PAPA FRANCESCO BERGOGLIO |
DAGOREPORT
Papa Francesco ha già fatto il suo primo miracolo: resuscitare la stampa. Il "Wall Street Journal" fa una dettagliata panoramica del boom mediatico che ha accompagnato l'elezione e il primo anno di pontificato dell'argentino Jose Bergoglio. Dall'uscita de "Il mio Papa", il settimanale Mondadori che nel solo mese di marzo stamperà 3 milioni di copie, alle pubblicazioni cattoliche in America e Inghilterra, che hanno visto i loro budget crescere insieme all'interesse per il Pontefice.
Perfino la stampa laica ha beneficiato di questo successo popolare e ha dedicato centinaia di articoli al Papa: "Time", "Vanity Fair", "The Advocate", "Rolling Stone", che nel mese di gennaio ha venduto più copie del solito grazie a Bergoglio rockstar in copertina.
BERGOGLIO COPERTINA VANITY FAIR
L'"effetto Francesco" si è sentito soprattutto in casa: l'impennata di richieste dei video del pontefice ha permesso al Centro Televisivo Vaticano di aumentare il fatturato del 40% e di investire in telecamere più moderne e in una nuova control room da 1,8 milioni di euro. "Avvenire", "Famiglia Cristiana", "La Civiltà Cattolica", sono tra le pochisssime pubblicazioni in Italia ad aver visto un 2013 in crescita.
BERGOGLIO COPERTINA NEW YORKER
Il professor Francesco Siliato del Politecnico di Milano riassume al "Wsj": "Giovanni Paolo II parlava ai media, Benedetto si rivolgeva alla Chiesa. Francesco punta direttamente alla gente comune".
Chiaramente, l' "effetto" si sente ancora di più sui social media. Le pagine Facebook che seguono l'attività del Papa hanno decuplicato i contatti, mentre i profili Twitter ufficiali sono stati inondati di commenti positivi (5 a 1 la proporzione con quelli negativi). Al confronto, durante l'ultimo anno di pontificato, il 70% dei tweet su Ratzinger era negativo...
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