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venerdì 11 aprile 2014

Autorizzare e sopire..sopire.. non è una star system!!

Confronto tra due Miracoli Eucaristici (Lanciano e Buenos Aires)

Esistono due eventi legati al Sacramento delll’Eucaristia che sono accaduti in tempi e località differenti ma che sembrano molto simili: uno a Lanciano nell’ottavo secolo d. C. e l’altro a Buenos Aires, nel 1996, ovvero nel ventesimo secolo. Già in due articoli precedenti del mio Blog ho analizzatoquello di Lanciano, conosciuto da molto tempo, per cui di esso  parlerò brevemente invitando il lettore a leggersi tali post se vuole saperne di più. Descriverò invece in maniera più dettagliata quello di Buenos Aires, venuto alla ribalta dopo l’elezione al soglio pontificio di Bergoglio, già arcivescovo nella capitale argentina, che autorizzò le indagini scientifiche sul caso avvenuto nella diocesi di sua competenza.
Dopo aver raccontato la storia degli accadimenti elencherò i risultati ottenuti dalle ricerche effettuate, mettendoli a confronto per evidenziare  analogie o diversità.

Il Miracolo di Lanciano

Il Miracolo è avvenuto nel VIII secolo a Lanciano.
Durante una Messa dopo la consacrazione, l’Ostia si tramutò in carne e il vino in sangue.
L’ostia e il sangue sono conservati ancora oggi nella chiesa di Lanciano fatta costruire apposta, visitata annualmente da centinaia di migliaia di persone credenti e non.
Nel novembre del 1970 l'Arcivescovo di Lanciano, decise di sottoporre ad esame scientifico i reperti. Venne incaricato il professor Edoardo Linoli, coadiuvato del professor Ruggero Bertelli dell'Università di Siena. Il 4 marzo 1971, presentò i risultati delle analisi da cui si evidenziava che la carne e il sangue erano sicuramente di natura umana. Che la carne era inequivocabilmente tessuto cardiaco umano, e il sangue era vero e apparteneva al gruppo sanguigno AB. Cosa notevole, che si è anche riscontrata nell’evento di Buenos Aires,  durante l’accaduto la carne era allo stato vivente, come se provenisse da un essere vivo e inoltre la carne e il sangue sono andati esenti dalla degradazione cadaverica alla quale sottostanno invece tutti gli esseri viventi sulla Terra.
Nel 1973 il Consiglio superiore dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, (O.M.S.) nominò una Commissione scientifica per verificare le conclusioni del medico italiano. I lavori durarono 15 mesi con un totale di 500 esami. Tutte le ricerche confermarono ciò che era stato dichiarato e pubblicato in Italia. L'estratto dei lavori scientifici della Commissione medica dell'O.M.S. venne pubblicato nel dicembre 1976 a New York e a Ginevra.

Il Miracolo di Buenos Aires

I fatti cominciano nel 1992. Nella chiesa di Santa Maria nel centro di Buenos Aires, il 1° maggio 1992, due pezzi di Ostia furono trovati sul corporale del tabernacolo e allora così come chiede la prassi in questi casi furono messi in un recipiente d’acqua posto poi nel tabernacolo per farli degradare. Nonostante il passare dei giorni, le particole non si sciolsero e l’8 maggio 1992 i due frammenti assunsero un colore rosso sangue.
il 15 agosto 1996, finita la distribuzione della Comunione, fu trovata un’ostia sul retro della chiesa. Il sacerdote, seguendo ancora una volta la prassi, la mise in una ciotola di acqua perché si sciogliesse, riponendo il tutto nel tabernacolo. Il 26 agosto 1996 si  notò che la particola, anziché dissolversi, si era trasformata in un frammento di carne sanguinosa. Della metamorfosi della particola venne informato direttamente l’arcivescovo Quarracino che fece fotografare i pezzi di ostia trasformati.
Dopo alcuni anni, vedendo che non vi era traccia di decomposizione, il nuovo arcivescovo Bergoglio,  autorizzò delle analisi: un campione di tessuto fu inviato ad un laboratorio di Buenos Aires, dove si scoprì che i globuli rossi e bianchi del sangue e dei tessuti erano di un cuore umano. Il laboratorio riferì che il campione di tessuto aveva le caratteristiche di un uomo ancora vivo, con cellule pulsanti come farebbero in un cuore. Da notare che l’origine de campioni è sempre stata mantenuta segreta.
Nel 1999 fu chiesto al dottor Castañón, neuropsicofisiologo, di condurre alcuni test supplementari su entrambi i “casi”, quello del 1992 e quello del 1996. Il 6 ottobre 1999, alla presenza di rappresentanti del vescovo, il dottor Castañón  prelevò un campione del sangue sul frammento inviandolo al laboratorio di genetica Forence Analitycal di San Francisco. Il 28 gennaio 2000  fu reso pubblico il fatto che sul materiale inviato era stato trovato DNA umano, confermando dunque le indagini precedenti: si trattava di sangue umano con codice genetico umano. I campioni furono percò inviati anche  al prof. John Walker, dell’Università di Sydney in Australia, il quale rilevò a sua volta che si trattava di cellule muscolari e globuli bianchi del sangue, tutti intatti. La ricerca scoprì anche che questi tessuti sono infiammati,  quindi la persona a cui appartenevano  aveva subìto un profondo trauma. Nel 2003 il prof. Walker  comunicò a Castañón che questi campioni “possono corrispondere” al tessuto infiammato di un cuore.
Per approfondire la questione, i campioni furono inviati ad un grande esperto in malattie del cuore: il dottor Frederic Zugibe (uno dei più importanti esperti forensi degli Stati Uniti) della Columbia University di New York. Dalla sua relazione del 26 marzo 2005 e si legge: “Il materiale analizzato è un frammento del muscolo cardiaco tratto dalla parete del ventricolo sinistro in prossimità delle valvole. Il muscolo cardiaco in esame è in una condizione infiammatoria e contiene un gran numero di globuli bianchi. Ciò indica che il cuore era vivo al momento del prelievo dal momento che i globuli bianchi, al di fuori di un organismo vivente, muoiono. Per di più, questi globuli bianchi sono penetrati nel tessuto, ciò indica che il cuore aveva subito un grave stress, come se il proprietario fosse stato picchiato duramente sul petto”. Anche per il dott. Zugibe  effettuò le analisi ‘alla cieca’ essendogli stata omessa l’origine dei campioni.

Confronto tra i due reperti


Inserisco qui una tabella che sintetizza i risultati scientifici sui due reperti, quello di Lanciano e quella di Buenos Aires.
Come si vede le analogie sono impressionanti. L’unica cosa che distingue i due campioni è il fatto che quello di Lanciano è vecchio di 12 secoli ed è stato tenuto all’aria e perciò è disidratato, anche se esente da eventi putrefattivi, mentre quello di Buenos Aires, vecchio di soli 18 anni, è come tessuto fresco, non è disidratato visto che è stato tenuto in acqua distillata, ma anche esso è esente da eventi di degradazione cadaverica.
La cosa ancora più sorprendente è che il dottor Castanon pare abbia fatto confrontare, sempre alla cieca, i risultati ottenuti a New York con quelli ottenuti per il miracolo di Lanciano: sembra che sia stato trovato  che oltre ad avere lo stesso gruppo sanguigno (AB), i reperti avrebbero anche DNA compatibili (non ho notizie ulteriori...) e che quindi apparterrebbero alla stessa persona.



Considerazioni conclusive

Mentre per il miracolo eucaristico di Lanciano si possono leggere i risultati delle ricerche e delle analisi di laboratorio in libri pubblicati dal prof. Linoli e nella rivista dell’OMS pubblicata a New York e Ginevra nel 1976, oltreché nei documenti conservati nel Santuario ed esposti al pubblico, per il miracolo di Buenos Aires non si può dire la stessa cosa. Il fatto è venuto alla ribalta recentemente perché il vescovo che c’era a Buenos Aires nel momento in cui si realizzo l’evento era Bergoglio, che come è noto è diventato Papa, se no non se ne sarebbe accorto quasi nessuno.  L’unico che ha divulgato la cosa è stato il dott. Castanon con delle interviste e conferenze, ma non mi risulta che abbia pubblicato da qualche parte i risultati in modo che possano essere consultati da tutti. E ciò non è un bene. Ho letto in rete che i parrocchiani della chiesa di Buenos Aires in cui è avvenuto il fatto a suo tempo decisero, evidentemente consigliati da qualche zelante pastore, di non fare clamore sulla vicenda e di tenere riservato il fatto, quasi fosse stato un accadimento di cui vergognarsi. Ma un ‘supposto’ Miracolo Eucaristico di tale portata non credo sia stato fatto dal Cielo solo per i parrocchiani di una chiesetta, ma bensì per il Mondo intero e quindi, mi spiace dirlo,  ancora una volta siamo di fronte alla troppa ‘prudenza’ dei pastori cattolici che però in questo caso sembra rasentare la viltà.

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Note e crediti

1) La foto e alcune delle notizie sul miracolo di Buenos Aires li ho tratti dal un post del sito UCCR
2) altri siti che è possibile consultare sono questo e quest'altro
http://mi-chael.blogspot.it/2014/04/confronto-tra-due-miracoli-eucaristici.html

1 commento:

  1. La chiesa dove è accaduto é la mia parrcchia maci vado occasionalmente a messa lí. Se non fosse per il mio sfizio di navigare internet non avrei di questo miracolo solo qualche hanno fa quando hanno messo dei cartelli spiegandolo ed hanno fatto una giornato dove offrivano la possibilitá di vedere i pezzi di carne con una lente.

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