ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 10 dicembre 2014

Introíbo in domum tuam,

"Introíbo in domum tuam, adorábo ad templum sanctum tuum, et confitébor nómini tuo" (Ps. 5, 8 - Offert.) IN TRANSLATIONE ALMÆ DOMUS BEATÆ MARIÆ VIRGINIS


Nel calendario tradizionale, oggi si celebra non la "Madonna di Loreto" come volgarmente è invalso da alcuni decenni a questa parte, ma si celebra uno dei più grandi prodigi compiuti da Dio, cioè la transvolazione o traslazione della Santa Casa della Vergine da Nazaret nella penisola balcanica e, quindi, sulle coste delle Marche in località Loreto.
Tale miracolo è celebrato dalle genti marchigiane col suono delle campane alle 2,30-3,00 nella notte tra il 9 ed il 10 dicembre ed illuminato da fuochi (c.d. focaracci).
Che si tratti di una traslazione miracolosa - negata dalla mentalità positivista e materialista, che nega persino che Dio possa compiere un simile prodigio! - lo dimostrerebbero alcuni irrefutabili argomenti:
- la Santa Casa fu posata, dov'è oggi, su una pubblica strada (che era all'epoca vietato) e, per giunta, parzialmente su un fosso;
- la Santa Casa non presenta fondamenta: queste vi furono aggiunte solo in epoca successiva (se fosse stata trasportata per mano umana, sarebbe stato più logico dotarla prima di fondamenta e poi ricostruirla in loco);
- le mura della Santa Casa non presentano tracce di malte di epoca medievale;
- le mura della Santa Casa non presentano tracce di smontaggio e rimontaggio dei mattoni e/o delle pareti;
- vi sono tracce di culto della Santa Casa e del suo passaggio nella penisola balcanica, esattamente dove la tradizione colloca una tappa della traslazione;
- vi è traccia del culto del miracolo della traslazione della Santa Casa, in epoca coeva, in diversi luoghi, tra cui ad Ischia, dove alcuni pescatori appresero, pochissimo tempo dopo, del prodigio avvenuto in terra marchigiana e decisero di ricordare l'avvenimento sulla loro isola;
- i documenti che parlerebbero di donazioni di pietre di una casa della Vergine non è detto che si riferiscano alla Santa Casa, atteso che la Vergine può aver avuto diverse case nella sua vita (l'ultima delle quali ad Efeso) e, comunque, si parlerebbe di singole "pietre", non di pareti o muri;
- i mistici (ad es., S. Caterina da Bologna e la beata Anna Katherina Emmerich) hanno confermato nelle loro visioni la traslazione della Santa Casa;
- la liturgia della Chiesa ha celebrato questo miracolo come "traslazione" in diversi documenti, elevando la Vergine lauretana a protettrice dell'Aviazione.
È alla Vergine di Loreto che la cristianità deve il papato di Pio IX. Secondo gli storici, il giovane conte Gian Maria Mastai Ferretti era stato votato alla Vergine sin dalla sua infanzia. «I miei genitori», disse un giorno ad un vescovo francese, «solevano fare ogni anno un viaggio alla Santa Casa e vi conducevano i miei fratelli e me; dal momento dell’annuncio della partenza, io non dormivo più». All’uscita dal collegio, abbracciò la carriera delle armi per diventare soldato difensore della Santa Sede. Ma fu improvvisamente bloccato da una terribile malattia, l’epilessia; la sua salute ne fu profondamente marcata; le medicine si mostravano impotenti a combattere il male e la sua fine si annunciava vicina. Papa Pio VII amava Mastai e gli domandò se avesse pensato alla santità della vita religiosa. Il giovane conte rispose che vi aveva pensato, soprattutto dopo la malattia che il Signore gli aveva inviato, ma che la sua salute attuale gli impediva questo tipo di vita, come quello delle armi.
Il papa lo consolò e gli assicurò che sarebbe guarito se avesse accettato di consacrarsi completamente al servizio di Dio. Incoraggiato da queste parole, il giovane conte intraprese il pellegrinaggio a Loreto per implorare la sua guarigione nella stanza di Maria e fece il voto, nel caso che avesse ottenuto questo favore, di abbracciare la vita ecclesiastica. La Santa Vergine lo esaudì; fu guarito completamente e, tornato a Roma, si fece prete. Aveva 21 anni.
Più tardi Pio IX doveva sdebitarsi magnificamente per il suo debito di riconoscenza verso la Vergine, proclamando a tutto il mondo il dogma della sua Immacolata Concezione.


Giambattista Tiepolo, Traslazione della Santa Casa di Loreto, 1753

Annibale Carracci, Traslazione della Santa Casa di Loreto, 1605 circa, Chiesa di S. Onofrio, Roma

Saturnino Gatti, Traslazione della Santa Casa di Loreto, 1510 circa, Metropolitan Museum of Art, New York

Raffaello Sanzio, Madonna di Loreto o del Velo, 1509-1510, Musée Condé, Chantilly


Filippo Balbi, Madonna di Loreto, 1850 circa, Pinacoteca Vaticana, Roma

1 commento:

  1. Viva Maria, la Madre nostra del Paradiso, che ha voluto far dono alla Chiesa della sua dimora terrena, nella quale compie tanti prodigi. Sia sempre lodato e ringraziato il Signore Gesù, che ha voluto farci dono di una tal Madre, dispensatrice di ogni grazia. Ad Jesum per Mariam, quindi, e buona festa della Traslazione della santa Casa di Loreto.

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