Medjugorje. Una grande chiesa bianca che si staglia verso il Cielo azzurro. Monti aspri e brulli che salgono fino in Paradiso. Paradiso che scende sulla Terra. E ci parla. E ci salva. Medjugorje è chi batte le mani, chi sta in silenzio durante l’Adorazione, chi fa la Comunione e piange a dirotto, chi guarda in alto verso il sole aspettando un segno; sono i bambini che dicono con voce dolce e stentata, a mo’ di fiaba, il Santo Rosario; sono le canzoni, i fazzoletti variopinti; è l’incrociarsi di pellegrini di tutte le nazioni, con bandiere e cappelli colorati; pellegrini che intonano canti religiosi e pregano. E’ sudore vero, è caldo, è freddo. Stanchezza e felicità. Medjugorje sono i sacerdoti di frontiera e di trincea, sono i tossicodipendenti, gli orfani di guerra, i tanti convertiti e i tanti miracolati. Sono i veggenti e le testimonianze di chi ci è stato, di chi ci è tornato, di chi ci va sempre.
Santità e lacrime vissute sulla propria pelle, dentro le scarpe, nei vestiti, e a piedi nudi (spesso sanguinanti). Dio qui si tocca con mano. Dio vissuto, amato, cercato, mangiato, respirato.
Medjugorie è tutto e il suo contrario. Pure le maldicenze, il gossip sui veggenti, la mafia bosniaca che appalta e controlla alberghi e pullman. Un business allettante (negozi, simboli, oggetti di culto) in mano agli eredi moderni dei mercanti del Templio. Un luogo neutro, una zona franca tollerata dalle autorità politiche, che porta ancora i segni “diversi” della recente guerra civile. Una terra martoriata, che ha visto prima la dittatura comunista di Tito, poi la carneficina, nel nome di un primato etnico e di una identità religiosa, usate strumentalmente per legittimare soltanto governi-persona e caste tiranniche.
Ma non importa. Dove c’è Dio, Gesù e la Madonna, c’è anche il diavolo. E’ l’eterna lotta tra il bene e il male. Ciò che conta è la speranza. Sono le conversioni del cuore, le guarigioni dell’anima (prima che del fisico), l’oceano vociante delle confessioni a cielo aperto. “Siamo tutti non perfetti, ma perdonati”, ha detto un sacerdote durante l’omelia. Una fratellanza universale che entra nei polmoni, nella carne. Nel valore unico e supremo della relazione.
1 maggio. La veggente, ma sarebbe meglio chiamarla mistica,
Vicka, come preannunciato, deve parlare. Offrire la sua testimonianza. La sua casa, leggermente decentrata, rispetto ad un centro abitato, scomposto e disordinato, popolato da ex case rurali, oggi neo-casette-bene, di primo mattino è già occupata da un’enorme folla umana. Ancora una volta, canti, preghiere, il Rosario, svenimenti, sguardi ispirati e curiosi. E un forte odore di erba e di fiori, provenire dal basso, “genius loci” arcaico e arcano.
C’è chi aspetta il miracolo, il Segno venire dall'alto, e forse anche io. Nel cielo limpido, infatti, si vedono chiaramente tre immense croci bianche formate da nuvole. Ma, nonostante il Segno evidente, non esulto, mi sembra stranamente normale; percepisco dentro di me, come se fosse la voce della mia coscienza, che il tema non è il segno esterno, il problema sono io, è la mia disposizione d’animo, la mia lettura mentale; sono le mie categorie culturali, razionali, la mia apertura alare limitata.
Mi faccio una domanda: “Se mi fossi trovato di fronte a Giovanni Battista, nel deserto, intento a battezzare folli, invasati, disperati, peccatori, penitentes; se l’avessi ascoltato declamare i Salmi e annunciare solenne il Regno, cosa avrei pensato, provato? Le stesse cose che sto provando e pensando qui. Avrei visto forse le stesse persone che sto vedendo qui. Allora come ora. Loro come me. Tutto è uguale. Tutto è lo stesso. Dipende soltanto dal cuore.
Il messaggio di Vicka è chiaro e mi inchioda: “Non leggete, non parlate, ma sentite Dio… la preghiera del cuore… pregate col cuore, pregate per il piano di Dio su di voi”. Come volevasi dimostrare.
Ecco il punto: questo è stato il senso profondo della mia conversione a 50 anni. “Il piano di Dio su di me”, le grazie che mi sono arrivate partendo dalla consapevolezza della mia fragilità. Dio che scrive righe dritte sulle righe storte.
La trasformazione, la nuova identità (stare nella relazione con Dio), la missione (portare il perdono). E soprattutto la bellezza; la bellezza della vita, del Vangelo, della Parola, del saper puntare sul bello, sul buono. Esattamente come Vicka quando ricorda le risposte date da Maria a loro, piccoli contadinelli, durante le prime apparizioni: “Perché sono bella? Perché amo”. Io, la conversione non l’ho cercata, mi è arrivata, come una chiamata. Un atto d’amore ricevuto. Che spetta a me adesso rendere.
Vicka conclude con le armi semplici e millenarie dei cattolici: “Confessione, digiuno, preghiera, Bibbia, Santa Messa”.
“Medjugorje non è un evento, ma un’esperienza. Cerchiamo lo straordinario, non lo strano”.
Faccio mie le parole del nostro accompagnatore: don Paolo Lojudice, neo vescovo, che ci ha fatto da padre spirituale e da confessore. Un’altra grazia. Come la visita al Villaggio della Madre che ospita e accoglie da decenni gli orfani della guerra, i figli della disperazione e della solitudine. Una comunità voluta da padre Slavko Barbaric, un’icona storica di Medjugorje. Vedere quei bambini diventati ragazzi sorridenti, offrire al mio gruppo di pellegrini del succo di melograno, mi ha spinto ad una considerazione intellettuale: se il comunismo, col suo ateismo di Stato ha rafforzato specularmente, per reazione, l’identità cattolica, il pericolo ora è il relativismo, il nichilismo o peggio, lo scippo dei messaggi cristiani dentro una nuova religione umanitaria, buonista e secolarizzata. Se la Chiesa disconoscerà Medjugorje la lascerà in mano a guru improvvisati e santoni di professione. In una parola, alle sette, al pensiero magico, funzionale all’ateismo.
Il Grande Crocifisso con la “M” di Medjugorje col Cristo adagiato sul dorso, rispecchia l’inizio della mia conversione: le lacrime che diventano sorgente (“Beati gli afflitti, saranno consolati”). Alla Santa Messa ricevendo la Comunione mi commuovo. E’ la prima volta che accade.
2 maggio. Appuntamento alla
Croce Blu, la veggente
Mirjana incontra la Madonna. E’ l’Apparizione attesa, come ogni 2 maggio. Piove, la folla sterminata cammina a fatica facendosi largo tra sterpaglie, siepi, viottoli, sentieri fangosi, pieni di pietre. Specchio del cammino della nostra vita. Il fango che ci fa fare un passo avanti e due indietro. Tanti spintoni, preghiere, canti.
All’ora stabilita tutto si ferma, la natura si ferma, gli uccelli smettono di cantare. I pellegrini attendono. Un silenzio di migliaia di persone che sembra inondare la terra. Intercede Mirjana: “La Madonna chiede di pregare per i sacerdoti. E’ preoccupata per i giovani, si stanno perdendo”. Affido mio figlio alla Madonna. E prego per i tanti sacerdoti che ho conosciuto, che amo, strumenti della Provvidenza che hanno accompagnato il mio cammino (il mio amico di infanzia ritrovato don Fabio Rosini e Padre Roberto Pasolini, padre Andrea). Ringrazio i 10 Comandamenti, i 5 sensi, i 7 segni, il Padre Nostro, le Beatitudini (la formazione di Don Fabio): la Parola, l’ascolto, l’obbedienza, il perdono. Se sono qui è per il benevolo, paterno, schiaffone di Gesù. I sacerdoti devono essere aiutati, sostenuti. Contribuiscono a salvare le nostre anime. Sono esposti a tanti, troppi, attacchi.
Salgo sul monte Podbrdo che costeggia la Croce Blu. Il percorso è sempre più accidentato. Penso alla Parabola del chicco di grano: quanto è simile, talvolta, il mio cammino di fede al chicco che casca sui sassi, fa crescere velocemente il grano che, però, soffoca subito. E’ la religione emotiva, fatta di scelte estemporanee, sentimentali, senza fondamento. Salgo verso la cima (dove c’è la statua della Madonna, delle altre apparizioni, e un altro Crocifisso), col proposito di far cadere la parola di Dio (il chicco di grano) sulla terra fertile, feconda, dopo aver attraversato, ovviamente, il terreno di spine (ogni scelta implica una rinuncia, ossia l’uomo vecchio, gli idoli che, come le spine, fanno male, ma che garantiscono il vino nuovo).
Pomeriggio. Il Cristo risorto (dietro la chiesa principale), che trasuda dalla gamba destra del liquido organico, che tutti accarezzano con fazzoletti, che tutti usano come unguento miracoloso per i propri e altrui mali, mi riconcilia con l’Apostolo Tommaso e con l’Emorroissa, che ha voluto toccare un lembo del mantello di Cristo: toccare non è paganesimo, ma esperienza personale, incontro, anche fisico, come Gesù incarnato, vero Dio e vero Uomo.
L’Adorazione notturna è un’esperienza magnifica. Un silenzio mistico che avvolge e affratella migliaia di persone, rotto solo dal canto di Dio, nella voce melodiosa (“Gesù ti ama e tu?”), e negli arpeggi virtuosi della chitarra di Suor Angelica, che il giorno dopo, durante l’incontro nella sua Comunità, dei Figli del Divino Amore, mi dirà: “Torna presto, ti aspetto”.
La notte stellata si spegne (o si accende), lasciando una piccola stella solitaria e spendente: a forma di croce (secondo segno). Proprio nel posto dove il giorno dopo sorgerà il sole. Penso alla Stella del Mattino.
3 maggio. “Noi siamo tralci, lui è la vite”. Il sacerdote alla messa, ci parla del Dio creatore, Redentore e amico.
Per la seconda volta mi commuovo all’eucarestia. LaComunità di Madre Rosaria mi sfonda mi cuore e buca l’anima: la testimonianza di Michele, ex tossicodipendente, poi convertito, in odore di diventare sacerdote, è un altro segno. La Madonna è la relazione tra noi, peccatori, perdonati, convertiti, uomini nuovi. Al pranzo comunitario incontro Silvia Buso, una ragazza che ricorda nella sua freschezza e disponibilità, la semplicità delle nostre valli alpine, con un sorriso interiore bellissimo: costretta sulla sedia a rotelle, paralizzata, grazie a Medjugorje è tornata a camminare. E oggi lascia il testimone a ogni pellegrino.
Sotto la Croce del monte Krizevac, dopo aver camminato per le stazioni della via Crucis, saltando il mio gruppo (la strada della salvezza è diversa per ognuno. Ognuno ha i suoi tempi e le sue modalità, cioè la Vigna del Signore), ma sovrapponendomi agli altri gruppi, rubando l’eco di Rosari, canti e preghiere e spiegazioni di ogni tipo, prendo una decisione. Prendo il mio lettuccio (dolce) e affido il mio peso di uomo, padre, marito, ex marito, giornalista. Mi libero. Consegno nelle mani della Madonna le mie dipendenze affettive, la superbia, i miei sensi di colpa, l’ego anche cattolico.
E cosa ho ricevuto in cambio dal pellegrinaggio di Medjugorje? La pace del cuore, il silenzio, l’ascolto di Dio, l’emozione della preghiera, della comunione, la bellezza della fratellanza col mio gruppo (dalle guide Roberta e Stefano, dalla co-guida Esmeralda a Marco e Silvia, da Massimo e la moglie Simonetta, da Anna Lucia a Marella, da Caterina ad Antonella, da Alfonsina a Maria Teresa, a Paola, da Claudia a Monica, etc). Ma in primis, un abbraccio a mia moglie Marta.
Ho camminato tra perdonati, mi sono abbandonato e ho ricevuto la bellezza della coccola, della protezione, della carezza di essere figlio di Maria. Maria che mi ha fatto conoscere e amare più da vicino suo figlio: Gesù.
Ho affidato mio figlio alla Madonna e la Madonna mi ha risposto.
Articolo ripreso da "La Croce" di Mario Adinolfi.
*
RICEVO e PUBBLICO
Questi pseudo veggenti si arricchiscono alle spalle dei poveri fedeli che ingenui mandano le loro offerte a Medjugorje. MEDJUGORJE: LA "VEGGENTE" MARIJA PAVLOVIC IN LUNETTI, I GUAI CAUSATI AL CARDINAL VERSALDI ED I 5.000 EURO PREFERIBILI
Intro: Ciao cari amici! Vi mando quanto sotto, spero che vada bene e spero anche che serva a far aprire gli occhi a qualcuno. E' quanto ho vissuto in prima persona. Tenete conto che ho creduto a Medjugorje per 29 anni! Finché ...
Testimonianza accertata: L’8 giugno 2011 proprio in una chiesa dedicata a S. Michele, nell'omonimo paese presso Alessandria, è giunta la ‘veggente’ Marjia Pavlovic in Lunetti, per un incontro di preghiera con ‘apparizione programmata’. Stranamente pochi sapevano dell'incontro. Come (stranamente) non ne erano informati, come di solito avviene in questi eventi, giornali e televisioni locali. Cosa che ancor meno persone conoscono è che in quell’occasione successe una cosa a dir poco singolare. Quel pomeriggio il cielo minacciava pioggia. Alle 17.30 esatte, il vice parroco del luogo al microfono aprì l'incontro con questa introduzione: "Sta per entrare in chiesa la veggente Marjia...". Ma nello stesso istante ...
... (stesso istante! - ci sono tanti testimoni) in cui diceva così, un fulmine si scaricava sulla chiesa e faceva saltare tutte le apparecchiature di supporto. Il tutto veniva ripristinato dopo 10 minuti. Ovviamente la ‘veggente’ non osò entrare in chiesa, date le condizioni.
Quasi fatto apposta quei minuti furono provvidenziali ad una equipe televisiva, che si premurò di intervistare la Pavlovic. L'intervistatore, avvertito dell'evento pochissimo tempo prima, aveva in serbo per Marija 4 domande:
1- Cosa successe dopo il 30 giugno 1981, quando la 'Madonna' disse "vi apparirò ancora per 3 giorni"?
2- Qual’era il suo rapporto con Terry Colafrancesco (credo che tutti sappiano di chi sto parlando)?
3- Sull'obbedienza alla Chiesa;
4- Sul 'grande segno' (terzo segreto) promesso dalla 'Madonna'.
'Stranamente', che si sappia, quell'incontro con la ‘veggente’ non venne mai dato in tv e le risposte? Boh!
L'incontro ebbe il suo naturale prosieguo con la rimessa in funzione di tutta la strumentazione e la 'veggente' ebbe la sua 'apparizione quotidiana' in chiesa davanti all'effige di S. Michele Arcangelo e al SS Sacramento.
Il giorno dopo apriti cielo!
Per quanto avvenuto, il vescovo di Alessandria Versaldi (ora cardinale), ricevette vibrate proteste da più parti per aver permesso un evento ('l'apparizione' in chiesa), in palese contrasto con lo spirito ecclesiastico e con gli ordini della Chiesa.
Versaldi dovette emettere una chiarificazione ufficiale onde evitare ripercussioni con Roma:
(http://www.diocesialessandria.it/NewsDetail.aspx?idNews=418).
Non bastando la sua dichiarazione scritta sul settimanale e sul sito diocesano, dovette richiamare nuovamente l'attenzione sul caso dopo alcuni giorni, convocando una assemblea nella stessa parrocchia, per chiarire sostanzialmente che:
1 - Nessuno può affermare che a Medjugorje appare la Madonna;
2 - Nessuno può mettere in chiesa foglietti dei messaggi dichiarati 'della Madonna';
3 - Non si possono raccogliere soldi in chiesa per donarli ai cosiddetti 'veggenti' (cosa avvenuta il giorno dell'incontro).
Forse pochi sanno che Marija Pavlovic in Lunetti da oltre 2 anni ha aperto un conto intestato all'Associazione (Antares) a cui fanno capo lei e il marito, dovendo rastrellare le centinaia di migliaia di euro che ancora servono per ultimare la costruzione dell’opera (come impropriamente la chiamano loro) sul loro terreno di Medjugorje, ossia un albergo da 120 postientrato in funzione da poco tempo.
A questa gara di solidarietà si può partecipare con qualunque donazione, ma vengono privilegiati coloro che contribuiscono con almeno 5.000 €.
Tutto lecito e legale, naturalmente.
NB: Abbiamo omesso di pubblicare nome e cognome del testimone perché è noto nell'ambiente dei medjugorjani, quindi vogliamo evitargli problemi, così come accaduto ad un signore conosciutissimo che è stato malmenato da 2 fedeli della "Gospa" al termine di un raduno di preghiera, dopo 10 ore di presunte invocazioni per la pace (la testimonianza sarà pubblicata a tempo debito).
Talvolta Marija si reca nella camera da letto dell'amico Terry Colafrancesco per avere le presunte apparizioni della Madonna. Non vi sembra strano che la Vergine Santissima appaia in una camera privata ? Si tratta certamente di puro fanatismo. E non dica la signora Marija che non conosceva Terry quando tutto verrà a galla, così come ha avuto il coraggio di smentire che padre Vlasic fosse il confessore dei veggenti o che lei stessa non sia mai stata nella comunità in Italia benedetta dalla Madonna. ( LE SUE VISITE SONO RIPORTATE IN TUTTI I LIBRI ). La Madonna non permetterebbe mai di affermare falsità così gravi, ma d'altra parte in 30 anni di messaggi non si trova nemmeno un invito a ubbidire al Vescovo del luogo e alla Chiesa.
Il mese prossimo protrete leggere altri articoli ancora più scottanti di questo.
Il gruppo si preoccupa di fare denaro.
Caritas di Birmingham ha entrate per oltre un milione di dollari ogni anno, talvolta anche il triplo. Exmembri hanno raccontato che le donazioni venivano spese in bestiame, acri di terra, mobilia antica e macchinari agricoli. Un benefattore ha raccontato di essere stato truffato per $250.000 dopo avere ricevuto la promessa di un’udienza personale con la veggente Marija Pavlovic Lunetti. Il regno personale di Colafrancesco (Un Amico di Medjugorje) consiste in una comoda casa ben arredata con la piscina a Caritas di Birmingham, una casa ben decorata a Medjugorie e due società di profitto che usano i membri di “Caritas di Birmingham” come impiegati.
Vedi p.es. dozzina di testimonianze scioccanti di ex-membri della "Caritas" di Birmingham, riguardano scandalose depauperazioni di persone ingenue e inganni denaro collegato, tra cui anche: “Una coppia facoltosa di Houston partecipò ad un pellegrinaggio di 'Caritas'. Poco tempo dopo, Terry ed io andammo a trovarli. Terry chiese loro $389'000. Disse che se gli avessero dato il denaro avrebbero potuto venire ad abitare accanto a 'Caritas' per sopravvivere al caos che sarebbe sopraggiunto il 1o gennaio del 2000. - Y2K” [2]
Anche p.es. qui: “Quest‘uomo ha riciclato denaro attraverso il conto corrente di povere persone, e intendo POVERE IN OGNI COSA, facendosi dare poi indietro lo stesso denaro con assegni a suo favore, per i propri interessi. Ho una prova nero su bianco.” [3]
E p.es. qui: “Gli ex-residenti dicono che gran parte delle donazioni fatte a “Caritas” sono state utilizzate per l’acquisto di costose attrezzature per la proprietà. I vicini e gli ex—residenti dicono che un sacco di mezzi pesanti è stato acquistato negli ultimi due anni. Secondo loro, l'inventario, comprende una segheria, un rimorchio per trattori, un Caterpillar e rimorchi per cavalli.”
Il gruppo insegna o implica che i suoi supposti esaltati obiettivi giustifichino qualunque mezzo si riveli necessario. Questo può implicare la partecipazione dei membri a comportamenti o attività che avrebbero considerato reprensibili o non-etici prima di unirsi al gruppo (ad esempio mentire alla famiglia o agli amici, o raccogliere denaro per truffe sotto forma di carità).
Vedip.es. Selezione di brani tratti da testimonianze scioccanti di ex-membri della "Caritas" di Birmingham, riguardano scandalose depauperazioni di persone ingenue e inganni denaro collegato: “Durante i nostri pellegrinaggi a Medjugorje, Terry ci induceva a cercare di individuare i componenti del gruppo che possedevano molto denaro. Dopo di che, noi o Terry, se era presente, cercavamo di concentrarci specificamente su costoro per ottenere grandi donazioni.”
E p.es. qui: “Anche Marija, a Medjugorje, è stata notificata da quelli che hanno lasciato tutte le bugie e inganni di Terry. Tuttavia, è pur sempre umana e da quello che ho notato incontrandola, si sente in obbligo verso Terry per averle decorato casa sua, ecc....e non dimentichiamoci la parte che ha recitato per aiutare il fratello di Marija..(ancora, nessuno sa che Terry ha ricevuto oltre $50,000 per portarla qua). La gente ha anche dato il proprio denaro per poterla incontrare quando venne negli Stati Uniti. Comunque, abbiamo prova che Terry non intende mai fare buone cose con queste promesse dal momento che non vengono mai mantenute! Sappiamo, perchè qualcuno che se ne è andato ce lo ha detto, che devono continuare a trovare scuse sul perchè non incontrano mai Marija e coincidenza vuole che molto più denaro fu richiesto a queste persone con la speranza che la prossima volta l’incontro avvenga.” [3]
"Durante i nostri pellegrinaggi a Medjugorje, Terry ci induceva a cercare di individuare i componenti del gruppo che possedevano molto denaro. Dopo di che, noi o Terry, se era presente, cercavamo di concentrarci specificamente su costoro per ottenere grandi donazioni. Terry cercava di farli assistere ad un'apparizione (ovviamente col permesso di un frate francescano). Durante il pellegrinaggio del giugno 1998, Terry prese in disparte un proprietario d'azienda e sua moglie e li convinse a dargli $50'000 per acquistare un terreno a Medjugorje. Durante lo stesso viaggio, Terry portò un altro ricco signore ad un'apparizione e poi sulla veranda sul retro della casa di Paolo e Marija cercò di ottenere il denaro per comperare l'appezzamento a fianco della casa di Marija."
"Una coppia facoltosa di Houston partecipò ad un pellegrinaggio di 'Caritas'. Poco tempo dopo, Terry ed io andammo a trovarli. Terry chiese loro $389'000. Disse che se gli avessero dato il denaro avrebbero potuto venire ad abitare accanto a 'Caritas' per sopravvivere al caos che sarebbe sopraggiunto il 10 gennaio del 2000. - Y2K"
"Nel 1997 Terry mandò Steve e me a Seattle a chiedere ad un'altra ricca coppia $165'000 per costruire un negozio sul terreno di 'Caritas' per restaurare vecchie statue danneggiate."
"All'inizio del 1997 Terry, Joan ed io andammo a Tucson, in Arizona, ancora a chiedere, ad un'altra ricca coppia, $3'000'000 per cancellare tutti i debiti di 'Caritas' e metterci in buone condizioni per 'evangelizzare'."
"Dopo che Marija venne in Alabama nel 1988, Terry acquistò tutte le proprietà che comprendevano tutto il terreno per 'Caritas' e mise tutto (oltre 100 acri) a suo nome. Adesso è stato tutto pagato. Come l'ha pagato? Una domanda molto interessante."
"Steve e Kathy, due persone fra le piú care che si possano incontrare, entrarono nel gruppo nell'aprile 1998. Quando arrivarono avevano un bel po' di denaro (circa $80'000). Lo diedero a Terry. Egli promise loro una casetta ove abitare. Dopo oltre un anno e mezzo, essi espressero il desiderio di avere la loro casetta, che avevano pagato e che Terry aveva loro promesso. Terry rifiutò di dargliela."
"Quando Paolo, Marija e la loro famiglia ci visitarono nel 1998, mi fu detto di partecipare ad un raggiro per indurli a restare piú a lungo. Prima di questa visita, decine di migliaia di dollari furono spesi per fare colpo su Paolo e Marija in modo che si impegnassero a vivere nella comunità per un certo periodo di tempo ogni anno. Questo fu un altro metodo usato da Terry per manipolare la veggente per controllare l'apparizione."
"Nel 1996 Terry accettò $15'000 da una donna a Miami con la condizione che quando Marija avesse visitato 'Caritas' questa donna avrebbe avuto la possibilità di parlarle privatamente. Quando Marija programmò di tornare per la dedicazione del 1999, questa donna telefonò e ci chiese se in questa occasione avrebbe potuto parlare a Marija. Noi chiedemmo a Terry ed egli disse: 'Nemmeno per sogno; la gente non può pretendere questo genere di privilegi.' Ella si sentí presa in giro, ingannata e sfruttata. Terry aveva avuto i suoi $15'000 ed era ciò che voleva. La sua promessa non aveva alcun significato."
"Molte volte durante i nove anni che ho passato lí, Terry aveva bisogno di denaro per certe cose. Ci veniva detto che i soldi servivano per pagare le tasse sulle proprietà terriere di Terry. Il modo in cui la cosa veniva gestita era il seguente. Ruth McDonald ci dava un assegno di 'Caritas' per un certo importo. Questo assegno veniva depositato nel nostro conto corrente e poi noi firmavamo un assegno personale a Terry per il medesimo importo. Io e la mia banca abbiamo le prove di tutte queste transazioni, che assommano a piú di $33'000 nei soli 1996 e 1997. Ed il mio era solo uno dei conti usati per far affluire denaro a Terry."
"Le ultime due spedizioni di aiuti umanitari alla regione di Medjugorje erano fasulle. Con la scusa della carità abbiamo contrabbandato senza dazio le nostre merci e materiali di costruzione per i nostri interessi. Negli ultimi sessanta centimetri del container abbiamo messo cose come coperte, abiti ed altri generi di conforto, per far credere che l'intero container fosse pieno di tali cose. Nell'ultima spedizione Terry mi fece fare un grande poster con un disegno della Madonna. Il poster fu attaccato alle false forniture in modo che fosse completamente visibile quando le guardie di confine avessero aperto il container per l'ispezione. Sul poster, in croato, si affermava che questo era tutto materiale di conforto destinato ad aiutare le povere vittime della devastante guerra ed a ricostruire le loro chiese bombardate. Era una completa bugia. Il container era pieno di prodotti per una costruzione da realizzare per nostro uso sulla proprietà che Terry Colafrancesco aveva recentemente acquistato a Medjugorje e mobili antichi per arredare quella e la nostra casa di missione. La bugia che si trattava di aiuti umanitari fu una valida finzione per contrabbandare le nostre cose a Medjugorje ed evitare le alte tariffe che i commercianti devono normalmente pagare. In una delle spedizioni, Terry Colafrancesco contrabbandò un furgone pick-up ben nascosto in un container. Quando Gojko Jerkovic (che aiutava Terry con le spedizioni) vide il furgone si irritò molto ed espresse indignazione per il fatto che egli avrebbe potuto essere messo in prigione per questo." Ecc... Ecc... La Marija tutti gli anni si reca in casa di questo individuo e nella camera da letto di questo lei a l'apparizione della Madonna. Come si fa a prendere in giro i fedeli e attribuire alla Madonna queste apparizioni che così come sono possono solo arrivare dal demonio? Cliccare sotto e vedete la veggente in camera da letto in cui dice di vedere la Madonna.
MEDJUGORJE: LA VERA FONTE DEI “MESSAGGI” DI MARIJA. UNA BARZELLETTA DI MARIJA CONTRO CRISTO
«Il 29 giugno 1981, il sesto giorno delle apparizioni, P. Tomislav Vlasic, un francescano della vicina parrocchia di Capljina, si era recato a Medjugorje. Volle subito incontrare i "veggenti" e, ben presto, ne sarebbe divenuto la guida spirituale. Infatti, il giorno dopo l’arresto di P. Jozo, quindi il 18 agosto, si recò dal Provinciale francescano, probabilmene per chiedere di essere assegnato alla parrocchia di Medjugorje e, in effetti, venne nominato viceparroco. Sarà lui stesso a presentarsi come “il padre che guida i veggenti di Medjugorje” in una lettera del 13 maggio 1984, indirizzata a papa Giovanni Paolo II. Laurentin lo definisce “un’anima aperta a Dio”. Il suo Vescovo, Zanic, più prosaicamente, lo riteneva un “mistificatore e mago carismatico”. Vlasic trovò una collocazione fissa per gli incontri quotidiani dei veggenti con la Gospa, che infatti dal gennaio 1982 (e per circa 3 anni) ebbe luogo nella cosiddetta ...
... “cappella delle apparizioni”, in realtà una stanzetta posta dietro l’altare, nella quale potevano entrare solo in pochi: in genere sacerdoti e persone che avessero chiesto ai veggenti di rivolgere preghiere specifiche alla Madonna o di farle benedire oggetti personali.
La Messa serale iniziava subito dopo l’apparizione e ai fedeli, raccolti in chiesa, veniva letto il messaggio lasciato dalla Gospa.
Nel gennaio 1985, Walter Fürhoff, un fotografo di Monaco, fu spettatore di un episodio che così raccontò in seguito: “Una volta, ho notato come Marija mette per iscritto il messaggio. L’ha coperto con il corpo, perché c’erano altre persone in sacrestia in quel momento e poi, all’improvviso, ha messo un pezzo di carta nella tasca del cappotto. (...). Ovviamente, era l’originale da cui aveva copiato, altrimenti perché avrebbe dovuto tentare di metterlo di nascosto in tasca? Dopo, in chiesa, ha letto da un altro pezzo di carta, su cui c’era la sua grafia”.
Fürhoff, che si era recato molte volte a Medjugorje come pellegrino, a partire dal 1983, cominciò a insospettirsi.
Un altro giorno, si appostò fuori dalla sacrestia e scattò, di nascosto, alcune foto attraverso la finestra. Tre di queste fotografie sono visibili su internet, pubblicate sul sito di una altro ex devoto di Medjugorje, Richard Salbato.
Da notare gli elementi sospetti: sul tavolino ci sono due fogli, prima P. Vlasiv scrive su quello piccolo, mentre Marija aspetta in piedi, accanto a lui. In fondo a sinistra, vicino alla porta, si vede Ivan che, secondo Fürhoff, controlla che non arrivi nessuno.
Dopo che Vlasic ha smesso di scrivere, la veggente (Marija) si china sul tavolino e scrive, a sua volta, sul foglio più grande; successivamente, si rialza con la penna ancora nella mano destra.
È proprio Marija ad accorgersi della presenza di Fürhoff, il quale, una volta scoperto, chiede a Vlasic di poter leggere i due foglietti. Ma il sacerdote non glielo consente.
Stando alle dichiarazioni del fotografo, inoltre, Ivan gli si avvicina e ‘fa il gesto di tagliargli la gola». (pp. 63-65).
Era dunque P. Vlasic “il mistificatore mago carismatico” a inventare i messaggi di Marija?
Sì, lo dice Marija stessa. A seguito dello scioglimento della Comunità, fondata da P. Vlaisic con Agnes Heupel, voluto dalla Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede (card. Ratzinger), di cui era membro la stessa Marija...
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DICHIARAZIONE:
«l’11 luglio 1988, si verifica un fatto clamoroso: Marija, forse temendo di essere compromessa con un frate coinvolto in uno scandalo, rilascia un nuovo comunicato, dietro suggerimento di un suo amico (che poi diventerà suo marito), Paolo Lunetti, che l’aiuta a redigere, in perfetto italiano, una lettera aperta d’accusa contro P. Tomislav Vlasic:
“Sento il dovere morale di fare le seguenti dichiarazioni davanti a Dio, la Madonna e la Chiesa di Gesù Cristo: nel libretto “Una chiamata nell’Anno Mariano” e nella dichiarazione da me firmata, è detto che io ho riportato una risposta della Madonna a una domanda di P. Tomislav Vlasic. La risposta sarebbe: ‘Rientra nel piano di Dio’.
In altre parole, in questi testi si dice che io ho comunicato a P. Tomislav Vlasic l’assenso della Madonna e l’esplicita approvazione di quest’opera e del programma intrapreso in Italia con il gruppo di preghiera Medjugorje.
Ora, io dichiaro che non ho mai chiesto alla Madonna nessuna approvazione per il lavoro intrapreso da P. Tomisla Vlasic e Agnes Heupel. (...). La mia dichiarazione, pubblicata in croato e in italiano, non corrisponde a verità. Io, da parte mia, non avevo nessun desiderio di rilasciare alcuna dichiarazione scritta, ma padre Tomislav Vlasic mi ha spinto, con sempre maggiore insistenza a mettere per iscritto, in qualità di veggente, la dichiarazione che il mondo aspettava”» (pp. 68-69).
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UNA BARZELLETTA DI MARIJA
Dal 25 al 27 agosto 2000, Marija si trovava a Sacramento, in California, per promuovere Medjugorje nel mondo. Era presente una criminologa californiana, attivista cattolica, Laurette Elsberry, la quale registrò su nastro la manifestazione. Ecco una barzelletta raccontata da Marija:
«Gesù era in Paradiso. Gli Apostoli erano un po’ annoiati per il fatto di essere lì da tanto tempo (...). Gesù disse: “Andiamo a fare un giro sulla terra” (...). Così arrivarono (in Terra Santa) e decisero di fare una grigliata sulla riva del lago, con del pesce fresco.. (Gli Apostoli) si misero a camminare sull’acqua. Allora, anche Gesù li raggiunse, ma cominciò a scendere giù, ad andare a fondo. Così cominciò a pensare tra sè e sè: “Cosa c’è che non va in me? Sono Gesù. È impossibile. Sto affondando”. Pietro lo vide, gli andò vicino e disse: “Signore, hai dimenticato che i tuoi piedi sono bucati”!
La reazione dei duemila presenti fu: “proruppero in risa fragorose e rauche, e applaudirono”! (p. 123).
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CARNEFIICINA A MEDJUGORJE: 80 MORTII
«Nel momento in cui, nel 1991, in Jugoslavia scoppiò la guerra, l’afflusso dei pellegrini (e conseguentemente il giro d’affari) ebbe un calo vertiginoso. Ciò portò a una vera e propria faida tra tre gruppi familiari (di cui uno di origine serba) che si contendevano i pochi clienti disponibili e volevano, quindi, eliminare i concorrenti.
Mart Bax, professore presso la Vrije Universiteit di Amsterdam, a partire dal 1983 ha soggiornato ogni anno (compreso il periodo della guerra) per alcune settimane a Medjugorje con lo scopo di studiare il fenomeno dal punto di vista socio-antropologico.
Questa la sua testimonianza sullo scontro tra clan di cui stiamo parlando, tratta dal libro ‘Medjugorje: Religion, Politics and Violence in Rural Bosnia’ di cui è Autore:
“Circa ottanta persone, almeno sessanta delle quali del posto, furono uccise (...). I loro corpi mutilati, in genere appesi a un albero o alla trave del soffitto, testimoniano queste atrocità”. In nota, aggiunge: “Le mutilazioni seguivano uno schema fisso ed erano sempre più le parti del corpo che venivano asportate”». (p. 84).
Mons. Andrea Gemma è ricoverato dalla fine di Aprile , le sue
condizioni non dovrebbero essere preoccupanti . Nella convalescenza
riflette in versi sulla sua vita , con il consueto stile:
Cinquantott'anni sono ormai passati
dal dì, in cui prono a terra, mi donavo
nel sacerdozio a Dio e mi prestavo
qual carta bianca, ai piani preparati
da Dio per me. Nel cuor mi anticipavo,
colmo di gaudio tutto pregustavo
quanto dal mio Signore mi aspettavo,
lasciando a Lui tutti i risultati.
Sto ripensando a quegli inizi adesso
e a quanto Iddio da allora mi ha concesso:
debbo sol ringraziare e benedire.
Ora, guardando lucido al finire
della mia vita, imparo da Maria
e, in Dio fidando, dico: "Così sia"!
28 aprile 2015
Monte Mario, Roma
http://www.andreagemmavescovo.it/archivio-articoli/sonetti/1030-28-aprile-2015.html
segnalato da angheran@email.it
E' proprio vero sono mistici.... come l 'insalata : una misticanza.
RispondiEliminasi si insistete con la religione del sentimentalismo..."IO SENTO QUINDI E' VERO?" ......l'unica cosa giusta che capita ma in ogni chiesa è che Dio concede le grazie......ma i segni del cielo mi sembrano scie chimiche .......
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