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venerdì 20 marzo 2015

Squilibrati in casa


Fine vita alla francese. “Avvenire” vota contro, “L’Osservatore Romano” a favore


finevita

Risposta equilibrata“. Con questo titolo in grande evidenza “L’Osservatore Romano” del 19 marzo ha salutato positivamente l’approvazione da parte dell’assemblea nazionale francese, con 436 voti contro 34, della proposta di legge sul fine vita che ha preso il nome dei due senatori che l’hanno presentata, Jean Leonetti e Alain Claeys.
“Siamo ben lontani da un’ottica eutanasica – spiega il giornale del papa, a firma di Ferdinando Cancelli – e le polemiche che si sono levate in questi giorni paiono perciò decisamente controproducenti e spesso superficiali”.
Quali polemiche? E da parte di chi? Effettivamente “Avvenire”, il quotidiano della conferenza episcopale italiana, ha dato della legge francese una lettura opposta a quella de “L’Osservatore”.
Fine vita, eutanasia alla francese“, così ha titolato a tutta pagina l’articolo del suo corrispondente da Parigi, Daniele Zappalà. Il quale non ha mancato di mettere in evidenza “il nutrito coro di voci della società civile che da tempo si mostrano scettiche o frontalmente opposte alla legge in questione”, compresa la conferenza episcopale francese e rappresentanti dell’ebraismo e dell’islam.
“Condivido i timori di chi parla di eutanasia mascherata”, ha inoltre dichiarato, in un’intervista sempre su “Avvenire”, il professor Denys Pellerin, un luminare di fama internazionale, già presidente dell’Accademia nazionale di chirurgia e dell’Accademia nazionale di medicina, il “parlamento” dei medici d’Oltralpe, “da sempre estremamente vigile sulle questioni bioetiche e di deontologia professionale”.
Ma per “L’Osservatore Romano” non è così. “I legislatori francesi – scrive – hanno guardato la realtà con lucidità e coraggio e, dopo una riflessione attenta, hanno redatto un testo che non stravolge lo spirito di una delle leggi più evolute in tema di fine vita”. Ora la legge “deve essere conosciuta e applicata. E a tutto questo le polemiche servono poco”.
Propriamente, per entrare in vigore, la legge deve ancora ottenere l’approvazione del senato. Ma il giornale del papa ha già dato voto favorevole. E per il titolo della sua dichiarazione di voto ha ricopiato tal quale il giudizio espresso sulla legge dal premier francese Manuel Valls: “Equilibrata”.

Settimo Cielodi Sandro Magister




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