E se si incominciasse abolendo i Dieci Comandamenti?
di Giovanni Lugaresi
E se si incominciasse abolendo i Dieci Comandamenti? Nonché tutte le altre prescrizioni di quella che un tempo veniva chiamata Santa Romana Chiesa? Sì: le opere di misericordia corporale e quelle spirituali, per esempio? Tanto stiamo assistendo a una demolizione (meglio: a un tentativo di demolizione) di tutto ciò che nell’Antico e nel Nuovo Testamento sta scritto.
Si arriva a questi effetti, cioè a porsi questi interrogativi, considerando quello che dicono gli scout dell’Agesci (un tempo Asci – Associazione scoutistica cattolica italiana; e c’era pure la Gei: Giovani Esploratori Italiani, forse di emanazione massonica?), e che dicono pure altri nel mondo cattolico. Al punto che, volendo essere conseguenti, e andare alle estreme conseguenze di simili posizioni, verrebbe da affermare che la Chiesa cattolica non serve a niente, e dunque a che pro essere in comunione col Papa, a che pro andare a confessarsi, a che pro pentirsi dei peccati? Dato che poi, in fin dei conti, il peccato che cosa è? Una invenzione dei preti – asserivano gli anticlericali d’antan, molti dei quali certamente più seri e morali di tanti cattolici di oggi.
D’altro canto, se poi si leggono documenti nei quali ognuno di noi può arrangiarsi in un e con un rapporto diretto col Padre Eterno, beh, allora davvero ci si può chiedere che cosa ci stia a fare la Chiesa cattolica!!! Un centro di potere? Una struttura dove i soliti carrieristi si arrampicano per contare sempre di più alla faccia del popolo bue? O, nel migliore dei casi, una onlus pietosa?
Diciamocelo chiaro e tondo: non siamo in direzione di un protestantesimo, dove peraltro è stato eliminato il senso dell’etica, della responsabilità personale, per lasciare spazio ad una melassa buonista da vomito?
Se Dio non esiste, tutto è permesso – scrisse un celebre autore russo. E aveva ragione!
Seguendo però la logica di questi scout… & affini, viene da dire: sì, Dio esiste, ma è ugualmente tutto permesso. I nostri desideri che diventano diritti, i nostri vizi che diventano virtù, i nostri peccati che diventano benemerite azioni.
Una volta, il non (almeno da noi) dimenticato Augusto Del Noce affermò che il Partito comunista stava trasformandosi in un partito radicale di massa. Che cosa direbbe oggi di fronte alle prese di posizione di associazioni, movimenti, ambienti, che si dicono cattolici?
Non abbiamo dubbi. Farebbe un’identica osservazione: si stanno trasformando in un partito radicale di massa.
Evviva!
Non sono gli eredi dei “cattolici liberali” come Manzoni, Rosmini, Minghetti, don Sturzo, Einaudi, Novello Papafava dei Carraresi, questi, e nemmeno di quei liberali non cattolici dell’Italietta, che però avevano nella morale cattolica un punto di riferimento; sono, piuttosto, gli epigoni di Pannella e compagnia cantante.
Le strade disagiate non piacciono più, le porte strette vengono evitate; il senso del peccato l’hanno perduto, anche perché qualcuno ha fatto capire loro che il peccato non esiste più, così come non esiste l’inferno. E “i novissimi”? Un concetto da medioevo.
Buona notte!!!
Verrebbe da piangere e la tentazione di disperare è qui, all’angolo di queste sortite “cattoprogressiste”.
Ma noi, uomini di poca fede sì, ma pur sempre di fede, amareggiati, angosciati di fronte a queste derive mondane (di quel mondo, come diceva Giuliotti, per il quale Cristo non ha pregato!), nonostante tutto e tutti, crediamo ancora fermamente che “non praevalebunt”!
Si arriva a questi effetti, cioè a porsi questi interrogativi, considerando quello che dicono gli scout dell’Agesci (un tempo Asci – Associazione scoutistica cattolica italiana; e c’era pure la Gei: Giovani Esploratori Italiani, forse di emanazione massonica?), e che dicono pure altri nel mondo cattolico. Al punto che, volendo essere conseguenti, e andare alle estreme conseguenze di simili posizioni, verrebbe da affermare che la Chiesa cattolica non serve a niente, e dunque a che pro essere in comunione col Papa, a che pro andare a confessarsi, a che pro pentirsi dei peccati? Dato che poi, in fin dei conti, il peccato che cosa è? Una invenzione dei preti – asserivano gli anticlericali d’antan, molti dei quali certamente più seri e morali di tanti cattolici di oggi.
D’altro canto, se poi si leggono documenti nei quali ognuno di noi può arrangiarsi in un e con un rapporto diretto col Padre Eterno, beh, allora davvero ci si può chiedere che cosa ci stia a fare la Chiesa cattolica!!! Un centro di potere? Una struttura dove i soliti carrieristi si arrampicano per contare sempre di più alla faccia del popolo bue? O, nel migliore dei casi, una onlus pietosa?
Diciamocelo chiaro e tondo: non siamo in direzione di un protestantesimo, dove peraltro è stato eliminato il senso dell’etica, della responsabilità personale, per lasciare spazio ad una melassa buonista da vomito?
Se Dio non esiste, tutto è permesso – scrisse un celebre autore russo. E aveva ragione!
Seguendo però la logica di questi scout… & affini, viene da dire: sì, Dio esiste, ma è ugualmente tutto permesso. I nostri desideri che diventano diritti, i nostri vizi che diventano virtù, i nostri peccati che diventano benemerite azioni.
Una volta, il non (almeno da noi) dimenticato Augusto Del Noce affermò che il Partito comunista stava trasformandosi in un partito radicale di massa. Che cosa direbbe oggi di fronte alle prese di posizione di associazioni, movimenti, ambienti, che si dicono cattolici?
Non abbiamo dubbi. Farebbe un’identica osservazione: si stanno trasformando in un partito radicale di massa.
Evviva!
Non sono gli eredi dei “cattolici liberali” come Manzoni, Rosmini, Minghetti, don Sturzo, Einaudi, Novello Papafava dei Carraresi, questi, e nemmeno di quei liberali non cattolici dell’Italietta, che però avevano nella morale cattolica un punto di riferimento; sono, piuttosto, gli epigoni di Pannella e compagnia cantante.
Le strade disagiate non piacciono più, le porte strette vengono evitate; il senso del peccato l’hanno perduto, anche perché qualcuno ha fatto capire loro che il peccato non esiste più, così come non esiste l’inferno. E “i novissimi”? Un concetto da medioevo.
Buona notte!!!
Verrebbe da piangere e la tentazione di disperare è qui, all’angolo di queste sortite “cattoprogressiste”.
Ma noi, uomini di poca fede sì, ma pur sempre di fede, amareggiati, angosciati di fronte a queste derive mondane (di quel mondo, come diceva Giuliotti, per il quale Cristo non ha pregato!), nonostante tutto e tutti, crediamo ancora fermamente che “non praevalebunt”!
Ma qualcuno sente ancora i nostri pastori parlare di peccati ? Oppure di fuoco eterno ? O almeno del purgatorio ? Dei peccati contro la purezza ? Dell' adulterio ? Ma se ci sono dei preti che dicono che l'inferno non esiste, cardinali che hanno gettato all'ortiche l' indivisibilatà del matrimonio e che hanno aperto le porte agli " allegri " e compagnia bella. I comandamenti sono già stati superati, Dio è superato, vige solo la misericordina umanistica. il comandamento principe è : " IO IO IO al posto dei Comandamenti di Dio. jane
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