ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 4 dicembre 2014

Venti mesi con Francesco:

brani scelti del «magistero» bergogliano






«Condividere la nostra esperienza nel portare questa croce per strappare dai nostri cuori la malattia che avvelena la nostra vita: è importante che facciate questo nelle vostre riunioni. Coloro che sono cristiani lo facciano con la Bibbia e coloro che sono musulmani lo facciano con il Corano. La fede che i vostri genitori vi hanno inculcata vi aiuterà sempre ad andare avanti»
(agli immigrati nella parrocchia del Sacro Cuore di Gesù a Roma, 19 gennaio 2014 -
https://www.youtube.com/watch?v=Oe1gl_rxFZc)


«Vi porgo, infine, i miei migliori auguri e preghiere affinché le vostre vite possano glorificare l’Altissimo e arrecare gioia a coloro che vi circondano. Buona festa a tutti voi!»
(Messaggio ai musulmani per la fine del Ramadan,  10 luglio 2013 -http://w2.vatican.va/content/francesco/it/messages/pont-messages/2013/
documents/papa-francesco_20130710_musulmani-ramadan.html
)

«Un pensiero lo rivolgo ai cari immigrati musulmani che oggi, alla sera, stanno iniziando il digiuno di Ramadan, con l’augurio di abbondanti frutti spirituali. La Chiesa vi è vicina nella ricerca di una vita più dignitosa per voi e le vostre famiglie. A voi: o’scià!» (Omelia a Lampedusa, 8 luglio 2013 -
http://w2.vatican.va/content/francesco/it/homilies/2013/documents/
papa-francesco_20130708_omelia-lampedusa.html
)

«ed è ammirevole vedere come giovani e anziani, donne e uomini dell’Islam sono capaci di dedicare quotidianamente tempo alla preghiera e di partecipare fedelmente ai loro riti religiosi.»
(Evangelii Gaudium, § 252 -
http://w2.vatican.va/content/francesco/it/apost_exhortations/
documents/papa-francesco_esortazione-ap_20131124_evangelii-gaudium.html
)

«mi è particolarmente gradito estendere a lei e a tutta la comunità di Roma gli auguri più fervidi per la grande festa di Pesach. L’Onnipotente, che ha liberato il suo popolo dalla schiavitù dell’Egitto per guidarlo alla terra promessa, continui a liberarvi da ogni male e ad accompagnarvi con la sua benedizione. Vi chiedo di pregare per me»
(Telegramma del Vescovo di Roma per la Pasqua ebraica – O. R. 26 marzo 2013, p. 1 -http://www.vatican.va/news_services/or/or_quo/071q01.pdf)

«Uno sguardo molto speciale si rivolge al popolo ebreo, la cui Alleanza con Dio non è mai stata revocata, perché i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili»
(Evangelii Gaudium, § 247 -
http://w2.vatican.va/content/francesco/it/apost_exhortations/
documents/papa-francesco_esortazione-ap_20131124_evangelii-gaudium.html
)

«Dio continua ad operare nel popolo dell’Antica Alleanza e fa nascere tesori di saggezza che scaturiscono dal suo incontro con la Parola divina. Per questo anche la Chiesa si arricchisce quando raccoglie i valori dell’Ebraismo»
(Evangelii Gaudium, § 249 -
http://w2.vatican.va/content/francesco/it/apost_exhortations/
documents/papa-francesco_esortazione-ap_20131124_evangelii-gaudium.html
)

«Se c’è un bambino che ha fame e che non riceve un’educazione, quello che deve interessarci è che smetta di aver fame e riceva un’educazione.  Non importa se a dargli questa educazione sono i cattolici, i protestanti, gli ortodossi o gli ebrei. Non m’interessa. M’interessa che l’educhino e lo sfamino. Su questo dobbiamo metterci d'accordo
(Intervista a Gerson Camarotti, di Globo News, 25 luglio 2013 – O. R., 1 agosto 2013, Per una Chiesa vicina - http://www.osservatoreromano.va/it/news/per-una-chiesa-vicina#sthash.AlQbnHvs.dpuf)

«Vivi e lascia vivere»
(Dieci consigli per vivere meglio -
http://www.avvenire.it/Chiesa/Pagine/Il-decalogo-di-papa-Francesco-per-vivere-bene.aspx)

«Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, ma chi sono io per giudicarla?»
(Conferenza stampa durante il volo di ritorno dal Brasile, 28 luglio 2013 -http://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2013/july/documents/
papa-francesco_20130728_gmg-conferenza-stampa.html
)

«Una volta una persona, in maniera provocatoria, mi chiese se approvavo l’omosessualità. Io allora le risposi con un’altra domanda: “Dimmi: Dio, quando guarda a una persona omosessuale, ne approva l’esistenza con affetto o la respinge condannandola?”»
(Intervista a Papa Francesco, di Antonio Spadaro, 19 agosto 2013 -
http://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2013/september/
documents/papa-francesco_20130921_intervista-spadaro.html
).

«La religione ha il diritto di esprimere la propria opinione a servizio della gente, ma Dio nella creazione ci ha resi liberi: l’ingerenza spirituale nella vita personale non è possibile.»
(Intervista a Papa Francesco, di Antonio Spadaro, 19 agosto 2013 -
http://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2013/september/
documents/papa-francesco_20130921_intervista-spadaro.html
).

«la cultura dell’incontro, la cultura del dialogo; questa è l’unica strada per la pace.»
(Angelus del 1 settembre 2013 -
http://w2.vatican.va/content/francesco/it/angelus/2013/
documents/papa-francesco_angelus_20130901.html
)

«Dialogare significa essere convinti che l’altro abbia qualcosa di buono da dire, fare spazio al suo punto di vista, alle sue proposte. Dialogare non significa rinunciare alle proprie idee e tradizioni, ma alla pretesa che siano uniche ed assolute.»
(Messaggio per la LVIII giornata mondiale delle comunicazioni sociali, 1 giugno 2014 -http://w2.vatican.va/content/francesco/it/messages/communications/
documents/papa-francesco_20140124_messaggio-comunicazioni-sociali.html
)

«I più gravi dei mali che affliggono il mondo in questi anni sono la disoccupazione dei giovani e la solitudine in cui vengono lasciati i vecchi
(Intervista rilasciata a La Repubblica, 1 ottobre 2013 -
http://www.repubblica.it/cultura/2013/10/01/news/
papa_francesco_a_scalfari_cos_cambier_la_chiesa-67630792/
)

«il rispetto dei diritti umani tra cui spicca la libertà religiosa e di espressione del pensiero, è infatti condizione preliminare per lo stesso sviluppo sociale ed economico di un Paese.»
(Viaggio apostolico in Albania, Tirana, Incontro con le autorità, 21 settembre 2014 -http://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2014/september/
documents/papa-francesco_20140921_albania-autorita.html
)

«Vi incoraggio a continuare ad adoperarvi per creare questo villaggio umano, sempre più umano, che offra ai bambini un presente di pace e un futuro di speranza.»
(Terzo Incontro mondiale dei Direttori delle “Scholas occurrentes”, Vaticano, 5 settembre 2014 - http://www.news.va/it/news/papa-francesco-il-futuro-e-dei-giovani-che-hanno-a)

«Il proselitismo è una solenne sciocchezza, non ha senso. Bisogna conoscersi, ascoltarsi e far crescere la conoscenza del mondo che ci circonda. A me capita che dopo un incontro ho voglia di farne un altro perché nascono nuove idee e si scoprono nuovi bisogni. Questo è importante: conoscersi, ascoltarsi, ampliare la cerchia dei pensieri. Il mondo è percorso da strade che riavvicinano e allontanano, ma l’importante è che portino verso il Bene»
(Intervista rilasciata a La Repubblica, 1 ottobre 2013 -
http://www.repubblica.it/cultura/2013/10/01/news/
papa_francesco_a_scalfari_cos_cambier_la_chiesa-67630792/
)

«E io credo in Dio. Non in un Dio cattolico, non esiste un Dio cattolico, esiste Dio. E credo in Gesù Cristo, sua incarnazione. Gesù è il mio maestro e il mio pastore, ma Dio, il Padre, Abbà, è la luce e il Creatore. Questo è il mio Essere.»
(Intervista rilasciata a La Repubblica, 1 ottobre 2013 -
http://www.repubblica.it/cultura/2013/10/01/news/
papa_francesco_a_scalfari_cos_cambier_la_chiesa-67630792/
)


«La Madre di Gesù è stata la perfetta icona del silenzio. … Penso quante volte ha taciuto e quante volte non ha detto quello che sentiva … fino al silenzio più crudo, ai piedi della Croce:

 Il Vangelo non ci dice nulla: se ha detto una parola o no… Era silenziosa, ma dentro il suo cuore, quante cose diceva al Signore! ‘Tu, quel giorno - questo è quello che abbiamo letto - mi hai detto che sarà grande; tu mi ha detto che gli avresti dato il Trono di Davide, suo padre, che avrebbe regnato per sempre e adesso lo vedo lì!’. La Madonna era umana! E forse aveva la voglia di dire: ‘Bugie! Sono stata ingannata!’
(Omelia a Santa Marta, 20 dicembre 2013 -
http://it.radiovaticana.va/storico/2013/12/20/il_papa_il_mistero_
del_nostro_incontro_con_dio_si_comprende_in_un/it1-757278
)

«La Chiesa e la Vergine Maria sono mamme, ambedue; quello che si dice della Chiesa si può dire anche della Madonna e quello che si dice della Madonna si può dire anche della Chiesa! … Amiamo la Chiesa come si ama la propria mamma, sapendo anche comprendere i suoi difetti? Tutte le mamme hanno difetti, tutti abbiamo difetti, ma quando si parla dei difetti della mamma noi li copriamo, li amiamo così. E la Chiesa ha pure i suoi difetti: la amiamo così come la mamma, la aiutiamo ad essere più bella, più autentica, più secondo il Signore?»
(Udienza generale dell’11 settembre 2013 -
http://w2.vatican.va/content/francesco/it/audiences/2013/
documents/papa-francesco_20130911_udienza-generale.html
)


«Sono molto contento di aver incontrato un uomo saggio», ha detto il Papa a Mujica al momento del congedo. Il Papa ha ricevuto stamane in Vaticano José Alberto "Pepe'"Mujica Cordano, presidente dell'Uruguay, ex guerrigliero dei “tupamaros”, ateo, comunista, laicista, abortista e omosessualista. Vaticano, 1 giugno 2013 -
http://www.lastampa.it/2013/06/01/blogs/oltretevere/
tupamaro-in-vaticano-Slt1rqjfMGGzYBr9M5pAqI/pagina.html
)

«E vi chiedo di pregare per me, perché questo lavoro è un lavoro “insalubre”, non fa bene… [ride]. Pregate per me!»
(Basilica Vaticana - Altare della Cattedra - 
Mercoledì 28 agosto 2013 – Saluto al pellegrinaggio dei giovani della Diocesi di Piacenza-Bobbio -http://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2013/august/
documents/papa-francesco_20130828_giovani-piacenza-bobbio.html
)

«Lo ripeto spesso: tra una Chiesa accidentata che esce per strada, e una Chiesa ammalata di autoreferenzialità, non ho dubbi nel preferire la prima.» (Messaggio per la LVIII giornata mondiale delle comunicazioni sociali, 1 giugno 2014 -http://w2.vatican.va/content/francesco/it/messages/communications/
documents/papa-francesco_20140124_messaggio-comunicazioni-sociali.html
)

«Vi avevo detto che vi avrei dato di cuore la mia benedizione. Dato che molti di voi non appartengono alla Chiesa cattolica, altri non sono credenti, imparto di cuore questa benedizione, in silenzio, a ciascuno di voi, rispettando la coscienza di ciascuno, ma sapendo che ciascuno di voi è figlio di Dio. Che Dio vi benedica.»
(Udienza ai rappresentanti dei media, Aula Paolo VI, 16 marzo 2013 -http://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2013/march/
documents/papa-francesco_20130316_rappresentanti-media.html
)

«La domenica è per la famiglia»
(Dieci consigli per vivere meglio -
http://www.avvenire.it/Chiesa/Pagine/
Il-decalogo-di-papa-Francesco-per-vivere-bene.aspx
)

«L’inequità orizzontale è la radice dei mali sociali» (The horizontal inequity is the root of social hillis) –
Twitter del 28 aprile 2014

«Ah, come vorrei una Chiesa povera e per i poveri!»
(Udienza ai rappresentanti dei media, aula Paolo VI, 16 marzo 2013 -
https://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2013/march/
documents/papa-francesco_20130316_rappresentanti-media.html
)

«Agli occhi di Dio noi siamo la cosa più bella, più grande, più buona della creazione: anche gli angeli sono sotto di noi, noi siamo più degli angeli»
(Udienza generale, Piazza San Pietro, 21 maggio 2014 -
http://w2.vatican.va/content/francesco/it/audiences/2014/
documents/papa-francesco_20140521_udienza-generale.html
)

«Non si deve pensare che l’annuncio evangelico sia da trasmettere sempre con determinate formule stabilite, o con parole precise che esprimano un contenuto assolutamente invariabile.»
(Evangelii Gaudium, § 129 -
http://w2.vatican.va/content/francesco/it/apost_exhortations/
documents/papa-francesco_esortazione-ap_20131124_evangelii-gaudium.html
)

«Proprio come se domani venisse una spedizione di marziani verdi, con il naso lungo e le orecchie grandi come vengono dipinti dai bambini. Ma se uno di loro dicesse “io voglio il battesimo” cosa accadrebbe?»
(Omelia a Santa Marta, 12 maggio 2014 -
http://www.news.va/it/news/messa-a-santa-marta-siamo-tutti-ostiari)

«In questi giorni, ho potuto leggere un libro di un Cardinale – il Cardinale Kasper, un teologo in gamba, un buon teologo – sulla misericordia. E mi ha fatto tanto bene, quel libro, ma non crediate che faccia pubblicità ai libri dei miei cardinali! Non è così! Ma mi ha fatto tanto bene, tanto bene …»
(Angelus, 17 marzo 2013 -
http://w2.vatican.va/content/francesco/it/angelus/2013/
documents/papa-francesco_angelus_20130317.html
)

«Un’altra cosa: ieri, prima di dormire, ma non per addormentarmi, ho letto – ho riletto – il lavoro del Cardinale Kasper e vorrei ringraziarlo, perché ho trovato profonda teologia, anche un pensiero sereno nella teologia. E’ piacevole leggere teologia serena. E anche ho trovato quello che sant’Ignazio ci diceva, quel sensus Ecclesiae, l’amore alla Madre Chiesa… Mi ha fatto bene e mi è venuta un’idea - mi scusi Eminenza se la faccio vergognare - ma l’idea è che questo si chiama “fare teologia in ginocchio”. Grazie. Grazie
(Concistoro straordinario, 21 febbraio 2014 -
http://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2014/february/
documents/papa-francesco_20140221_concistoro-ora-terza.html
)


«Nel suo costante discernimento, la Chiesa può anche giungere a riconoscere consuetudini proprie non direttamente legate al nucleo del Vangelo, alcune molto radicate nel corso della storia, che oggi ormai non sono più interpretate allo stesso modo e il cui messaggio non è di solito percepito adeguatamente. Possono essere belle, però ora non rendono lo stesso servizio in ordine alla trasmissione del Vangelo. Non abbiamo paura di rivederle. Allo stesso modo, ci sono norme o precetti ecclesiali che possono essere stati molto efficaci in altre epoche, ma che non hanno più la stessa forza educativa come canali di vita
(Evangelii Gaudium, § 43 -
http://w2.vatican.va/content/francesco/it/apost_exhortations/
documents/papa-francesco_esortazione-ap_20131124_evangelii-gaudium.html
)

«Sì, in questo cercare e trovare Dio in tutte le cose resta sempre una zona di incertezza. Deve esserci. Se una persona dice che ha incontrato Dio con certezza totale e non è sfiorata da un margine di incertezza, allora non va bene. Per me questa è una chiave importante. Se uno ha le risposte a tutte le domande, ecco che questa è la prova che Dio non è con lui. Vuol dire che è un falso profeta, che usa la religione per se stesso. (…) Il rischio nel cercare e trovare Dio in tutte le cose è dunque la volontà di esplicitare troppo, di dire con certezza umana e arroganza: “Dio è qui”. Troveremmo solamente un dio a nostra misura
(Intervista a Papa Francesco, di Antonio Spadaro, 19 agosto 2013 -
http://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2013/september/
documents/papa-francesco_20130921_intervista-spadaro.html).

«Ti si sono incollate le mani?»
(A un chierichetto che, a mani giunte, accoglie l’arrivo di papa Francesco nelle Grotte Vaticane, 2 novembre 2013. Il Papa gli fa abbassare le mani. -
https://www.youtube.com/watch?v=pj47xXuBYX4)

«Io ho pensato: ma quest’uomo, che ha perdonato i peccati a tutto il clero di Buenos Aires, anche a me, nemmeno un fiore… Sono salito e sono andato in una fioreria … e ho comprato fiori, rose… E sono tornato e ho incominciato a preparare bene la bara, con fiori... E ho guardato il Rosario che aveva in mano… E subito mi è venuto in mente - quel ladro che tutti noi abbiamo dentro, no? -, e mentre sistemavo i fiori ho preso la croce del Rosario, e con un po’ di forza l’ho staccata. E in quel momento l’ho guardato e ho detto: “Dammi la metà della tua misericordia”. Ho sentito una cosa forte che mi ha dato il coraggio di fare questo e di fare questa preghiera!»
(Incontro con i parroci di Roma, aula Paolo VI, 6 marzo 2014 -
http://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2014/march/
documents/papa-francesco_20140306_clero-diocesi-roma.html
)



Giornalista: “Non intravede una certa misoginìa di fondo?”
«Il fatto è che la donna è stata presa da una costola… (ride di gusto). Scherzo, la mia è una battuta. Sono d’accordo che si debba approfondire di più la questione femminile, altrimenti non si può capire la Chiesa stessa».
(Intervista al Messaggero, 29 giugno 2014 -
http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/VATICANO/
papa_francesco_serve_argine_deriva_morale/notizie/770510.shtml
)

«Mi ha detto di andare a prendere la comunione in un’altra parrocchia… Ci sono dei preti più papisti del papa…» (Telefonata di papa Francesco a Jakelin Lisbona, convivente in Argentina con un divorziato -http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2014/04/24/
comunione-senza-problemi-lha-detto-il-papa-al-telefono/
)

«Mi pare d’aver già detto prima che il nostro obiettivo non è il proselitismo ma l’ascolto dei bisogni, dei desideri, delle delusioni, della disperazione, della speranza. Dobbiamo ridare speranza ai giovani, aiutare i vecchi, aprire verso il futuro, diffondere l’amore. Poveri tra i poveri. Dobbiamo includere gli esclusi e predicare la pace.»
(Dialogo con Eugenio Scalfari, 1 ottobre 2013 -
http://www.repubblica.it/cultura/2013/10/01/news/
papa_francesco_a_scalfari_cos_cambier_la_chiesa-67630792/
)


«Il Signore ci ha creati a sua immagine e somiglianza, e ci ha dato questo comandamento all’interno del cuore: fai il bene e non fare il male. Il Signore tutti, tutti ci ha redenti con il sangue di Cristo: tutti, non soltanto i cattolici. Tutti! “Padre, gli atei?” Anche loro. Tutti!» (http://it.radiovaticana.va/storico/2013/05/22/papa_francesco_la_cultura_
dellincontro_%C3%A8_alla_base_della_pace/it1-694331
)

«Il Figlio di Dio si è incarnato per infondere nell’anima degli uomini il sentimento della fratellanza. Tutti fratelli e tutti figli di Dio
(Dialogo con Eugenio Scalfari, 1 ottobre 2013 -
http://www.repubblica.it/cultura/2013/10/01/news/
papa_francesco_a_scalfari_cos_cambier_la_chiesa-67630792/
)

«Alcuni dicono che il peccato è un’offesa  a Dio, ma anche un’opportunità di umiliazione per accorgersi che c’è un’altra cosa più bella: la misericordia di Dio. Pensiamo a questo
(Udienza generale, 29 maggio 2013 -
http://w2.vatican.va/content/francesco/it/audiences/2013/
documents/papa-francesco_20130529_udienza-generale.html
)

«La vita è complessa, è fatta di grazia e di peccato. Se uno non pecca non è uomo.
(Colloquio con i Superiori generali, 29 novembre 2013 -
http://www.laciviltacattolica.it/articoli_download/extra/SVEGLIATE_IL_MONDO.pdf)

«Di quali cose si può vantare un cristiano? Due cose: dei propri peccati e di Cristo crocifisso»
(Omelia a Santa Marta, 4 settembre 2014 -
http://www.news.va/it/news/omelia-santa-marta-perche-vantarsi-dei-peccati)

«La corruzione è un male più grande del peccato. Più che perdonato, questo male deve essere curato. La corruzione è diventata naturale, al punto da arrivare a costituire uno stato personale e sociale legato al costume, una pratica abituale nelle transazioni commerciali e finanziarie, negli appalti pubblici, in ogni negoziazione che coinvolga agenti dello Stato. È la vittoria delle apparenze sulla realtà e della sfacciataggine impudica sulla discrezione onorevole
(Discorso alla delegazione dell’Associazione Internazionale di Diritto Penale, 23 ottobre 2014 -
http://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2014/october/
documents/papa-francesco_20141023_associazione-internazionale-diritto-penale.html
)


«Quando sono passato, il bambino piangeva tanto. La madre lo accarezzava. Le ho detto: signora, credo che il piccolo abbia fame. Lei ha risposto: sì sarebbe l'ora... Ho replicato: ma gli dia da mangiare, per favore! Lei aveva pudore, non voleva allattarlo in pubblico, mentre passava il Papa. Ecco, vorrei dire lo stesso all'umanità: date da mangiare! Quella donna aveva il latte per il suo bambino, nel mondo  abbiamo sufficiente cibo per sfamare tutti». 


(Intervista a La Stampa, 15 dicembre 2013 -
http://www.lastampa.it/2013/12/15/esteri/vatican-insider/it/
mai-avere-paura-della-tenerezza-1vmuRIcbjQlD5BzTsnVuvK/pagina.html
)

«Gesù, quando si lamenta – “Padre, perché mi ha abbandonato!” - bestemmia? Il mistero è questo. Tante volte io ho sentito persone che stanno vivendo situazioni difficili, dolorose, che hanno perso tanto o si sentono sole e abbandonate e vengono a lamentarsi e fanno queste domande: perché? Perché? Si ribellano contro Dio. E io dico: “Continua a pregare così, perché anche questa è una preghiera”. Era una preghiera quando Gesù ha detto a suo Padre: “Perché mi ha abbandonato!”»
(Omelia a Santa Marta, 30 settembre 2014 -
http://www.laparola.it/omeliepapa/20140930)

«Gesù è venuto al mondo per imparare a essere uomo, ed essendo uomo, camminare con gli uomini.»
(Omelia a Santa Marta, 15 settembre 2014 –
http://it.radiovaticana.va/news/2014/09/15/il_papa_senza_la_
madre_chiesa_non_possiamo_andare_avanti/1106540
)

«Il mondo è cambiato e la Chiesa non può chiudersi nelle presunte interpretazioni del dogma: dobbiamo avvicinarci ai conflitti sociali, nuovi e vecchi, e cercare di dare una mano di conforto, non di stigmatizzazione e non solo d’impugnazione».
(Intervista a La Nacion, 5 ottobre 2014 -
http://www.lanacion.com.ar/1733084-poder-politica-y-reforma-a-solas-con-francisco)

«Per ricercare ciò che oggi il Signore chiede alla Sua Chiesa, dobbiamo prestare orecchio ai battiti di questo tempo e percepire l’“odore” degli uomini d’oggi, fino a restare impregnati delle loro gioie e speranze, delle loro tristezze e angosce. A quel punto sapremo proporre con credibilità la buona notizia sulla famiglia.»
(Veglia di preghiera per il Sinodo dei Vescovi, 4 ottobre 2014 -
http://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2014/october/
documents/papa-francesco_20141004_incontro-per-la-famiglia.html
)


«È indispensabile prestare attenzione per essere vicini a nuove forme di povertà e di fragilità in cui siamo chiamati a riconoscere Cristo sofferente, anche se questo apparentemente non ci porta vantaggi tangibili e immediati: i senza tetto, i tossicodipendenti, i rifugiati, i popoli indigeni, gli anziani sempre più soli e abbandonati, ecc. I migranti mi pongono una particolare sfida perché sono Pastore di una Chiesa senza frontiere che si sente madre di tutti. Perciò esorto i Paesi ad una generosa apertura, che invece di temere la distruzione dell’identità locale sia capace di creare nuove sintesi culturali.»
(Evangelii Gaudium, § 210 -
http://w2.vatican.va/content/francesco/it/apost_exhortations/
documents/papa-francesco_esortazione-ap_20131124_evangelii-gaudium.html
)

«Ciascuno di noi ha una sua visione del Bene e anche del Male. Noi dobbiamo incitarlo a procedere verso quello che lui pensa sia il Bene … E qui lo ripeto. Ciascuno ha una sua idea del Bene e del Male e deve scegliere di seguire il Bene e combattere il Male come lui li concepisce. Basterebbe questo per migliorare il mondo»
(Dialogo con Eugenio Scalfari, 1 ottobre 2013 -
http://www.repubblica.it/cultura/2013/10/01/news/
papa_francesco_a_scalfari_cos_cambier_la_chiesa-67630792/
)

«Non possiamo insistere solo sulle questioni legate ad aborto, matrimonio omosessuale e uso dei metodi contraccettivi. Questo non è possibile… Gli insegnamenti, tanto dogmatici quanto morali, non sono tutti equivalenti. Una pastorale missionaria non è ossessionata dalla trasmissione disarticolata di una moltitudine di dottrine da imporre con insistenza».
(Intervista a Papa Francesco, di Antonio Spadaro, 19 agosto 2013 -
http://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2013/september/
documents/papa-francesco_20130921_intervista-spadaro.html
).

«È necessario ampliare gli spazi di una presenza femminile più incisiva nella Chiesa. … 
Le donne stanno ponendo domande profonde che vanno affrontate. … Bisogna lavorare di più per fare una profonda teologia della donna. Solo compiendo questo passaggio si potrà riflettere meglio sulla funzione della donna all’interno della Chiesa. Il genio femminile è necessario nei luoghi in cui si prendono le decisioni importanti. La sfida oggi è proprio questa: riflettere sul posto specifico della donna anche proprio lì dove si esercita l’autorità nei vari ambiti della Chiesa»
(Intervista a Papa Francesco, di Antonio Spadaro, 19 agosto 2013 -
http://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2013/september/
documents/papa-francesco_20130921_intervista-spadaro.html
).

«Nelle relazioni ecumeniche questo è importante: non solo conoscersi meglio, ma anche riconoscere ciò che lo Spirito ha seminato negli altri come un dono anche per noi. Voglio proseguire la riflessione su come esercitare il primato petrino, già iniziata nel 2007 dalla Commissione Mista, e che ha portato alla firma del Documento di Ravenna. Bisogna continuare su questa strada». Cerco di capire come il Papa veda il futuro dell’unità della Chiesa. Mi risponde: «dobbiamo camminare uniti nelle differenze: non c’è altra strada per unirci. Questa è la strada di Gesù».
(Intervista a Papa Francesco, di Antonio Spadaro, 19 agosto 2013 -
http://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2013/september/
documents/papa-francesco_20130921_intervista-spadaro.html
).

«I non cristiani, per la gratuita iniziativa divina, e fedeli alla loro coscienza, possono vivere «giustificati mediante la grazia di Dio», e in tal modo «associati al mistero pasquale di Gesù Cristo». Ma, a causa della dimensione sacramentale della grazia santificante, l’azione divina in loro tende a produrre segni, riti, espressioni sacre, che a loro volta avvicinano altri ad una esperienza comunitaria di cammino verso Dio. Non hanno il significato e l’efficacia dei Sacramenti istituiti da Cristo, ma possono essere canali che lo stesso Spirito suscita per liberare i non cristiani dall’immanentismo ateo o da esperienze religiose meramente individuali. Lo stesso Spirito suscita in ogni luogo forme di saggezza pratica che aiutano a sopportare i disagi dell’esistenza e a vivere con più pace e armonia. Anche noi cristiani possiamo trarre profitto da tale ricchezza consolidata lungo i secoli, che può aiutarci a vivere meglio le nostre peculiari convinzioni
(Evangelii Gaudium, § 210 -
http://w2.vatican.va/content/francesco/it/apost_exhortations/
documents/papa-francesco_esortazione-ap_20131124_evangelii-gaudium.html
)

«Cosa fa lo Spirito Santo? Ho detto che fa un’altra cosa, che forse si può pensare che sia divisione, ma non lo è. Lo Spirito Santo fa la “diversità” nella Chiesa. La prima Lettera ai Corinzi, capitolo 12. Lui fa la diversità! E davvero questa diversità è tanto ricca, tanto bella. Ma poi, lo stesso Spirito Santo fa l’unità, e così la Chiesa è una nella diversità. E, per usare una parola bella di un evangelico che io amo tanto, una “diversità riconciliata” dallo Spirito Santo. Lui fa entrambe le cose: fa la diversità dei carismi e poi fa l’armonia dei carismi
(Visita privata al pastore Giovanni Traettino a Caserta, 28 luglio 2014 -
http://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2014/july/
documents/papa-francesco_20140728_caserta-pastore-traettino.html
)

«Il sangue versato diventi seme di speranza per costruire l’autentica fraternità tra i popoli»
(Cordoglio per le suore assassinate in Burundi, 8 settembre 2014 -
http://it.radiovaticana.va/news/2014/09/08/burundi_
uccise_tre_suore_missionarie_italiane_/1106126
)

«Perciò [Gesù] dice ai discepoli di far sedere la gente a gruppi di cinquanta – non è casuale questo, perché questo significa che non sono più una folla, ma diventano comunità, nutrite dal pane di Dio. Poi prende quei pani e i pesci, alza gli occhi al cielo, recita la benedizione – è chiaro il riferimento all’Eucaristia –, poi li spezza e comincia a darli ai discepoli, e i discepoli li distribuiscono… e i pani e i pesci non finiscono, non finiscono! Ecco il miracolo: più che una moltiplicazione è una condivisione, animata dalla fede e dalla preghiera. Mangiarono tutti e ne avanzò: è il segno di Gesù, pane di Dio per l’umanità.»
(Angelus, 2 giugno 2013 -
http://w2.vatican.va/content/francesco/it/angelus/2013/
documents/papa-francesco_angelus_20130602.html
)

«È impossibile immaginare un futuro per la società senza un forte contributo di energie morali in una democrazia che rimanga chiusa nella pura logica o nel mero equilibrio di rappresentanza di interessi costituiti. Considero anche fondamentale in questo dialogo il contributo delle grandi tradizioni religiose, che svolgono un fecondo ruolo di lievito della vita sociale e di animazione della democrazia. Favorevole alla pacifica convivenza tra religioni diverse è la laicità dello Stato, che, senza assumere come propria nessuna posizione confessionale, rispetta e valorizza la presenza della dimensione religiosa nella società, favorendone le sue espressioni più concrete.»
(Discorso alla classe dirigente, Rio de Janeiro, 27 luglio 2013 -
http://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2013/july/
documents/papa-francesco_20130727_gmg-classe-dirigente-rio.html
)

«Le Chiese giovani sviluppano una sintesi di fede, cultura e vita in divenire, e dunque diversa da quella sviluppata dalle Chiese più antiche. Per me, il rapporto tra le Chiese di più antica istituzione e quelle più recenti è simile al rapporto tra giovani e anziani in una società: costruiscono il futuro, ma gli uni con la loro forza e gli altri con la loro saggezza. Si corrono sempre dei rischi, ovviamente; le Chiese più giovani rischiano di sentirsi autosufficienti, quelle più antiche rischiano di voler imporre alle più giovani i loro modelli culturali. Ma il futuro si costruisce insieme».
(Intervista a Papa Francesco, di Antonio Spadaro, 19 agosto 2013 -
http://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2013/september/
documents/papa-francesco_20130921_intervista-spadaro.html
).

«Quando i leader dei diversi settori mi chiedono un consiglio, la mia risposta sempre è la stessa: dialogo, dialogo, dialogo. L'unico modo di crescere per una persona, una famiglia, una società, l'unico modo per far progredire la vita dei popoli è la cultura dell'incontro, una cultura in cui tutti hanno qualcosa di buono da dare e tutti possono ricevere qualcosa di buono in cambio. L'altro ha sempre qualcosa da darmi, se sappiamo avvicinarci a lui con atteggiamento aperto e disponibile, senza pregiudizi. Questo atteggiamento aperto, disponibile e senza pregiudizi, lo definirei come "umiltà sociale" che è ciò che favorisce il dialogo. Solo così può crescere una buona intesa fra le culture e le religioni, la stima delle une per le altre senza precomprensioni gratuite e in un clima di rispetto per i diritti di ciascuna.»
(Discorso alla classe dirigente, Rio de Janeiro, 27 luglio 2013 -
http://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2013/july/
documents/papa-francesco_20130727_gmg-classe-dirigente-rio.html
)

«Guardiamoci attorno: quanti sono i bisogni dei poveri, quanto le nostre società devono ancora trovare cammini verso una giustizia sociale più diffusa, verso uno sviluppo economico inclusivo! Quanto l’animo umano ha bisogno di non perdere di vista il senso profondo delle esperienze della vita e di recuperare speranza! In questi campi di azione, uomini e donne ispirati dai valori delle proprie tradizioni religiose possono offrire un contributo importante, anzi insostituibile. È questo un terreno particolarmente fecondo anche per il dialogo interreligioso
(Incontro con i capi religiosi a Tirana, Albania, 21 settembre 2014 -
http://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2014/september/
documents/papa-francesco_20140921_albania-leaders-altre-religioni.html
)

«Non si può affrontare lo scandalo della povertà promuovendo strategie di contenimento che unicamente tranquillizzano e trasformano i poveri in esseri addomesticati e inoffensivi. Che triste vedere che, dietro a presunte opere altruistiche, si riduce l’altro alla passività, lo si nega o, peggio ancora, si nascondono affari e ambizioni personali: Gesù le definirebbe ipocrite. Che bello invece quando vediamo in movimento popoli e soprattutto i loro membri più poveri e i giovani. Allora sì, si sente il vento di promessa che ravviva la speranza di un mondo migliore. Che questo vento si trasformi in uragano di speranza. Questo è il mio desiderio.»
(Discorso ai partecipanti all’incontro mondiale dei movimenti popolari, 28 ottobre 2014 - http://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2014/october/
documents/papa-francesco_20141028_incontro-mondiale-movimenti-popolari.html
)




«Nella vita voi potete costruire o alzare muri. I muri separano, dividono, i ponti avvicinano. Continuate a comunicare, a comunicare le esperienze, le esperienze da voi fatte..... Con questa comunicazione nessuno comanda, ma tutto funziona. È la spontaneità della vita, è dire un sì alla vita. Comunicare è dare, comunicare è generosità, comunicare è rispetto, comunicare è evitare ogni genere di discriminazione. …il Papa ha sottolineato come gli studenti si muovano bene e sanno comunicare in differenti lingue e con l’identità della propria religione… Perché siamo convinti che la gioventù ha bisogno di comunicare, ha bisogno di mostrare i suoi valori e condividere i suoi valori. La gioventù oggi ha bisogno di tre pilastri chiave: educazione, sport e cultura. … Lo sport è importante perché insegna a giocare in squadra: lo sport salva dall’egoismo, aiuta a non essere egoisti! Per questo è importante lavorare in squadra, studiare in squadra e andare nel cammino della vita insieme in squadra
(Terzo Incontro mondiale dei Direttori delle “Scholas occurrentes”, Vaticano, 5 settembre 2014 - http://www.news.va/it/news/papa-francesco-il-futuro-e-dei-giovani-che-hanno-a)

«Il Vaticano II è stato una rilettura del Vangelo alla luce della cultura contemporanea. Ha prodotto un movimento di rinnovamento che semplicemente viene dallo stesso Vangelo. I frutti sono enormi. Basta ricordare la liturgia. Il lavoro della riforma liturgica è stato un servizio al popolo come rilettura del Vangelo a partire da una situazione storica concreta. Sì, ci sono linee di ermeneutica di continuità e di discontinuità, tuttavia una cosa è chiara: la dinamica di lettura del Vangelo attualizzata nell’oggi che è stata propria del Concilio è assolutamente irreversibile
(Intervista a Papa Francesco, di Antonio Spadaro, 19 agosto 2013 -
http://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2013/september/
documents/papa-francesco_20130921_intervista-spadaro.html
).

«Il Vaticano II, ispirato da papa Giovanni e da Paolo VI, decise di guardare al futuro con spirito moderno e di aprire alla cultura moderna. I padri conciliari sapevano che aprire alla cultura moderna significava ecumenismo religioso e dialogo con i non credenti. Dopo di allora fu fatto molto poco in quella direzione. Io ho l’umiltà e l’ambizione di volerlo fare».
(Dialogo con Eugenio Scalfari, 1 ottobre 2013 -
http://www.repubblica.it/cultura/2013/10/01/news/papa_francesco_
a_scalfari_cos_cambier_la_chiesa-67630792/
)

«Se il cristiano è restaurazionista, legalista, se vuole tutto chiaro e sicuro, allora non trova niente. La tradizione e la memoria del passato devono aiutarci ad avere il coraggio di aprire nuovi spazi a Dio. Chi oggi cerca sempre soluzioni disciplinari, chi tende in maniera esagerata alla “sicurezza” dottrinale, chi cerca ostinatamente di recuperare il passato perduto, ha una visione statica e involutiva
(Intervista a Papa Francesco, di Antonio Spadaro, 19 agosto 2013 -
http://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2013/september/
documents/papa-francesco_20130921_intervista-spadaro.html
).

«Tutti i cristiani e gli uomini di buona volontà sono dunque chiamati oggi o a lottare non solo per l’abolizione della pena di morte, legale o illegale che sia, e in tutte le sue forme, ma anche al fine di migliorare le condizioni carcerarie, nel rispetto della dignità umana delle persone private della libertà. E questo, io lo collego con l’ergastolo. In Vaticano, poco tempo fa, nel Codice penale del Vaticano, non c’è più, l’ergastolo. L’ergastolo è una pena di morte nascosta. … Questi abusi si potranno fermare unicamente con il fermo impegno della comunità internazionale a riconoscere il primato del principio pro homine, vale a dire della dignità della persona umana sopra ogni cosa
(Discorso alla delegazione dell’Associazione Internazionale di Diritto Penale, 23 ottobre 2014 - http://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2014/october/
documents/papa-francesco_20141023_associazione-internazionale-diritto-penale.html
)

«Dio si manifesta in una rivelazione storica, nel tempo. Il tempo inizia i processi, lo spazio li cristallizza. Dio si trova nel tempo, nei processi in corso. Non bisogna privilegiare gli spazi di potere rispetto ai tempi, anche lunghi, dei processi. Noi dobbiamo avviare processi, più che occupare spazi. Dio si manifesta nel tempo ed è presente nei processi della storia. Questo fa privilegiare le azioni che generano dinamiche nuove. E richiede pazienza, attesa».
(Intervista a Papa Francesco, di Antonio Spadaro, 19 agosto 2013 -
http://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2013/september/
documents/papa-francesco_20130921_intervista-spadaro.html
).

«Vi è una tensione bipolare tra la pienezza e il limite. La pienezza provoca la volontà di possedere tutto e il limite è la parete che ci si pone davanti. Il “tempo”, considerato in senso ampio, fa riferimento alla pienezza come espressione dell’orizzonte che ci si apre dinanzi, e il momento è espressione del limite che si vive in uno spazio circoscritto. I cittadini vivono in tensione tra la congiuntura del momento e la luce del tempo, dell’orizzonte più grande, dell’utopia che ci apre al futuro come causa finale che attrae. Da qui emerge un primo principio per progredire nella costruzione di un popolo: il tempo è superiore allo spazio
(Evangelii Gaudium, § 222 -
http://w2.vatican.va/content/francesco/it/apost_exhortations/
documents/papa-francesco_esortazione-ap_20131124_evangelii-gaudium.html
).


«Feci l’università. Ebbi anche una insegnante verso la quale concepii rispetto e amicizia, era una comunista fervente. Spesso mi leggeva e mi dava da leggere testi del Partito comunista. Così conobbi anche quella concezione molto materialistica.» Il comunismo la sedusse? «Il suo materialismo non ebbe alcuna presa su di me. Ma conoscerlo attraverso una persona coraggiosa e onesta mi è stato utile, ho capito alcune cose, un aspetto del sociale, che poi ritrovai nella dottrina sociale della Chiesa».
(Intervista rilasciata a La Repubblica, 1 ottobre 2013 -
http://www.repubblica.it/cultura/2013/10/01/news/papa_francesco_
a_scalfari_cos_cambier_la_chiesa-67630792/
)

«Se si crede al principio dell’unità della famiglia umana, fondato sulla paternità di Dio Creatore, e alla fratellanza degli esseri umani, nessuna forma di pressione politica o economica che si serva della disponibilità di cibo può essere accettabile. Pressione politica ed economica. E qui penso alla nostra sorella e madre terra, al Pianeta. Se siamo liberi da pressioni politiche ed economiche per custodirlo, per evitare che si autodistrugga. … La terra non perdona mai! Custodire la sorella terra, la madre terra, affinché non risponda con la distruzione. Ma, soprattutto, nessun sistema di discriminazione, di fatto o di diritto, vincolato alla capacità di accesso al mercato degli alimenti, deve essere preso come modello delle azioni internazionali che si propongono di eliminare la fame. … Prego anche affinché la comunità internazionale sappia ascoltare l’appello di questa Conferenza e lo consideri un’espressione della comune coscienza dell’umanità: dare da mangiare agli affamati per salvare la vita nel pianeta.»
(Discorso nella sede della FAO, a Roma, 20 novembre 2014 -
http://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2014/november/
documents/papa-francesco_20141120_visita-fao.html
)



di Miles Christi

        HABEMUS... L'ORSETTO DEL CUORE!

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Erminia Scaglione ha gentilmente tradotto dal francese per Radio Spada questo pezzo di “Boulevard Voltaire” intitolato: “Habemus Bisounours!”. Pur trattandosi di un sito d’Oltralpe con un’impostazione culturale molto diversa dalla nostra, felicemente condividiamo questo testo con i nostri lettori.

Il Papa simbolizza in maniera esemplare questa sottomissione mascherata del concetto dell’apertura all’Altro

Questo dovrebbe in ogni caso sciogliere ogni dubbio anche alle anime più ingenue: Tutti i sinistrorsi, gli Orsetti del Cuore, i Domenach [http://en.wikipedia.org/wiki/Jean-Marie_Domenach], e persino i Liberali difendono ormai Papa Francesco. Non ci manca altro che lo faccia anche Charlie Hebdo, [giornale pseudo-satirico anticlericale]! Normale: il Papa simbolizza in maniera esemplare questa sottomissione mascherata del concetto di apertura all’Altro… Egli porge la guancia sinistra, povero bambino mio, e riceve per risposta un colpo di sciabola sulla destra!
Lo storico Niall Ferguson, nel suo brillante “Civilisations”, si interroga sulla ragione dello schiacciante dominio del mondo occidentale da cinque secoli a questa parte. Ed egli constata che questa dominazione potrebbe essere sul punto di volgere al termine, perché siamo coscienti ogni giorno meno di che cosa ci definisce come individui occidentali e nel contempo rifiutiamo a tutti i costi ciò che ha creato la nostra superiorità.
Ferguson prende ad esempio le scuole del Vecchio Continente nelle quali si relativizzano tutte le civilizzazioni e dove prende spazio soprattutto la cultura dell’Altro. Papa Francesco, “l’ultimo Papa” secondo alcune profezie, è l’archetipo di ciò che un tempo era glorioso, inginocchiato davanti l’immenso potere della “A” maiuscolo. La “A” maiuscola che definisce l’Altro.
Illustrando la tesi di Ferguson, il recente discorso di Francesco davanti agli eurodeputati ha sicuramente impietrito parecchi tra i suoi sostenitori. Regolarmente applaudito dagli stessi che negano le radici cristiane della nostra storia, il sovrano Pontefice ha una volta ancora fatto appello all’apertura, all’accoglienza dell’Altro…
In una delle sue cronache, Éric Zemmour ha indirizzato una constatazione amara su questa uscita pontificia:
“Papa Francesco parla delle radici dell’Europa, ma senza mai precisare che sono cristiane. Esalta la spiritualità, ma pronuncia a malapena il nome di Dio e non quello del Cristo. Parla di diritti umani, solidarietà, sfruttamento, diversità, ecologia (…) Papa Francesco sta trasformando la Chiesa in una semplice ONG, una via di mezzo tra GreenPeace e Terre d’asile.
Al contrario invece, il deputato verde Eva Joly ha “a-do-ra-to” le parole del Papa:
Secondo lei, il capo della Chiesa ha tenuto “un gran bel discorso, che ricorda i valori di dignità e tolleranza che fondano l’Europa”. La Joly ha apprezzato “questa mano tesa alle forze progressiste che militano per l’accoglienza dei migranti”. Almeno lei ci vede chiaro.
Mentre la Morano confida di aver “pregato”, molto più cinico Jean Marie Cavada ha visto in Francesco “un eccellente direttore della strategia e della comunicazione per l’Europa”. L’italiana Kashetu Kyenge si è sbracciata per mostrare tutta “la speranza” che ha sempre riposto a proposito dei flussi migratori futuri…
Ma non bastava, bisognava assolutamente fare di più. Allora a Istanbul, alla Moschea Blu Francesco si è tolto le scarpe per pregare ed ha offerto un dono al Gran Mufti, il quale in cambio gli avrebbe “spiegato con dolcezza una sura”. Le immagini sono state abbondantemente diffuse dai media francesi. La sinistra stappa lo champagne giubilando: Habemus l’Orsetto del Cuore!

5 commenti:

  1. Gasp, gasp. supergasp. non ci resta che piangere. jane

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    1. il bello è che se costui si permette di dire certe cose contro la fede dei più semplici, ovviamente cattolici, il motivo sta' nelle voraggini aperte dai suoi predecessori che hanno messo in pratica il conciliabolo vaticano 2, mentre per i neosedevacantisti conservatori alla socci il colpevole sarebbe solo Bergoglio.

      Con questo papa i sedevacantisti (neo e quelli di vecchia data) e naturalmente i modernisti ci vanno a nozze. Pochi se ne rendono conto...

      Poi per il resto si, non ci resta che piangere e pregare.

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  2. il Signore aveva avvertito che sarebbero arrivati questi tempi......rimaniamo fedeli alla SUA PAROLA E LUI CHE E' FEDELE CI SOCCORRERA!

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  3. Il motivo è che Bergoglio non sa che farsene della teologia , non gli serve e non gli interessa. Di certo il sedevacantismo è più a suo agio con lui come come lo era sotto scomunica. Viceversa ha difficoltà col pontificato precedente, perchè la gratitudine è sempre imbarazzante.

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    1. Viceversa ha difficoltà col pontificato precedente, perchè la gratitudine è sempre imbarazzante.

      Questa non l'ho capita....

      Quello che è chiaro invece è che Si da' addosso a papa Francesco che incarna in toto il conciliabolo vaticano 2, mentre si minimizza ciò che hanno fatto e prodotto i suoi predecessori, i quali che astutamente hanno portato avanti il conciliabolo, ma ben attenti a non troppo esternare le loro vere manovre.

      I vedovi ratzingheriani, si lamentano del nuovo e qualche volta della figura del papa emerito, carica che non esiste ed è illecita, e al contempo con molto zelo censurano il fatto che questa illecita figura è stata voluta dal loro Ratzinger.

      Censurano il fatto che tutto questo era previsto tra le righe nell'enciclica " ut unum sint " al tempo del gp2. Enciclica dove c'è lo zampino di Ratzinger.

      La storia della Chiesa va letta a 360 ° con tutti i nessi e connessi ed è altra cosa rispetto la gratitudine o la simpatia o il sentimentalismo.

      Papa Francesco finora si è dimostrato un pessimo papa, infatti incarna in toto ( e alla luce del sole) il conciliabolo vaticano 2, ma i suoi predecessori sono stati assai più ambigui e pericolosi.

      Certo che se abbiamo la fede dei conservatori che si ritengono difensori della tradizione, come il socci club ad esempio e tutte le varie ramificazioni, queste "cosucce" non le vogliamo vedere....

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