ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 7 gennaio 2015

Pastori (?) di un gregge smarrito

Pino Daniele. Card Sepe: è stato un "messaggero" di Napoli

Il feretro di Pino Daniele all'uscita del Santuario del Divino Amore di Roma - ANSA

Sono stati celebrati i funerali di Pino Daniele. La cerimonia si è tenuta nel Santuario del Divino Amore, a Roma, in una chiesa gremita di familiari e amici più stretti, tra cui diversi personaggi del mondo della musica e dello spettacolo. All'esterno del luogo di culto tantissima gente, molti arrivati anche da altre regioni italiane per l'ultimo saluto all'artista napoletano. Il corteo funebre ha poi raggiunto Napoli nel primo pomeriggio, dove intorno alle 19, nella Basilica di San Francesco di Paola, in Piazza del Plebiscito, è in programma una Messa celebrata dal cardinale Crescenzio Sepe.
Le parole del porporato al microfono di Luca Collodi:

R. – Ha saputo interpretare un po’ l’animo napoletano leggendo e descrivendo poeticamente i chiaroscuri della nostra città, le tante cose belle, ma anche una cartolina sporcata da tante situazioni che purtroppo non facevano emergere la bellezza anche culturale e civile di questa nostra metropoli. Ha saputo ricavare da una visione poetica una rappresentazione che poi tanti napoletani hanno fatto loro, perché interpretava autenticamente questo humus, questo nostro tipico animo napoletano.
D. – Pino Daniele  come ha interpretato la popolarità, la gente e i problemi di Napoli?
R. – È stato certamente uno dei migliori interpreti dell’animo napoletano. Il fatto stesso che la popolazione che sembrava un po’ distratta dalla mancanza della sua presenza fisica, ieri sera ad esempio si è radunata in più di centomila a Piazza del Plebiscito. Questo fa capire quanto sia sceso poi nell’animo dei napoletani e come questi abbiano saputo apprezzare questa sua interpretazione.
D. – Più volte lo ha cantato Pino Daniele: Napoli è ancora il luogo dell’anima nonostante i problemi di oggi?
R. – Credo di sì, perché anche lui, pur descrivendo i lati oscuri di una città che sta attraversando uno dei momenti più difficili, ha capito e ha colpito bene quelli che erano i drammi di una città. Per questo, è stato credo uno dei maggiori e dei migliori interpreti e ha saputo fare questo non soltanto per la città di Napoli, ma in qualche maniera ha poi avuto un’influenza sul Paese, sull’Italia e anche fuori, perché le sue interpretazioni hanno avuto un successo molto vasto anche fuori dall’Italia.
D. – L’uomo Pino Daniele, un artista che era anche un uomo generoso e sicuramente innamorato della vita…
R. – Era un uomo tranquillo. Direi che tendeva piuttosto alla riservatezza, al nascondimento. Concentrava nei contenuti delle sue canzoni che erano profonde e anche poetiche questo suo messaggio. Io l’ho definito “un messaggero di Napoli”, perché è stato uno dei pochi che ha saputo cantare calandosi all’interno della realtà sia napoletana che poi sociale in genere. In un primo momento, era prevista una Messa nella Basilica di Santa Chiara, ma vista la massa enorme di persone prevista di coloro che vogliono assistere a questo momento, la cerimonia religiosa si farà stasera – quando le urne verranno portate qui da Roma – a Piazza del Plebiscito proprio per raccogliere il maggior numero di coloro che vogliono assistere alla cerimonia religiosa, alla Messa.
D. – L’arte, la musica, il teatro a Napoli sono un modo per non rassegnarsi, talvolta per protestare, per cercare di cambiare la propria situazione…
R. – I napoletani, sia il popolo sia anche la parte colta, intellettuale, della città hanno capito una cosa molto importante: la cultura, la vera cultura, quella che ha radici profende in tutta la storia in tutta l’arte napoletana, può essere uno strumento per superare le difficoltà. La cultura è sempre stata alla base di una costruzione civile, sociale, culturale e questo Napoli lo ha capito ed esprime attraverso i suoi tantissimi artisti questa volontà di superare la crisi.
http://it.radiovaticana.va/news/2015/01/07/pino_daniele_card_sepe_%C3%A8_stato_un_messaggero_di_napoli/1117251

Pino Daniele, l’ex moglie Fabiola: «Amanda spieghi, voglio autopsia»

Ancora polemiche sui soccorsi al cantautore napoletano morto di infarto. La ex consorte punta il dito contro la nuova compagna. La procura indaga per omicidio colposo



Pino Daniele e la compagna Amanda



Non si fermano le polemiche dopo la scomparsa per un infarto del cantautore napoletano Pino Daniele. Così dopo le scaramucce sul luogo dei funerali e la chiusura della camera ardente, (oggi le esequie alle 12 a Roma in forma pubblica e l’altra cerimonia a Napoli, alle 19), la battaglia si sposta definitivamente in famiglia. La prima a parlare è Fabiola Sciabbarrasi, 44 anni, moglie di Pino Daniele, da cui era separata. Oggetto degli attacchi è la nuova compagna del cantautore Amanda Bonini, 50 anni. «Amanda, che era l’unica in macchina con Pino nell’ultimo viaggio, dica tutto quello che sa», dice Fabiola all'Ansa. Da parte sua Amanda Bonini, lasciando il Santuario dopo i funerali di Pino Daniele, dice solo poche parole. «È stato un grande amore. La nostra storia d’amore è durata un paio d’anni».

L’autopsia a Napoli
Intanto si apprende che potrebbe essere eseguita a Napoli l’autopsia sul corpo di Pino Daniele. Dopo i funerali in corso a Roma, infatti, la salma del cantante verrà trasferita nella sua città d’origine dove alle 19 si terrà un’altra cerimonia funebre pubblica. E proprio nel capoluogo partenopeo potrebbe svolgersi l’esame autoptico sul corpo di Daniele, anche se la decisione definitiva non è stata ancora presa dal procuratore aggiunto di Roma Pierfilippo Laviani e dal pm Marcello Monteleone, titolari del fascicolo aperto contro ignoti con l’ipotesi di omicidio colposo. Intanto i carabinieri hanno acquisito copia della cartella clinica dell’artista scomparso e hanno ascoltato alcuni parenti del cantautore. «Sì, so che sono in corso degli accertamenti», dice ancora Fabiola Sciabbarrasi rispondendo a chi le chiede un commento sulla decisione della Procura di Roma di indagare per omicidio colposo contro ignoti sulla morte del cantautore.

«Voglio la verità»
«Voglio la verità sulla morte di mio marito per i miei figli e per gli altri suoi figli», dice inoltre la ex moglie di Pino Daniele, Fabiola. Nelle ore scorse infatti aveva suscitato perplessità la decisione di trasferire Pino Daniele a Roma in automobile, anziché recarsi al più vicino ospedale in Maremma, dove il cantautore si trovava. «Sono favorevole all’autopsia sul corpo di mio marito, se è un passaggio necessario a stabilire la verità sulla sua morte», ha aggiunto. Il tutto mentre la procura di Roma ha aperto un fascicolo per omicidio colposo contro ignoti. «In un primo momento avevo rinunciato all'idea dell'autopsia per evitare un'ulteriore oltraggio al corpo del padre dei miei figli - ha detto ancora Fabiola - Poi, ieri, sono stati gli inquirenti a chiamarmi per dirmi che forse sarà necessaria per stabilire che cosa è successo e chiarire meglio la dinamica della morte di Pino. I quesiti - continua - sono tanti e tutti ancora aperti. Ripeto, voglio solo la verità e la cercherò in tutti i modi».

La dinamica
Fabiola, seconda moglie di Pino Daniele e madre di tre dei suoi cinque figli, è certa che a guidare la macchina, a differenza da quanto riportato dai giornali, quella notte, fosse Amanda, ultima compagna del cantautore. «Non ho rapporti con lei a causa di come è stata gestita questa storia negli ultimi dodici mesi. Non ci parliamo ma io andrò fino in fondo. Quella sera in casa c’erano anche i miei figli Sofia e Francesco e Cristina, l’altra figlia femmina di Pino. È stata lei a riaccompagnare a Roma i miei bambini, mentre la “signora” portava in ospedale Pino. Ho letto sui giornali della gomma dell’auto bucata sull’Aurelia ma, non so, questa forse è un’invenzione». Come dire, insomma, che non c'è pace per Pino Daniele.
http://www.corriere.it/cronache/15_gennaio_07/pino-daniele-moglie-fabiola-amanda-spieghi-voglio-autopsia-28e8f03e-964d-11e4-9ec2-c9b18eab1a93.shtml

Pino Daniele, folla e lacrime per l’addio. La procura indaga per omicidio colposo

La cerimonia in piazza Plebiscito dopo i funerali a Roma. Aperta un’inchiesta contro ignoti. La moglie contro la fidanzata dell’artista: «Dica quel che sa sulla sera in cui è morto»

Pino Daniele: «la fede mi rapporta alla musica»

Pino Daniele
Qualche settimana fa salutavamo il cantautore Mango, morto a causa di un infarto durante un suo concerto. Abbiamo voluto ricordarlo attraverso alcune sue parole, sue riflessioni sulla fede e sull’immensità di Dio, che poi significa anche andare a leggere nell’intima profondità della persona.
Lo stesso vogliamo fare oggi, dopo che abbiamo appreso della morte di Pino Daniele, straordinario artista napoletano, autore di bellissimi brani che hanno caratterizzato il sottofondo musicale italiano per decenni. Quasi 60 anni, anche lui stroncato da un infarto, ma da tempo soffriva a livello cardiaco. I funerali del cantautore si svolgeranno mercoledì mattina al Santuario del Divino Amore a Roma, come ha riferito padre Renzo, sacerdote amico di famiglia che officerà la messa: «E’ stato scelto il Santuario perché è molto grande e può accogliere numerose persone. Conoscevo Pino Daniele da tempo, ho anche sposato il figlio».
Appresa la notizia Red Ronnie, noto giornalista ed esperto di musica, ha pubblicato l’ultima video-intervista fatta a Pino Daniele, probabilmente risalente a poco tempo fa. Il cantautore indossa un crocifisso e descrive il suo rapporto con la fede: «Sono di religione cattolica e sono un simpatizzante sopratutto dei grandi uomini come Padre Pio, per esempio, come Papa Giovanni. Credo nei grandi uomini e nella grande energia della fede. Ma la fede per me è anche in noi stessi, non è frequentare la Chiesa. Però mi piace la Chiesa, mi piace andare in chiesa, se ci posso andare ci vado, perché mi da un senso di pace. E poi mi rapporta alla musica, alla musica sacra che io adoro». Ognuno sceglie il suo percorso, quella di Pino era evidentemente una fede più individuale, a modo suo. Ma che comunque gli ha permesso di capire che «ogni uomo ha un destino, una cosa da fare». Un uomo di buona volontà, direbbe il Vangelo. Ciao guagliò e grazie.

Qui sotto il pezzo citato della video-intervista (pubblicata anche sul nostro canale Youtube).

Pino Daniele: «la fede mi rapporta alla musica»

Con questa video-intervista, realizzata da Red Ronnie, salutiamo il cantautore napoletano spentosi il 4 gennaio 2014. Arrivederci guagliò.
Flash mob Pino Daniele: i social rendono possibile il prezzo dell'amorendividi

Napoli ci rimane male che il funerale di Pino Daniele sia solo a Roma, e fa una cosa impensabile, qualcosa che dovrebbe essere il cuore e l'anima di una nuova rivoluzione: s'inventa un flash mob da centomila persone a Piazza del Plebiscito.
Proprio lì dove nel 1981 c'era stato un altro memorabile concerto del grande Pino. Un altro, perché quello del 6 gennaio 2015 alle 20.45 è, come allora, un concerto vero e proprio: dove si entra con un pezzetto d'anima per biglietto. Quelli che il 6 gennaio erano lì, era come quando aspettavano che finalmente uscisse lui sul palco - mo' arriva - e diceva "cia' guagliò", e si cantava la sua musica che era già lì, impressa da sempre e per sempre nelle nostre anime. Solo che il concerto di ieri sera non l'ha organizzato nessuno, cioè l'ha organizzato la gente. Noi.
Non è il prezzo della fama, è il prezzo dell'amore che i social rendono possibile. Perché il cuore dell'uomo è fatto così: vuole tutto di chi ama. Sapere tutto. Vedere tutto. Prendere tutto. E i social rendono possibile qualcosa di pazzesco: il sogno di ogni politico, l'incubo di ogni amministrazione comunale, di ogni organizzazione.
Napoli, con il suo cuore ed il suo corpo, ha fatto qualcosa che noi Italia dovremo imparare a fare di più ogni giorno: ha saltato tutti gli ostacoli e ha fatto quello che le diceva il cuore. Non c'era rispetto per Pino, per la gente, in quel funerale privato di uno che sta nell'anima di tutti. Come si può non "condividere", Pino Daniele? lui che le sue canzoni sono impastate della mia vita e delle nostre vite impastate insieme?
E allora in Piazza del Plebiscito da un angolo saliva Napul'è, e dall'altra scendevaDimmi quando quando. E loro - noi - ci riprendevamo con gli smartphone perché oggi essere della gente vuol dire essere social. Di notte, coi telefonini alzati, ognuno riprendeva un pezzo della storia in cui era e dove diventava storia egli stesso.
Facebook e Youtube tracimano di questi video, andateli a vedere. Vi verranno bene per la prossima volta che la metro fa tardi e poi non arriva per nulla. O quando scopri altre ruberie dei politici. O che l'ecografia al bimbo che hai in grembo te la facciamo, sì, ma tra sei mesi: cioè quando sta per nascere.
C'è un video che fa venire i brividi. È della mattina di ieri. Le strade del centro storico di Napoli sono luminose ma ancora vuote e qualcuno mette Pino Daniele a palla col proprio stereo e spalanca le finestre. Poi, col telefonino, ci fa vedere quello che succede. E succede che le macchine si fermano per strada ad ascoltare. Si fermano in mezzo, a bloccare tutto, come se lì ci fosse un invisibile semaforo rosso che vedono solo loro. E nessuno protesta, perché lo vedono tutti. E si fermano, spengono i motori e ascoltano I' so' pazzo. Sono quelli che la notte sarebbero stati in Piazza Plebiscito ad ascoltare, insieme a Pino, il pezzo di cuore più di cuore dove lui abitava. E ci chiede di crederci di più. E di dargli più forza per vivere.



Mauro Leonardi Headshot

ose
Flash mob per Pino Daniele
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Ansa



















2 commenti:

  1. questa è la nuova pastorale fai da te che esalta l'idolo della canzone senza tener conto che l'anima (spero di no!!!)vivendo nel peccato potrebbe perdere la vita eterna!Gesù abbi misericordia della nostra ignoranza di TE!!!!amen

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  2. Sei adultero, sei cattolico fai da te? Ma ricco e famoso? No problem: due (2) funerali cattolici uno magari con cardinale celebrante....

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