SINODO 2015, SCHIERAMENTI IN CORSO. Il rilevamento di un fenomeno tanto interessante quanto poco colto e la nostra posizione
«Ti
supplichiamo, Dio Onnipotente, di non permettere che da alcuna tempesta siamo
sconvolti noi, che Tu hai saldamente edificati sulla roccia della fede
apostolica». (Messa della Vigilia dei S.S. Apostoli Pietro e Paolo)
«Cosa
ne direbbe la prima comunità cristiana, quella che era “un cuor solo e un’anima
sola”? Si professa ancora “la fede cattolica, trasmessa dagli Apostoli”? […] Come si può riempirsi la bocca della
comunione e nel contempo dare (o lasciar dare), dietro veste ufficiale, queste
picconate a quella che della comunione è proprio la base, la dottrina della
fede?». (Dalla nostra lettera più recente alla Diocesi, di protesta
per uno scandalo parrocchiale contro la fede)
30-IV-2015
S. Caterina da Siena, Patrona
d’Italia
E' di queste settimane la seguente affermazione: «Un cambiamento della dottrina, del dogma, è impensabile. Chi tuttavia lo fa consapevolmente, o invoca con insistenza che venga fatto, è un eretico, anche se indossa la porpora romana». Il bersaglio è alquanto evidente.
Fino a ieri (ma sul territorio, soprattutto
italico e specialmente marchigiano, ancora oggi) sarebbe stato detto che è un
discorso inaccettabile, contro la comunione ecclesiale, atto a essere – in
qualche modo – “fatti fuori”. Eppure, sapete chi è il “pazzo isolato” che in
tal modo ha fatto sentire la sua voce? Un alto ecclesiastico: il cardinale Brandmüller.
S.E. IL CARD. BURKE. Un prelato per cui pregare |
Ricordate cosa avevamo scritto, certo con
delle riserve? Finalmente è rottura
della solidarietà nella menzogna. Chi ha
snobbato questo discorso (per vigliaccheria, per disattenzione o per ottusità
che sia) non è stato proprio buon osservatore, non ha avuto certo una gran
vista: l’analisi infatti si sta mostrando sostanzialmente fondata. Ora c’è un
fenomeno nuovo, stavolta positivamente nuovo, da noi lungamente atteso; e
questo è l’ “effetto Bergoglio” che ci piace: paradossalmente, il tenebroso e
ribaltonistico febbraio-marzo 2013 è stato anche provvidenziale (come già detto
e come, pur attendisticamente, avevamo ipotizzato da subito).
Le prese di posizione, talvolta insolitamente
forti, stanno fioccando anche a livello geografico: mentre la Chiesa in Germania,
per bocca del cardinale Marx, reclama comunque l’applicazione della linea
Kasper, l’Africa, con il cardinale Sarah, proclama con fermezza apostolica la
sua risoluta opposizione ad ogni eventuale tradimento. Schierati contro la
posizione espressa da Kasper anche la Polonia, implicitamente l’Ucraina
(giacché la famosa fotografia, di tutto il suo episcopato in ginocchio dal
“Papa emerito”, non è circolata certo a caso) e sostanzialmente gli Stati Uniti
d’America.
La codarda Italia (per non dire delle
stagnanti e miopi Marche, armoniche e buonsensiste ma anche piccole dentro)
tende, nello scontro esplicito e temuto pesante, a starne fuori. Dimentica dei
moniti divini per cui il tiepido, per certi versi, è addirittura peggio del
male, e si fa vomitare dal Signore: sarà un caso che entrambi i papabili che
già stanno emergendo per il prossimo Conclave, sia il candidato dei
progressisti sia quello dei ratzingeriani, sono extraeuropei? Sarà un caso che,
con ogni probabilità, il prossimo Conclave sarà il quarto di seguito (giacché
il mezzo piemontese Bergoglio ufficialmente è stato presentato come argentino)
da cui, dopo secoli di monopolio, uscirà un Papa (Vescovo di Roma) non
italiano? D’altra parte, è anche vero che la bocciatura di mons. Forte al ballottaggio
per una vicepresidenza della Cei, bocciatura 70 a 30 nonostante la percezione diffusa
della sponsorizzazione franceschiana a suo vantaggio, è stata anch’essa un
fatto e un segnale (pur soltanto implicito).
E mentre il card. Kasper si chiede preoccupato:
«Rimarrà il pontificato di Francesco solo un breve interludio nella storia
della Chiesa?», il card. Napier tenta di separare Kasper e Bergoglio, per non
lasciare la copertura popolare del secondo alla faziosa corrente del primo.
A questo punto, Sua Santità Francesco che
farà? è piuttosto risaputo a Roma
che l’anno scorso ha ricevuto dal Sacro Collegio Cardinalizio, pare anche per
iscritto, qualcosa che assomiglia al primo grado delle monizioni canoniche;
adesso siamo agli avvertimenti pubblici. Certamente, come abbiamo scritto, non
si trova in una situazione facile: che la Madonna di Fatima lo aiuti a compiere,
con lucidità, un atto di amore alla Chiesa (e non una falsa terza via gesuitica,
ad esempio soluzioni locali dell’empasse).
Ad ogni modo, i resistenti (al partito al
potere) del Sinodo 2014 non sembrano andare verso quello 2015 in aria di resa; il
che è notevole; il dubbio semmai è se, e quanti, sono disposti – all’occorrenza
– a passare effettivamente al piano B: ringraziamo il Cielo per la prima cosa e
preghiamo per la seconda.
"ANTICO E SEMPRE NUOVO". La giovanissima organista della Cappellania per la Tradizione cattolica inizia il suo servizio. Auguri Serena! |
E noi? Nell’incipiente quadro bipolare, siamo
schierati con il blocco dei ratzingeriani
resistenti. Senza giochetti (quali, ad
esempio, dirottare l’opposizione su discorsi e attitudini vanamente accademici,
o virtuali): che sono, in ultima analisi, forme menzognere della vigliacca fuga
dal campo. In un “appoggio esterno” che – come evidente in loco e più ampiamente ai nostri lettori attenti
e fedeli – integriamo con un contributo specifico, di tipo appunto
“tradizionalista”: il lodevole insorgere delle coscienze contro questo
recentissimo passo ulteriore (che è reale), “questo è troppo”, non può non
essere integrato da un’ampia riflessione critica sulla strada che ci ha
condotti a questo; da una radicale (cioè profonda) rimessa in causa della
pianta. Come dicevamo già sotto Benedetto XVI (e in precedenza), con pensosità
e senza trionfalismi. E come talvolta riconosciuto, in qualche misura, da
alcune autorevoli personalità di area ecclesiale centrale, non tradizionaliste
ma piuttosto liberali moderate, quali il card. George (R.I.P., e preghi per la
Chiesa), e più recentemente il card. Ruini e Antonio Socci, che hanno fatto anche
degli accenni “revisionisti” sul nuovo corso ecclesiale: aperture che, con
l’aiuto della realtà e della “via regale della Santa Croce”, testimoniamo vadano
ben approfondite.
www.cattolicitradizionalistimarche.org
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