ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 4 maggio 2014

Chi può e chi no..

Roma, domenica 4 maggio 2014. Quarta Marcia Nazionale per la Vita. Cronaca e fotostoria di una grande giornata

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NB: CLICCARE sulle foto per ingrandirle!
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Grazie, Mario Palmaro! La difesa della Vita, senza compromessi, è stata la tua bandiera. La tua testimonianza di Fede e di coraggio è un esempio per tutti noi. Grazie, Mario!
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due momenti della S. Messa in suffragio di Mario Palmaro
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ore 12.25: dopo l’Angelus e il saluto del Papa, la Quarta Marcia Nazionale per la Vita è terminata. Ringraziamo il Signore e la Sua Santissima Madre per questo grande dono. Ringraziamo di cuore gli organizzatori, con Virginia Coda Nunziante in testa, organizzatrice e animatrice insostituibile. Ringraziamo tutti i partecipanti e quanti, non potendo essere presenti, hanno seguito con la preghiera questa grande giornata. Speriamo che sia chiara a tutti un’evidenza incontestabile: il Popolo della Vita esiste e cresce, e rifiuta ogni compromesso, animato dal desiderio del Vero e dall’amore per la Vita. Che il Signore ci dia la forza di proseguire sulla strada giusta, nell’obbedienza, anzitutto, alla Verità. L’appuntamento è a Roma, domenica 10 maggio 2015.

ore 11.45: Piazza San Pietro è affollatissima. Il Popolo della Vita la riempie. Il bilancio finale di questa Quarta edizione della Marcia per la Vita è di 50.000 presenze. Oltre 40.000 persone hanno sfilato per le vie di Roma, mentre diverse migliaia hanno atteso in Piazza San Pietro. Striscioni e bandiere da ogni parte del mondo: presenti anche i pro-life degli Stati Uniti. S. Em. Card. Burke ha fatto con noi tutta la Marcia. E’ un grande momento di gioia che coinvolge persone di ogni età, intere famiglie, rappresentanti di tanti ordini religiosi, sacerdoti. Il Signore ci ha fatto anche dono di una giornata di sole. Un’altra pagina di Storia della civiltà e dell’Amore è stata scritta oggi. Sì alla Vita, senza compromessi!

ore 11.35: in Piazza San Pietro! Una sola nota dolente: la Polizia sequestra i cartelli con il volto di Pannella

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S. Em. Card. Raymond Leo Burke, che anche quest’anno ha onorato la Marcia con la sua presenza
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i giovani sulla stessa strada dei veterani: Guido Scatizzi, promettente scrittore, difensore della Vita
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ore 11.00: una folta delegazione della Fraternità Sacerdotale San Pio X sta cantando: “Sancte Pie X, nostre gloriose Patrone, ora pro nobis”. Numerose e vivaci le presenze di religiosi e di sacerdoti. Ma anche tante famiglie, con i loro bambini, stanno sfilando per testimoniare l’amore per la Vita.

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la difesa della Vita non conosce confini
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Mauro Borghezio con Pucci Cipriani
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ore 10.25: la Marcia prosegue il suo percorso. Si  conferma: i partecipanti sul percorso sono almeno 40.000, ma la stima definitiva si avrà a mezzogiorno, al momento dell’Angelus; in San Pietro già si trovano diverse migliaia di partecipanti, in “avanguardia” per il saluto al Santo Padre. Di sicuro è quindi superato il numero di partecipanti dello scorso anno. Anche in questa quarta edizione la Marcia per la Vita si conferma come la vera grande iniziativa, in costante crescita, che nasce dal basso, dal Popolo della Vita, dal rifiuto della cultura della morte e dell’infame legge 194

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Pucci Cipriani con Maurizio Gasparri
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i medici a difesa della Vita!
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Pucci Cipriani con Giorgia Meloni
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quarto da sinistra, il prof. Roberto de Mattei, presidente della Fondazione Lepanto. Alla sua destra, Guido Scatizzi
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ore 10.15: un bellissimo striscione: GRAZIE MARIO PALMARO!

ore 10.05: una prima stima: almeno 40.000 presenze. Ma è una stima provvisoria, fatta con prudente difetto!

ore 09.55: come gli altri anni, è con noi S. Em. Card. Leo Burke

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Virginia Coda Nunziante, portavoce e instancabile anima della Marcia per la Vita
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ore 09.50: abbiamo salutato ora Giorgia Meloni e Maurizio Gasparri. Altre bandiere: Marocco, Portogallo, Germania, Ungheria

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le parole di un Santo!
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da sinistra: Carlo Manetti (vicepresidente del Comitato Nel nome dell’Infanzia), Ascanio Ruschi (presidente della Comunione Tradizionale), Pucci Cipriani (direttore di Controrivoluzione)
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ore 09.25: la Marcia è iniziata. Numerose le associazioni, i religiosi e i sacerdoti. Sono presenti le Suore Francescane dell’Immacolata. Abbiamo già visto le bandiere di Polonia, Spagna, Francia, Nuova Zelanda… a tra poco

ore 09.10: Virginia Coda Nunziante, portavoce della Marcia per la Vita, sta parlando dal palco. La Marcia partirà tra poco.


Come singoli membri di Radio Spada e come cattolici romani, abbiamo ritenuto necessario, per sgravio della nostra coscienza e per rendere testimonianza alla Verità Cattolica tutta intera, pubblicare questa nota che riguarda la nostra personale valutazione in merito alla “Marcia per la vita” del 4 maggio 2014 in Roma.
In tempi di apostasia, la Religione si sfalda e si edulcora in fideismo o, invece, si conferma più forte. In tempi d’immoralità, l'etica si decompone e si scinde in diverse morali o, invece, si conferma integralmente. In tempi di confusione, Dottrina e Morale divorziano suicidandosi o, invece, ritrovano la pienezza dell'unione. In epoca laicista, ecumenica e aconfessionale (generata o alimentata dal “Concilio vaticano secondo”) o si marcia in massa a vele spiegate o, invece, si sceglie la verità del vento contrario. Ecco che, nella migliore deriva hegeliana, ai cattosinistri toccò inventarsi le marce per la “pace”, assolutizzando in questa “pace”, dottrina e morale in chiave acattolica e immanente: non era più la Pace del Vangelo, ma quella del mondo, effimera e falsa. Marce aperte ad atei e anticlericali, col bastevole equivoco pacifista come luogo comune, anzi come luogocomunismo. Cosa inventò il destino postcattolico a mo’ di bilancio per i cattodestri? Le marce per la Vita, laddove la Vita di per sé viene assolutizzata nell'immanenza, eludendo l'integrale visione evangelica per cui essa è dono e non fine a se stesso. Marce aperte a chiunque di qualsiasi credo o 'non credo', basta che vi sia la "vita" come valore minimo comune ma generalmente nella fase embrionale o terminale. In realtà non vi è vera Pace senza Cristo, né vera Vita senza Colui che è la Vita stessa. Cogliere solo un punto e farne un assoluto, estrapolare un aspetto minimizzando il Discorso integrale è tecnicamente 'eresia', quantomeno dall'etimo ellenico. Pertanto, la Pace si riduce a pretesa isterica e infantile di un mondo senza conflitti: il pacifista dimentica la Pace della propria anima con Dio, base della vera Pace; la Vita si riduce alla dimensione naturale da difendere sempre, dimenticando la liceità della pena di morte e la meravigliosa scelta del martirio. I cattosinistri sono l'ala progressista del postconcilio e glissano sul vizio di lussuria e su aborto ed eutanasia, laddove l'ala conservatrice glissa sull'avarizia in economia e sbadiglia sulla soppressione delle vite, infantili o adulte, nelle azioni militari omicide e devastatrici dell'Occidente. Entrambi divisi e in lotta interna tra visioni complessive, interessi e personalismi. Né gli uni né gli altri vogliono etichette "confessionali", in questo mostrandosi come frutto pienamente realizzato della “rivoluzione conciliare”.
Compiuti questi rilievi generali, in forma di pubblica ammenda e porgendo le nostre scuse a coloro che involontariamente avessimo scandalizzato, aggiungiamo:
  • Ritiriamo la nostra personale adesione, pur tra mille riserve, alla Marcia per la Vitae a quelle negli anni a venire, se non vi saranno mutazioni sostanziali e radicali, sia nella personalità dei suoi organizzatori, sia nei princìpi che la informano, sia nelle modalità della sua realizzazione.
  • Dichiariamo che nel “parlamento conciliare”, oggi presieduto in modo particolarmente pittoresco (ma non sostanzialmente dissimile dai suoi immediati predecessori) da Jorge Mario Bergoglio, noi non possiamo sedere e, nello specifico, alle iniziative aconfessionali o multi-confessionali generate naturalmente da gruppi legati al sopraddetto “parlamento”, noi non possiamo in alcun modo aderire. La presenza del cattolicesimo integrale ne risulterebbe oscurata, adulterata, invariabilmente perduta e vanificata.
  • Rigettiamo l’artefatto dogma che vorrebbe ridurre l’attuale crisi della Chiesa a una crisi di comportamenti, di abusi che diventano consuetudine, di permessi temporanei che diventano norma: la crisi nella Chiesa è crisi verticale e abissale di dottrina, crisi di contenuti adulterati, “inseriti” in maniera ingannevole e forzata nel deposito della Fede, contenuti che diventano legge, prassi, sacramenti, vita e spiritualità dei singoli e delle associazioni. Contenuti che trasformano spesso i battezzati in “errori dottrinali che camminano su due gambe”.
  • Rigettiamo l’idea che sia tempo di “unioni sacre” aconfessionali o multi-confessionali in difesa del diritto naturale: non sarà con iniziative confuse e generiche, con un attivismo indiscriminato, frutto di un laicato autonomo, autocefalo e auto-promozionale e dalla dubbia teologia, che si ristabilirà la società cristiana.
  • Rigettiamo da ultimo l’idea che questa restaurazione della Regalità sociale di Cristo debba avvenire “dal basso”, quasi prescindendo dalla Chiesa, dalla sua struttura gerarchica, istituita direttamente da Cristo stesso, dai contenuti di Fede da essa veicolata. Solo attraverso una piena e reale restaurazione dell’Autorità cattolica, che animi, controlli e sostanzi l’azione del cattolicesimo militante nella società cattolica, sarà possibile impegnarsi su vasta scala per tutte le battaglie connesse con la difesa del diritto divino, in primis, e del diritto naturale.
In Christo Rege
Piergiorgio Seveso
Pietro Ferrari
Carlo Di Pietro
Stefano Andreozzi
Pierfrancesco Palmisano
Luca Fumagalli
Alessandro Della Rosa
Marina Inglese
Alberto Maggiore
Simone P.B. Gambini
INCONTRO PRO-VITA/CARD. BURKE: SACRILEGA COMUNIONE A POLITICI CONTRO VITA E FAMIGLIA - di GIUSEPPE RUSCONI - www.rossoporpora.org - 3 maggio 2014
Sabato 3 maggio si è tenuto a Roma  il primo incontro internazionale di numerose associazioni pro-vita. Discusse le strategie per difendere e promuovere nel mondo il diritto alla vita – Un appello ai vescovi cattolici perché non permettano l’accesso alla Comunione ai politici che votano leggi abortiste – La conferenza-stampa con i promotori – Nel pomeriggio il card. Burke evidenzia come sia sacrilega la Comunione ai politici che approvano norme anti-vita e famiglia – Relazione anche dello studioso George Weigel 

L’attesa ‘prima’ del Convegno internazionale pro-vita si è concretizzata oggi a Roma, nella sala San Pio X all’angolo di via della Conciliazione. Come previsto in mattinata, a porte chiuse, ognuna delle organizzazioni pro-life presenti (alcune aggiuntesi proprio all’inizio dei lavori, come ad esempio l’Associazione Giovanni XXIII fondata da don Benzi) ha illustrato le proprie esperienze e si è confrontata con le consorelle sulle strategie più incisive da adottare nel mondo per la difesa e il promovimento del diritto alla vita.
Nella conferenza-stampa del primo pomeriggio i promotori hanno presentato anche l’appello ai vescovi cattolici (che riproduciamo alla fine dell’articolo) perché, in nome di un giusto atteggiamento di misericordia (che comprende anche, quando occorre, la ‘correzione fraterna’) sia negata la Comunione ai politici notoriamente pro-aborto, una pratica che – come ha detto papa Francesco nel discorso al Corpo diplomatico dello scorso gennaio – “desta orrore”. Per John Westen (LifeSiteNews, Canada), Joseph Meaney (Human Life International, Stati Uniti) e Colleen Bayer (Family Life International, Nuova Zelanda), l’incontro è riuscito poi a creare in tutti, tramite lo scambio di esperienze, una maggiore consapevolezza della propria forza così da accrescere l’incisività della lotta per la dignità della persona umana. Virginia Coda-Nunziante ha da parte sua riferito della ‘Marcia per la Vita’, la cui IV edizione si terrà domenica 4 maggio, con partenza alle 09.00 da piazza della Repubblica, per concludersi a Castel Sant’Angelo/Regina Coeli di papa Francesco. Diverse le domande poste ai relatori su temi come l’obiezione di coscienza in Italia e nel mondo, i rapporti con i politici e l’utilizzazione nel miglior modo possibile di Internet per porlo al servizio della vita umana. Sempre in questa sede, Carlo Casini – presidente del Movimento italiano per la Vita, ha lanciato un appello a sostenere l’iniziativa popolare ‘Uno di noi’, che – dopo aver raccolto oltre 1.700.000 firme valide europee – sta affrontando il difficile percorso parlamentare, irto di ostacoli frapposti dalla nota lobby.
Nel pomeriggio, aperto al pubblico, gli esponenti delle organizzazioni presenti hanno presentato la loro attività, prima dell’ampia relazione del cardinale Raymond Burke. Il porporato statunitense, prefetto del Tribunale della Segnatura Apostolica, ha svolto una lunga serie di riflessioni derivanti soprattutto dall’Evangelium Vitae di san Giovanni Paolo II, ma con ‘inserti’ corposi in cui ha evidenziato pure  il gran lavoro svolto in materia sia da Paolo VI che da Benedetto XVI. Anche riferendosi al tema sollevato dall’appello pro-vita della mattinata, il cardinale ha ricordato che fin dai primi tempi la Chiesa negava la Comunione a chi era in stato di peccato grave. “Diventa un sacrilegio la Comunione per i politici che votano norme contro la legge naturale”, ha detto, nell’ambito non solo del diritto alla vita ma anche della famiglia. Questi politici devono essere resi attenti e coscienti della loro condizione; non possono essere, ricevendo la Comunione, “causa di scandalo per la comunità cristiana”. Scroscianti e lunghissimi gli applausi che hanno salutato le affermazioni del cardinal Burke e la conclusione del suo discorso “Dio vi benedica!”. Dopo la relazione di George Weigel,  considerato il maggior biografo di san Giovanni Paolo II, “papa della famiglia”, ma anche “della vita”, i convegnisti si sono dati appuntamento a piazza della Repubblica per domenica 4 maggio alle ore 9.00. Fissate anche le date per il 2015: sabato 9 maggio il Convegno internazionale e domenica 10 maggio la V edizione della ‘Marcia per la Vita’.

APPELLO INCONTRO INTERNAZIONALE PRO-VITA/ ROMA – 3 maggio 2014

Riuniti per la prima volta a Roma per confrontarci sulle strategie internazionali per la difesa e il promovimento del diritto alla vita, noi, rappresentanti di oltre 50 organizzazioni pro-life nel mondo, facciamo appello ai Vescovi cattolici, affinché la Misericordia operi anche verso i politici che, pur facendo parte della Chiesa, sono a favore dell'aborto. 
Considerato che:
. San Paolo scrisse nell'undicesimo capitolo della Prima Lettera ai Corinzi: «Chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna» (I Cor 11, 29);
. il Canone 915 del Codice di Diritto Canonico afferma che coloro i quali «ostinatamente perseverano in peccato grave manifesto» non devono essere «ammessi alla Sacra Comunione»;
. l’allora cardinale Joseph Ratzinger scrisse in una lettera del 2004 ai Vescovi americani, intitolata Essere degni di ricevere la Santa Comunione, che ad un politico cattolico che voti per leggi tolleranti verso l'aborto e l'eutanasia «deve» essere negata la Comunione, dopo essere stato debitamente istruito e avvertito;
. ricevendo la Santa Comunione, questi politici cattolici potrebbero ben credere di essere spiritualmente sani e quindi di non aver bisogno di nessuna ‘correzione fraterna’;
. ammettere alla Santa Comunione i politici a favore dell'aborto è causa di scandalo per il resto dei fedeli in quanto porta a credere che sostenere l'aborto non sia un peccato così serio, ciò che danneggia la testimonianza quotidiana e convinta dei sostenitori della vita; 
. vedersi negato l’accesso alla Santa Comunione è un campanello d'allarme, che richiama ad un'autentica vita di fede;
. non è misericordioso permettere ai nostri fratelli, che vivano ostinatamente e pubblicamente nel peccato, di languirvi senza essere avvertiti;
noi sottoscritti chiediamo ai Vescovi cattolici di non ammettere alla Santa Comunione i politici favorevoli all'aborto come segno di amore e misericordia verso essi stessi.
L’appello ha raccolto 52 firme di rappresentanti delle associazioni pro-vita presenti all’Incontro internazionale

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