Parole e silenzi di Francesco, a tu per tu con i superiori religiosi
Alle 15 in punto di venerdì 3 gennaio “La Civiltà Cattolica” ha diffuso 15 pagine di resoconto delle tre ore di colloquio che papa Francesco ha avuto il 29 novembre in Vaticano con i superiori generali degli ordini religiosi.
Di quel colloquio pochissimo era trapelato. Ma padre Antonio Spadaro, il direttore della rivista dei gesuiti di Roma stampata con l’imprimatur delle autorità vaticane, era tra i 120 presenti e ha trascritto le parole del papa, poi da lui riviste prima della pubblicazione.
“Quando papa Francesco parla a braccio e dialoga, il suo discorso ha un ritmo ad ondate progressive che va seguito con cura perché si nutre della relazione viva con i suoi interlocutori”. Così inizia il resoconto di padre Spadaro, che apre l’ultimo numero de “La Civiltà Cattolica” ed è scaricabile in tre lingue – italiano,english, español – dal sito della rivista.
Non mancano espressioni a tinte forti, nell’eloquio di papa Jorge Mario Bergoglio.
Ad esempio, a proposito della formazione dei novizi: “Dobbiamo formare il cuore. Altrimenti formiamo piccoli mostri. E poi questi piccoli mostri formano il popolo di Dio. Questo mi fa venire davvero la pelle d’oca”.
A proposito di ciò che è prioritario nella vita consacrata: “È la profezia del Regno, che non è negoziabile. L’accento deve cadere nell’essere profeti, e non nel giocare ad esserlo. Naturalmente il demonio ci presenta le sue tentazioni, e questa è una di quelle: giocare a fare i profeti senza esserlo, assumerne gli atteggiamenti. Ma non si può giocare in queste cose. Io stesso ho visto cose molto tristi al riguardo”.
O ancora, a proposito delle “famiglie” omosessuali: “Ricordo il caso di una bambina molto triste che alla fine confidò alla maestra il motivo del suo stato d’animo: ‘La fidanzata di mia madre non mi vuol bene’. La percentuale di ragazzi che studiano nelle scuole e che hanno i genitori separati è elevatissima. Le situazioni che viviamo oggi pongono dunque sfide nuove che per noi a volte sono persino difficili da comprendere. Come annunciare Cristo a questi ragazzi e ragazze? Come annunciare Cristo a una generazione che cambia? Bisogna stare attenti a non somministrare ad essi un vaccino contro la fede”.
Nel corso del colloquio, papa Francesco ha fatto sapere d’aver messo in cantiere due documenti: il primo sulla vocazione dei “fratelli”, cioè dei religiosi che non sono sacerdoti, e il secondo sui rapporti tra i vescovi e i religiosi, in sostituzione di un documento del 1978, “Mutuae relationes”, da lui definito “non più attuale”.
Ha inoltre annunciato che il 2015 sarà un anno dedicato alla vita consacrata. Racconta padre Spadaro: “Queste parole sono accolte con un lungo applauso. Il pontefice guarda sorridendo il prefetto e il segretario della congregazione per i religiosi e gli istituti secolari dicendo: ‘È colpa loro, è una loro proposta: quando questi due si incontrano, sono pericolosi’, provocando così l’ilarità di tutta l’assemblea”.
Il prefetto e il segretario in parola sono il cardinale brasiliano João Braz de Aviz, focolarino, e lo spagnolo José Rodríguez Carballo, frate minore francescano, il secondo nominato da papa Francesco e il primo ereditato dal precedente pontificato.
Entrambi – e con loro il papa – sono entrati nelle cronache recenti per la durezza con cui hanno “commissariato” una congregazione religiosa tra le più fiorenti di vocazioni, quella dei Francescani dell’Immacolata, proibendole tra l’altro di celebrare la messa secondo il rito romano antico.
A questa vicenda non si è fatto cenno, nel colloquio del 29 novembre. Se non implicitamente, forse, là dove papa Francesco ha detto che “i conflitti comunitari sono inevitabili: in un certo senso devono esistere, se la comunità vive davvero rapporti sinceri e leali”.
Ma a vedere le modalità distruttive con cui sta procedendo il commissariamento dei Francescani dell’Immacolata – per quanto ne trapela da entrambe le parti in conflitto – l’impressione netta è che la medicina vaticana sia peggiore della paventata malattia.
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POST SCRIPTUM – La frase sopra citata di Bergoglio sulle coppie omosessuali con figli in adozione è stata immediatamente gettata in Italia nella mischia politica, col papa disinvoltamente associato al fronte dei promotori della legalizzazione.
In realtà, lo stesso giorno, 3 gennaio, il vescovo ausiliare di Malta, Charles Scicluna, già promotore di giustizia nella congregazione per la dottrina delle fede, dichiarava ad “Avvenire”, intervistato da Gianni Cardinale, di aver incontrato papa Francesco lo scorso 12 dicembre e di avergli espresso la sua preoccupazione per l’introduzione di leggi del genere nella sua isola. E così proseguiva:
“Il papa si è mostrato rattristato per questo sviluppo, specialmente per la questione delle adozioni. Gli ho detto che i promotori citano le sue parole: ‘Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, chi sono io per giudicarla?’, ma non citano le sue parole del 2010 quando era ancora cardinale arcivescovo di Buenos Aires. Il papa ha ripetuto una frase presa dalla sualettera del 2010: ‘È un regresso antropologico’”.
Settimo Cielo
Dal sito Chiesa e Post Concilio:
Un'altra notizia che ci riempie di doloroso rammarico al pari della precedente. Ci segnalano l'ennesima inversione di tendenza senza motivazioni.
Da oggi, primo sabato dell'anno, è stata interrotta una consuetudine di quattordici anni: la celebrazione della Santa Messa antiquior, ogni primo sabato del mese in onore della Vergine, presso la Cappella Cesi nella Basilica Papale di Santa Maria Maggiore.
Il responsabile del sopruso è l'Arciprete della Basilica, il Cardinale Santos Abril y Castelló.
Nonostante il Summorum Pontificum sia una fonte normativa primaria che riguarda la Chiesa universale, oggi è divenuto norma l'arbitrio. E proprio nella Basilica Papale dedicata alla Vergine Salus Populi Romani, molto frequentata dal nuovo papa, viene abolita la Santa Messa in riparazione delle offese arrecate al suo Cuore Immacolato. Auxilium Christianorum, ora pro nobis!
http://opportuneimportune.blogspot.com/2014/01/abolito-il-primo-sabato-del-mese.html
Il problema dei frati francescani dell' Immacolata e' il loro fondatore che abilmente plagia ragazzi e ragazze nascondendo la sua malvagita' sotto vesti angeliche.Chi non lo conosce bene fa bene a non difenderlo per evitare di essere suo complice.
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