Ormai sono venuti completamente allo scoperto: siamo nel più spinto conciliarismo,
se mettere in discussione i punti controversi del Vaticano II,
significa dare una formazione non solo pre, ma anti-conciliare e questo
significherebbe non soltanto «essere fuori dalla storia», ma addirittura «negare la presenza dello Spirito Santo nella Chiesa».
Questo è molto grave. Innanzitutto perché è un asserto apodittico senza
motivazioni e dalle conseguenze devastanti che stiamo vedendo e, poi,
perché si etichetta sommariamente come anti-conciliare anche ogni
critica costruttiva, escludendo ogni dibattito.
Ma la Chiesa può - anzi deve - escludere il dibattito solo quando si pronuncia in forma dogmatica. Non può farlo dopo aver cancellato i dogmi e trasformato in nuovo super-dogma insindacabile un concilio definito 'pastorale'. Le ragioni sono fin troppo note e non smetteremo di affermarle.
È come se fosse stato aggiunto un nuovo articolo al Credo!Cambiato il Papa sono cambiati anche «i principi non negoziabili»...
Ma la Chiesa può - anzi deve - escludere il dibattito solo quando si pronuncia in forma dogmatica. Non può farlo dopo aver cancellato i dogmi e trasformato in nuovo super-dogma insindacabile un concilio definito 'pastorale'. Le ragioni sono fin troppo note e non smetteremo di affermarle.
È come se fosse stato aggiunto un nuovo articolo al Credo!Cambiato il Papa sono cambiati anche «i principi non negoziabili»...
(Barcellona
/ Roma) La Congregazione dei Religiosi è preda di una cattiva nozione
di tradizione? Questa domanda è rimasta in sospeso dallo scorso fine
settimana. Il francescano José Rodriguez Carballo, da un anno segretario
della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di
Vita Apostolica, ha partecipato ad una Conferenza dei Religiosi della
Catalogna. Nell'allocuzione tenuta sabato scorso, senza menzionare
l'Ordine direttamente, ha dato un primo accenno ufficiale in ordine al
motivo per cui i Francescani dell'Immacolata sono stati riprovati dalla
sua Congregazione. La ragione riguarda molto il giovane Ordine
religioso, ed è di natura fondamentale.
Nel suo discorso,
l'arcivescovo Rodriguez Carballo ha detto che la fedeltà al Concilio
Vaticano II costituisce un punto centrale per la vita religiosa.
Letteralmente, il numero due della congregazione religiosa, ha detto.
«Per i religiosi il Concilio è un punto non negoziabile». Chiunque vede
nelle «riforme» del Vaticano II, tutti i mali che affliggono la vita religiosa, «nega la presenza dello Spirito Santo nella Chiesa».
La Congregazione è «molto preoccupata»: Formazione non solo «pre-conciliare», ma «anti-conciliare».
L'Arcivescovo
curiale ha sottolineato che la Congregazione dei Religiosi è
«particolarmente preoccupata» sul tema: «Vediamo le differenze reali».
Soprattutto perché «molti Istituti» danno ai loro affiliati una
formazione «non solo pre-conciliare, ma anche anti-conciliare», dice
Rodriguez Carballo. «Ciò non è consentito, vorrebbe dire stare al di
fuori della storia. Si tratta di qualcosa di molto preoccupante per noi
nella Congregazione». Una «preoccupazione», ovviamente condivisa dal
prefetto della Congregazione dei Religiosi, Cardinale João Braz de Aviz.
Anche da Papa Francesco? Ci sono alcuni indizi.
La conferenza è stata organizzata dalla Unión de Religiosos de Cataluña
(URC). Sabato scorso è stato aperto a tutti i religiosi in Catalogna.
Il presidente e superiore provinciale dei Clarettiani della Catalogna,
Maxim Muñoz, ha descritto la nomina di Rodriguez Carballo come
segretario della Congregazione dei Religiosi come un «riconoscimento
speciale da parte di Papa Francesco».
Papa Francesco aveva
nominato il francescano spagnolo Rodriguez Carballo il 6 aprile 2013,
appena tre settimane dopo la sua elezione.
Testo: Giuseppe Nardi
[Fonte: Eponymous Flower - Traduzione Chiesa e post-concilio]
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