ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 30 ottobre 2014

La zucca vuota del prete scrittore


Da prete, plaudo a Ethan e alle zucche di Halloween
HALLOWEEN

Con quest'articolo perderò molti followers ma, scusate "cattolici seri", io non resisto. Troppe volte parlare di Halloween diventa una lezione sul satanismo. Troppe volte leggere di Halloween è una lamentela sul "dove siamo finiti". E magari ti arriva anche un messaggio su whatsApp o una notifica su Facebook, che dicono di mettere un santino al posto della tua faccia perché "delle zucche anticristiane non se ne può più".
Ma poi ci si imbatte nella storia di Ethan. Quattro anni, leucemia linfoblastica acuta da quando ha ventidue mesi. Non risponde più alle cure e ha due settimane di vita. Tu leggi e qualcosa cambia. Cambia molto. Halloween diventa Ethan che fa i muscoli mentre il papà gli aggiusta il costume da Superman. La morte non è più tra due settimane, ma tra due settimane di festa: Halloween, Natale, compleanno. Tutto in due settimane. Tutto anticipato? No, tutto al momento giusto. Perché non c'è un tempo giusto per essere felici ma "ora" è il momento giusto, e quindi "ora" sia. Un'intera famiglia e la comunità della cittadina di West Jordan, tutti in festa. Bello da piangere. E allora ti trovi a leggere di morte e vita, morte e dolcetto, scherzetto e maschere, e buon Natale, e buon compleanno, e Babbo Natale che bussa alla porta, e il presepe vivente per le strade. Così la parola morte rimane indietro e quando arriverà, troverà un bambino tra pacchi e regali e candeline e Superman.
E allora pensi che tante questioni sul satanismo e Halloween vanno affrontate riempiendole di gioia, festa, muscoli finti, risate vere, pacchi da scartare, lucette da accendere, dolcetti da riempirsi le tasche, perché il demonio ha più paura della nostra felicità che dei nostri discorsi, seppur veri. I genitori di Ethan e tutta la cittadina hanno pensato che, anche se oggi non è Halloween, non è Natale, e il compleanno di Ethan è tra un mese, papà lo veste da Superman e mamma fotografa lui che fa i muscoli e West Jordan fa festa. Ethan vive quello che può, vive oggi. Ed essere felici è proprio vivere quello che si può, con chi si ama, tra le mura di casa propria. E questo il demonio non vuole che lo sappiamo ma vuole che ci riempiamo la testa di bussolotti di pensieri che girano e girano, e ci fanno dimenticare che il cristianesimo è sempre stato così: prendere quello che c'è di buono, distinguerlo dal cattivo, ma prenderlo ovunque sia. E quando dico sempre, vuol dire, per esempio, che da sempre noi cristiani costruiamo chiese dove c'erano cose pagane o anticristiane. Se volete divertirvi, cliccate qui e godetevi la carrellata: chiesa su moschea, su terme romane, sutempio pagano, su fortificazione, su tempio di Atena e successiva moschea, su tempio dorico di Giove.
E poi, la volete sapere l'ultima? Le zucche per l'1 novembre non le hanno inventate Halloween e i satanisti, ma c'erano già, qui da noi, in Italia. In Abruzzo, in passato, andavano in giro con la zucca chiedendo offerte (dolcetti) per le anime dei morti; in Puglia, a Orsara in particolare, la festa si chiamava "fuuc acost" e si decoravano le zucche chiamate "cocce priatorje"; a Serra san Bruno (Calabria, non è il Michigan) si intagliava la zucca per ottenerne un teschio (in dialetto "coccalu di muortu") e i ragazzini bussavano agli usci delle case e esordivano con la frase "mi lu pagati lu cuccalu?" che tradotto significa "me lo pagate il teschio?". No, la mia fonte non è l'UAAR (Unione Atei Agnostici Razionalisti). È la rivista di "A Sua Immagine", sì, la trasmissione Tv su RAI1 che contiene - per esempio - l'Angelus del Papa: la trovate oggi in edicola.
Grazie Ethan, perché ci sono Natali seduti al pranzo di Natale, nel giorno giusto, nel mese giusto, che sono più vuoti di una zucca di Halloween. E ci sono Natali in pieno ottobre, in cui la Madonna è pronta e la mangiatoia è piena e Ethan sul camion dei pompieri ha visto tutto, ha vissuto tutto. Mi piace molto quello che queste persone hanno fatto e hanno vissuto. E io, che se Dio vorrà, ci sarò la notte di mercoledì 24 dicembre 2014, sogno di vivere un Natale pieno di vita come quello vissuto in questi giorni a West Jordan. E se nei prossimi giorni qualche zucca verrà a bussare alla mia porta e pretenderà che cambi la mia foto di whatsapp, non penserò a Satana, ma mi farò una risata pensando a Serra San Bruno.


Mauro Leonardi Headshot

Halloween: Festa dell’ignoranza e della superstizione

Siamo sentinelle del mattino, vigili, sveglie, attente (cfr. Is 21, 6-8) che sanno “alzare la voce” (cfr. Is 52,8) che “non taceranno mai” (cfr. Is 62,6) che “vigilano sulla casa d’Israele” (Ez 3,16) oppure siamo sentinelle un po’ sonnecchianti, oppure addirittura addormentate? Prima di partecipare ad una festa di Halloween, ti sei informato – come è doveroso – sulle sue origini, la sua natura, le sue implicazioni? Si tratta veramente – come dicono – solo di un modo innocuo di divertirsi, come se fosse solo “un’altro carnevale”, oppure c’è “altro”? 
All’interno del diritto all’informazione vogliamo informare sulle radici culturali, le implicazioni, il clima ambiguo e le sue finalità di questa festa “made in USA” che ha ormai colonizzato l’Italia.
PULCINELLA COME LE STREGHE?
Bisogna per forza divertirsi (sic!) con diavoli, fantasmi, streghe, pipistrelli, vampiri e tutta quella fiera dell’horror? Halloween è una festa pagana, a cui sono stati aggiunti elementi tratti dalla cultura esoterica, magica e stregonesca, il tutto mascherato ipocritamente ( e con studiata doppiezza) sotto la forma della festa, del divertimento, delle mangiate goderecce.
Bisogna sempre comunque discernere bene quando questa festa si limita solo ad essere un’occasione per mangiare la salsiccia, ballare e cantare come nelle sagre paesane e quando invece mira ad introdurre mentalità e/o implicazioni magico-esoteriche, che sono sempre pericolose.
La magia, infatti, o bianca o nera o rosa, ha sempre un implicazione spiritistica ed evocatoria. Diciamo “no” ad una festa pagana con implicazioni magico-occultistiche.
PRUDENZA CONTRO GLI INGANNI
Halloween non è di per sé un rito diabolico, ma è una “finestra” aperta, una porta d’ingresso per mentalità e influssi occulti nella vita delle persone; una “rete” gettata, una possibilità con cui si introducono occasioni che possono prestarsi ad implicazioni di tipo esoterico.
Esiste una strategia o tecnica furbesca – volutamente programmata – che consiste nel presentare questa festa cercando di non destare sospetti, con tatticismi e accorgimenti vari, per ingannare se fosse possibile anche coloro che hanno conservato un sano buon senso.
Questa tattica del “doppio gioco” viene dichiarata esplicitamente da una loro rivista uscita per l’occasione: “Se non ci sono Babbani (le persone di buon senso che si tengono lontani dalla magia) si indossano tutti i costumi che si vogliono e si praticano riti magici.
Se invece ci sono Babbani bisogna evitare costumi e pratiche che possano insospettire e limitare al massimo l’uso della magia” (cfr. Gazzetta dei Maghi e delle Streghe, Anno 1, n. 10, 2004 – Edizione straordinaria – HALLOWEEN – Magie e segreti della Notte più misteriosa, p. 3).
DON BENZI: “EVITATE HALLOWEEN”
Don Oreste Benzi, presidente dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII dopo aver affermato che lo scopo principale di Halloween è la diffusione di una mentalità magico-demoniaca con cui vogliono sostituire la nostra cultura cristiana, denuncia la subdola strategia “Un sistema doppio ed ipocrita studiato diligentemente per apparire a prima vista banale ed innocuo. Il servizio antisette occulte della Comunità di don Benzi ha «rilevato una forte percentuale di persone avviate ed intrappolate dai poteri dell’occulto proprio attraverso questa festa. Il 16% delle persone avviate all’esoterismo sono state ingaggiate all’interno delle iniziative di Halloween che oltre alla speculazione commerciale, porta il grave pericolo di adescamento e reclutamento dei ragazzi e dei giovani nel mondo delle sette occulte».
La Comunità di Don Benzi chiede «a tutti i cattolici di non aderire in nessun modo a tale iniziativa» (La Gazzetta del Mezzogiorno, 31/10/2005, p. 10).
Lo scopo di questa “festaccia” è di far familiarizzare l’opinione pubblica e di farle prendere dimestichezza con queste mentalità esoteriche e magiche, estranee e ostili alla cultura cristiana”.
RITI DI MASSA E FINESTRE APERTE
  Noi pensiamo che questi riti di massa, (non solo ad Halloween, ma anche altri, in altri modi e in altri campi) sono un tentativo di introduzione nell’opinione pubblica di un atteggiamento favorevole alla mentalità magico-esoterica. Quindi fanno da apri-pista per successive manipolazioni.
Halloween non è solo un tentativo di “colonizzazione” isolato. Essa è solo uno degli svariati modi con cui si tenta di introdurre questa mentalità esoterica, estranea ed ostile al cristianesimo, nella nostra cultura e nei nostri costumi. Per realizzare questa strategia vengono utilizzati più mezzi, come la letteratura, i films e persino pubblicazioni specializzate e riviste che si vendono ora, addirittura in edicola.
Si mira cioè, in vari modi, a creare un’atmosfera di simpatia intorno alla magia, a farla apparire buona, utile, addirittura… divertente, per spingere ad abbassare la guardia e la prevenzione naturale e giusta che l’opinione pubblica ha nei suoi riguardi.
Contemporaneamente, nella società, pullulano “santoni” e “sensitivi”. halloween però è solo una “rete gettata”: in questi riti di massa, infatti, si aprono delle “finestre”, si introducono delle occasioni , si “gettano reti” che possono preparare la strada a possibili intromissioni magiche.
Noi pensiamo che coloro che intendono diffondere questa mentalità magico-esoterica nell’opinione pubblica, procedano per gradi e per tentativi successivi.
Si comincia con lo scherzo , col romanzo fumettone che fa sognare, col film sul maghetto divertente e accattivante. Se si imbattono in un cristianesimo autentico, vigile, vigoroso, propositivo e testimoniante, si fermano e rimandano alla prossima occasione e modalità.
Se invece trovano un cristianesimo annacquato, secolarizzato, modernista, culturalmente fragile e compromesso, allora diffondono apertamente e in modo molto esteso, le loro forme “alternative” al cristianesimo e ben presto passano alla più grave tappa successiva. Giovanni Paolo II: “Oggi diverse forme di esoterismo dilagano anche presso alcuni credenti, privi del dovuto senso critico” (Fides et Ratio, n. 37).»
I DANNI DI UN CRISTIANESIMO MEDIOCRE
  Il vero problema, allora, non è tanto la forza di un paganesimo e di un secolarismo diffuso, ma consiste in quel cristianesimo annacquato e mediocre senza il quale non vedremmo tante brutture come Halloween, come il Natale consumistico, come la domenica ridotta al solo 10-15% dei cattolici, come il compromesso con gli stili di vita, di pensiero, di comportamento, che fanno a pugni con la “visione del mondo” cristiana.
L a vera malattia dunque è interna non esterna. È questo cristianesimo secolarizzato e modernista che ha prodotto e produce questi danni insieme ad altri danni più seri ed estesi.
HALLOWEEN, COLOSSALE BUSINESS
Halloween, per altro è diventata anche un colossale business economico, con un giro enorme di soldi che arricchisce speculatori e mestieranti.
“Telefono Blu stima in 120 milioni di euro la spesa per organizzare eventi pubblici e privati e un investimento di 150 milioni di euro per maschere e abbigliamento.
La Intesaconsumatori (Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori) parla di un business di 260 milioni di euro” (La Gazzetta del Mezzogiorno, 31/10/2005, p.10).
Questo colossale business ha trovato potenti alleati nella scuola, nella televisione, nelle riviste ecc.
Per tutti questi motivi messi insieme e per tutte le argomentazioni registrate in questo, diciamo “NO!” a questa festa dell’ignoranza e della superstizione. “Non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre, ma denunciatele apertamente” (Ef 5,11).
HALLOWEEN HA IMPLICAZIONI MAGICHE
Il 31 ottobre, è una data importante non solo nella cultura celtica, ma anche nel satanismo. È uno dei quattro sabba delle streghe.
I primi tre segnavano il tempo per le stagioni “benefiche”: il risveglio della terra dopo l’inverno, il tempo della semina, il tempo delle messe. Il quarto sabba marcava l’arrivo dell’inverno e la “sconfitta” del sole, freddo, fame, morte. Halloween è una ricorrenza magica. Il mondo dell’occulto così lo definisce: “È il giorno più magico dell’anno, è il capodanno di tutto il mondo esoterico, è la festa più importante dell’anno per i seguaci di satana”. [Abbiamo il rituale magico per la festa di Halloween, stampato, su carta intestata, da un centro di magia nel foggiano].
La festa cattolica di Tutti i Santi non ha niente a che vedere con Halloween.
Essa è stata instaurata da Papa Gregorio IV nell’anno 840. Originariamente si celebrava nel mese di maggio e non il 1° novembre. Fu nel 1048 che Odilo di Cluny decise di spostare la celebrazione cattolica all’inizio di novembre al fine di detronizzare il culto a Samhain.
SOSTITUZIONE DI FESTE CRISTIANE
  Una volta, dunque, le feste pagane venivano sostituite, negli stessi giorni da feste cristiane; oggi si assiste al tentativo contrario: in coincidenza con le feste cristiane di tutti i Santi e dei fedeli defunti, di cerca di diffondere nella cultura e nei costumi, una festa pagana estranea e ostile al clima e al contesto di preghiera della nostra fede.
Non era più giusto e rispettoso almeno spostare la data di questa festa di Halloween, non farla cioè coincidere con queste due significative feste cristiane?
Oggi le nuove “invasioni barbariche” non sono più operate da violenti vichinghi a cavallo con le spade in mano, ma sono operate imponendo – a vari livelli e in modo vario – stili di vita, visioni del mondo, abitudini, scelte culturali, criteri di giudizio, sistemi politici ideologici, compromessi con prassi e mentalità esoteriche-magiche, che mirano a liquidare e sostituire la cultura cristiana e le sue radici.
Le nuove “colonizzazioni selvagge” non riguardano i territori geografici, ma le coscienze, le intelligenze, i costumi di vita, le culture, le tradizioni, le religioni.
La negazione delle radici cristiane non viene però da una sola parte, non è operata in un solo campo e da un unico soggetto, ma è operata da mani diverse, in settori diversi, con modalità diverse e colpendo, di volta in volta, ambiti diversi, utilizzando “ruspe” diverse.
PERCHÈ LA NOTTE DEL 31 OTTOBRE?
  Halloween è la forma contratta dell’espressione inglese “All Hallows Eve” che letteralmente significa vigilia d’Ognissanti.
Le origini di Halloween risalgono agli antichi druidi celti i quali celebravano la vigilia del nuovo anno, il 31 ottobre, in onore di Samhain, il principe della morte, che veniva ringraziato per i raccolti estivi. Si trattava del capodanno celtico.
È evidente l’origine pagana della festa. Samhain, (pronunciato sow-in), deriverebbe da “samhhhuinn” e significherebbe “summer’s End”, la fine dell’estate e l’inizio della stagione invernale. Il momento in cui la natura inizia il suo riposo e preparava così la sua rinascita.
Da qui il collegamento di Samhain con la festa dei defunti. Samain è anche il nome gaelico del mese che corrispondeva suppergiù a novembre. il giorno di Samhain segnava dunque l’inizio della metà invernale dell’anno, e fu chiamato per questo il giorno “in mezzo agli anni” che veniva considerato un momento magico: le barriere tra il mondo dei vivi e quello degli spiriti si assottigliavano tanto da permettere a questi ultimi di tornare sulla terra e comunicare con i vivi.
Col passare del tempo, incredibilmente, questi spiriti assunsero un connotato diabolico e malvagio.
Fu così che, durante le celebrazioni per Halloween, apparvero rappresentazioni di fantasmi, scheletri, simboli della morte, del diavolo e di altre creature maligne, come le streghe, pipistrelli, gatti neri, streghe, fantasmi, ecc. questi simboli hanno poco a che vedere con la iniziale e celtica vigilia di Samhain.
LA LEGGENDA IRLANDESE
  Jack, un fabbro malvagio, perverso e tirchio, una notte d’Ognissanti, dopo l’ennesima bevuta viene colto da un attacco mortale di cirrosi epatica.
Il diavolo nel reclamare la sua anima viene raggirato da Jack (sic! ) e si trova costretto ad esaudire alcuni suoi desideri, tra i quali di lasciarlo in vita, giungendo al patto con cui rinunciava all’anima del reprobo.
Jack, ignaro dell’effetto della malattia, muore un anno dopo. Rifiutato in Paradiso, Jack non trova posto nemmeno all’inferno a causa del patto con il diavolo.
A modo di rito il poveraccio intaglia una grossa rapa mettendovi all’interno della brace fiammante, a luogo della dannazione eterna.
Con questa lanterna, Jack, fantasma, torna nel mondo dei vivi. Gli irlandesi, emigrarono in America verso il 1850 e qui le rape vennero sostituite con le zucche che divennero le Jack o’lantern, utilizzate la notte d’Ognissanti: si pensava così di tenere lontani gli spiriti inquieti dei morti che tentavano, come Jack, di tornare a casa.
I bambini oggi si travestono e fanno visita alle famiglie guidati dalla lanterna zucca e ottengono dolci in cambio della loro “benevolenza”.
“Trick or treat” è l’usanza del “dolcetto o scherzetto”. “Trick or treat” letteralmente significa: “trucco o divertimento”, “stratagemma o piacere”, ma il significato originale è: “maledizione o sacrificio”, perché una setta segreta celtica andava reclamando offerte al loro “dio” e se non le avevano proferivano delle maledizioni di morte sulla casa.
Questa festa, affermatasi e diffusa negli U.S.A., è stata importata dagli Stati Uniti in Europa e quindi in Italia.
ALCUNE CONSIDERAZIONI
1) È solo ridicolo pensare che ci siano degli spiriti dei morti che tentano di tornare a casa! Dopo la morte, col giudizio particolare, l’anima di ogni uomo va in Paradiso, oppure in Purgatorio o all’Inferno, comunque è nelle mani di Dio: l’anima non può fare passeggiate o scampagnate indebite!
2) Quando uno muore, il Giudizio si compie davanti a Dio e non davanti al diavolo. Inoltre il diavolo non ha il potere di far tornare in vita una persona dopo che è morta: questo potere compete solo a Dio.
3) Se si fa un patto con il diavolo – a differenza di quanto raccontato – l’Inferno accoglie a braccia aperte il contraente.
4) La “storiellina” sviluppa e accredita credenze e pratiche magiche: chiedere al diavolo l’esaudimento dei propri desideri, fare un patto col diavolo, ecc.
5) È veramente ridicolo pensare di tenere lontano questi presunti spiriti dei morti, o di spaventare o scacciare fantasmi, solo con delle lanterne. È superstizioso, pensare di allontanare realtà spirituali, soprannaturali, solo con una zucca, solo con mezzi naturali!!
6) È sconcertante l’atteggiamento negativo verso la morte e verso i defunti che questa “festaccia” induce, come se i morti fossero solo qualcosa di ostile da cui difendersi. Per i defunti si va al cimitero a pregare, si fanno offrire Messe, comunque vanno pensati e accostati con affetto e familiarità, non certo con tremore e diffidenza. Il culto e l’affetto per i morti è segno di civiltà e scaturisce dall’amore. Questa festa di Halloween getta sicuramente un’ombra blasfema sulla festa di tutti i Santi, lasciando strascichi anche nel giorno dei defunti.
UN APPELLO
Il nostro è solo un invito: a ognuno ascolta le ragioni, valuta e poi decide in coscienza. Noi non riteniamo di poter né di dover costringere nessuno, anzi vogliamo chi aderisce al nostro invito lo faccia con gioia, liberamente, con convinzione e determinazione.
Genitori, stiamo attenti a permettere che i nostri ragazzi si abituino, o ancor peggio, si educhino all’occulto.
Insegnanti, informiamoci sulla verità nascoste dietro questo rito di massa. Potremmo trasmettere ai giovani – a nostra e a loro insaputa – monete false e deleterie aperture a mentalità magico-esoteriche. L’anno scorso “alcuni genitori del sesto circolo elementare di Manfredonia, in via Seminario, hanno protestato senza mezzi termini contro l’ostinazione con alcuni insegnanti continuano, in occasione della festa di Ognissanti e dei defunti, a celebrare “la festa di Halloween”.
Diversi insegnanti continuano a insistere con il proporre in orari scolastici questo “pseudo rito” importato dagli U.S.A.
A parte la speculazione commerciale, questa festa non è assolutamente compresa nei programmi scolastici nei quali invece è stabilito di promuovere i valori della tradizione locale attorno ai quali la comunità si riconosce.
Incede di insegnare vere tradizioni “alcuni insegnanti si arrabattano assurdamente promuovendo tale consumistico rito di Halloween. Invece di formare la cultura dei piccoli con notizie pedagogicamente valide, li imbambolano con fandonie improvvisate” (La Gazzetta del Mezzogiorno, 30/10/2005, p. 8).
Commercianti e venditori, abbiamo il coraggio di dire “NO” a promuovere articoli che, dietro l’apparenza della maschera, diffondono e creano mentalità esoterica.
Molti oggetti venduti tra i prodotti di consumo sono amuleti o loro riproduzioni, usati nelle pratiche di stregoneria. Non dimentichiamo che le disastrose conseguenze dell’inalazione magica non sono immediate, ma si manifestano a distanza di anni in depressioni, crisi e violenze. S’impone un’irremovibile presa di posizione riguardo tutto ciò che ci viene propinato da Halloween, e dalla mentalità magica in generale.
Le parole che proclamiamo, i gesti che facciamo, la mentalità che seguiamo e i simboli che poniamo, non sono realtà neutre o prive di significato, ma costruiscono, richiamano ed evocano un mondo e una mentalità, e introducono nella realtà culturale che rappresentano.
UNA TESTIMONIANZA IN PRIMA PERSONA
In un liceo di F. l’insegnante di religione ha parlato a lungo di questa festa delle sue implicazioni, del suo significato, delle sue origini pagane, delle sue implicazioni magiche, esoteriche, stregonesche, ecc.
Durante il dialogo con i ragazzi, due ragazze hanno chiesto la parola per testimoniare che tutto quanto riportato in questa documentazione risponde a verità.
L’anno precedente hanno partecipato ad una di queste feste di Halloween, pensando che si trattasse solo di un pò di divertimento con punte di macabro, ma alla fine della festa alcuni ragazzi hanno chiesto loro di partecipare ad una seduta spiritica.
FONTE: Don G. Fichera

Il buio oltre la festa. Quando Halloween diventa la notte degli orrori


Nessun dolcetto, né scherzetto. Ma droga, stupri e sangue.

«Non eravamo mai stati ad una festa di Halloween: ci sembrava una cosa stupida e superficiale. Ma questa persona di mezza età, così distinta, così educata e cortese che ci invitò con garbo ad andarci, ci convinse. Soprattutto per la curiosità, una volta, di vedere».
Nel 2005 aveva ventuno anni Carmen (nome di cortesia, ndr) e il suo fidanzato due di più. Lo incontravano da tempo, quel signore distinto di mezza età, quasi ogni mattina nel bar dove facevano la colazione, al centro di questa cittadina del Nord Italia.
Spesso avevano scambiato due chiacchiere a modo: non che fossero diventati amici, ma lui abitualmente, senza fretta, aveva saputo conquistarsi la fiducia dei sue ragazzi. E alla fine diede loro l’indirizzo dove ci sarebbe stata la festa di Halloween alla quale li aveva così amabilmente invitati. Arrivarono, la sera del 31 ottobre di tre anni fa, in un casolare di campagna, isolato, deserto tutt’intorno.
«Appena entrammo ci sembrò una cosa un po’ ridicola, perché erano tutti in maschera, sebbene con abiti molto lugubri e tetri: streghe, vampiri, zombie».
Una cinquantina di persone, forse poco di più, donne e uomini. Due grandi sale e nessuna luce elettrica: soltanto candele, dappertutto. Musica, neppure troppo alta, in uno dei due stanzoni. «Quasi subito ci sentimmo imbarazzati: io e il mio ragazzo eravamo gli unici a non essere mascherati, a non avere il volto coperto». Il distinto signore non aveva detto loro che la festa sarebbe stata in maschera. «Mangiammo. Bevemmo cocktail alla frutta, ricordo che alcuni sapevano di fragola e altri di lampone». Non tutti i bicchieri li presero dal buffet, alcuni li porse loro sempre quel signore di mezza età e non ci fecero caso, poiché era assai gentile come al solito e com’era stato anche ogni mattina al bar.
Verso la fine della cena accadde qualcosa che «ci colpì molto», continua a raccontare Carmen con la voce che le si fa un filo: «Nella sala più grande entrò un uomo vestito completamente di nero, con un grande mantello ed un cappuccio sul volto. E tutti, nessuno escluso, tranne noi due, si misero in ginocchio». S’avvicinò ad ognuno, lentamente, e a ciascuno impose le mani, mentre «tutti s’erano messi a parlare una lingua incomprensibile».
Ne furono assai «impressionati» entrambi. Pensarono tuttavia «fosse una specie di gioco che facesse parte delle feste di Halloween». Non conoscevano il mondo dell’occulto: «Credevamo che certe cose che si leggono o si sentono fossero solamente fantasie e invenzioni». Perché però a quel punto non andarsene via e tornare a casa? Carmen e il fidanzato ci provarono: «Avevo mal di testa, nausea, mi girava la testa, volevo uscire – ricorda lei – andai verso la porta ma era chiusa a chiave.   Chiesi aiuto al mio ragazzo, ma neanche lui si sentiva bene e neanche li riuscì ad aprire la porta, non ci riuscimmo neanche provando insieme».
E qui finiscono i suoi, i loro ricordi: barcollano sfumando nei giramenti di testa sempre più forti e infine in un buio vuoto.
Si risvegliò per primo lui verso le quattro del mattino. Scosse subito lei che dormiva ancora. Era nuda, completamente, aveva molti tagli sulle braccia e sul corpo, graffi, lividi e altri segni di abuso. Erano da soli: nel casolare non c’era più nessuno. La loro auto era ancora parcheggiata lì fuori, lui la portò al pronto soccorso dell’ospedale più vicino. Furono sottoposti a molti esami ed analisi.
Lei aveva subito violenze sessuali ed entrambi nel sangue avevano Ketamina (droga anestetica, utilizzata soprattutto in veterinaria, che deprime il sistema nervoso centrale, riduce la frequenza cardiaca e respiratoria e abbassa la pressione).   Qualche giorno, più tardi lui, il fidanzato di Carmen – che oggi è suo marito – tornò in quel casolare. E ci trovò il proprietario: «Dovete far finta che non sia mai accaduto nulla», disse l’uomo al ragazzo. «Cerchiamo di capirci subito: non dovete approfondire, ma lasciare perdere.
Se non volete avere dei “problemi” quella sera per voi non c’era mai stata». Carmen era terrorizzata.   Le arrivavano telefonate anonime. Non riuscì più ad uscire di casa per tantissimo tempo. Venne seguita da una psicoterapeuta. Dovette spostarsi e, per un anno, andare a vivere col suo fidanzato a qualche centinaio di chilometri dalla loro cittadina, nella quale però non incontrarono mai più quel signore «di mezza età, così distinto, educato e cortese».
È stato terribile per lei dover rivivere, raccontandolo al cronista, quella notte. Non voleva farlo. Ci ha pensato a lungo. Alla fine ha solamente chiesto l’anonimato più assoluto, perché ha deciso di «far sapere, soprattutto ai giovanissimi che pensano a questa festa come a un appuntamento molto bello e molto “cult”, che proprio la notte di Halloween si fanno cose orrende».
Perché «i ragazzi vanno messi in guardia, tanto, chiaramente, senza timori di andare controcorrente, soprattutto le ragazze». Socchiude gli occhi, fa un respiro lento e profondo: «Oggi, quando penso ad Halloween, capisco che la mia vita è stata rovinata – dice prima di salutarci – e che di questa rovina porto i segni nella mia anima e sulla mia pelle».
FONTE: Da un’intervista di DiPino Ciociola

Per tutti coloro che si ostinano a ritenere Halloween un’innocente festicciola per fanciulli mascherati


Dall’Inghilterra giunge un’interessante lezione per tutti coloro che si ostinano a ritenere Halloween un’innocente festicciola per fanciulli mascherati. Questi gli antefatti della vicenda che ha coinvolto Tom Wilson, l’ex sindaco di Nuneaton, ridente cittadina situata nel cuore dell’Inghilterra, e nota per aver dato i natali alla celebre scrittrice vittoriana Mary Anne Evans, meglio nota con lo pseudonimo maschile di George Eliot. Nell’ottobre del 2009 Tom Wilson declinò l’invito, rivoltogli nella sua veste istituzionale, di partecipare formalmente ad un evento celebrativo della nota festa di Halloween. Fin qui nulla di male. I problemi per Wilson cominciarono quando ebbe la disavventura di dichiarare, in un’intervista al quotidiano britannico Telegraph, che i motivi del rifiuto risiedevano nelle sue convinzioni religiose. Poiché si trattava di una «celebrazione pagana», Wilson affermò che non intendeva aver nulla a che fare con essa, né intendeva … … associarla ufficialmente alla comunità che egli rappresentava. L’incauto sindaco si spinse oltre dichiarando che quella festa nasconde in realtà lati oscuri, deriva dall’antico culto del dio Samhain, Signore della Morte, e che non appare per nulla sano far partecipare bimbi ad una simile ricorrenza senza avere l’esatta consapevolezza di cosa vi stia dietro.
Inevitabile la furia e la protesta dei pagani, giunti persino a presentare una formale denuncia al Consiglio comunale di Nuneaton, sul presupposto che le affermazioni di Wilson, oltre ad apparire «inappropriate e offensive», integrassero anche una vera e propria discriminazione nei confronti degli stessi pagani. Il Council’s standard sub-committee, una sorta di commissione d’inchiesta comunale sui comportamenti degli amministratori, dopo più di due anni di accurata inchiesta, ha ora emesso il proprio verdetto. Tre sono i “capi d’imputazione” per i quali l’ex sindaco Tom Wilson è stato riconosciuto colpevole. Il primo è quello di «non aver trattato il prossimo con rispetto».
Il secondo è relativo al fatto di «essersi comportato in modo tale da porre l’amministrazione comunale nella spiacevole situazione di venir accusata di atteggiamenti discriminatori e di violazione della normativa sull’uguaglianza». Il terzo, infine, è quello di «aver agito in maniera tale da compromettere il prestigio di una carica pubblica». Al povero Wilson è stata, quindi, affibbiata una dura censura scritta e l’obbligo di scrivere una pubblica lettera di scuse.
Dopo l’udienza della Commissione, l’ex sindaco si è rammaricato per la particolare severità della punizione inflittagli, precisando, peraltro, che dall’ottobre del 2009, ovvero da quando è accaduto l’episodio contestato dai pagani, lui non ha mai ricevuto personalmente una singola lamentela né verbale né scritta da parte di chicchessia. Si è poi sfogato criticando lo spreco di tempo e di denaro dei contribuenti per l’inchiesta durata due anni e cinque mesi su una simile vicenda.
Questa surreale vicenda di Tom Wilson è rivelatrice di alcuni aspetti interessanti. Ancora una volta conferma, ad esempio, come i pagani in Gran Bretagna siano entrati ufficialmente a far parte delle categorie “protette” dalla politically correctness, insieme alle donne, agli omosessuali, ai neri, ai disabili, ai trans, ai musulmani, et similia.
Ricordo, tra l’altro, che il 10 maggio 2010 il Ministero britannico degli Interni ha ufficialmente riconosciuto la Pagan Police Association, un’organizzazione di poliziotti pagani (sono oltre 500 tra agenti e ufficiali, inclusi druidi, streghe e sciamani), autorizzando i membri ad assentarsi dal lavoro durante le relative feste religiose. Oggi, infatti, i dirigenti della polizia danno alle celebrazioni pagane la stessa considerazione tenuta per il Natale dei cristiani, il ramadan dei musulmani e la pasqua degli ebrei. Halloween è una delle otto feste pagane ufficialmente riconosciute dal Ministero degli Interni.
Andy Pardy, capo della polizia di Hemel Hempstead nell’Hertfordshire, che è cofondatore della Pagan Police Association e adoratore delle antiche divinità vichinghe, tra cui il dio Thor dal martello distruttore e Odino dall’occhio ciclopico, quando diede l’annuncio ufficiale del riconoscimento da parte del Ministero degli Interni, precisò l’importanza per i poliziotti pagani di poter «finalmente celebrare le proprie festività religiose e lavorare in altre giornate, come Natale, che per essi non hanno nessunissima rilevanza». Sono stati pure nominati tre assistenti spirituali pagani per le forze di polizia, e le nuove disposizioni normative oggi consentono, inoltre, agli stessi pagani di prestare giuramento in tribunale su ciò che «essi considerano sacro».
Come si vede, l’episodio dell’ex sindaco di Nuneaton svela retroscena illuminanti sulla reale natura della festa di Halloween. Gli ingenui cattolici che ancora si ostinano a non considerarla una festa pagana sono serviti.
Fonte: Avv. Gianfranco Amato (Articolo pubblicato anche su Corrispondenza romana)

1 commento:

  1. la mia fonte non è l'UAAR (Unione Atei Agnostici Razionalisti). È la rivista di "A Sua Immagine" ..Caspita ! Allora siamo a posto..

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