempre sul web, è già disponibile anche una App il cui nome è chiaramente ispirato alla Misericordina. E’ stata sviluppata a tempo di record da una società milanese ed il funzionamento è semplice: basta scuotere il proprio smartphone, come spiegano gli ideatori, per ricevere “una frase su cui riflettere e da condividere su Facebook per trasmettere fratellanza, perdono e amore”. Ha ben poco a che fare con l’antica pratica del rosario, ma utilizzare il nome della famosa scatolina deve essere sembrata una garanzia. L’iniziativa però di maggiori dimensioni è certamente quella di un sito web il cui dominio richiama la Misericordina: è un negozio online, tradotto in ben 17 lingue, collegato ad una rete di almeno 3 diverse pagine Facebook promozionali. Fino a qualche giorno fa, aveva in catalogo 4 scatolette: la “versione vaticana” (cioè, si direbbe, quella originale), la “natalizia”, (con scritto “Auguri” e “Buon Natale”), quella della “Divina Misericordia” (con un’immagine di Gesù benedicente) e addirittura quella “personalizzabile” (con la possibilità dell’acquirente di far stampare sulla scatolina un nome o una dedica a piacere). Ieri, dopo le prime due puntate di questa inchiesta di Affaritaliani e dopo aver cercato in tutti i modi di farci omettere nei nostri articoli i riferimenti alla loro attività, i responsabili del sito hanno eliminato ogni foto e notizia sulle scatoline delle versioni “vaticana” e “personalizzabile”. E, con una reazione a dir poco scomposta, hanno anche pubblicato in homepage un lungo e polemico comunicato intitolato “Noi non vendiamo Misericordina. Dai lavoro all’Italia… compra un prodotto italiano!!!”. Eh sì, cari amici, avete ragione: la Misericordina, quella originale, è un prodotto “polacco” ed è nato in Polonia anche Blazej Kwiatkowski, il giovane seminarista di Danzica che l’ha inventata. Una scivolata di vago sapore xenofobo, che non sembra andare molto d’accordo con la preghiera del rosario e la misericordia.

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