ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...
Inutile pregare per lui
Gesù crocifisso e la chiesa vista da Ravasi
Gesù crocefisso, Ravasi ti ha chiamato statuetta, ti
considera un legnetto. Tu che parlasti a San Francesco e a Don Camillo,
tu che sei stato e che sei opera d’arte, strumento di preghiera,
sostegno nella prova. Presentando il padiglione vaticano alla Biennale,
il più mondano dei cardinali ha compatito i parroci che “anche in
contenitori architettonici contemporanei cercano la rassicurazione
iconologica nell’eterna statuetta lignea”. Definire le nuove chiese dei
“contenitori architettonici” è un lapsus rivelatore, Ravasi considera la
Chiesa il contenitore della sua vanità e si pavoneggia da moderno
siccome minimalista, tanto nessuno lo sa che l’eresia iconoclasta è
vecchia di almeno tredici secoli. Poi dice che per stare al passo coi
tempi ascolta Amy Winehouse, una poveretta che adesso è cibo per vermi e
che da viva faceva revival. Il cardinale alla penultima moda afferma
che “l’espressione visiva della fede non può essere cristallizzata in
uno stereotipo conservativo”. Uccidere la Sindone, quindi, come il
marinettiano chiaro di luna? Al cardinale futurista non importa che tu
abbia scelto di essere carne e quindi figurativo anziché astratto, non
importa nemmeno che tu non abbia mai parlato, mai nemmeno una volta,
attraverso un’installazione. “Chi ha visto me ha visto il Padre”, hai
detto. Un rischio che nei padiglioni di Ravasi (Expo, Biennale…) è
sempre molto ridotto.
di Camillo Langone
http://www.ilfoglio.it/preghiera/2015/04/11/ges-crocifisso-e-la-chiesa-vista-da-ravasi___1-vr-127675-rubriche_c283.htm
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