Sarà velocizzato l´iter per la canonizzazione
Papa Francesco ha detto "Sì": il sindaco simbolo di Pozzallo Giorgio La Pira sarà presto santo. Incontro a San Pietro
Tutta la documentazione è stata trasmessa alla Pontificia Congregazione per le Cause dei Santi
"Giorgio La Pira santo? Sono d´accordo". E´ stato il Santo Padre papa Bergoglio a mettere nero su bianco sulla canonizzazione dell´ex sindaco di Firenze, nato a Pozzallo centodieci anni fa. L´incontro coi giovani a piazza San Pietro, mercoledì scorso, ha fugato ogni dubbio: il papa argentino vuole Giorgio La Pira santo subito.
Due le occasioni nelle quali il Papa ha chiesto che si velocizzi l´iter di canonizzazione. L´incontro, nella stessa giornata, con Mario Primicerio, presidente della Fondazione La Pira, che gli ha consegnato i due libri dell´ex sindaco di Firenze «Il valore della persona umana» e «Architettura dello Stato democratico» tradotti e pubblicati a Buenos Aires quando l’attuale Pontefice era ancora studente. A Primicerio, il papa ha ricordato la figura di La Pira quale grande statista e uomo di pace. Qualche ora dopo, il giro sulla Papamobile per piazza San Pietro. L’attenzione di Francesco è stata catturata dai cori tipo stadio del folto gruppo delle associazioni lapiriane fiorentine: la Fondazione, il Centro Studenti, l’Opera di San Procolo e quella per la gioventù, presenti sul sagrato della basilica di San Pietro. Francesco ha annuito con un gesto del capo e della mano. Pollice in alto dopo aver visto un telo dove era scritto: «La Pira, sindaco santo subito».
"E´ stato un momento molto bello - ricorda Primicerio, già stretto collaboratore di La Pira e, a sua volta, sindaco di Firenze - L’ho visto molto attento e partecipe. In uno dei volumi, tra l’altro, è stampato in spagnolo il saggio «L’attesa della povera gente’’, uno scritto lapiriano che ha molti punti di contatto con la spiritualità e l’azione del Pontificato di Bergoglio".
Il Tribunale diocesano per la causa di beatificazione di Giorgio La Pira è stato istituito dal Cardinale Silvano Piovanelli nel 1986. La fase diocesana del processo (che dal punto di vista del diritto canonico va sotto il titolo di "processo informativo diocesano sulle virtù eroiche e sulla fama di santità del Servo di Dio Giorgio La Pira") ha comportato l´esame teologico di tutti gli scritti editi di La Pira, la raccolta delle dichiarazioni di diverse centinaia di testimoni, la relazione sui più significativi documenti inediti. Essa si è conclusa il 4 aprile 2005. Tutta la documentazione è stata trasmessa alla Pontificia Congregazione per le Cause dei Santi.
Due le occasioni nelle quali il Papa ha chiesto che si velocizzi l´iter di canonizzazione. L´incontro, nella stessa giornata, con Mario Primicerio, presidente della Fondazione La Pira, che gli ha consegnato i due libri dell´ex sindaco di Firenze «Il valore della persona umana» e «Architettura dello Stato democratico» tradotti e pubblicati a Buenos Aires quando l’attuale Pontefice era ancora studente. A Primicerio, il papa ha ricordato la figura di La Pira quale grande statista e uomo di pace. Qualche ora dopo, il giro sulla Papamobile per piazza San Pietro. L’attenzione di Francesco è stata catturata dai cori tipo stadio del folto gruppo delle associazioni lapiriane fiorentine: la Fondazione, il Centro Studenti, l’Opera di San Procolo e quella per la gioventù, presenti sul sagrato della basilica di San Pietro. Francesco ha annuito con un gesto del capo e della mano. Pollice in alto dopo aver visto un telo dove era scritto: «La Pira, sindaco santo subito».
"E´ stato un momento molto bello - ricorda Primicerio, già stretto collaboratore di La Pira e, a sua volta, sindaco di Firenze - L’ho visto molto attento e partecipe. In uno dei volumi, tra l’altro, è stampato in spagnolo il saggio «L’attesa della povera gente’’, uno scritto lapiriano che ha molti punti di contatto con la spiritualità e l’azione del Pontificato di Bergoglio".
Il Tribunale diocesano per la causa di beatificazione di Giorgio La Pira è stato istituito dal Cardinale Silvano Piovanelli nel 1986. La fase diocesana del processo (che dal punto di vista del diritto canonico va sotto il titolo di "processo informativo diocesano sulle virtù eroiche e sulla fama di santità del Servo di Dio Giorgio La Pira") ha comportato l´esame teologico di tutti gli scritti editi di La Pira, la raccolta delle dichiarazioni di diverse centinaia di testimoni, la relazione sui più significativi documenti inediti. Essa si è conclusa il 4 aprile 2005. Tutta la documentazione è stata trasmessa alla Pontificia Congregazione per le Cause dei Santi.
Papa Francesco e gli atei. Poi quell’elogio contraddittorio di Elthon John
“Cari fratelli e sorelle, spesso come Chiesa facciamo esperienza della nostra fragilità e dei nostri limiti: tutti ne abbiamo, tutti siamo peccatori”. Papa Francesco all’udienza generale in piazza San Pietro parla dei peccatorie dice chiaramente che lo siamo tutti. Poi ritorna sui frutti cattivi che riguardano anche i cristiani: “Se diamo un cattivo esempio, si capisce che venga detto: ‘se questo è cristiano io mi faccio ateo”.
Per il Papa “questo è giusto che procuri in noi un profondo dispiacere, soprattutto quando diamo cattivo esempio e ci accorgiamo di diventare motivo di scandalo”.
Ad esempio, ha continuato Bergoglio “quanti ne vediamo nei nostri quartieri, cristiani di cui si può dire ‘sta sempre in Chiesa ma sparla di tutti, spella tutti, ma che cattivo esempio!’. Attenzione è un peccato questo. Così la nostra testimonianza è negativa. Chiediamo a Dio di non essere motivo di scandalo”.
Francesco istruiva tutte le “sue pecore” mentre Elthon John si lanciava in un elogio sfegatato e contraddittorio. Per il cantante internazionale Bergoglio è il suo “eroe”. Durante un evento a New York per la lotta all’Aids ha poi aggiunto: ”E’ un uomo compassionevole che persegue l’inclusione di tutti nell’amore di Dio”. Peccato che poi tale misericordia per Elton non sia da applicare a tutti, ma solo a qualcuno: “E’ formidabile ciò che sta tentando di fare contro molte, molte persone nella Chiesa. E’ coraggioso e intrepido e questo è ciò di cui abbiamo bisogno oggi nel mondo. Bisogna farne un santo oggi, ok?”.
http://www.intelligonews.it/papa-francesco-e-gli-atei-poi-quellelogio-contraddittorio-di-elthon-john/
Follia. Elton John: “Papa Francesco è mio eroe” – di Michele Majno
C’è da ridere o da piangere? Forse c’è solo da singhiozzare e seriamente chiedersi perché queste follie avvengono.
di Michele Majno
.
Sia ben chiaro: chiunque può svegliarsi al mattino e avere l’idea di esaltare il Papa per qualche motivo. Non per questo possiamo concludere che il destinatario delle lodi sia contento o addirittura che si sia adoperato per ottenere tali lodi. Nulla ci autorizza a fare queste illazioni.
Certo che, nel caso specifico, sarebbe bello che il buon Padre Lombardi, che del resto è Premio Nobel per le arrampicate sugli specchi, dicesse qualcosa, che so, facesse presente che la recente sparata del cantante inglese, riferita da Ansa, Repubblica e tanti altri organi di informazione, non è certo accolta benevolmente dalla Santa Sede, perché l’entusiasta novello tifoso del Pontefice è uno dei più noti portabandiera di un vizio perverso e schifoso, di un peccato contro natura che grida vendetta al cospetto di Dio. Non ci risulta alcun comunicato in proposito. Forse al proposito dirà qualcosa Scalfari. Vedremo.
Certamente i soliti che accusano Riscossa Cristiana, il suo direttore, i collaboratori, di essere cattivi e maligni nei confronti del Vescovo di Roma, ora diranno: “Vedete quanto siete cattivi? Non perdete occasione per criticare il Papa!”.
Ma, signori miei, cerchiamo di usare un po’ di buon senso. Lo scorso anno la più famosa rivista per sodomiti elegge Bergoglio “uomo dell’anno”. Ora lo stramiliardario Elton John, che fin nei tratti del volto esprime il disastro della sua condizione morale, proclama lo stesso Bergoglio “suo eroe”. È accaduto tutto per caso? È una trama dei cattivissimi nemici della nuova balsamica aria che spira nei palazzi vaticani?
Non è per caso che anche l’uso incontrollato (o, Dio non voglia, fin troppo controllato) della lingua sia la causa di certi disastri? Vogliamo per l’ennesima volta ricordare la frase “Chi sono io per giudicare?”, eccetera? Non ci rendiamo conto che quanto più alta è la responsabilità di un uomo, tanto più questi dovrebbe pesare col bilancino da farmacista ogni sua parola? E quale responsabilità è più alta di quella del Papa?
Oggi ci sono le lodi di Elton John, domani vedremo e comunque in genere c’è un entusiasmo mai visto da parte del mondo per ogni parola e ogni atto del Vescovo di Roma. Questo non ci induce a nessuna riflessione? Il plauso del mondo, e tanto più il plauso di certa parte del mondo, dovrebbe far rabbrividire e quel plauso dovrebbe essere respinto, con decisione e chiarezza.
Nulla di tutto ciò. Oggi lo stesso Vescovo ha ricevuto, tra gli altri, i rappresentanti del Centro Sociale Leoncavallo. Gli amici milanesi, soprattutto quelli abitanti in zona Casoretto, ricordano bene l’esuberanza giovanile, diciamo così, di quei bravi figlioli, il loro “Centro Sociale” dove girava di tutto, gli scontri con le forze dell’ordine, l’occupazione abusiva di uno stabile e così via. E, per favore, non facciamo il sacrilego paragone con Nostro Signore che parlava con prostitute e pubblicani. Già, parlava con loro, ma ben faceva comprendere il peccato e induceva al pentimento. Vi ricordate di Zaccheo?
Una nota che ha dell’umoristico (per quanto ci possa essere da ridere in questo disastro): dopo tanto parlare di periferie, di poveri, ecco che arriva la lode sperticata di un Elton John, che nella sua carriera ha fatto vagonate di quattrini. Un perfetto esemplare di quel mondo tanto dorato quanto malato degli arciricchi viziosi. Curioso. Glissons.
Certo, questo non è che uno dei mille episodi sconcertanti in una realtà che è ormai tutta sconcertante, ma che comunque ha un filo conduttore: se si insegue l’applauso del mondo, lo si ottiene, certo. Non è difficile. Peccato che il compito della Chiesa non sia inseguire l’applauso, ma annunciare la Parola di Dio, a ogni costo, per quanta impopolarità ciò costi, per quanto martirio e sofferenza possa causare. C’è in ballo una cosina da nulla, la salvezza dell’anima, la vita eterna, e se si persegue quella diventa davvero un po’ difficile ottenere le lodi sperticate di un Elton John…
di Michele Majno
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Sia ben chiaro: chiunque può svegliarsi al mattino e avere l’idea di esaltare il Papa per qualche motivo. Non per questo possiamo concludere che il destinatario delle lodi sia contento o addirittura che si sia adoperato per ottenere tali lodi. Nulla ci autorizza a fare queste illazioni.
Certo che, nel caso specifico, sarebbe bello che il buon Padre Lombardi, che del resto è Premio Nobel per le arrampicate sugli specchi, dicesse qualcosa, che so, facesse presente che la recente sparata del cantante inglese, riferita da Ansa, Repubblica e tanti altri organi di informazione, non è certo accolta benevolmente dalla Santa Sede, perché l’entusiasta novello tifoso del Pontefice è uno dei più noti portabandiera di un vizio perverso e schifoso, di un peccato contro natura che grida vendetta al cospetto di Dio. Non ci risulta alcun comunicato in proposito. Forse al proposito dirà qualcosa Scalfari. Vedremo.
Certamente i soliti che accusano Riscossa Cristiana, il suo direttore, i collaboratori, di essere cattivi e maligni nei confronti del Vescovo di Roma, ora diranno: “Vedete quanto siete cattivi? Non perdete occasione per criticare il Papa!”.
Ma, signori miei, cerchiamo di usare un po’ di buon senso. Lo scorso anno la più famosa rivista per sodomiti elegge Bergoglio “uomo dell’anno”. Ora lo stramiliardario Elton John, che fin nei tratti del volto esprime il disastro della sua condizione morale, proclama lo stesso Bergoglio “suo eroe”. È accaduto tutto per caso? È una trama dei cattivissimi nemici della nuova balsamica aria che spira nei palazzi vaticani?
Non è per caso che anche l’uso incontrollato (o, Dio non voglia, fin troppo controllato) della lingua sia la causa di certi disastri? Vogliamo per l’ennesima volta ricordare la frase “Chi sono io per giudicare?”, eccetera? Non ci rendiamo conto che quanto più alta è la responsabilità di un uomo, tanto più questi dovrebbe pesare col bilancino da farmacista ogni sua parola? E quale responsabilità è più alta di quella del Papa?
Oggi ci sono le lodi di Elton John, domani vedremo e comunque in genere c’è un entusiasmo mai visto da parte del mondo per ogni parola e ogni atto del Vescovo di Roma. Questo non ci induce a nessuna riflessione? Il plauso del mondo, e tanto più il plauso di certa parte del mondo, dovrebbe far rabbrividire e quel plauso dovrebbe essere respinto, con decisione e chiarezza.
Nulla di tutto ciò. Oggi lo stesso Vescovo ha ricevuto, tra gli altri, i rappresentanti del Centro Sociale Leoncavallo. Gli amici milanesi, soprattutto quelli abitanti in zona Casoretto, ricordano bene l’esuberanza giovanile, diciamo così, di quei bravi figlioli, il loro “Centro Sociale” dove girava di tutto, gli scontri con le forze dell’ordine, l’occupazione abusiva di uno stabile e così via. E, per favore, non facciamo il sacrilego paragone con Nostro Signore che parlava con prostitute e pubblicani. Già, parlava con loro, ma ben faceva comprendere il peccato e induceva al pentimento. Vi ricordate di Zaccheo?
Una nota che ha dell’umoristico (per quanto ci possa essere da ridere in questo disastro): dopo tanto parlare di periferie, di poveri, ecco che arriva la lode sperticata di un Elton John, che nella sua carriera ha fatto vagonate di quattrini. Un perfetto esemplare di quel mondo tanto dorato quanto malato degli arciricchi viziosi. Curioso. Glissons.
Certo, questo non è che uno dei mille episodi sconcertanti in una realtà che è ormai tutta sconcertante, ma che comunque ha un filo conduttore: se si insegue l’applauso del mondo, lo si ottiene, certo. Non è difficile. Peccato che il compito della Chiesa non sia inseguire l’applauso, ma annunciare la Parola di Dio, a ogni costo, per quanta impopolarità ciò costi, per quanto martirio e sofferenza possa causare. C’è in ballo una cosina da nulla, la salvezza dell’anima, la vita eterna, e se si persegue quella diventa davvero un po’ difficile ottenere le lodi sperticate di un Elton John…
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