Donne vescovo, Chiesa anglicana dice sì Cameron: “Gran giorno per l’uguaglianza”
Rivoluzione nel Regno Unito. La riforma ha di fronte ora alcuni passaggi del suo iter considerati come formali, quale il via libera del Parlamento e il sigillo apposto dalla regina Elisabetta. Secondo Justin Welby, arcivescovo di Canterbury, il primate della chiesa d’Inghilterra, la prima donna a capo di una diocesi sarà ordinata entro il 2015
Rivoluzione nella Chiesa d’Inghilterra. Il Sinodo generale ha votato in favore della riforma che istituisce le donne vescovo: 351 i voti a favore, 72 i contrari e 10 gli astenuti. E’ stata raggiunta la maggioranza dei due terzi in ognuna delle tre camere che compongono il sinodo (vescovi, clero e laici) necessaria per approvare la riforma: di portata storica e per anni al centro di profonde divisioni in seno alla Chiesa anglicana. La maggioranza richiesta era mancata nella precedente votazione del novembre 2012 per soli sei voti.
Ci sono state grida di giubilo quando è stato pronunciato il risultato della votazione finale nel sinodo riunito nell’Università di York. La riforma ha di fronte ora alcuni passaggi del suo iter considerati come formali, quale il via libera del Parlamento e il sigillo apposto dalla regina Elisabetta. Il governo del premier David Cameron appoggia fortemente l’iniziativa e si è detto pronto a dare il proprio contributo per farla arrivare in porto in tempi rapidi: “E’ un grande giorno per la Chiesa e per l’eguaglianza”.Come già affermato ieri da Justin Welby, arcivescovo di Canterbury, il primate della chiesa d’Inghilterra, la prima donna a capo di una diocesi sarà ordinata entro il 2015.
L’ultimo tentativo di introdurre questa rivoluzione nella chiesa inglese era stato bloccato nel 2012, quando sempre il Sinodo aveva bocciato la proposta per soli sei voti. Da allora Welby e i suoi collaboratori hanno fatto di tutto per accelerare l’iter all’interno di un sistema che richiede tempi lunghi e una serie di passaggi. Lo scorso febbraio lo stesso Sinodo aveva approvato una procedura rapida che riduceva da sei a tre mesi il periodo delle consultazioni sull’argomento nelle 44 diocesi inglesi. E le consultazioni sono state un successo: 43 diocesi hanno dato il loro via libera alle donne vescovo, una non è riuscita ad esprimersi in tempo.
L’Inghilterra arriva così con ampio ritardo sugli altri Paesi. Ci sono già donne vescovo anglicane negli Stati Uniti, in Australia, Canada, Irlanda. La chiesa inglese ha ordinato le prime donne prete nel 1994. Ora rappresentano un terzo del clero. Secondo gli esperti, ci potrebbe essere una “onda rosa” di donne vescovo nei prossimi mesi, dato che diverse diocesi, come quelle di Nottingham,Newcastle e Oxford dovranno rinnovare i loro vertici.
Aborto, matrimoni, gay: cattolici nel mondo divisi sui grandi temi. La Chiesa al Sinodo deciderà la sua strada (FOTO)
Al Sinodo dei vescovi di ottobre 2014 e ancor più al Sinodo dell'autunno 2015, la "linea riformista", "poco ortodossa", di Papa Bergoglio dovrà ottenere il consenso di tutto il popolo cattolico. Impresa non facile perché il mondo cattolico, diviso per aree geografiche, mostra diversità di approccio anche notevoli ai grandi temi.
Secondo un sondaggio planetario, realizzato a febbraio per conto del canale televisivo statunitense di lingua spagnola Univision, che ha raccolto le opinioni di 12 mila cattolici in dodici diversi paesi di tutti e cinque continenti, gli intervistati hanno opinioni profondamente diverse.
Continua a leggere dopo la gallery
Le divisioni del Papa
1 di 7
Ansa
- Avanti
- Previous
- Come riporta Il Fatto Quotidiano, ad esempio, sulla "questione dei divorziati", all'idea se vivano o meno in uno stato che impedisce loro di ricevere la comunione, in America Latina il 67% dice di "no", negli Stati Uniti il 60%, in Europa il 75%. E ancora sull'aborto: il 76% degli americani pensa che si possa attuare in alcuni casi, in Uganda il 35%, nelle Filippine il 27%.
Le nazioni in cui le società di sondaggi ha distribuito i suoi questionari sono Argentina, Brasile, Colombia, Messico, Stati Uniti, Italia, Francia, Polonia, Spagna, Repubblica democratica del Congo, Uganda, Filippine. Un test sufficientemente ampio.
da quando in qua invece di predicare il vangelo a ogni creatura si deve fare un referendum x sapere cosa insegnare su cosa sorvolare......il Signore dice vai e non peccare più!qua ci stiamo giocando l'anima.....e poi sarà pianto e stridore di denti!!!
RispondiElimina