La pace “politically correct” di Papa Bergoglio
di Antonio Socci
Il pellegrinaggio di papa Bergoglio a Redipuglia, sacrario delle vittime della Prima guerra mondiale, è un evento ricco di significati. E non può essere ridotto a un generico e scontato appello alla “pace nel mondo”.
Anche perché i suoi toni sono stati drammatici: “forse si può parlare di una terza guerra combattuta ‘a pezzi’, con crimini, massacri, distruzioni…”.
E’ un avvertimento che somiglia a un cupo presagio e non può lasciare indifferenti. Anche perché è la seconda volta in pochi giorni che parla di “terza guerra mondiale”. C’è di che riflettere.
Già Benedetto XVI, nella sua prima udienza generale, il 27 aprile 2005, aveva spiegato la scelta di quel nome proprio con un sorprendente richiamo storico alla Grande guerra: “Ho voluto chiamarmi Benedetto XVI per riallacciarmi idealmente al venerato Pontefice Benedetto XV, che ha guidato la Chiesa in un periodo travagliato a causa del primo conflitto mondiale. Fu coraggioso e autentico profeta di pace e si adoperò con strenuo coraggio dapprima per evitare il dramma della guerra e poi per limitarne le conseguenze nefaste. Sulle sue orme desidero porre il mio ministero a servizio della riconciliazione e dell’armonia tra gli uomini e i popoli, profondamente convinto che il grande bene della pace è innanzitutto dono di Dio, dono fragile e prezioso da invocare, tutelare e costruire giorno dopo giorno con l’apporto di tutti”.
C’era, in quel richiamo storico di Ratzinger (un papa di straordinaria sapienza) una precisa filosofia e una teologia della storia. Infatti siamo adesso alla conclusione di un tragico ciclo che è cominciato esattamente cento anni fa.
CENTO ANNI NERI
Il 1914 ha rappresentato davvero l’apertura del vaso di Pandora, quello che nella mitologia greca conteneva tutti i mali che presero a dilagare nel mondo. Da allora i demoni (non solo quelli dostoevskjani) scorrazzano sul pianeta.
E’ infatti nel 1914 – esattamente cento anni fa – che scoppia la Prima guerra mondiale, il primo conflitto globale che fa un numero terrificante di vittime, che devasta la koiné europea e che provoca la rivoluzione bolscevica in Russia, con tutte le conseguenze tragiche che sappiamo per la diffusione del comunismo nel mondo (centinaia di milioni di vittime).
Quella guerra provoca pure l’avvento del fascismo in Italia e – poco dopo – l’avvento del nazismo in Germania. Quindi consegna il mondo ai totalitarismi più satanici e pone le premesse della Seconda guerra mondiale. Con la Shoah, l’atomica e tutto quello che ne segue.
Tutto comincia nel 1914. E solo la Chiesa se ne rese conto. Il papa san Pio X l’aveva più volte “profetizzato” dicendo ai collaboratori, che lo hanno testimoniato: “verrà il Guerrone” (in effetti venne chiamata la Grande guerra). E quel papa santo morì di crepacuore un mese dopo lo scoppio del conflitto.
In quella follia generale che scosse l’Europa, solo la voce della Chiesa, col suo successore, Benedetto XV, eletto proprio nel settembre 1914, si alzerà per avvertire l’umanità del baratro in cui stava precipitando.
Egualmente tutti i papi del secondo Novecento metteranno in guardia l’umanità da una sorta di grande botto finale, da un’indicibile catastrofe nucleare.
DIRITTO ALLA VITA
Per il Magistero della Chiesa il fondamento della pace è la difesa del valore della vita umana e dei diritti dell’uomo. Valore minacciato dai totalitarismi e dai fondamentalismi.
Ma oggi anche da una “dittatura del relativismo” che dilaga fra le élite politiche e intellettuali d’Occidente. E che rende smarriti i popoli. Cosicché sono senza bussola, confusi perfino nei buoni sentimenti. Lo si vede pure nelle notizie di cronaca e di costume.
Questa settimana – per dire – è passato nell’indifferenza generale il massacro di tre suore italiane in Burundi, a fronte della tragedia nazionale ancora in corso per la morte (accidentale) di un orso in Trentino.
Un fenomeno collettivo che impressiona ancora di più se confrontato con la freddezza generale verso il massacro in corso di migliaia di esseri umani (specie di cristiani) in diverse parti del mondo.
D’altronde si assiste da decenni a una progressiva svalorizzazione della vita umana anzitutto – quel che è più grave – nelle legislazioni degli stati. Cominciarono gli stati totalitari. Poi seguiti dalle democrazie.
Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI avevano molto chiaro questo avvelenato lascito del Novecento e lo legavano indissolubilmente ai temi della pace e della guerra.
Insieme ai pontefici, Madre Teresa di Calcutta – che nelle periferie esistenziali ha vissuto tutta la vita – ha ripetuto per anni che “l’aborto è la peggiore minaccia alla pace nel mondo”.
Se guardiamo alle statistiche è difficile darle torto: 50 milioni di aborti ogni anno. Un numero di vittime pari a quelle della Seconda guerra mondiale. In trent’anni sono almeno un miliardo le vite umane spazzate via (e altrettante le madri ferite da questa pratica per l’indifferenza del mondo).
La Chiesa, fino a Benedetto XVI, ha gridato con tutta la sua forza per risvegliare le menti e i cuori di fronte a tale ecatombe. E ha pure rivendicato con forza il diritto alla libertà religiosa nei regimi totalitari o fondamentalisti.
DEVIAZIONE
Invece Bergoglio ha completamente cambiato strada. Ha dichiarato (Corriere della sera, 5 marzo 2014) di non capire la “non negoziabilità” della battaglia sulla vita, che è la base di tutti i diritti umani e della pace.
E nell’intervista con padre Spadaro ha rappresentato addirittura come “ossessionata” la Chiesa che insiste su questi temi. Poi ha messo la sordina alla richiesta di diritti umani e libertà religiosa verso i regimi islamici o comunisti.
E’ una svolta che nella Chiesa sta producendo fra i fedeli molto smarrimento. E ha provocato curiosi fenomeni di repentina “conversione” al bergoglismo fra ecclesiastici e intellettuali.
Uno dei casi più sorprendenti riguarda un influente “opinion leader”, padre Livio Fanzaga, storico direttore di Radio Maria dai cui microfoni tuona da anni su posizioni che lui stesso ha sempre definito ratzingeriane (“In teologia seguo l’ortodossia cattolica di Ratzinger”, 29 giugno 2009).
IL CASO FANZAGA
Fino a pochi mesi fa ha tuonato contro quegli ecclesiastici che non seguivano la battaglia della Chiesa sui “principi non negoziabili”. In un libro scritto l’anno passato, ma uscito a gennaio di quest’anno, ancora tuonava, col suo stile colorito, contro la “falsa pace” scrivendo:
“Il Diavolo prospetta la pace universale in cambio – per esempio – della resa sui valori non negoziabili, sostenendo che non serve continuare a discutere e far polemiche, quando basterebbe dar via libera a ogni ideologia a sostegno di aborto, divorzio, eutanasia, matrimoni omosessuali, etc per vedere realizzata finalmente la concordia tra gli uomini. In questo contesto, come reagire? Occorre essere intransigenti, non scendere a compromessi con la verità del Vangelo, essere luce del mondo e sale della terra, annunciando sempre e ovunque che solo Cristo è la nostra pace e che senza Dio non c’è via per la vera pace nel mondo”.
Padre Fanzaga aggiungeva pure una notazione che – letta oggi – si potrebbe interpretare come una durissima critica di Bergoglio:
“Stiamo dunque attenti ogni volta che ci battono le mani o ci fanno i complimenti, perché potremmo forse aver imboccato la strada della falsa pace, fatta di falso ecumenismo, di compromesso, di silenzi e tradimenti della verità. In fondo, è Gesù stesso che ci offre nel Vangelo un criterio di verità, preannunciando: ‘Hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi’ (Gv 15,20). Se saremo perseguitati, sapremo che staremo camminando sulle orme di Cristo, nella verità”.
Tuttavia non sono più questi i toni che si sentono sulle frequenze della radio cattolica più ascoltata. Il suo direttore sembra sia diventato di colpo un entusiastico sostenitore della via di Bergoglio.
Se sarà confermato questo venire meno della Chiesa, nella difesa della vita e dell’uomo, sarà una svolta epocale. Tragica per tutti.
– di Antonio Socci
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fonte: Sito dell’Autore
http://www.riscossacristiana.it/la-pace-politically-correct-di-papa-bergoglio-di-antonio-socci-2/
Bergoglio e la “Terza Guerra Mondiale”. Il bias che rimuove il messaggio.72
Bergoglio ha fatto una chiara analisi della situazione.
Tutti dicono di ascoltarlo, credenti e non credenti, ma stavolta si sono voltati dall’altra parte. Tutti.
Bias: Il bias (pron. ‘baiəs) in psicologia cognitiva indica un giudizio (o un pregiudizio), non necessariamente corrispondente all’evidenza, sviluppato sulla base dell’interpretazione delle informazioni in possesso, anche se non logicamente o semanticamente connesse tra loro, che porta dunque ad un errore di valutazione o mancanza di oggettività di giudizio. Fonte Wikipedia
Dal punto di vista delle dinamiche della comunicazione è davvero un caso interessante quello relativo alle dichiarazioni di Papa Francesco sull’attuale stato generalizzato di guerra. Il riferimento è alle dichiarazioni rilasciate durante il viaggio di ritorno dalla visita in Corea del sud nel corso di un’incontro con la stampa la cui trascrizione integrale è visionabile sul sito del Vaticano e del quale si riportano qui di seguito alcuni passaggi significativi:
Primo punto: la guerra di conquista camuffata da liberazione
Fermare l’aggressore ingiusto è lecito. Ma dobbiamo anche avere memoria! Quante volte, con questa scusa di fermare l’aggressore ingiusto, le potenze si sono impadronite dei popoli e hanno fatto una vera guerra di conquista!
Secondo punto: la guerra mondiale in atto
…oggi noi siamo in un mondo in guerra, dappertutto! Qualcuno mi diceva: “Lei sa, Padre, che siamo nella Terza Guerra Mondiale, ma ‘a pezzi’?”. Ha capito?
Terzo punto: l’uccisione di innocenti, la tortura e l’imbarbarimento socialmente accettato
E’ un mondo in guerra, dove si compiono queste crudeltà. Vorrei fermarmi su due parole. La prima è crudeltà. Oggi i bambini non contano! Una volta si parlava di una guerra convenzionale; oggi questo non conta. Non dico che le guerre convenzionali siano una cosa buona, no. Ma oggi arriva la bomba e ti ammazza l’innocente con il colpevole, il bambino, con la donna, con la mamma… ammazzano tutti. Ma noi dobbiamo fermarci e pensare un po’ al livello di crudeltà al quale siamo arrivati. Questo ci deve spaventare! Non lo dico per fare paura: si può fare uno studio empirico. Il livello di crudeltà dell’umanità, in questo momento, fa piuttosto spaventare…l’altra parola sulla quale vorrei dire qualcosa, e che è in rapporto con questa, è la tortura. Oggi la tortura è uno dei mezzi quasi – direi – ordinari dei comportamenti dei servizi di intelligence, dei processi giudiziari… E la tortura è un peccato contro l’umanità, è un delitto contro l’umanità; e ai cattolici io dico: torturare una persona è peccato mortale, è peccato grave! Ma di più: è un peccato contro l’umanità. Crudeltà e tortura. Mi piacerebbe tanto, a me, che voi nei vostri media, faceste delle riflessioni: come vedete queste cose, oggi? Com’è il livello di crudeltà dell’umanità? E cosa pensate della tortura? Credo che farà bene a tutti noi, riflettere su questo.
Le frasi di Bergoglio sono estremamente chiare per chi vuole capire, in poche parole questo è quanto ha detto:
1- Le operazioni internazionali degli ultimi anni in difesa dei popolazioni ‘oppresse’ o ‘minacciate’ sono state un pretesto per operazioni di conquista camuffate. L’elenco possiamo farlo senza difficoltà: Afghanistan; Iraq; Libia, sono quelle andate a segno, mentre quella verso la Siria è stata fermata, attualmente il paese da ‘difendere’ è l’Ucraina.
2- Le sopracitate guerre già avvenute e quelle in preparazione fanno parte di un’unica situazione che va vista in modo unitario che in un’ottica di globalizzazione si configura come guerra mondiale. Quello che unisce tutti i casi citati è l’azione della NATO che da alleanza difensiva è diventata strumento di invasione.
3- Una caratteristica di questa nuova guerra è il coinvolgimento dei civili che supera in spietatezza le guerre precedenti. La nostra coscienza di occidentali di fatto ritiene accettabile non solo la morte di civili e bambini, ma anche il ricorso alla tortura. Chi si è reso responsabile di questi episodi in modo preponderante è però lo stesso Occidente, a partire dal mezzo milione di morti causato dalla guerra in Iraq (fortissimamente osteggiata da Giovanni Paolo II) per finire (provvisoriamente) con le popolazioni dell’est Ucraina bombardate anche con bombe al fosforo dall’alleato della NATO Poroshenko. Ma l’Occidente si è reso responsabile anche della tortura, accettata come mezzo ammissibile, nei carceri di Abu Ghraib e Guantanamo.
Siamo noi, intesi come Occidente, ad aver messo in moto il meccanismo di questa guerra, e analizzando le parole di Bergoglio le operazioni internazionali appaiono nella loro luce di atti di aggressione nei quali noi siamo stati dalla parte degli aggressori. Era largamente prevedibile che il mondo avrebbe fatto finta di niente davanti a questa denuncia, ma che anche il mondo cattolico l’avrebbe ignorata o rimossa è un dato che merita qualche parola di riflessione.
Il mondo cattolico ha la tendenza ad identificare l’Occidente con i propri valori e a percepire l’oriente come civiltà nemica, un retaggio che riflette la situazione di secoli passati con la minaccia islamica respinta in tempi successivi a Poitiers (733), Lepanto (1571) e Vienna (1683). Questa percezione resiste anche adesso che l’Occidente si è ampiamente allontanato dai valori del cristianesimo, sia nel campo dell’etica che dei valori fondanti la società. I conflitti vengono visti e generalmente percepiti come scontri di civiltà (idea di Samuel Huntington) anche se i motivi scatenanti nei vari teatri sopra citati non hanno nulla a che fare con questioni religiose o culturali, ma che al di là di farneticanti comunicati mediatici si configurano solamente come guerre di interesse e conquista nelle quali l’invasore siamo ‘noi’. Allo stesso modo quando si parla di Russia in molti si compie un’associazione con l’URSS come se esistesse una continuità col passato, un errore paragonabile a quello che avrebbe commesso chi avesse ritenuto una continuazione del fascismo l’Italia degli anni ’50. Ecco allora che con questi condizionamenti preesistenti anche le dichiarazioni del Papa vengono filtrate e adattate all’idea preconcetta. Nei media di riferimento cattolici scattano spesso meccanismi che supportano il “bias” cognitivo di conferma del preconcetto, una conferma che porta ad interpretare in ogni caso l’Occidente con i propri valori e con il ‘bene’, un bene che seppur imperfetto e ritenuto da sostenere in ogni caso, e allora, per evitare il conflitto cognitivo, il messaggio stesso di denuncia viene neutralizzato. Rimosso.
Quello che Bergoglio ha fatto nell’intervista è un gesto di denuncia la cui gravità avrebbe dovuto innescare un corrispondente effetto, almeno da parte cattolica, ma questo non è avvenuto, e da un punto di vista dell’analisi della psicologia della comunicazione è significativo.
Ieri è stato rinnovato l’allarme di una Terza Guerra con un riferimento ad una situazione molto più pericolosa di quanto venga percepita comunemente e nella quale, come paese e come Europa, siamo parte attiva. L’affermazione è stata infatti ripetuta al sacrario di Redipuglia, e forse proprio alla mancanza di un’adeguata reazione alle prime parole sulla Terza guerra è dovuto il richiamo alle parole di Caino “a me che importa?”. Non dare il giusto peso alla denuncia della drammatica, e potenzialmente ancor più pericolosa, situazione in cui ci troviamo, non riconoscere che le leve che possono avvicinare o allontanare il pericolo sono nelle mani dei governi occidentali equivale a dire “a me che importa?”.
Sarà interessante osservare se queste parole avranno la giusta considerazione, o se prevarrà ancora il bias cognitivo che le rimuoverà.
“In teologia seguo l’ortodossia cattolica di Ratzinger”...a parte ciò che riguarda il gospa show
RispondiEliminain padre livio si vedono i frutti della gospa.......ha lasciato la la sana dottrina x inculcare i messaggi .....la Madonna da silenziosa nei vangeli è diventata chiaccherona.... al servizio dei veggenti.........si direbbe proprio che non stiamo parlando della stessa persona....Signore illumina i nostri passi verso Te solo Tu sei la VIA VERITA' E VITA
RispondiEliminanon è Radio Maria, ma radio Medj . Padre livido fa di tutto per inculcare nella testa delle persone le apparizioni fasulle . Chiedete ai " veggenti " di parlare dell' Immacolata Concezione . Jane
RispondiEliminacioè?
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