Formigoni, lo strano caso dell’uomo che vive con 18 € e dei 49 mln senza padrone
ROMA – Lo strano caso dell’uomo che vive con sul conto in banca 18 euro e 20 centesimi…e dei 49 milioni senza padrone. Lo strano caso dell’uomo che fu presidente della Regione Lombardia per 18 anni e ha messo da parte un euro, un solo euro l’anno.
Anzi meno, perché l’uomo che vive con solo 18 euro sul conto di conto corrente dice di averne anche un altro. Dove però ci sono 75 mila euro di passivo. Chissà se i due conti sono nella stessa banca, chissà se uno qualsiasi che abbia 18 euro di capitale risparmio riesce a trovare una banca che gli finanzia 75 mila euro di passivo. Lo strano caso di un senatore che porta a casa a fine mese tra i 13 e i 14mila netti e e ci fa sapere che gliene restano solo 18 e 20 centesimi di deposito e 75 mila di debiti…
Lo strano caso di Roberto Formigoni e quello attiguo dei 49 milioni di euro senza padrone. Senza padrone perché il magistrato e la Guardia di Finanza dicono di aver sequestrato per e fino a 49 milioni, ma il governatore-senatore da 18 euro in banca dice, giura che i milioni non sono suoi, “neanche la centesima parte”. Di qualcuno saranno pure quei milioni e quelle case nche valgono milioni. Ad esempio quella in Sardegna che di milioni ne vale cinque, fu pagata 1,5 milioni da un amico di Formigoni cui Formigoni fornì 1,5 milioni. Indovina: di chi è quella casa? Risposta abbinata, chi le indovina entrambe premio arguzia: chi ci mise la differenza per compare la casa di Scajola a Roma che Scajola pagò un terzo di quello che valeva? Di chi è la casa in Costa Smeralda sequestrata dalla Finanza? Lo strano caso della case figlie di nessuno…
Ma soprattutto lo strano caso del poverello da 18 euro in banca. Potrebbe intitolarsi così l’ultimo capitolo delle vicende giudiziarie che riguardano l’ex governatore della Lombardia e senatore dell’NcdRoberto Formigoni. Nella giornata di giovedì, la notizia che la magistratura aveva disposto un sequestro preventivo di beni per quasi 50 milionidi euro ai danni del “Celeste” e, sempre giovedì, in serata, la nota di Formigoni: “Non ho mai posseduto nemmeno la centesima parte di 49 milioni di euro. Sui miei due conti correnti – spiegava il senatore – figura un attivo di 18 euro e 20 centesimi, sull’altro un passivo di 75mila euro”. Una auto difesa che sconfina nel paradossale. Gridando al mondo che lui non ha più di 18 euro in banca Formigoni di fatto spernacchia il plausibile, irride l’ovvio e soprattutto sembra schernire il resto del mondo con un messaggio che suona: i soldi li ho così ben nascosti che non li troverete mai. Infatti a Sky a Formigoni gli scappa non un sono innocente ma un chiarissimo “le prove non ci sono, i magistrati non le hanno”. In satellite veritas..
A chi appartengono allora quei 49 milioni di euro sequestrati? Ma, soprattutto, in questa vicenda dai contorni grotteschi, come tira avanti il povero Formigoni con appena 18 euro di patrimonio e, com’è possibile che dopo quasi un ventennio passato al vertice della Regione Lombardia, con relativo stipendio, e con gli altri incarichi che ha ricoperto il Celeste non abbia nulla?
“Leggo – recita la nota di Formigoni – che mi avrebbero sequestrato o starebbero sequestrandomi beni fino a 49 milioni di euro. Tranquillizzo tutti, non ho mai posseduto nemmeno la centesima parte di 49 milioni di euro. Su uno dei miei due conti correnti figura un attivo di 18 euro e 20 centesimi, sull’altro un passivo di 75mila euro. Le mie tre auto sono: una Alfa Mito del 2012 per uso personale, una Panda del 2009 e una Multipla del 2008 in dotazione ai miei collaboratori. Non ho mai posseduto ne posseggo una casa in Sardegna. Le proprietà immobiliari sono: un micro appartamento nella periferia di Sanremo di 36 metri quadrati e tre appartamenti in Lecco di 400 metri quadrati complessivi, che sono stati ereditati dai miei genitori. Di tutti questi immobili condivido la proprietà con i miei due fratelli”.
Volendo prendere per buona la spiegazione del senatore del Nuovo Centro Destra, e per farlo serve un discreto sforzo d’immaginazione, si deve supporre che Formigoni sia un vero “spendaccione”. Che abbia cioè speso tutto in giacche colorate e viaggi. Anzi no, solo in giacche giacché dei suoi lussuosi viaggi non esistono ricevute. Già, perché se è vero che Formigoni ha un patrimonio costituito da un debito bancario, da un appartamento di 36 metri quadri e qualche comproprietà a Lecco, frutto di eredità, si deve dedurre che dei ricchi emolumenti che percepisce da decenni non abbia conservato o investito nulla. O, sempre prendendo per buona la sua ricostruzione, non abbia conservato nulla in Italia.
Anche supponendo però che il Celeste dica il vero, restano comunque almeno due interrogativi senza risposta. Primo: come fa a tirare avanti Formigoni con 18 euro sul conto? Certo, ci sono italiani che sopravvivono anche senza conto in banca. Ma di certo non hanno lo stile di vita del Celeste. Si fa pagare tutto Formigoni? Non tira mai fuori un euro di tasca sua? E comunque che ne ha fatto e ne fa degli stipendi che prende? Fatti suoi, non più fatti suoi quando ci racconta dei suoi 18 euro di attivo e 75 mila di passivo. Dobbiamo indire una colletta per l’indigente Formigoni?
Secondo: a chi sono stati sequestrati quei beni se non sono di Formigoni? Qui, una risposta credibile seppur parziale potrebbe esistere. Trattandosi di sequestro in concorso si potrebbe dedurre che i beni sequestrati appartengono a diverse persone nei limiti delle loro capacità patrimoniali, e quindi non tutti i 49 milioni sarebbero dell’ex governatore. E passi. O comunque che il sequestro sia dei beni e proprietà fino a 49 milioni: ti sequestro tutto e poi vedo quanto vale il sequesrtato, se arrivo a 49 milioni (il valore simato dei reati commessi) bene, se resta sotto il sequestratore se ne farà una ragione. Insomma può anche darsi che Formigoni non abbia in tasca e in pancia 49 milioni. Ma perché viene a dirci che ha 18 euro? Ci prende per i fondelli? Ci sfida?
Lo strano caso di un politico di vecchio, vecchissimo corso che non ha messo da parte un euro. Un vero autentico esempio di anticasta per uno che già bazzicava la politica nella prima repubblica. Praticamente un grillino ante litteram. Infine, un piccolo corollario. Come fa un correntista a farsi concedere da una banca uno scoperto da 75mila euro a fronte di un patrimonio di 18 euro? Ogni giorno si legge delle banche che non fanno credito, dei rubinetti chiusi che strozzano l’economia e via dicendo. Anche qui: ci prende per i fondelli, ci sfida?
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