Stanchezza dei preti, stanchezza dei fedeli
Non
è mia intenzione fare le pulci su ogni cosa si diffonde su internet ma a
volte ci sono notizie diffuse in modo tale da far molto riflettere.
Di
quest'oggi è la notizia che i preti sono stanchi e che pure il papa lo
sarebbe. La frase pare essere stata pronunciata dal papa stesso. I mezzi
di diffusione mediatica hanno ben messo l'accento su questa frase per
indicare che, in fondo, anche i preti sono come la gente comune, tutti
sono uguali nel nostro mondo massificato!
Noto
oramai da tempo un'impostazione fortemente umanistica nelle parole di
questo pontefice, come se il punto di osservazione del cristiano debba
partire da constatazioni puramente umane e finire in altrettante
constatazioni umane. Sarò sincero, anche a costo d' inimicarmi qualcuno:
questa non è mai stata l'autentica prospettiva cristiana!
La
stanchezza è un'esperienza umana ben comprensibile, soprattutto oggi.
Ma c'è stanchezza e stanchezza. La stanchezza del corpo è una cosa,
quella dello spirito è di ordine completamente diverso. Ed è proprio
della seconda stanchezza che, pare, il pontefice parlasse.
La
stanchezza dello spirito nasce da diverse cause di ordine psicologico
ed emotivo, nasce da delusioni, dal fatto di sentire la propria vita
senza un reale sbocco o realizzazione. Così oggi i preti (ma
evidentemente anche certi fedeli) nella loro vita di fede si
sentirebbero non realizzati? È lecito chiederselo ed è pure lecito
pensare che per alcuni sia effettivamente così. Ma se è così, viene
automatico porsi un'altra domanda: su cosa si basava, dunque, la vita
cristiana di questi preti e questi laici? Evidentemente su un'attesa
puramente umana!
Dal
momento che nella vita di fede dovrebbe esserci un vero rapporto con
Dio e considerato il fatto che per un credente Dio non è il Dio dei
morti ma il Dio vivente, questo non può non creare una vivificazione
interiore, certamente non eclatante, ma tale da motivare la persona,
infonderle viva speranza e autentica gioia. I fatti sono fatti, le
parole, anche consolatorie, rimangono flatus vocis!
Un
giorno un neo papà mi disse: "Stanotte ho dormito pochissimo perché ho
dovuto cullare il mio bebé, eppure sono felice". Anche nelle realtà
umane ci sono situazioni in cui si può essere stanchi nel corpo ma
vivificati nello spirito!
Oggi,
invece, vediamo e ci raccontano che chi dovrebbe darci una speranza e
dovrebbe testimoniarla è, per primo, stanco nello spirito. Che dovevano
dire i martiri che avevano tutto il mondo contro ed erano falliti
umanamente ma nei quali sgorgava la sensazione viva della presenza di
Dio che li rendeva ilari al punto che per i pagani erano pazzi? Che
doveva dire sant'Atanasio che aveva il mondo eretico contro,
praticamente tutto l'impero di allora, eppure nelle battaglie era
sereno?
Nel caso dei preti e dei fedeli stanchi di oggi non si sarà mica oscurata la grazia, la viva sensazione interiore della presenza divina, al punto che essi ragionano oramai solo in modo puramente umano? Non è una domanda formale perché ci indica che, se le cose stanno così, questa gente non ci condurrà da nessuna parte!
Nel caso dei preti e dei fedeli stanchi di oggi non si sarà mica oscurata la grazia, la viva sensazione interiore della presenza divina, al punto che essi ragionano oramai solo in modo puramente umano? Non è una domanda formale perché ci indica che, se le cose stanno così, questa gente non ci condurrà da nessuna parte!
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